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Autore: LadyIsenBlack    09/09/2006    7 recensioni
Il "primo" e "romantico" incontro tra Remus e Ninfadora...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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La vita va vissuta...Tonks

 

 Giugno 1995

NON DOVETE CHIAMARMI….

 

Tonks stava riflettendo, si era appena unita all’ordine della Fenice, in fondo stava tradendo il Ministero che dava contro a Silente e a Harry Potter, incredibile..

“Davvero incredibile, Tonks, se riesci a cadere un’altra volta prima di arrivare al Quartier Generale , batterai il record mondiale…” disse Emmeline Vance.

Tonks le sorrise e SBAM era di nuovo con il sedere per terra, l’ altra strega si mise a ridere, poi l’aiutò a rimettersi in piedi, e le mise in mano un foglio, dove vi era scritto:

Il Quartier  Generale dell’Ordine della Fenice si può trovare al numero dodici di Grimmauld Place, Londra.

 

“Imparalo a memoria Tonks!!” ringhiò Moody, “capito?”

Lei sembrava spaesata, ma in realtà era seccata, non era deficiente se lo sarebbe ricordato !

“Ho capito, ho capito che il Quartier Generale dell’ Ordine si trova a Grimm…..”

“Shhhhhh!!!” Le intimarono i due Auror. sputacchiandole per di più  addosso!

“Tonks mi domando ancora come tu diavolo, abbia fatto a passare l’esame di Segretezza” disse Moody in tono tutt’altro che lusinghiero.

Lei sbuffò, era una gran rottura essere la più giovane del gruppo, sapeva già che a Grimmauld Place sarebbe stata etichettata come un gran casinista, o almeno così pensava.

Si diressero tutti verso una casa, che aveva un aspetto decrepito. Era di suo  cugino Sirius Black,   l’aveva prestata all’Ordine.

“Ah Tonks, noi non rimarremo con te, dobbiamo andare in missione” Disse Emmeline. A quella rivelazione  la giovane la guardò accigliata. “Tonks non guardarmi così per favore, la casa sarà quasi vuota, penso che neppure Sirius ci sarà, penso che tornerà domani..”Disse la donna cercando di rassicurala e  aggiunse: “Beh sarà Remus Lupin, ha fare gli onori di casa, credo…”

Lei alzò gli occhi al cielo. Già se lo immaginava quel Lupin, vecchio e decrepito,che le faceva girare la casa a rilento, e –Tonks portami  un bicchiere d’acqua- e lei lo faceva cadere –Tonks dov’è la mia dentiera?….Toonks…Toooonks..- Il Lupin della sua immaginazione, la stava già torturando.

“Che tipo è ?” Chiese con una nota di disgusto nella voce, “Oh lo scoprirai molto presto, quella è la porta…” disse la donna indicando la casa imponente.

“Beh ciao Tonks…”Disse Emmeline prima di smaterializzarsi.

“Sì, sì  a presto …Ninfadora” disse Moody con una nota d’ ironia.

“NoN dovete chiamarmi…”disse la ragazza con una nota di sconforto sapendo di parlare al vento “…Ninfadora…”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

REMUS LUPIN?!

Tonks bussò forte alla porta.

I minuti passavano e nessuno accennava a venir ad aprire. Pensava: -Perfetto, o il vecchietto è morto stecchito o è tanto sordo da non sentirmi…”

Aveva appena appoggiato la testa alla porta, ormai rassegnata, quando quella si aprì..

Lei naturalmente cadde per terra, ma quando alzò lo sguardo per vedere Remus Lupin, non vide il vecchietto con la gobba e senza denti che si era immaginata, ma un uomo di circa trentacinque anni, dall’aria giovanile, un po’ allampanato, molto pallido e dall’aria a malaticcia, con i capelli color paglia striati di grigio… molto affascinante pensò Tonks.

Lui le porse la mano per aiutarla a rialzarsi, lei l’afferrò, e il contatto con la mano dell’uomo, le fece diventare i capelli rosso fuoco.

Lui le stava sorridendo, era così difficile distogliere lo sguardo da lui, da quei splendidi occhi d’ambra, dopo parecchi istanti si accorse che stava ancora stringendo la sua mano, che lasciò prontamente, sbattendo la propria contro la porta.

“Tu devi essere Ninfadora?” Disse lui con un tono dolcissimo.

“Si, sono Ninfadora…” Una voce urlava dentro di Lei –Non chiamarmi                          N I N F A D O R  A!!!!!- ma lei sorrise in maniera svenevole, questo comportamento non era da lei, lo sapeva.

“Io sono Remus Lupin, ma immagino che tu lo sappia già” Sorrise di nuovo.

“Beh accomodati, non vorrai rimanere sulla porta tutto il giorno” disse lui e la fece entrare, in quel momento si accorse che l’uomo indossava un’ accappatoio blu con su disegnate delle lune, lei imbarazzata inciampò in un portaombrelli a forma di piede di troll.

Non l’avesse mai fatto, si scatenò il caos più totale, una voce urlava : “ECCO LE SPORCHE MEZZOSANGUE, E I LUPI MANNARI …TRADITORI NON VI AVVICINATE!!” ma Remus prontamente chiuse le tendine del ritratto di quella sgradevole donna.

“Ehm, mezzosangue, lupi mannari?” chiese la giovane incuriosita, lui fece una faccia imbarazzata e sussurrò “La tua adorabile pro-zia, non che la madre di Sirius, ma ora è meglio andare a parlare in cucina.”

I due di diressero verso la cucina, anche se la ragazza provò ad inciampare un’altra volta, ma l’uomo vedendola in tempo l’afferrò per i fianchi…lei si sentì  bruciare e solo quando lui lasciò la presa lei riuscì a respirare.

Arrivò in cucina sana e salva, si sedette davanti a lui “Scusa se ci ho messo tanto, ma ero sotto la doccia, e non sono riuscito a venire ad aprire, ehm questo regalo di tuo cugino, non mi sembrava opportuno ma è l’unico accappatoio che ho trovato..” Lei stava cercando di non indugiare molto al pensiero di lui sotto la doccia.

Difatti divenne subito rossa in volto, e lui non capendone il motivo disse prontamente, “Oh certo Ninfadora, se ti mette in imbarazzo se mi dai due minuti, mi cambio…”.

Lui corse via, e lei cercò il modo di dirgli che detestava essere chiamata in quel modo, ma detto da lui quel nome sembrava quasi bello….

Quando tornò, la ragazza vide che indossava, una giacca e un paio di pantaloni rammendati, -sua moglie non dev’essere proprio una brava donna di casa.- pensò Ninfadora (NOOO TONKS!!okok ^^””) pensò Tonks, ma l’idea di una moglie le dava una fitta allo stomaco.

“Allora Ninf…”ma questa volta fu interrotto.. ”Ehm, scusa Remus, ma preferisco non essere chiamata Ninfadora, meglio Tonks…” Lui sorrise, con quel sorriso dolce e sereno, “E come mai Tonks?” disse lui sempre sorridendole… “Perché quella pazza di mia madre, mi ha dato quell’orribile nome…!”.

“Conosco tua madre, quando ero ad Hogwarts, e  frequentavo il primo anno lei era al  settimo…non è pazza…” disse lui quasi in tono di rimprovero, come un giovane padre che sgrida la figlia adolescente, ma poi sorrise, con lei era così facile sorridere.

Lei fece una faccia dubbiosa, ma non ribatté.

“Allora sei qui con tua moglie, immagino…”disse Tonks, sperando vivamente che l’uomo rispondesse.. di no. “Ehm, no veramente non sono sposato, non ho trovato ancora la donna tanto coraggiosa da farlo…” rispose lui, lei si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo.

Ma lui a quanto pare non se ne accorse, troppo occupato a lavare le tazze nel lavello, alla maniera babbana.

“Vuoi un tè NinfaTonks..?” disse l’uomo correggendo il tiro, lei scoppiò a ridere, nessuno l’aveva mai chiamata in quel modo, e anche se non l’avrebbe mai ammesso, quel soprannome non le dispiaceva affatto, “Si, grazie Remus” rispose lei radiosa.

Sorseggiarono il tè in silenzio, poi ad un tratto spunto fuori un’elfo domestico sudicio che parlava da solo…borbottava fra se “Ohhh la mia povera padrona, in mezzo ai mezzosangue, babbanofili per non dimenticare i Lupi mannari…”lanciò un’occhiata trova a Remus e Tonks, e uscì in fretta dalla stanza.

Tonks si accigliò: “Ancora, anche prima quel quadro, ora quest’elfo.. farfugliava ancora a proposito dei mezzosangue e lupi mannari…!?” Lui stava fissando con insistenza un piastrella, come se nella stanza non ci fosse nulla di più interessante.

Distolse lo sguardo, pareva preoccupato, con quel espressione si notavano alcune cicatrici, che solcavano l’affascinate volto.

“Ehm hai appena fatto la conoscenza di Kreacher, l’elfo domestico di Sirius, è un po’ pazzo, ha passato gli ultimi dieci anni da solo, a ubbidire agli ordini del quadro della tua pro-zia..” poi si accigliò “Credo che tua madre ti abbia informata, insomma, che i tuoi parenti erano ossessionati dalla purezza del sangue…” Lei capì all’istante.

“Certo la vecchia storia del sangue puro, si certo, mi madre me lo ha accennato…” anche se per accennato Tonks intendeva, sua madre che si lamentava della sua infanzia e della sua adolescenza, ogni santo giorno.

Le aveva raccontato delle sue zie Bellatrix, rinchiusa ad Azkaban,e Narcissa sposata con un Malfoy, di quanto non le sopportasse, e dei suoi nonni che l’avevano ripudiata perché aveva sposato un mago nato da Babbani…

“Quindi quando dicono mezzosangue intendono me…” face un sorriso amaro,

“E quando dicono Lupo Mannaro parlano di me..” lo disse come se si aspettasse che Tonks urlasse e scappasse via, poi la guardò in faccia non vi era traccia di paura sul volto della giovane, lo osservava con dolcezza, era così fresca, con quei capelli ritornati rosa, così rilassata, così bella, pensò Remus, ma subito tentò di cancellare quel pensiero, che aveva fatto colorare di rosa le sue pallide guance.

Lei allungo una mano per accarezzare il colore che si era appena formato, quando la posò sulla guancia di Remus sentì che era liscia, aveva appena fatto la barba.

BENG!!I due si voltarono di scatto l’elfo domestico aveva appena lanciato un oggetto giù dalle scale, e aveva interrotto quel magico momento, che forse non si sarebbe ripetuto per molto tempo.

Remus raccolse l’oggetto “Reparo” sussurro poi lo fece levitare al suo posto.

Con la  coda dell’occhio aveva visto Kreacher che sghignazzava, sapeva che aveva interrotto qualcosa, e ne era visibilmente soddisfatto.

“Tonks, vuoi fare il giro della casa?” disse lui scrutando minaccioso, l’elfo domestico.

“Certo Remus, con piacere..” come uscì dalla stanza l’elfo si rinchiuse in cucina, mugugnando insulti.

Le casa era grande, tetra e polverosa, “Ehm si dobbiamo ancora pulire tutto, siamo appena arrivati, e quasi tutti sono in missione” Lei sorrise “Non preoccuparti, mio padre è un gran sciattone, e io non sono molto brava con gli incantesimi di pulizia….”.

Lui le indicò la stanza di Sirius, dove si trovava il bagno, “Ah quasi dimenticavo, lì c’è Fierobecco, l’ippogrifo di Sirius” Indicando la camera della madre di Sirius,lei strabuzzò gli occhi, avevano anche un’ippogrifo!!

Le fece girare la soffitta, le stanze,  “Beh ora  scegli la tua camera” lei ne indicò una a caso dato che le parevano tutte uguali, lui però sorrise malizioso, “Quella è la mia stanza, ma se ti piace non ti preoccupare sloggerò …” Lei fece un’espressione imbarazzata… “Perdonami, bhe allora, mi prenderò quella” disse indicando la stanza a fianco alla stanza di Remus, “Sai, sono quelle più vicine al bagno.”…   Anche se infondo il suo cuore le diceva, c’è sempre spazio per tutte e due…^///^

   
 
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