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Autore: petitecherie    30/01/2012    1 recensioni
Il punto di vista di Tarja e Tuomas sugli accadimenti degli ultimi anni, dall'ultimo concerto insieme alla release dei loro album, Dark Passion Play e My Winter Storm.
Dal cap. 2: “In un attimo di "what if", immagino come sarebbe stato se Lei avesse capito, se fosse tornata indietro sui suoi passi. Se avesse ascoltato anche solo una volta. Cosa sarebbe stato se non ci avesse usato solo per i suoi scopi.
Lei, per cui compongo ancora canzoni.”
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti, Tarja Turunen, Tuomas Holopainen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Live to tell the tale'
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21.10.2005 Hartwall Arena, Helsinki, Finland

 

Guardo il mio riflesso nello specchio per controllare che tutto sia perfetto. Il trucco nero sugli occhi per un effetto drammatico, la pelle luminosa e le labbra nude. I capelli ricadono lisci e neri in contrasto con il soprabito dorato che indosso. Cerco di prendere fiato ma uno sbuffo di tosse mi precede.
<< Tutto bene? >> domanda Marcelo, alzando gli occhi scuri su di me, leggermente preoccupato. Questo dannato raffreddore sembra non volersene andare e tra tosse, starnuti e naso tappato, le prove di oggi hanno fatto veramente schifo.
<< Si. Riuscirò a cantare. >>
Mi concentro di nuovo sulla mia immagine allo specchio e sugli esercizi di respirazione. Marcelo si alza piano, attento a non disturbarmi ed esce.
Nel silenzio avverto i rumori provenienti dal palco, le risate dalla stanza accanto e quel lieve odore di fumo che filtra dalla porta. Beati loro che possono starsene insieme senza farsi mille pare mentali su quanto la tua voce farà pena, sulle imperfezioni, sul Mi del Fantasma dell' Opera.

Benvenuti nelle paranoie di Tarja pre-concerto. Prego, signori, prendete posto.
Ora che ci penso, neanche Emppu è passato a fare un salutino, come suo solito.

Ecco, vedi? Probabilmente è anche lui -tutti noi- preso dalla paura di sbagliare.
Perché questo non è un concerto,no. Questo è il Concerto. L'ultimo.
<<  Pronta?  >> Marcelo apre la porta del camerino << E' ora .>>
Annuisco. Imprimiti questa donna forte e sicura che vedi nello specchio, Tarja. Stasera dovrai essere la guida ai sogni di Tuomas.

 

 

***

 

Ever Dream

 

Eccola, quella voce che per anni ha accompagnato le mie fantasie musicali, librarsi ancora una volta sulla canzone che amo e odio allo stesso tempo.

La amo perché i suoi versi sono i miei sentimenti, quelli che mi attanagliano l'anima quando penso a ciò che forse ho perso, e che forse non potrò più ritrovare. La odio perché in pasto a lei, la Musa distorta, le mie parole scompaiono, fagocitate da un essere che canta solo per la fama e la gloria.

Le mie parole diventano niente poiché la potenza della sua voce le sovrasta. Io per primo pendo dalle sue labbra, sento come mi muovo, come mi protendo verso di lei, affamato, cercando la Sirena.

Ogni uomo è segretamente innamorato della propria morte.

Il pensiero mi fulmina. Dunque, era tutto qui? A questo sono -siamo- giunti? Amo la mia fine. La mia fine. La fine di un'era.

 

Today, in the year of Our Lord 2005,

Tuomas was called from the cares

of the world.

He stopped crying at the end

of each beautiful day.

The music he wrote had too long been

without silence.

He was found naked and dead

with a smile in his face ,

a pen

and a thousand pages of erased text.

 

Le mie labbra lasciano sfuggire un singhiozzo, e di nuovo, mentre le dita si affannano a concludere gli ultimi accordi del ritornello di Ever Dream, un pensiero mi attraversa come folgore. Save me.

Porto le mani al viso e piango.

The beginning.

 

***

 

21.10.2005 Hartwall Arena, Helsinki, Finland

 

Quest'atmosfera è strana. Quest'abbraccio è strano. Di solito, non ci abbracciamo mai dopo i concerti. Il nostro rituale prevede di farlo all'inizio. E' anche vero che dopo il successone di stasera un doppio abbraccio ci sta, come un brindisi, una risata e tanti complimenti. Eppure, ho i brividi.
<< Grazie, ragazzi! E' stato magnifico. >> dico, appena ci lasciamo andare. Ho gli occhi lucidi per le lacrime di gioia a stento trattenute.
No, qualcosa non va.
Lo so che abbiamo dei problemi ma questo atteggiamento è diverso dalla solita rabbia repressa che scorgo negli occhi di Jukka e Marco.
No.
Ho paura e istintivamente allungo la mano alle mie spalle a cercare la presa stretta e calda di Marcelo. Peccato che lui sia nell'altro camerino a sistemare la mia roba. Il silenzio tombale rimbomba sul ghigno di Jukka, sul sorrisino di disprezzo di Marco, su Emppu che evita il mio sguardo e sulle spalle di Tuomas.
<< Che succede? >> la mia voce risuona stridula, terribilmente stonata.

With a smile you move on

every fear left unbroken

there was hope

now it's gone

so believe there is love

in the open

 

Tuomas mi consegna una lettera e mi consiglia di leggerla domani. L'espressione sul suo viso mi terrorizza più della lettera stessa. Agonia mista a crudeltà.

We are

We are

chasing a shadow.

We are

We are

lost in the shame.

You try to hide

only to reach out

it's too late

 

Non serve leggere per capire. I loro sguardi trionfanti urlano al sapore della vendetta. La mia mano stringe forte la carta impregnata di risentimento. Li guardo in faccia, uno per uno. Emppu abbassa lo sguardo velocemente e sento una piccola fitta. No, non puoi pentirti ora, piccolo codardo. Serro le labbra, chino un po' il capo e dritta come un fuso lascio la stanza.
Non piangerò davanti a loro. Non piangerò davanti a loro. Non piangerò davanti a loro.
Chiudo la porta del mio camerino e finalmente rialzo la testa. Marcelo mi scruta attento, gli basta poco per sentire che qualcosa non va.

 

How can I see through your eyes my destiny?

I fall apart.

You bleed for me.

So I just float with the tide through the night I pass you by.

Open my heart, to close our great divide.

 

E in un attimo, le sue braccia sono attorno al mio corpo, mi stringono, delicate e forti. Un riparo, una protezione sicura. Fino a che sarò qui, potrò camminare da sola.

***

Le canzoni citate sono, nell'ordine:

The poet and the pendolum - Nightwish

We are - Tarja Turunen

Our great divide - Tarja Turunen

'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'
   
 
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