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Autore: Daistiny    29/01/2012    0 recensioni
E poi vedrai il mattino verrà.
Ed ogni giorno sarà luminoso come il sole, così tutti i tuoi timori si scaricheranno su di me.
Voglio solo che tu veda che..Sarò la tua spalla quando piangerai.
Ho visto le lacrime, e ti ho sentito piangere
Cercami e mi troverai
Hai tutto e sei ancora solo, non deve essere questo il modo
Lascia che ti mostri un giorno migliore.
E poi vedrai quando è il momento di affrontare le tempesta io sarò proprio al tuo fianco.
Ti terrò al sicuro e so che sopravviveremo.
E quando sembra che la tua fine si stia avvicinando... e poi vedrai
Il mattino verrà...I'm your angel.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Gabranth, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Oltre il vento e la sabbia..'
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Ma dove guardano ormai
quegli occhi spenti che hai?
Cos’è quel buio che li attraversa?
Hai tutta l’aria di chi
da un po’ di tempo oramai
ha dato la sua anima per dispersa.

Non si uccide un dolore
anestetizzando il cuore
c’è una cosa che invece puoi fare
se vuoi se vuoi se vuoi..

Parla con me, parlami di te
io ti ascolterò
vorrei capire di più
quel malessere dentro che hai tu.
Parla con me, tu provaci almeno un po’
non ti giudicherò
perchè una colpa se c’è
non si può dare solo a te.
Parla con me

Poi quando hai visto com’è
anche il futuro per te
lo vedi come un mare in burrasca.

Ma perchè quel canto asciutto?
Non tenerti dentro tutto.
C’è una cosa che invece puoi fare
se vuoi 

Parla con me, parlami di te
io ti ascolterò
vorrei capire di più
quel malessere dentro che hai tu.
Parla con me, tu dimmi che cosa c’è
io ti risponderò.

Parla con me, parlami di te
io ti ascolterò
vorrei capire di più
quel malessere dentro che hai tu.
Parla con me, tu dimmi che cosa c’è
io ti risponderò.

Parla con me.

 

L'ordine che aveva dato sua altezza non c'era alcun modo di essere revocato, per cio il giudice si trovo costretto ad accettare quel incarico volente o no.  Il colloquio di sua maestà l'imperatore Gramis non era ancora finito, l'iperatore sembrava come se volesse ancora trattenerlo li, ad un certo punto il giudice Gabranth vide il suo sovrano ordinare ad un uomo delle servitu di far chiamare Ashanti, poi rivolgendosi verso il giudice.

-Lasciate che vi presenti Ashanti, Gabranth avete modo voi stesso di giudicare.- disse il sovrano guardando il giudice incinare lievemente il corpo in avanti quasi ad annuire.

Dal fondo della sala del trono avanzo lentamente una la logilinea figura femminile, vista da lontano sembrava che fosse una viera. I lunghi capelli lasciati liberi ondeggiavano flessuosamente ad ogni passo della ragazza il cui colore della lunga chioma era scura come la notte. 
La figura avanzava con estrema eleganza e grazia mentre passo dopo passo si avvicinava verso il trono, si muoveva con fluidita quanto quella delle stesse viera.  La misse che indossava era identica a quelle delle viera era leggera e molto sensule tanto da rimettere in risalto il corpo statuario della giovane ragazza.
Ashanti teneva gli occhi bassi mentre lentamente si guardava in torno in quello spazio che le risultava così strano e pure così familiare. I suoi pensieri in quell'istante erano tanti, ogni suo passo produceva un rumore che risuonava per tutta la stanza.
Il percorso dall'entrata della stanza fino al trono sembrava non terminare mai, ma erano solo poco più di cinquanta mentri che li preparava. Le pesanti tende di velluto davano un aria pensante e cupa a tutta l'enorme sala mentre le vetrate nitide dalla quale si potevano vedere uno per uno gli importanti edifici di Archades innalzarsi verso il cielo la cui cima scompariva tra le nuvole.
Possenti edivifici alzati quasi a voler avvicinarsi ancor di più agli dei, dei a cui avevano rivervato la terra agli incauti huma.
Sentendo il rumore di passi avvicinarsi il giudice magister si giro, cercando di mettere al fuoco la piccola figura che stava avanzando verso di loro, mentre dietro di lui, l'imperatore si stava alzando per andare in contro alla fanciulla.  
Gabranth non si mosse di un centimetro mentre con lo sguardo celato dal pesante elmo osservava minuziosamente la ragazza cosi da vicino, la ragazza sebrava avere un'aria pensierosa quasi assente come se fosse intenta ad osservare tutto ciò che la circondava.
La fissava silenzioso mentre si agurava di non doverle fare da baby sitter,  la trovava una ragazza al quanto insignificante come  tutto il resto del genere femminile, solo un po più bella della stra grande maggioranza. 
Per quanto fosse seccante de ammettere era davvero splendida ma tolto cio non le interessava, la squadro ben bene criticandole tra se e se il suo indumento poco consono a quella occasione, per non dire indecente ed inadatto.
Fra tutto quello che aveva avuto occasione di vedere quella era una dimostrazione di poca serieta, gia immaginavan con quale persona avrebbe dovuto avere a che fare.
Il giudice trovava che la ragazza avesse un'aria abbastanza snobbista per una semplice recluta decisa mente indatta a parer suo per diventare giudice magister.
Perche fra i tanti giudici che vi erano era dovuta toccare proprio a lui una seccatura di una simile portata, Ghis o Bergan sarebbero stati più lieti di averla.
Ashanti finalmente raggiunse il giudice e l'imperatore, appena arrivata innanzia al loro cospeto inchino verso entrambi il corpo in segno di saluto, assumendo poi una postura quasi rigida come se aspettasse di ricevere un ordine. L'imperatore vedendola gli si illuminarono gli occhi e sul volto gli comparve un sorriso mentre la saluto calorosamente.

-Lady Ashanti è per me un onore averti qui.  Lui è il giudice Magister Gabranth.- disse Gramis osservando la ragazza.

Ashanti si volto verso il giudice che gli stava di fianco lo sovrastava solo di circa dieci centimetri, la ragazza si sentiva osservata come se la stessero osservando.  Riusciva a sentire il senso di fastidio che aveva il giudice, quasi seccato di trovarsi la, il modo distaccato e freddo con cui si poneva.
Ma la ragazza rimase insilensio, non osava dire nulla più tosto diere qualcosa che l'avrebbe compromesa.

-Voi sareste la mia assistente...? Come mai non rispondete? - disse con tono freddo il giudice mentre fissava la ragazza che sembrava stare sulla difensiva.
 
La ragazza si sentiva al disagio come se fosse fuori posto e riuscire a gestire quella situazione le sembrava difficile.  Alla domanda del giudice l'huma non rispose subito, osservo ancora una volta l'uomo che si trovava di fronte per poi rispondergli.

-E per me un onore fare la vostra conoscenza Giudice Magister Gabrant- disse Ashanti con voce molto pacata,mentre scrutava attentamente l'uomo.

Gabranth rimase silenzioso, mentre l'imperatore gli fece presente che da quel momento la ragazza sarebbe stata il suo braccio destro in tutto, che l'avrebbe seguito ovunque ci fosse stato bisogno di lei. 
Sarebbe stata la sua più stretta collabroatrice, Ashanti di fronte a quel annuncio rimase composta mentre percepì nel giudice un senso di fastidio per gli ordini ricevuti.
Finita l'udienza con l'imperatore Solidor, il giudice Gabranth uscì dalla sala del trono dirigendosi nel corridoi seguito da Ashanti disante qualche metro da lui.
Gabranth sentì la presenza della ragazza dietro di lui mentre si incamminava lungo gli imponenti corridoi del palazzo imperiale, sentire quei passi dietro di lui lo irritava non poco; ad un tratto il giudice si girò di scatto verso la donna e quasi aggredendola verbalmente gli chiese perchè lo stesse seguendo, Ashanti senza scomporsi minimanete gli rispose.

-Per quale motivo mi state seguendo!?- la voce tuonò in un impeto di nervosismo.

-La mia presenza non vi è gradita e così? Giudice Gabranth... prima ho sentito quello che provavate. Vi sbagliate a pensare quelle cose sul mio conto.- rispose con calma la ragazza guardando negli occhi il giudice che sembrava abbastanza sorpreso della reazione della giovane.

-Non avete ancora risposto alla mia domanda.-esclamò stavolta il giudice mantendo la il tono di voce basso.

-Volevo un attimo parlarvi, ma credo che non vogliate... scusate se vi faccio perdere tempo. Dirò all'imperatore che di assegnarmi a qualcun altro,visto che per voi sarei inadatta a tale incarico.- commento Ashanti mantenedo un tono di distacco.

Gabranth si ricredette un pochino notando il comportamento della giovane al quanto singolare per una giovane ragazza che lui aveva definito avventata. Il giudice rimase momentaneamente insilenzio, riflettendo se dare o meno una possibilità alla ragazza. 

-Fermatevi!- Le ordinò il giudice, mentre Ashanti si girò di scatto verso l'uomo che l'aveva chiamata. La brunetta domando come mai l'avesse chiesto di fermarsi visto il suo evidente rifiuto, ma l'uomo gli rispose che c'aveva ripensato e che le avrebbe concesso un mese di prova prima di ritenerla adatta o meno al ruolo di sua assistente.

-Perchè? Non è forse vostro desiderio non avermi come impedimento?-

-Vi concedo un mese di prova come mia assistente... se vi ritenete all'altezza del compito, alla fine del quale deciderò siete idonea o no a tale ruolo.  In caso d'insuccesso informerò personalmente l'imperatore della vostra incapacità. -

-Avrò a disposizione solo un mese per farvi cambiare idea?. - chise Ashanti.

-Solo un mese... alla fine del quale giudiceròse avete o meno il potenziale per diventare giudice- prima di girare le spalle ed andarsene lungo lo sconfinato corridoio di palazzo.

Ashanti lo guardò andare via, mentre fissava lo stemma della casata Solidor per un solo istante il suo pensiero si rivolse ai suoi cari, e un immensa rabbia la pervase... una rabbia verso tutto quello che aveva perso e verso quello che le avevavo taciuto.

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Un solo mese sarebbe bastato per liberarsi di quella ragazza o invece sarebbe riuscita a spuntarla? Si domandò il giudice proseguendo diversi metri lungo il corridoio, prima di arraivare alla stanza dove spesso i Giudici Magister si incontravano per discutere di alcune facende o di tattiche di guerra.

La notizia riguardante il giudice Gabranth e del suo nuovo sottosposto era gia di dominio pubblico, si sapeva già dalla sera della festa dove l'imperatore aveva fatto presente al giudice del suo nuovo incarico.
Bergam e Ghis se l'erano un pò risa sotto i baffi all'idea che una giovane quanto inesperta cadetto era stata affidata al giudice della nona divisione.

-Da quando in qua vengono affidate reclute come assistenti personali?... soccommetto 1000 guil che Gabranth avrà parecchi grattacapi- la voce del giudice Bergam tuonò fragorosa e grossolana, uscendo da quella grossa spavalda bocca che si ritrovava.

-Non essere così spavaldo Giudice Bergam... non dovresti cosi sottovalutare Gabranth infondo dobbiamo a lui la riuscita del nostro piano su Dalmasca- gli fece notare il giudice Ghis sorridendo sul suo voto ora mai segnato da  tempo. Un sorriso al quanto sinistro su quella faccia di chi ne sapeva una più del diavolo.

-Se non fosse stato o no per quel cane... noi avremmo comunque vinto su Dalmasca. Niente ci può fermare...  - tuonò ancora una volta Bergam.

-Sarà, ma tutte a lui capitano le fortune... la semplcie recluta che sua maestà Gramis a scelto di affiancare al giudice Gabranth e la stessa che lavora al fianco del Dr. Cid. - Sottolineò il giudice con un'aria abbatanza seccata come se tale cosa l'avesse non poco infastidito.

La voce grossolana e rude del giudice Bergam avanzò un interessante ipotesi che catturò l'interesse del giudice dall'armatura dorata. -Non pensi che possa essere stato lo stesso Dr. Cid a suggerire a Lord Vayne di mettere quella ragazza sotto le direttive di Gabranth?-


-Se così fosse allora Lord Vayne sarebbe informato di ogni sua mossa. Sarebbe possibile...-  disse Ghis muovendo un pò la testa come se stesse annuendo mentre con una mano si accarezzava il mento.

Sembrava che per una volta Bergam ne avesse combinato una giusta sottolineando quell'ipotesi che fu però scartata dall'improvvisono quanto imminente intervento del giudice magister Drace che non vedeva di buon occhio i suoi due collaboratori ne tanto meno amava la figura di Lord Vayne.

-Io lo escluderei a prioriche sia stata un'idea di Lord Vayne. La decisione di affibiare Lady Ashanti come assistente a braccio destro di Gabranth è stata di sua altezza l'iperatore Gramis.-

-Voi cosa ne sapete giudice Drace?- chiese incuriosito il giudice Ghis con aria interlocutrice alla giovane donna.

-Ho avuto la possibilità di visionare il lavoro e i rapporti di quella ragazza, e per quanto sia credibile ha ottime possibilità di diventare un buon giudice.- disse tagliando a corto Drace.

-La storia si ripete... ancora una volta. Spero che questa volta vada diversamente- disse Ghis lasciandosi sfuggie una risata abbastanza compiaciuta.

-Non ti pare che ora mai sia alla portata di tutti diventare giudici... non è verò Drace?- le domandò sarcastiamente  Bergam alzando un sopracciglio. Drace non raccolse la provocazione anche se si poteva notare sul suo volto un' espressione abbastanza cupa, sintomo di rabbia verso quella mancanza di rispetto nei suoi confronti.


Non protestò, lasciò solo scappare un sibilio simile ad un ringhio soffocato, in quel momento la porta della stanza in cui si trovavano i giudici si spalancò. A grandi e pesanti passi il giudice Gabranth entrò nella stanza con una lentezza unica, come se trascinasse con se un grosso fardello.
Il giudice sembrava avere difficolta a muoversi rispetto agli altri giudici con quella pesante armatura che non amava particolarmente. Appena entrato il giudice si tolse l'elmo mostrando il suo bel volto mentre gli altri giudici impazienti e incuriosi gli chiesero come fosse andata l'udienza con l'imperatore.
Gabranth non aveva particolarmente un'aria felice nè tanto meno era entusiasta di quell'evento, era per lo più seccato ed infastidito. Il suo volto anche non tradiva la ben che minima emoziono lasciava appena intuire ciò che prova il più delle volte.



 

   
 
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