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Autore: _Eterea_    30/01/2012    4 recensioni
Ehilà!! Inizio col presentare questa nuova fanfiction, spero abbiate capito che il "Leprecauno" è una presa in giro .. se non lo avete capito..non importa ve lo sto dicendo io. La protagonista di questa ff è un mio OC, l'altro protagonista sarà Charlie Weasley e .. se volete saperne di più aprite e leggete!
b a c i
Eterea
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Weasley, Charlie Weasley, Fleur Delacour, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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- Questa storia fa parte della serie 'P.V.L '
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Capitolo 3




< Ma guarda un po’ chi ci ha onorati della sua presenza > Bill … fottiti.

Di solito non uso un linguaggio così scurrile, ma … fottiti. Dopo il sogno, ma che dico INCUBO, della notte prima, non volevo sentire sarcasmo o ironia di alcun genere. < Bill, fottiti.> Appunto. Fece finta di non aver sentito < Cosa ti ha trattenuta stamane? Il mostro sotto il letto ha cercato di rapirti, oppure il water ti ha risucchiata e trasportata in un mondo parallelo? > Strinsi il pugno, ma l’espressione alla “ è solo stupido ti prego ignoralo” di Fleur mi fece cambiare idea. Iniziai a guardarmi intorno.
Ci trovavamo in una specie di immensa vallata terrosa, non molto lontana dal villaggio; lì si trovava la grotta che avremmo dovuto disincantare. Intorno c’erano un paio di grandi tende piantate dai nostri “tecnici” e vari folletti della Gringott del villaggio. Di fronte a noi c’era l’entrata della grotta.
 
All’improvviso notai l’assenza di qualcuno. < Ehi. Dov’è Adele? > Fleur, che si stava guardando attorno annoiata, si girò verso di me < E’ andota a farsi dìr con precision i vari dettogli sulla grotta >. Sospirai e mi sedetti;. Avevano mandato Adele, il che voleva dire che sarebbero passati anni prima del suo ritorno, dato che si fermava a salutare e conversare con ogni cosa, vivente o non, ogni volta che doveva fare 3 metri di strada piedi. Lei era così, mostruosamente socievole.
 
Non avevo nemmeno fatto colazione, il sogno mi aveva troppo sconvolta.
Ne ricordavo ancora con precisione la scena principale. Nel sogno, io e Charlie ( chissà perché lui, poi) ci trovavamo in una strana stanza circolare, dove le pareti erano dello stesso colore della gonna che Fleur mi aveva infilato apposta la sera prima. Stavamo parlando tranquillamente, quando il soffitto è volato via ed è entrata, dall’apertura, una gigantesca Alina! In mano teneva un drago di ferro che, e dopo aver riso, iniziò a lanciarmi addosso. Continuava a colpirmi con in Drago e ripeteva “Racchia, Racchia, Racchia, Racchia …” … finché non mi sono svegliata.
 
Devo smettere di bere. Ok, non che io beva più di qualche birra ogni tanto, ma a quanto pare mi fa comunque molto male.
Decisi che non l’avrei mai raccontato a nessuno. Specialmente a Bill.
Mi stavo ormai appisolando, quando tornò Adele, felice e pimpante. < Ehilà!! Oh, Rach finalmente! Allora, devo raccontarvi una storia > La guardai male < Una storia? Spero per il tuo bene che sia lunghissima, per averci messo tutto questo tempo … > < Dai P.V.L, lasciala parlare. O qui non iniziamo più. >
< Bene. Allora, la grotta che avete di fronte a voi era, intorno alla metà dell’800, il laboratorio di un mago alchimista. > < Oh cielo … gli alchimisti sono i peggiori, là dentro ci saranno un centinaio di incantesimi di protez- > < Bill!! I commenti alla fine della storia!
< Comunque - mi guardò male - il mago era Paraschiv ( penso si pronunci così) Dragan; e stava facendo esperimenti, per trovare la cura per tutte le malattie, sui Draghi-> < DRAGHI??!!? No, no, no no … non ci siamo proprio- > < Rach, è l’ultima volta che lo dico: zittitevi!! > Misi su il broncio e incrociai le braccia. In effetti, perché questo sarebbe dovuto andare a vivere in una grotta vicino alla riserva dei Draghi, se non per studiarli. Merda.
< E’ per questo che siamo qui, loro, i folletti del villaggio, pensano che ci sia riuscito. >
La guardammo tutti e tre con sguardo ironico e leggermente scettico. < Suvvia Adél! Una cura pour tutte le malattìe?! Non ponsano che se veramonte l’avosse trove, l’avrobbe detto a tuttì?? >
< Fleur, loro ne sono convinti perché dicono di aver trovato delle prove > < E sarebbero …? > < Non ce lo vogliono dire, Bill. Per adesso il nostro compito è quello di arrivare in fondo alla grotta e trovare questa “cura”, se veramente esiste … >
Mi alzai di scatto. < Ok, andiamo allora> Iniziai a camminare velocemente verso l’entrata, sguainando la bacchetta < Ehm, P.V.L non penso sia così facile- > < Finitem Incantate! > Bill non riusci nemmeno a finire la frase, che l’incantesimo mi sbalzò indietro,e finii a terra sul sedere. < Ahi … > Fleur mi corse accanto per aiutarmi < Oh Rachél!! Dovi stare attonta! Non agire di impulsio! >
< In teoria, avrebbe dovuto funzionare … >
 
Perdemmo tutta la mattina nel cercare di rompere l’incantesimo, arrivammo alla pausa pranzo stanchi, con le menti vuote e irritati tutti e quattro.
Non riuscivamo proprio a venirne fuori.  L’incantesimo di protezione assomigliava vagamente ad una bolla; avevamo usato tutti gli incantesimi più complicati  che ci venivano in mente ma niente. Un zero assoluto.
Quando tornammo ci mettemmo a tavolino e iniziammo a discutere sul da farsi.
Bill era sempre quello più determinato, e difficilmente si faceva demoralizzare da un lavoro.
< Bene, ricapitolando: niente di quello che abbiamo provato fino ad adesso ha funzionato, e l’incantesimo assomiglia ad una bolla protettiva … suggerimenti? > Adele sbuffò < Ah, guarda. Non ne ho la minima idea, ho terminato gli incantesimi. Non so davvero cosa fare o pensare.> Dopo aver finito si accasciò sulla sedia a rimuginare. < Beh - iniziai io - magari stiamo sbagliando tutto. Forse non dovremmo pensare così in grande. È come negli indovinelli, più tu pensi alle cose più complicate, più la soluzione è facile … >
Fleur, che fino a quel momento era rimasta zitta, saltò in piedi < Rachél! Sei un génio! - < Eh … ? > - Vénite! > Iniziò a correre verso l’entrata delle grotta, noi tre incerti la seguimmo.
Fleur si fermò, tirò fuori la bacchetta e gridò < Reducto! > Si sentì una forte esplosione. Adele si avvicinò alla grotta e mise un piede dentro.
Non. È. Possibile.
Bill era con la bocca spalancata, Adele aveva una mano sulla faccia e Fleur era l’unica ad essere soddisfatta e felice. A me stavano veramente cadendo le braccia. < Reducto? No, cioè … tutta la mattinata persa per REDUCTO?!?!? > Ecco, eravamo arrivati alla soluzione dell’indovinello da me sopracitato. E ci sentivamo delle cacche. Ci si sente sempre così quando si scopre che ti sei scervellato ore e ore per niente, quando la soluzione era così banale e stupida.
< Se era una bulle bastova farla esplodere, no? > < Come cavolo ho fatto a non arrivarci … > < tranquìllo amour. Io ci sono arrivota solo grazìe a Rachél. >
Ah beh … almeno mi veniva riconosciuto. Anche se l’avevo fatto inavvertitamente.
 
Entro la sera riuscimmo a distruggere anche un altro incantesimo, più o meno con lo stesso principio dell’altro.
< Ragazze, fermiamoci qui oggi, se ne parla domani. Accidenti, ce ne sono ad ogni tre passi … ci impiegheremo più del previsto. Ah, poi uno di noi deve andare alla riserva, per scoprire se lì sanno qualcosa su questo tipo e sugli esperimenti che stava facendo. P.V.L? > Lo guardai con gli occhi spalancati < Cosa?! Stai scherzando, vero?! Io non ci vado neanche morta, e poi lì ci lavora tuo fratello e quindo avrà degli agganci per aiutarci. In poche parole: ci vai tu > Bill storse il sorriso < Mi dispiace P.V.L., ma io sono il capo squadra e quindi devo stare sul campo, Adele ci metterebbe una vita - < Ehi!! > - e Fleur … non posso restare una mattina senza di lei > concluse alzando le spalle; a Fleur le luccicavano gli occhi e sembrava che gli sarebbe saltata addosso a breve, mentre io assottigliai i miei.
Sospirai, tanto avrebbe vinto lui comunque. < Ok, quando ci vado? > < Domani mattina > < Domani??! Ma … ahh lasciamo stare. > Bill sorrise e, passandomi vicino, mi scompigliò i capelli con una mano. < Brava P.V., e ricordati di salutare mio fratello da parte mia! > < P.V. … bleah … > Borbottai dirigendomi fuori dal campo protettivo per potermi poi smaterializzare.
 
Quando arrivai in stanza mi tolsi subito le scarpe e mi guardai allo specchio. Avevo il viso stravolto, sporco e sudato. I capelli erano più in aria del solito, ma non ci feci molto caso: a me piacevano così dopotutto. Mi soffermai sugli occhi, che erano probabilmente l’unica parte del mio corpo che mi piacesse davvero. Verdi acqua come quelli di mio padre, l’unica traccia d’Irlanda che avevo addosso.
Me li strofinai con una mano e mi chiusi in bagno per fare una doccia prima di andare a letto.
Maledizione, il giorno dopo sarei dovuta andare alla riserva … iniziai a sperare di non sognare Draghi quella notte, oppure avrei mandato volentieri a quel paese Bill.
Speriamo bene.



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Note autrice ritardataria:

Mio dio ... è passato veramente un sacco di tempo dal primo aggiornamento. Chiedo umilmente perdono.
In questo capitolo si vede meglio il lavoro che devono fare e ... ok, qui non c'era Charlie ma PROMETTO che nel prossimo ci sarà. Non ho avuto molto tempo per rileggere perché devo correre a fare architettura, quindi eventuali errori perdonatemeli e magari indicatemeli nelle recensioni. 
grazie mille a tutti quelli che seguono la storia, a presto!!!
   
 
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