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Autore: KoreW    29/01/2012    4 recensioni
questa storia ha partecipato al contest "[The Seven Year] La fine di un' Era" indetto da Lalani sul forum di EFP.
è ambientata dopo al guerra, in un ipotetico viaggio per il settimo anno di Harry il primo capitolo, il secondo è, invece, ambientato durante la nascita di Lily Luna.
Dal secondo capitolo:
Mamma guarda, guarda cosa sono diventato. Tutto questo solo grazie a te, che mi hai donato la vita, che ti sei gettata tra le braccia della morte solo per evitare la mia, che hai avuto il coraggio di una vera grifondoro, e anche se ti trovavi di fronte al mago oscuro più potente del mondo magico lo hai affrontato con tenacia, e sei morta con onore. Mamma guardami adesso, sei fiera di me? Il tuo sacrifico è servito a qualcosa?
Lily Evans è sempre con Harry e lui la pensa spesso, la vita di un ragazzo senza la propia madre che cerca di ricominciare con quella che sa essere la persona più importante della sua vita.
spero che la storia vi piaccia, recensite, se vivà.
Baci
Alyssia98
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angelina Johnson, George Weasley, Lily Evans | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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                                                                                                            La mia Lily
                                                                                                                    
                                                                                                                
Ok, calmo Harry, ormai ci dovresti essere abituato, no? Insomma, non è la prima volta che ti ritrovi nella sala d’attesa di un ospedale teso come una corda di violino, sarà la terza. E allora perché sei così nervoso?

Beh, se con James stavi andando di matto e con Albus stavi quasi per svenire, con il/la  nuovo/a  arrivato/a  perché dovrebbe essere diverso?

Ormai aveva esplorato ogni centimetro della sala d’attesa. E ancora niente. Tutto quel bianco gli dava sui nervi, e vani furono i tentativi di Hermione, anche’essa in dolce attesa, di farlo calmare e Ron di certo non era d’aiuto, dato che lui aveva fatto di peggio quando era nata la sua prima figlia: Rose.

-Harry, ti vuoi calmare?- lo rimproverò Hermione.

-Hermione, come faccio a restare calmo? Sto per diventare padre per la terza volta e… -

-Appunto, ormai dovresti esserci abituato, no?-

-No, per me ogni volta è come la prima- disse con tono offeso lui.

-E allora come pensi che abbia fatto Arthur?- in effetti il padre di Ron doveva conoscere bene quel posto. Insomma, sette figli non sono mica pochi! Chissà come avrà fatto.

-Ehi, stavate parlando di me?- disse una voce allegra, che era quella di George Weasley. Di sicuro Angelina doveva fare un ultimo controllo prima del parto, come Hermione, del resto.

-No George, ci stavamo chiedendo come faceva papà una volta che la mamma entrava in sala parto. Insomma, è stato qui ben sei volte!-

-Già, soprattutto con il penultimo figlio che si ritrova-

-Ah, ah, spiritoso- disse Ron ironico.
-Si, lo so-

-Ed ecco a voi: George-quanto-sono-modesto-Weasley!-

-Che ci vuoi fare Ron, nessuno è perfetto!-

-Ehi ma…-

-La volete piantare voi due!- gli urlò Harry, e una signora uscì dalla sala parto dove era Ginny, a quella visione gli occhi del ragazzo si illuminarono, era nato, era nato suo figlio, era…

-Signor Potter-

-Si?-

 -Per favore faccia silenzio se no le dovrò chiedere di lasciare la sala- niente era paragonabile alla faccia di Harry in quel preciso momento. Un misto di stupore, rabbia, delusione, incredulità e sgomento, c’era rimasto male. E i suoi amici, ridendo,  di certo non lo aiutavano granché.

-Hai… sentito… cioè… lui… credeva… e invece… - George aveva quasi le lacrime agli occhi.

-Si… e poi… la… sua… faccia… troppo… bello… - e anche Ron di certo non era da meno. Quanto avrebbe voluto schiantarli in quel momento il moro, oh quanto avrebbe voluto.

-Basta Ron/George!- urlarono in coro le mogli dei rispettivi mariti.

-Ma Mione/Angie!- si lamentarono i due, come due bambini piccoli oserei dire.

-Niente ma!- urlarono all’unisono.

-Grazie ragazze, un secondo di più e li spedivo al reparto lesioni da incantesimo, fatture ineliminabili, maledizioni e applicazione errata di incantesimi-

-Per noi non ce n’erano problemi comunque- gli risposero le due donne.

-E loro dovrebbero essere le donne che ci amano!- disse Ron con tono offeso.

-Concordo fratello!- continuò George sempre con lo steso tono.

-Finché morte non ci separi- disse malefica Angelina, scambiandosi uno sguardo d’intesa con Hermione.

-Ron?-

-Si, George?-

-Credo che queste due stiano tramando qualcosa contro di noi-

-Si, confermo fratello-

-Ok, dopo tutte queste belle cose, avete finito?!- gli disse un Harry abbastanza isterico e con uno strano tic all’occhio sinistro.

-Calmati amico! Non è mica la fine del mondo stai…- ma si fermò subito appena vide le sguardo assassino del suo migliore amico.

-Voglio proprio vedere te poi, secondo me farai anche peggio- il rosso diventò più scuro dei suoi capelli e quello fece scappare una risatina ad Hermione, che si ricordava perfettamente la nascita della piccola Rose: Ron era uscito di senno quella volta.

-Come lo chiamerete, Harry?- gli chiese poi Angelina.

-Se è maschio penso Remus, mentre se è femmina… non abbiamo ancora deciso-

-Sarebbe la piccola di casa Potter se nascesse femmina-

-Ma poi la smetterai con la prole, vero?!- gli chiese George ironico.

-Non vorrai mica creare una squadra da quidditch di piccoli Potter, vero?!- continuò Ron.

Squadra da quidditch di piccoli Potter, era il sogno di suo padre, Sirius gliene aveva parlato quand’era ancora in vita. Padre, madre, lui non sapeva neanche che cosa fossero, ma era deciso a non farli mai mancare ai suoi figli. Lui non li avrebbe mai lasciati, avrebbe fatto di tutto per stargli accanto.

Mamma guarda, guarda cosa sono diventato. Tutto questo solo grazie a te, che mi hai donato la vita, che ti sei gettata tra le braccia della morte solo per evitare la mia, che hai avuto il coraggio di una vera grifondoro, e anche se ti trovavi di fronte al mago oscuro più potente del mondo magico lo hai affrontato con tenacia, e sei morta con onore. Mamma guardami adesso, sei fiera di me? Il tuo sacrifico è servito a qualcosa?

Si ricordò di un giorno… al suo settimo anno… voleva andare a chiedere alla professoressa McGranitt, allora preside, di far mettere anche il ritratto di Severus Piton ma…

Inizio flashback

Entrò in quello studio, una volta appartenuto a Silente, e notò con suo grande stupore che tutte le “cianfrusaglie” erano sparite, non c’erano più oggetti strani sparsi un po’ qua e un po’ là, sembrava… vuoto…

-Sta cercando qualcuno, signor Potter?- gli chiese una voce pacata e gentile, che ricollegò a quella di Silente.

-Professor Silente! Cercavo la professoressa McGranitt, ha per caso detto dove andava? Devo parlarle di una questione importante-

-No, non so dove sia. Ma tornerà qui a breve, intanto, perché non ci facciamo una bella chiacchierata noi due? È un po’ che non parliamo- gli chiese tranquillo, come se parlare ad un quadro fosse cosa di tutti i giorni del resto, ma ormai da Hogwarts uno si aspettava di tutto.

-Ehm… si- rispose imbarazzato.

-Cosa ti porta qui, Harry?-

-Volevo chiedere alla professoressa se poteva mettere anche il ritratto di Severus Piton insieme a quello dei presidi di Hogwarts, anche se non ha finito l’anno, lo è pur sempre stato, no? E poi secondo me lo merita dopo tutto il coraggio che ha dimostrato-

-Sono indubbiamente d’accordo con te, e credo che tu abbia anche dei validi motivi, vedrai che non ti verrà negato il permesso-

-Lo spero- e gli sorrise. Era come parlare con il vero Albus Silente, con tanto di barba bianca, occhiali a mezzaluna ed esuberanza.

-Sai Harry, io credo che tu assomigli a Lily molto più di quanto tutti credono-

-Si lo so, ho gli occhi di mia madre, ma sono tutto mio padre; che ci creda o no, io questa cosa l’ho già sentita, e anche tante volte- gli rispose, stufo di sentirsi ripetere sempre le stesse cose.
-Oh, ma io non intendevo per quello- in quel momento però, Harry non riuscii ad afferrare il concetto.

-E allora cosa, signore?-

- Era scaltra, furba, intelligente, vedeva negli altri quello che molta gente non riusciva nemmeno ad immaginare, sapeva vedere il bene nelle persone e riusciva a tirarlo fuori; per questo andava molto in sintonia con Severus, lei riusciva a vedere la parte migliore di lui, quella che non mostrava mai a nessuno se non a se stesso, come te del resto. Hai avuto lo stesso coraggio, non hai esitato a consegnarti a Voldemort, anche se sapevi bene di morire, per salvare le persone che amavi di più, come lei fece con te. Lei ti aveva dato la protezione più grande: l’amore… quello che una madre prova, incondizionatamente, per un figlio. Forse adesso non puoi sapere com’è l’amore di un genitore, ma un giorno capirai…-

Fine flashback

-Signor Potter- lo chiamò un infermiera, sempre la stessa di prima, dalla sala parto. Harry aveva un groppo in gola, sperava vivamente che anche quello non fosse un buco nell’acqua.
-S… s… si?- balbettò lui.


-Il parto è andato benissimo, può entrare a vedere sua figlia-

Figlia?! Quindi era una femmina!

-Vai Harry, noi ti aspettiamo qui- lo rassicurò Hermione, e lentamente attraversò quella porta, quell’ostacolo che lo separava dalla sua Ginny e dalla sua bambina.

Quello che vide appena entrato  fu  la visione più bella della sua vita. Sua moglie, stremata dalla fatica, di cui si vedevano ancora i segni, teneva tra le braccia un piccolo fagottino rosa, e quasi si sentì in colpa nel dover rompere quell’armonia.

Titubante, si avvicinò al letto dov’erano adagiate sua moglie e sua figlia.

-Harry- lo chiamò, stremata, Ginny.

-Ginny-

-è una bambina Harry, guarda, la nostra bambina-

-Si, la nostra piccola principessa-

-Come la chiamiamo?-

-Non lo so… - ci pensò su un attimo, e in mente gli ritornarono due bellissime iridi verdi, le sue bellissime iridi verdi, quelli a cui tutti paragonavano i suoi occhi -perché non la chiamiamo Lilian?-
-Si, sarebbe perfetto! Lilian Luna Potter-

-Luna?!-

-In onore di Remus e Luna, che ne dici?-

-Dico che è un nome bellissimo- poi si rivolse alla bambina, che era molto rilassata e teneva ancora gli occhi chiusi –ciao Lily Luna Potter, benvenuta nel mondo- e le sorrise.
Ora aveva capito le parole di Silente…

Mamma guarda, guarda tuo figlio, e guarda la tua nipotina, sei contenta? Si chiama proprio come te, si chiama proprio come la mia salvatrice. Adesso anch’io, come papà, ho la mia Lily.


Angolo autrice
beh, questa storia non ha avuto il successo che speravo, ma non importa, spero solo che ci sia gente che l'ha letta e apprezata tanto quanto a me è piaciuto scriverla.
ringrazio quelle 4 anime pie che l'hanno messa nelle seguite e anche a chi leggerà questo piccolo e ultimo capitoletto di questa non so nemmeno io bene che cosa.
grazie davvero.
a preso.
Baci
Alyssia98
  
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