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Autore: _TheDarkLadyV_    29/01/2012    2 recensioni
E’ facile illudersi di un sorriso, di uno sguardo particolare, di un bacio sulla guancia o una particolare attenzione..
E’ facile illudersi di una semplice frase, di un banale messaggio, cadere in un sogno e pensare che tutte quelle incomprensioni siano cose normali e che portino sicuramente a qualcosa di buono.
È davvero sottile la linea che trasforma la realtà confusa in una realtà costruita dentro di noi, che ci porta a seppellire le cose negative reali tenendo in cima alla scala dei pensieri solo le cose positive che vediamo con gli occhi dell‘illusione.
Le stesse cose positive non sono altro che illusione e che in verità non vogliono dire niente!
Ma poi qualcosa in tutto questo cambia, proprio quando decidiamo di smettere di pensare a quella persona che ci trascina in quell'uragano lasciandoci ardere vivi..
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonsalve gente!!!
Era da tanto che non scrivevo una cagata del genere e siccome non avevo nulla da fare ho deciso di dare forma ad un'altra scemenza che non ha nè capo nè coda -.-" :(
Sarei comunque contenta se qualcuno che si sofferma a leggere mi dicesse cosa ne pensa. Ma sono sicura che resterete in silenzio, dico bene :(??
Okay io vado a deprimermi in un angolino, ma prima vi auguro buona lettura ^^!
Vals.
( Ps. scusate per gli eventuali errori di battitura..)



YOU BELONG WITH ME

C’era una volta una ragazza che cercava di ottenere invano l’amore di un giovane dalla bellezza aliena che il destino aveva scelto come suo vicino di casa. Lei era consapevole di non avere nessuna chance con lui, perché la sua bellezza non era degna di attenzione e all’altezza di quella di tutte le ragazze che gli giravano intorno e la sua timidezza non le permetteva di fare un passo più lungo della gamba, creandole tanti problemi in amore. In compenso però era riuscita ad essergli amica, a stargli accanto quando ce ne era bisogno senza che lui potesse provare disgusto per una che non era minimamente bella da mozzare il fiato e i cui lineamenti del viso erano nascosti da un paio di occhiali quasi più grandi di lei. I suoi capelli erano sempre in disordine, mai ci fosse un momento in cui riuscisse a domarli e di certo le sue forme non erano come quelle tanto perfette delle modelle. Lei era normale, una normalità che però a Marina non piaceva né tanto meno riusciva a sopportare con grande pazienza nonostante fosse diventata la medicina essenziale per Jared quando aveva bisogno di sfogarsi.
Marina aveva una strana abitudine: ogni sera sostava davanti alla porta di casa sospirando tristemente alla scena che le si presentava sulla soglia di quella di fronte. Nonostante si ripetesse di non sostare così a lungo in modo da non destare sospetti e finire per imbarazzarsi della sua scelleratezza, i muscoli delle gambe sembravano irrigidirsi e finivano per farla morire di gelosia ogni qualvolta le labbra di Jared si accostavano a quelle della sua nuova fiamma. Un vento leggero soffiava quella sera e le scompigliava ulteriormente le ciocche ribelli che non avevano voluto saperne di essere chiuse in una lunga coda dorata.
“ Vuoi che ti passi un binocolo, così li vedi meglio?”- la voce di Jessie, la sua migliore amica, la distolse dai suoi ossessivi pensieri e dalla scena che stava osservando, e sorridendo un po’ imbarazzata sorrise alla debole luce della veranda. Jessie era seduta sulla sedia di legno e come Marina aveva guardato la casa di fronte, ma non così ossessivamente come la sua amica.
“ No, non voglio di certo rosicare ancora di più..”- con uno sbuffo carico di depressione finì per sedersi accanto all’amica giù di morale più del solito.
“ Non capisco perché non glielo dici!”
“ Dirgli cosa, che lo amo alla follia e che vivrei di lui per tutto il resto della mia esistenza? No!”
Jessie sospirò e sdraiandosi si mise più comoda con le mani dietro alla testa fissando la tettoia.
“ E’ giusto secondo te che lui mi faccia stare in questa maniera, che la sua vicinanza e le sue parole mi rendono felici ma allo stesso tempo mi fanno capire che non avrò mai un briciolo del suo amore? Perché non riesco a scappare? Mi rendo conto che sarebbe la cosa migliore per il mio stato mentale. È un dolce sofferenza da cui non riesco ad uscirne, come una droga. E ora che non è più in tour la voglia di avere una dose più massiccia di quella droga mi rende più folle di quanto non lo sia già di mio.”- quelle parole erano cariche di rabbia miste alla tristezza che ormai era molto più frequente.
“ Eh cara Marina, a questi sentimenti non puoi darci un freno. Arrivano, scuotono gli animi e se sei fortunata ti assicurano un posto nel paradiso terrestre. Devi solo crederci e fare il passo decisivo, se non lo fai non saprai mai se quel posto sarà tuo o meno.”- la saggezza di Jessie la fece sorridere.
“ Sai che non lo farò, non dirò nulla e che terrò tutto per me..”
“ Certo che lo so, ma per una volta cerca di non farlo, prova ad esternare i tuoi sentimenti, tanto tristezza per tristezza, non è meglio sapere la verità e ciò che può provare Jared per te?”
“ Ho paura di quello che mi potrà dire per questo voglio tenere tutto per me..”
“ Contenta tu..”- sconfitta ancora una volta dalla testardaggine della sua amica, Jessie sospirò e tornò nel suo stato di puro rilassamento. Marina continuava invece a guardare Jared che proprio in quel momento aveva salutato la sua ragazza ed era sul punto di vederla partire con l’auto. Prima di entrare in casa notò le due ragazze e fece un cenno di saluto a Marina, che quasi sussultò insieme al suo cuore rispondendo però al saluto.
“ Io vado, ho un mucchio di cose da studiare senza contare che non ho forza nemmeno per aprire lo sportello della mia auto..”- disse Jessie dopo essersi alzata e stiracchiata sbadigliando sonoramente. Marina sorrise e disse: “ vai su, non voglio averti sulla coscienza se non passi l’esame..”
Dopo essersi salutate Marina vide andare via Jessie, ma prima che riuscisse a raggiungere la porta ed entrare nel tepore della sua casa una voce inaspettata la fermò dal compiere il suo gesto.
“ Marina aspetta!”- esclamò Jared che a grandi passi era già da lei. Marina ricompose la maschera che presentava ogni volta al suo amore proibito e prese a sorridere.
“ Che ci fai qui?”- chiese sorpresa.- “ pensavo che fossi entrato in casa..”
“ Oh beh in realtà non ho voglia di stare al chiuso, è una sera molto tranquilla in cui si sta bene..”
Marina lo squadrò per bene e disse: “ cosa ti ha detto Melanie per farti stare così su di giri?”
Jared fu sorpreso da quelle parole. Marina ancora una volta era riuscita a capirlo anche senza che lui avesse parlato del motivo per la quale stava sorridendo come un ebete e sembrava felice come non mai. Doveva aspettarselo probabilmente, perché Marina era una ragazza davvero speciale e l’unica a farlo sentire a proprio agio anche nei momenti più cupi e imbarazzanti.
“ Ehi ci sei?”- chiese Marina mettendogli una mano dinanzi al viso per liberarlo dal suo stato di improvvisa trance. Non riusciva a capire cosa gli stesse succedendo, ma il fatto che ad un tratto la stesse guardando in quel modo la metteva in un imbarazzo terribile.
“ Oh ehm scusa è che a volte penso che tu sia in grado di leggere nel pensiero..”- rispose Jared sorridendo.
“ E’ semplicemente intuito e poi ti conosco fin troppo bene, sei il mio vicino di casa dopotutto..”
“ Devo pensare dunque che tu mi spii visto che sai tutto su di me e su quello che faccio..”- divertito Jared la prese per un braccio e la condusse fuori dalla veranda in direzione di una meta sconosciuta, ma che probabilmente si trattava di una passeggiata nei dintorni. E infatti fu così.
“ Tu stai attento, può anche darsi che sia anche così..”- rispose Marina scherzando e sentendosi stranamente a proprio agio.
“ Il fatto che tu sappia più cose sul mio conto degli Echelon, di Shannon e di Melanie mi spaventa. Sapevi anche questo?”
“ Forse sì..”- rispose sorridendo la ragazza che girando la testa verso di lui si perse in quegli occhi che sapevano farle tanto, ma tanto male. Nonostante lo conoscesse da una vita e se ne fosse innamorata da altrettanto tempo, non si era mai abituata a quello sguardo magnetico e intrigante.
“ Ehi ti senti bene?”- chiese Jared fissandola preoccupato.
“ Sto benissimo..”- ma la voce tremante la tradì.
“ Eppure non credo che sia così. Avanti dimmi cosa c’è che ti turba..”- la esortò Jared. Anche lui si era dimostrato sempre un buon amico su cui contare, ma a sua insaputa non era mai riuscito a conoscere la vera Marina, quella che era pericolosamente innamorata di lui.
“ Nulla.. davvero..”- Marina si costrinse a sorridere e sperò che quel gesto non risultasse finto e costretto.
“ Okay voglio crederti, ma sappi che per qualsiasi cosa, io sono sempre qui..”
“ Lo so..”- disse Marina che si azzardò a scompigliargli amichevolmente e teneramente i capelli che stava facendo crescere e che stranamente erano ancora liberi da qualsiasi altro colore che non fosse il suo naturale, il castano.
“ Dai smettila!”- esclamò ridendo Jared, allontanandosi di poco.
“ Rivoglio la cresta pomegranate, quando la rifarai?”- chiese sorridendo lei che gli si avvicinò con le mani nelle tasche degli jeans.
“ Molto presto..”- rispose Jared.
“ Questo vuol dire che invecchieremo prima di vederti nuovamente con la cresta..”- disse Marina fingendosi dispiaciuta.
“ Che amica spiritosa!”
“ Sono qui a posta, amico.”
“ Dai mi dici perché sei triste?”- chiese nuovamente Jared deciso a conoscere il segreto dell’amica.
“ Ancora? Non ti avevo detto che non è nulla di grave?”- esasperata Marina alzò gli occhi al cielo e prese la strada del ritorno. Jared per un momento si sentì mancare vedendo che la ragazza allontanarsi da lui e non capì perché quel senso di vuoto si era impossessato di lui.
“ No, aspetta dove vai?”- chiese raggiungendola.
“ A casa, si è fatto tardi e io domani devo andare a lavorare..”- Marina cercava di risultare tranquilla, ma il fatto che Jared cercasse di tirarle fuori il motivo del suo turbamento la spaventava. Una mano fermo il suo braccio e l’avanzata ostinata.
“ Chiedo perdono per la mia insolenza..”- disse Jared dolcemente. La cosa non faceva che peggiorare il suo stato d’animo, la faceva sentire ulteriormente sfigata e in lotta con un sogno che non si sarebbe mai realizzato se non nella sua mente attraverso un film mentale senza fine. Ancora una volta Marina fu costretta a guardare quel volto senza poterlo toccare e liberandosi da quella presa si costrinse a sorridere e disse: “ non preoccuparti..”
“ Prometto che da adesso non faccio più domande, anzi non parlo più..”
Marina scoppiò a ridere e disse: “ ma figurati se tu riesci a stare zitto per cinque minuti..”
“ E’ vero non sarei capace di stare in silenzio, ma questo vale anche per te no?”
Marina annuì.
“ Siamo simili su questa cosa..”
“ Già..”- rispose Jared questa volta molto più vicino al suo viso. Sembrava che una forza invisibile lo spingesse pericolosamente verso la ragazza che spaventata si ritrasse e fece qualche passo avanti. Questo permise al giovane di ritornare in sé così come permise alla ragazza di calmarsi.
“ Allora con Melanie è una cosa seria?”- chiese con noncuranza. In realtà voleva sapere se ci fosse ancora una possibilità per lei di sperare e vedere Jared nuovamente solo.
“ Non saprei, ma sono più propenso a pensare di sì..”- quelle parole furono dette con grande tranquillità, così spensierate che fecero morire due volte Marina. Sentì il suo cuore spezzarsi e bruciare tra le fiamme della tristezza. Avrebbe voluto piangere, ma con lui lì non poteva farlo, né voleva mostrarsi così debole senza dargli una spiegazione. Così come aveva sempre fatto da quando lo conosceva si stampo una finta felicità e serenità sul viso e disse: “ oh finalmente ti vedrò sistemato!”
“ Già sembra proprio di sì..”
In quel momento l’aria notturna e silenziosa  fu riempita dal suono allegro del blackberry di Jared il quale appena vide la chiamata non esitò a nascondere la sua grande felicità e quasi senza salutare Marina rientrò in casa. Era inutile pensare chi poteva essere.
Sospirando Marina ritornò in casa dove buttandosi sul letto diede spazio alle lacrime che irrigarono il suo volto e bagnarono il tessuto del cuscino.

Non ero mai stata ad un concerto dei Mars né tanto meno avrei mai pensato di fare qualche tappa con loro, ma il solo fatto di poter stare per cinque giorni con Jared mi rendeva la ragazza più felice del pianeta e più invidiata da tutte le ragazze e donne che sbavavano per lui. In un certo senso mi sentivo potente nonostante fossi una ragazza inutile e piena di difetti.
In quei giorni pensai solo a divertirmi insieme a Shannon, Tomo e lui, che non sapeva nulla di ciò che provavo e nascondevo alla luce del sole. Avevo paura di cosa poteva pensare una volta che avessi avuto il coraggio di dichiararmi, ma io non volevo farlo davvero perché sapevo che ci sarei rimasta molto ma molto male dalla sua indifferenza. Il solo fatto di vedere sul suo viso un sorriso che tradiva la tenerezza, quasi pena, nei miei confronti mi faceva salire una gran rabbia al cervello. Naturalmente non sapevo se sarebbe stata quella la sua reazione ma io mi convinsi che sarebbe stato così.
Eravamo a Parigi, la cosiddetta città dell’amore e per un attimo fui davvero sicura che quella città per quanto la odiassi, mi avrebbe portato un po’ di fortuna su quel sentimento che sembrava non volermi ancora sorridere.
“ Ti va di accompagnarmi a fare shopping?”- la voce di Jared quasi mi fece prendere un colpo, assorta com’ero nel contemplare la città dalla mia stanza d’albergo. Senza che me ne fossi accorta era entrato portando con sé la sua solita allegria.
“ Non si usa bussare?”- chiesi fingendomi arrabbiata.
“ Tanto sapevo che ti avrei trovato vicino alla finestra a contemplare il paesaggio..”
“  Beh avresti fatto bene lo stesso a farlo, magari mi trovavi in altre vesti..”
Jared sgranò gli occhi e ridendo disse: “ ohoh! Quindi tu pensi che ti avrei potuta trovare anche in versione sexy?”
“ Sei uno scemo!”- esclamai buttandogli addosso il cuscino del divanetto che lui prontamente evitò.
“ Bersaglio mancato!”- disse vittorioso facendomi la linguaccia.
“ Beh sei stato fortunato solo perché io l’ho voluto..”- dissi saggiamente, maledicendo il fatto che non avessi una buona mira e risultando più sfigata di quanto già non lo fossi.
“ Ah quindi il fatto che non mi hai colpito è stato voluto da te, non perché sei una schiappa..”- disse lui avvicinandosi.
“ Già proprio così..”
“ Ammirevole!”- esclamò fingendosi sorpreso, mentre mi cinse i fianchi con le sue mani dicendo: “ allora mi accompagni?”
“ D’accordo, ma non pensare che ti faccia fare di testa tua. Sarò io a farti il guardaroba almeno è sicuro che vestirai in maniera decente..”
A malincuore sentii la sua presa abbandonarmi poiché lui si presentò ai miei occhi fintamente indignato.
“ Mi reputo gravemente offeso, quindi vedi come ti devi mettere per farti perdonare..”- disse saggiamente.
“ Non ci penso proprio. Io ti ho detto semplicemente la verità..”
“ Strega!”- esclamò lanciandomi il cuscino che fortunatamente non mi colpì, il che mi fece pensare che almeno i riflessi pronti non mi avevano abbandonato.
“ Grazie del complimento.”- dissi sistemandomi i capelli con fare da diva. Jared rise seguito da me.
Quel pomeriggio non lasciammo in pace nemmeno un negozio dove non mancarono i nostri litigi su cappotti, maglie e pantaloni. Mentre camminavamo spediti verso un altro negozio maschile lui si fermò di botto, tanto che quasi caddi quando lo raggiunsi.
“ Si può sapere perché ti sei fermato così di botto?”- chiesi leggermente irritata. Lui non mi rispose, ma continuò a guardare la vetrina di un negozio femminile dove troneggiava un bel vestitino rosso finemente lavorato e scollato al livello della schiena. Era davvero un bellissimo vestito che portava alla tentazione, ma non faceva per me e poi non potevo neanche permettermelo, visto l’enormità della cifra. Sospirai distogliendo lo sguardo da quella seta lussuosa e rivolgendomi a Jared dissi: “ allora si può sapere che diavolo ti è preso?”
Ma senza parlarmi mi prese per un braccio ed entrambi entrammo in quel negozio.
“ Devi provare quel vestito..”- disse senza darmi il tempo per controbattere. Non potevo permettergli una cosa del genere nella maniera più assoluta, ma nonostante la mia testardaggine, mi ritrovai a sospirare più volte nel camerino girandomi e rigirandomi davanti allo specchio timorosa di uscire fuori e presentarmi in quella maniera a Jared.
“ Ti vuoi decidere ad uscire?”- mi chiese nuovamente spazientito. Mi stava aspettando, davvero lo stava facendo e quasi mi venne un colpo. Cosa significava tutto quello? Era forse un modo per dirmi qualcosa di davvero importante?
Lo sperai con tutto il cuore e sorridendo uscii fuori leggermente imbarazzata. La sua faccia fu indescrivibile e inizialmente non seppi se scappare o prendere quell’espressione come un segno positivo, ma poi lui parlò ed io mi sentii morire.
“ Sei davvero molto bella, il vestito ti sta di incanto!”- esclamò mentre i suoi occhi faceva su e giù lungo il mio corpo. Ne avevo quasi paura, ma riuscii comunque a sostenere quella situazione con grande tranquillità, che non sapevo avessi.
“ Sì tutto molto bello, ma non credere che lo prenderò. Non saprei quando metterlo e poi..”- ma non terminai la frase. Lui si era alzato e venendo verso di me mi prese le spalle e disse: “ io so quando puoi metterlo. Stasera. Al locale dove Shannon e Antoine suoneranno. Ti voglio vedere lì.-” parlò come un telegramma ma il suo messaggio fu limpido come le acque del mare.
“ Okay ma comunque sia io non lo prenderò..”- e decisa mi voltai e andai in camerino. Spogliandomi lanciai senza uscire il vestito che sicuramente Jared prese, ma quando uscii non lo trovai dove l’avevo lasciato. Mi stava già aspettando fuori e quando lo raggiunsi restai scioccata dal vedere che l’aveva comprato, che aveva preso quel vestito e l’aveva fatto per me.
“ Tu sei completamente matto..”- gli dissi senza parole.
“ Lo so ed è per questo che mi sei amica, no?”- mi fece l’occhiolino mentre io mi sentii completamente sciogliere. Mi sentivo davvero felice perché sapevo che quel gesto era significativo, mi ero decisa che fosse così e nient’altro. Avevo la strana sensazione che quella sera sarebbe stata la più bella della mia vita.
Ma quando raggiunsi il locale la cosa fu del tutto diversa. Non trovai Jared da nessuna parte e prima che Shannon potesse dirmi addio, annegandosi nell’alcol, gli chiesi dove fosse.
“ L’ho visto poco fa. Mi sa che è andato da quella parte..”- e mi indicò il posto dove l‘aveva visto scomparire. Prima che potessi andare Shannon mi fermò e disse: “ Marina posso dirti una cosa?”
“ Dimmi tutto..”
“ Sei davvero uno spettacolo e sento quasi la voglia di provarci spudoratamente con te..”
Scoppiai a ridere e dissi: “ Shan sei già partito? E io che pensavo fossi ancora sobrio..”
Ci sorridemmo e lo lasciai in mezzo al locale diretta verso il posto indicato, sicura che avrei trovato Jared. Proprio in quel momento sentii una specie di lamento che ad ogni passo si fece più forte e capii che provenisse da una donna in preda al piacere più sfrenato. Qualcosa dentro di me strinse con presa salda il mio stomaco, come se quello fosse il presagio di una morte spirituale che non tardò ad arrivare. Infatti coraggiosa aprii la porta da dove proveniva quel rumore e vidi chiaramente che chi rendeva “ felice” quella donna non era altro che Jared. Chiusi infastidita la porta provando un senso di disgusto che quasi mi fece piangere. Le lacrime però non tardarono ad arrivare, per il semplice motivo che avevo pensato a qualcosa di più di un semplice invito come tutte le altre volte.
Mi ero semplicemente illusa di quella stretta ai fianchi, di quello sguardo e di quei complimenti, pensando che nascondessero più di quanto non avessi pensato. E invece era stato solo un modo per ridurmi in tanti piccoli pezzettini che difficilmente si sarebbero rimessi insieme. Era ovvio che la mia fantasia perfetta su quella serata non l’avevo raggiunta e mai l’avrei fatto. Jared era e sarebbe rimasto irraggiungibile per me..

Un altro giorno era passato, ma per Marina era stato monotono come tutti gli altri della sua vita, ancora di più ora che Jared era tornato ad occupare gran parte dei suoi pensieri e delle sue viste. I suoi occhi ancora ne risentivano per tutte le lacrime che aveva versato durante la notte presentandosi al lavoro come un cencio. Jessie si era preoccupata molto del suo aspetto e non le risultò difficile attribuire quello stato all’unico uomo che Marina si ostinava ancora ad amare senza essere ricambiata. A volte l’amore sembrava essere così ingiusto, soprattutto nei confronti di chi lo desiderava con tutto se stesso.
Era in camera sua ed era intenta a scarabocchiare sul suo quaderno, non avendo altro modo per mandare via i suoi soliti pensieri. Nel disegno aveva trovato uno sfogo, ma comunque non durò a lungo. La sua finestra faceva da comunicazione con quella di Jared tanto che molte volte entrambi restavano nelle loro rispettive stanze e comunicavano con grande tranquillità. Tante chiacchiere e tanti duri colpi in quel modo aveva ricevuto Marina, ma a lei non interessava. Voleva semplicemente farsi del male e nessuno poteva fermarla dall’autolesionismo se non se stessa. Proprio in quel momento i suoi occhi si spostarono sulla finestra di fronte nella speranza di vedere Jared e proprio come d’incanto egli si manifestò in tutto il suo splendore, ma non era felice e contento come da parecchio tempo lo vedeva Marina. Era piuttosto arrabbiato e sedendosi sul letto sbuffò sonoramente anche se Marina non poté sentirne il suono, ma solo immaginarlo. Un misto di tristezza e gioia si fece spazio dentro di lei. Triste perché non amava vedere il suo amico in quel modo e felice perché forse aveva lasciato la sua ragazza. Jared in quel momento puntò i suoi occhi sulla finestra della ragazza che lo stava ancora osservando ed entrambi stranamente si imbarazzarono, perché in realtà non volevano vedersi e non volevano che l’uno si accorgesse dell’altro. Marina sorrise così come Jared poi la prima scrisse qualcosa sul quaderno e mostrò il messaggio al secondo.
“ TUTTO OKAY?”
Jared si alzò per prendere alcuni fogli e anche lui prese a scrivere.
“ SONO STANCO E ARRABBIATO. MOLTO ARRABBIATO..”
“ MI DISPIACE..”
“ MA NON FA NIENTE, TANTO SONO SICURO CHE PASSERA’..”
Si sorrisero ma proprio in quel momento Jared decise di punto in bianco di spegnere quel collegamento comprendo la finestra con la tenda. Era davvero arrabbiato e non aveva voglia di parlare con nessuno. Marina non se ne era accorta perché era intenta a scrivere quello che finalmente si era decisa di dirgli, anche se poteva risultare un modo un po’ strano.
“ TI AMO..”
Ma restò nuovamente delusa da ciò che si era ritrovata davanti agli occhi una volta che aveva alzato il suo quaderno. Una chiusura totale dettata dalla tenda che aveva provveduto ad impedirle di esternare quel sentimento. Ancora una volta Jared era andato via.
“ Non è destino..”- si disse sconsolata, ma stranamente quella sera non pianse. Anzi accese la radio e la mise a tutto alto volume scatenandosi come una matta. Jared incuriosito da quel baccano spostò di poco la tenda e rise vedendo la sua amica saltare sul letto con una spazzola che usava come microfono mentre disegnava con le labbra le parole della canzone che si era diffusa largamente. Non volle farla sentire in imbarazzo per questo Jared chiuse nuovamente la tenda andando sul letto, dove prese un foglio su cui senza pensarci tanto scrisse una frase che non rilesse, sicuro com’era di averla scritta bene. Poco dopo spense le luci e cercò di dormire, nonostante il baccano nella casa di fronte.
Marina esausta si tuffò sul letto ma poi si alzò e spense la radio.
Il giorno dopo il sole batteva forte e la giornata si presentava garante di buone notizie e di una grande positività. Marina almeno volle convincersi che fosse così. Era il suo giorno libero e aveva deciso di fare una lunga passeggiata per poi passare da Jessie e restare con lei a fare qualche chiacchiera. Si sentiva stranamente felice e volle credere che quel sentimento non l’abbandonasse per davvero. Uscì di casa con in mano un libro che aveva appena comprato e che avrebbe letto una volta che fosse arrivata al parco. Aveva sciolto i capelli ancora crespi e privi di luce e come al solito portava vestiti larghi nonostante non avesse nulla da nascondere. Gli occhiali erano pronti a nascondere i suoi occhi blu e ad incorniciarle il volto con la montatura nera e troppo grande per un volto così esile come il suo. Non si piaceva e faceva di tutto per martoriarsi in quel modo.
“ Vuoi un passaggio?”
Sussultò sentendo la voce di Jared, ma per una volta si decise a non prestargli attenzione anche se le risultava abbastanza difficile se non impossibile.
“ No, preferisco fare due passi, è una giornata così bella che sarebbe davvero un peccato non approfittarne..”- rispose restando con gli occhi sulla strada.
“ Ehi c’è qualcosa che non va?”- chiese Jared che la seguiva piano piano con la sua auto, decisamente sconvolto e colpito da quell’atteggiamento.
“ Nulla che debba nasconderti..”- rispose Marina.
“ Okay penso che questo significhi che io non devo disturbarti..”- in realtà Jared non voleva che quelle sua parole prendessero vita, ma il silenzio di Marina lo rattristò e le confermò. Davvero non voleva essere disturbata e la cosa lo fece stare male.
“ Ciao..”- disse debolmente, chiudendo il finestrino e dirigendosi da Melanie. Marina quasi fu sul punto di fermarlo e scusarsi ma era troppo tardi, Jared era già andato via, partendo all’impazzata.
Aveva attraversato quasi tutta la città e stanca aveva deciso di sostare su una panchina del parco. Altri pochi metri e sarebbe arrivata a casa di Jessie. Si rilassò e godendosi la bella arietta quasi estiva aprì il libro e si immerse in quella storia senza dar conto a ciò che la circondava.
“ Sono stato uno stupido! Quindi era questo il lavoro che ti portava a stare lontana da Los Angeles eh?”
Marina a quella voce inalterata che sentì alzò gli occhi dal libro e voltandosi lentamente vide Jared scagliarsi con furia su due figure: Melanie e un ragazzo che non aveva mai visto. Non le fu difficile capire che Jared era stato oggetto di un tradimento e quasi godette di quella prospettiva.
“ Almeno così sai come ci si può sentire..”- si disse inalterata. Chiuse il libro e andò via mentre sentì Melanie esclamare: “ sei assente, del tutto assente con la mente in questi mesi e io ho deciso di consolarmi in qualche modo. Ormai sono rari i momenti bellissimi che viviamo! Senti non cercarmi più okay? Vivere con te è umanamente impossibile. Chi ti riesce a capire è un genio..”
Marina mentre lasciò il parco e la scena sorrise. Lei era l’unica che sapeva farlo e forse per questo era un genio. Si sentì quasi orgogliosa di questa e pian piano la sua rabbia lasciò spazio al dispiacere. Jared era di nuovo solo, quando avrebbe trovato nuovamente la pace? Ormai quella l’aveva lasciato da tantissimo tempo e sono la musica e gli Echelon lo avevano salvato dalla depressione, lei lo sapeva bene, e forse anche lei era stata un motivo per non mollare. Ma come al solito quella era solo una sua idea, Jared non le aveva mai detto niente. A lei però piaceva pensare che ci fosse anche lei.
“ Ehi ben arrivata!”- esclamò sorpresa Jessie quando aprì la porta e si vide una Marina sorridente di fronte.
“ Visto? Ogni tanto ti vengo a trovare..”
“ Quale onore!”
Restarono insieme per tutto il pomeriggio chiacchierando come due amiche che non si vedevano da anni.
“ Stasera però alla festa ci devi venire..”
“ C’è anche Jared, vero?”
Jessie annuì e disse: “ e anche Shannon e Tomo, non so se ci sarà anche Emma, però Jared è sicuro..”
“ Beh non esserne certa, perché ha appena lasciato Melanie e non credo che dopo la batosta si presenti ad una festa..”- disse pensierosa Marina che continuava a giocherellare con il pezzo di cioccolata.
“ Tu lo conosci meglio di tutti quanti, quindi sai bene cosa farà, no?”
Marina distolse lo sguardo dalla cioccolata e lo posò sull’amica.
“ Beh sì probabilmente ci sarà perché vorrà divertirsi e in qualche modo dimenticare..”
“ E tu sarai lì pronta a divertirti con lui..”
“ No, questo è fuori discussione, io non ci vengo. Non voglio continuamente mortificarmi..”
Jessie le fu in un attimo di fronte e accarezzandole il volto disse: “ Marina è la tua occasione. Non puoi vivere in questa maniera. Diglielo!”
Marina la guardò a lungo e alla fine si convinse. L’avrebbe fatto, avrebbe rischiato di morire per sempre.

Il grande vociare precedette i passi di Marina lungo il locale che le si presentava davanti. Uno dei soliti posti di Los Angeles in cui ci si poteva divertire in qualsiasi modo. Sospirò ed entrò circondandosi di musica e voci allegre. Scorse Jessie seduta vicina a Shannon e la raggiunse sorridendo.
Quasi non riuscirono a riconoscerla. Ci aveva messo parecchio tempo ma finalmente si era saputa rendere irresistibile e fu soddisfatta dell’effetto che aveva provocato nei presenti che la guardarono a bocca aperta.
Un elegante vestito bianco senza spalline le fasciava il busto fino a metà gamba dove era più gonfio. I capelli biondi erano stati trasformati in ricci che ricadevano morbidi lungo la schiena leggermente scoperta e l’assenza di occhiali la rendeva più bella di quanto già non lo fosse mentre il trucco leggero le risaltava ancora di più i suoi magnifici occhi azzurri.
“ Marina!”- esclamò scioccato Shannon.- “ io non posso crederci che sia tu..”
“ Stessa cosa vale per me..”- rispose Jessie con un filo di voce che quasi non fu udito. Marina sorrise e salutò i compagni con grande allegria. Proprio in quel momento la porta del locale si aprì ed entrò Jared che aveva deciso di stamparsi sul volto un sorriso per nulla sincero. Marina lo aveva capito dal primo momento.
“ Ehi Jay siamo qui!”- esclamò Shannon gesticolando per farsi vedere dal fratello che immediatamente li raggiunse. Il cuore di Marina era sul punto di scoppiare, ma coraggiosa si voltò per guardarlo nuovamente.
“ Scusate il ritardo, ma l’auto non voleva sentirne di partire..”
“ Quando ti deciderai a comprarne un’altra?”- chiese Marina e Jared quasi ci restò secco quando la vide. Nonostante l’evidente trasformazione l’avrebbe riconosciuta fra mille altre donne. Lei era unica e lui non l’aveva mai capito fino in fondo. Marina si alzò e senza aggiungere altro andò ad ordinare una bibita lasciandolo ancora una volta di stucco. La reazione di Jared fu quella di raggiungerla proprio nel momento in cui la sala si riempì di gente che aveva voglia di ballare. Faticò abbastanza prima di poterla nuovamente rivedere e bearsi di quella vista così strana, ma dannatamente bella. Marina era ancora a pochi passi da lui e gli sorrideva dolcemente quando una mano lo fermò. Si voltò e rivide Melanie.
“ Cosa vuoi?”
“ Jared ti prego perdonami, non volevo dirti quelle cose e soprattutto volevo scusarmi per quello che ti ho fatto..”
“ Parole al vento!”- esclamò arrabbiato Jared liberandosi bruscamente da quella presa. - “ sono io ora che ho capito di non amarti più, anzi non ti ho mai amato. Sei stata solamente un’illusione. Stammi bene e divertiti..”
Finalmente raggiunse Marina e restò ancora un po’ a fissarla.
“ Hai visto un fantasma per caso?”- chiese divertita.
“ No, anzi tutt’altro..”- rispose Jared dolcemente. Mentre il chiasso cominciò a farsi più assordante fra di loro Marina estrasse il foglietto che non aveva più mostrato a Jared e aprendolo lo mise in bella mostra.
“ TI AMO..”
Jared restò spiazzato, ma allo stesso tempo ne fu felice. Finalmente aveva capito tutto, era riuscito a dare una spiegazione ai suoi veloci cambiamenti di umore e agli strani comportamenti che ultimamente aveva assunto con lei.
Lui le apparteneva, forse da sempre.
E così infilò la mano nella tasca dei pantaloni ed estrasse anche lui un foglio che le mostrò con un sorriso immenso.
“ TI AMO..”
Marina sentì che il cuore l’avrebbe lasciata da lì a pochi secondi. Per lei quella scritta fu la causa di un principio di infarto che però non arrivò mai. Il suo cuore batteva all’impazzata tanto che quasi si sentì mancare l’aria, perché era felice.
Tutta la paura in quel momento le passo avvicinandosi all’unico uomo che aveva sempre amato in vita sua lo baciò ricambiata.
Mentre il caos andava avanti fra di loro si era creata una sfera di pura tranquillità e calma che li avvolse e li permise di continuare quel bacio vero e tanto desiderato.
Dopo tutto quel tempo nonostante avessero cercato entrambi di nascondere i loro veri sentimenti in qualsiasi modo e provare a fuggire, erano riusciti a vincere e a trionfare.
Era vero allora: in amore vinceva chi fuggiva.



THE END



Se siete arrivati fin qui vuol dire che avete letto e vi ringrazio del tempo che avete sprecato per me *____*!!
Spero che vi sia piaciuta ^^ e cosa dirvi, beh alla prossima :)!!








   
 
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