Serie TV > Xena
Segui la storia  |       
Autore: maxiex5453    30/01/2012    1 recensioni
Premessa: Questa fanfiction è stata scritta nell'anno 2005, quando ancora le mie nozioni di italiano rasentavano lo zero assoluto. Possono due anime unite per l'eternità, essere divise dalla morte? Può colei che è rimasta in vita, accettare la fine della vita terrena della compagna? Buona lettura!
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Gabrielle, Un po' tutti, Xena
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Premessa: Questo racconto da me stessa scritto, risale all’anno 2005, quindi quando avevo nozioni di italiano (sintassi, grammatica ecc.) decisamente inferiori. Perciò vi prego di essere magnanimi.
QUESTO RACCONTO ATTO A RICONGIUNGERE LA COPPIA XENA-OLIMPIA (MI RIESCE PIU’ COMODO CHIAMARLA COSI’) E’ SCRITTO SOLO PER SODDISFARE IL MIO INTERESSE PERSONALE QUINDI OGNI COMMENTO AL MIO ORECCHIO RISULTERA’ SUPERFLUO E INUTILE. IN QUALUNQUE CASO VI AUGURO UNA BUONA LETTURA.

A NEW CHANCE


Un tramonto come tanti in un luogo sconosciuto vicino al mare della Grecia…
Olimpia: va bene Argo… ci accamperemo qui per stanotte… e domani ci imbarcheremo…
Lo spirito combattivo e la voglia di viaggiare lontano da casa, sola, stavano lentamente scivolando via dalla sua mente… lasciando solo un gran desiderio di deporre le armi e fermarsi a vedere la vita scorrere davanti… giorno dopo giorno sino alla fine.
Olimpia: non posso ancora fermarmi… ho detto a Xena che sarei andata nella terra dei faraoni ed è quello che farò.
La cena ormai era quasi pronta… ma da qualche settimana ormai ogni cena o pranzo che fosse aveva perso il senso di essere consumato. In realtà gran parte delle cose avevano perso di senso… a partire da quella vita piena di privazioni, di pericoli e di sofferenze.
Olimpia: meglio andare a dormire. Domani dovrò alzarmi presto.
Alcune ore dopo… una persona la osservava da tempo… troppo tempo.
Olimpia: invece di restare nascosto tra i cespugli faresti meglio ad uscire dirmi chi sei.
…: sei Olimpia di Potidea?
Olimpia: dipende… chi la cerca?
…: non prenderti gioco di me… so che sei tu.
Olimpia: in tal caso perché sei stata nascosta a osservarmi per più di un’ora?
…: dormivi… meglio non svegliare le guerriere che dormono.
Olimpia: non ti avrei certo uccisa…
…: davvero?...
Una figura esce dai cespugli… estrae una spada e la punta verso una stranamente tranquilla Olimpia.
…: io invece ti avrei tagliato la gola.
Nell’oscurità si intravede una figura femminile alta e snella che probabilmente indossa abiti da guerriera.
Olimpia: cosa posso fare per te?
…: non temi una persona che ti punta contro una lama… viene da domandarsi se tu sia estremamente coraggiosa… oppure soltanto stupida.
Olimpia: nessuna delle due… semplicemente so che non sei qui per uccidermi, se no ci avresti gia provato.
…: e non avrei fallito. Ma non sono qui per te…
Olimpia: e allora per chi? Per il cavallo? Mi dispiace ma non è in vendita.
…: sei in errore. Sono qui per Xena.
Il volto tranquillo di Olimpia cambia, un’espressione fredda e ostile si fa strada nei suoi occhi.
Olimpia: mi dispiace deluderti… ma Xena è morta… da diverse lune ormai.
…: questo lo so. Vi ho seguite per mesi aspettando il momento per attuare il mio piano, ma eravate sempre dietro a salvare della gente e a fare del bene…
Olimpia: di che piano parli? E poi tu chi sei?
…: ti chiedo perdono ho dimenticato di presentarmi… il mio nome è Alexia e vengo dalle colline del nord… per quanto riguarda il villaggio beh… uno dei tanti che la tua amica ha spazzato via durante le sue razzie.
Olimpia: comunque perché sei qui…
Alexia: voglio che tu mi porti ad Anfipoli.
Olimpia: così che tu possa trafugare le sue ceneri? Mi hai presa per una stupida?
Alexia: non lo farei mai… Xena mi ha salvato la vita.
Olimpia: perché cel’hai con lei allora?
Alexia: perché aveva la possibilità di salvare anche mia madre… ma ha preferito lasciarla in mano ai suoi uomini che dopo averla violentata l’hanno uccisa.
Olimpia: è impossibile… neppure la Xena di allora avrebbe permesso una cosa del genere.
Alexia: libera di non credermi… ma io conosco il modo di riportarla in vita.
Olimpia: lo trovo improbabile visto che lei stessa non ha alcuna intenzione di tornare in vita… perché questo significherebbe sacrificare 40000 anime bla bla bla…
Alexia: sempre libera di non credermi.. vorrà dire che farò da sola. Addio.
Olimpia: solo una domanda… con quale scopo tu la riporteresti in vita?
Alexia: per poterla sfidare in un regolare duello. Credo di avere il diritto di pretendere almeno questo da lei… visto che non può restituirmi mia madre…  
Olimpia: va avanti a vivere tranquilla perché se per caso attraversi di nuovo la strada di Xena potresti ritrovarti con centinaia di nemici alle calcagna e decine di morti sulla coscienza.
Alexia: questo non mi preoccupa. Ho iniziato a uccidere a 13 anni e ora che ne ho 28 desidero solo uccidere colei che mi ha salvato la vita.
Olimpia: ti rendi conto che tutto quello che stai dicendo non ha senso? Lei ti ha salvata e tu la vuoi uccidere?
Alexia: non puoi capire e non sono affari tuoi.
Olimpia: gia… non credo di aver nulla da spartire con una sanguinaria come te.
Alexia: però non hai esitato a correre dietro a Xena appena dopo averla conosciuta.
Olimpia: infatti e guardami ora! Non sono esattamente l’immagine della felicità.
Alexia: in qualsiasi caso tu mi saresti servita solo per il mio scopo. Per riportare in vita Xena è necessario mandare qualcuno al suo posto… evidentemente la morte non ti si addice… troverò qualcun altro.
La donna abbandona l’accampamento… ormai è quasi l’alba e i pensieri si affollano nella mente… un vortice risveglia la mente da troppo tempo sopita del bardo…
Olimpia: andiamo Argo… seguiamola… l’Egitto può aspettare.
Il tempo passa… l’unico rumore… il trotto regolare di Argo… nessun pensiero se non lei… Xena…
Alexia: perché mi segui…?
Olimpia: perché voglio impedirti di uccidere un’innocente per il tuo stupido piano.
Alexia blocca il cavallo e scende. Lo stesso fa Olimpia… gli sguardi si incrociano, si scontrano, le anime si danno battaglia prima dei corpi.
Alexia: non puoi impedirmelo… come non hai potuto impedire la morte di quella puttana!!!
Un colpo… parato… maledizione… un pugno… poca attenzione, colpita a terra… perdente.
Alexia: se non vuoi farti più male ti conviene non seguirmi.
Mai… mai… mai!!! Impossibile permettere una cosa del genere… pensieri vuoti… privi di vita… privati della vita…
Olimpia: fermati!!!
Alexia: …
Olimpia: la mia vita non ha più alcuna importanza da tempo. Tenterò in ogni modo di impedirti di attuare questa pazzia!!! A costo della vita.
Quella figura… quella maledetta figura si allontana senza una risposta, senza un cenno… maledetta.
Due figure si rincorrono a cavallo… due guerriere lottano per i propri ideali e scopi.
Diversi minuti dopo Alexia arresta nuovamente il cavallo.
Alexia: io viaggio da sola… avere una mezza morta di fame alle calcagna mi da sui nervi… io non sono Xena. Non destare la mia ira.
Alexia si allontana nuovamente lasciando Olimpia ferma.
Olimpia: noooooo!!!!
Fallita, patetica… stupida… impossibile fermare una forza della natura… impossibile fermare un uragano, un fulmine… impossibile fermare un nemico di Xena… salvo per Xena stessa.
Olimpia: no… sta volta ce la devo fare… da sola.
Guerriero: ma guarda chi c’è qui… l’amichetta di Xena… la mitica principessa guerriera.
Olimpia: ma bravo dalla faccia non ti facevo così sveglio.
Guerriero2: abbiamo saputo che qualcuno che sa come riportare in vita Xena è venuto a cercarti…
Olimpia: e con ciò?
Guerrierò3: volevamo assicurarci che tu non aiutassi questa persona…
Olimpia: vorrà dire che mi divertirò un po’…
Dieci uomini… troppi da sola… devo farcela da sola… nessuno verrà in soccorso questa volta… troppi colpi da parare, troppo veloci…
Olimpia si ritrova a terra ferita… poco prima di svenire dal dolore sente un urlo…
Olimpia: Xena…
Alexia: no ma sono qui per aiutarti lo stesso. Avanti bestioni!!! Vedetevela con qualcuno alla vostra altezza ora!!!
Un dolore alla testa, una luce abbagliante…
Olimpia: ma cosa…
Alexia: sta ferma ti sto ricucendo la ferita se no ci metterà una vita a guarire.
Olimpia: perché mi hai aiutata… noi siamo rivali…
Alexia: perché tu sei la prima persona da tre anni a questa parte che non uccido dopo avergli parlato. Infondo non mi stai antipatica.
Olimpia: avremo da viaggiare diversi giorni prima di arrivare ad Anfipoli…
Alexia: hei ti ho aiutata ma adesso te ne devi andare. Non viaggio in compagnia specialmente se la compagnia è rappresentata da un’amica di Xena che vuole impedirmi di prendermi la sua vita.
Alexia si allontana.
Olimpia: non credere di liberarti di me così facilmente…
Passano alcuni giorni nei quali Olimpia segue a distanza di pochi passi Alexia.
D’un tratto quest’ultima arresta il trotto del cavallo.
Alexia: ora basta o te ne vai o ti spezzo le ossa. Sono stata fin troppo paziente con te.
Olimpia: non farai nessuna di queste cose…
Alexia: a no?
Olimpia: esattamente… perché io te lo impedirò.
Alexia: va bene biondina… vediamo di che sei capace… ma ricordati che per fermarmi dovrai uccidermi.
Un altro duello… secondo round. Parare i colpi è più semplice e anche colpire…
Olimpia affonda uno dei suoi sai nel ventre della nemica.
Alexia: avanti finiscimi!!!
Olimpia: no… o almeno non ancora… tu dici di conoscere un modo per riportare in vita Xena… e io ci voglio vedere chiaro in questa storia… in questo tu mi potrai essere di grande aiuto.
Un’altra sera, stranamente non vuota come al solito.
Alexia: ti sconsiglio di dormire stanotte… se non vuoi ritrovarti con la gola squartata.
Olimpia: ti ripeto che se tu avessi voluto uccidermi l’avresti gia fatto da un pezzo. Ma non ci hai neppure provato. Se davvero credi di essere all’altezza di Xena non avresti difficoltà ad uccidere me. Ma io sono ancora qui.
Alexia: allora slegami le mani, mi da fastidio essere privata della liberta.
Olimpia: scordatelo. Non voglio correre il rischio di doverti correre dietro per tutta la notte.
Alexia: d’accordo… anche questa me la pagherai.
Olimpia: ok ma ora è meglio se la pianti di blaterare. Ho sonno.
Alexia si gira tentando di trascinarsi il più possibile lontano da Olimpia. La notte passa e la segue una nuova alba, Alexia è sparita, Olimpia parte alla sua ricerca.
Olimpia: Alexiaaaa!!! Se volevi scappare ci dovevi pensare prima!!! Non ci metterò molto a trovarti!!!
Alcuni minuti dopo Olimpia trova Alexia seduta sulla riva di un fiume.
La figura finalmente visibile si presenta slanciata, lunghi capelli castani e occhi blu, vestita con un’armatura perfettamente rifinita, una cicatrice sotto il mento e una sulla mano sinistra.
Alexia: se avessi voluto scappare… certamente non mi avresti trovata. Avevo sete, è vietato?
Olimpia: d’accordo… ora spiegami… come è possibile riportare in vita Xena e soprattutto tu come fai a saperlo.
Alexia: perché ti interessa tanto riportarla in vita? Hai detto tu stessa che lei non vuole.
Olimpia: perché mi manca! E perché la mia vita è vuota senza di lei… ma questi non sono affari tuoi.
Alexia: non è mai abitudine rivelare i miei piani. Mi dispiace ma non ti dirò nulla.
Olimpia: se ti puntassi un sai alla gola sarei più persuasiva?
Alexia: non mi importa di morire. Ma per te sono preziosa… perché solo io sono a conoscenza del modo per riportarla tra i vivi… sbaglio forse?
Non sbaglia, non è possibile sempre sopraffatta dai giochi mentali.
Olimpia: non c’è problema… ti seguirò finchè non avrò raggiunto il mio scopo.
Giorni dopo ad Anfipoli.
Alexia: se mi sleghi posso prendere le sue ceneri.
Olimpia: non ci contare, le prenderò io.
Dopo essere entrata, da quanto tempo non fa più visita in quel posto, l’ultima volta? 6 lune fa? O forse 7… non è il momento di pensarci, da quel momento in poi qualunque cosa accada… vi farà ritorno più spesso.
Olimpia: eccomi.
Alexia: bene. Dove possiamo imbarcarci?
Olimpia: imbarcarci per dove?
Alexia: non sono affari che ti riguardano, rispondi e basta.
Olimpia: oh si che mi riguardano!! Ora basta con questi misteri! Se non vuoi andare a tenere compagnia a Xena in nei campi elisi o all’inferno che sia, ti conviene parlare.
Alexia: non ti facevo così cruenta biondina.
Olimpia: bisogna pur sopravvivere in qualche modo… e smettila di chiamarmi biondina!!!
Alexia: siamo dirette in Giappone, solo riportando le sue ceneri nel luogo in cui è morta sarà possibile riportarla in vita
Olimpia: in che modo?
Alexia: ora vuoi sapere troppo.
Olimpia: d’accordo… prima o poi parlerai.
Olimpia slega Alexia.
Olimpia: avanti ora fa ciò che vuoi. Uccidimi, scappa, resta… non mi interessa granchè.
Alexia: portami in un porto dove potremo imbarcarci.
Olimpia: è chiaro che io ho bisogno di te per la riuscita di questo assurdo piano, ma anche tu non puoi fare a meno di me… non sai come muoverti… non hai l’aria di una che ha distrutto mezza Grecia come vai dicendo…
Alexia: colpa del poco senso dell’orientamento.
Olimpia: se io non volessi aiutarti?
Alexia scende da cavallo, estrae la spada e la punta alla gola di Olimpia.
Alexia: non prenderti gioco di me… finiresti male.
Olimpia: beh io da morta non so fino a che punto posso esserti utile… secondo me dovresti assumere un atteggiamento più rispettoso nei miei confronti.
La guerriera rimane un attimo a riflettere.
Alexia: va bene, starò al tuo gioco. Almeno finchè non saremo in Giappone… poi ciò che sarà di te lo deciderò sul momento.
I giorni trascorrono, giunte al porto di Atene.
Olimpia: quella è la nostra galea… come hai intenzione di pagare il viaggio?
Alexia: oltre ad essere antipatica sei anche tirchia.
Olimpia: sicuramente meno antipatica di te… almeno io ogni tanto sorrido.
Alexia: da quanto Xena è entrata nella mia vita non ho più avuto una sola buona ragione per sorridere… di certo non lo farò per te.
Alexia prende da sotto la sella del suo cavallo un sacchetto pieno di monete d’oro, lo getta a terra vicino ad Olimpia.
Alexia: mi auguro che quelle bastino pure per i cavalli.
Olimpia: basteranno… andiamo.
Una volta imbarcate, Olimpia si dirige dal capitano della nave.
Olimpia: quanto tempo impiegheremo per arrivare in Giappone?
…: all’incirca una settimana.
Olimpia: va bene.
Alexia: hei Olimpia!!! Vieni qui devo farti un paio di domande.
Olimpia: davvero? Anche io ti devo fare alcune domande…
Olimpia raggiunge Alexia.
Alexia: tu eri amica di Xena no? Una amicizia può portare a rischiare la vita?
Olimpia: noi non eravamo semplici amiche. Eravamo l’una la vita dell’altra… finchè lei non ha deciso di spezzare questo legame per poter trovare la redenzione che ha cercato per metà della sua vita.
Alexia: perché dici spezzato? Un legame del genere dovrebbe essere ultraterreno.
Olimpia: come mai ti è venuta improvvisamente tutta questa voglia di parlare? Piuttosto, parlami del tuo piano.
Alexia: tutto ciò che dovevi sapere tel’ho detto. Non ho altro da aggiungere. Rispondi alla mia domanda.
Olimpia: tu non rispondi alle mie… io non rispondo alle tue.
Olimpia si allontana lasciando Alexia sola con i suoi pensieri.
Perché un legame del genere viene definito spezzato, non è normale, non è possibile.
Alexia: io non sono qui solo per duellare con Xena… ma anche per ridare vita a questo legame vero? Tanto non otterrò risposta…
L’ennesima notte… sola… per quanto ancora il cuore resisterà? Non è sicuro.
Alexia: Olimpia ho deciso di rivelarti il mio piano.
Olimpia: potevi aspettare domani, invece di svegliarmi nel cuore della notte…
Alexia: vuoi saperlo o no?
Olimpia: se proprio non puoi aspettare…
Alexia: una divinità mi ha detto che è possibile riportare in vita Xena scambiando la sua anima con quella di un altro mortale…
Olimpia: che divinità?
Alexia: non posso rivelartelo… ma devi fidarti di me!!!
Olimpia: io mi fido solo di me stessa. Che mi dici a proposito di chi dovrebbe prendere il suo posto?
Alexia: non preoccuparti… non coinvolgerò altre persone innocenti.
Olimpia: cosa? Non dirmi che tu vuoi prendere il suo posto.
Alexia: sono affari miei. Tu non ti intromettere.
Alexia esce nuovamente soffermandosi ad osservare le stelle.
Sarà giusto? Dovrò davvero prendere io il suo posto? Non importa, l’importante è avere il mio duello, la mia rivincita.
La mattina seguente, Olimpia viene svegliata dai primi raggi del sole, la primavera era alle porte e il clima non era più rigido come… come prima.
Olimpia: buongiorno Alexia.
Alexia: non dovresti dare così tanta confidenza ai tuoi nemici.
Olimpia: sin dall’inizio io non ti ho considerata una nemica. Non ho intenzione di cominciare ora.
Alexia: ancora due giorni di viaggio. Da la sarai in grado di condurmi nel luogo in cui è stata uccisa?
Olimpia: non è un problema. Il luogo lo ricordo come se fosse successo ieri.
Alexia: bene…
Due figure osservano silenziose il mare, due figure vicine fisicamente… ma distanti mille miglia nell’anima, due figure unite e divise dalla stessa persona.
Passa così un altro giorno e un’altra notte, nel più totale silenzio. La terza mattina di viaggio si apre con un violento temporale.
Olimpia: maledizione entra acqua da ogni parte!!!
Alexia: e non solo dall’alto!!! Si stanno aprendo le assi in ogni angolo! Non credo che reggerà a lungo!
Olimpia: e allora che dobbiamo fare?
Alexia: tentare di raggiungere la costa a nuoto.
Olimpia: ma è impossibile sopravvivere con il mare in queste condizioni! È un suicidio!!!
Alexia: insieme potremmo farcela!
Olimpia: e le altre persone che sono a bordo??? Dovremmo lasciarle qui a morire?
Alexia: io fossi in te penserei a salvarmi la pelle!!! Non si può salvare sempre tutti!!
Olimpia: io la penso diversamente!! Se per tentare di salvare questa gente devo perdere la vita lo farò!!!
Alexia: tu sei pazza Olimpia. Io me ne vado.
Alexia si tuffa in mare… mentre Olimpia tenta di ideare una strategia.
Uomo: l’unica via di fuga è il mare!! Buttiamoci in mare!!
La maggior parte delle persone presenti sulla nave si buttano in acqua salvo 3 bambini e la loro madre.
Olimpia: voi venite vi aiuterò io!!!
 In seguito tutti si buttano in acqua, dopo diverse ore di nuoto tra le alte onde il mare si calma e Olimpia riesce finalmente a raggiungere la riva, si trascina a fatica sulla sabbia, guarda attorno a se… non vi è traccia ne dei bambini ne della madre… in seguito perde i sensi. Quando si riprende intravede una figura che sta portando fuori dall’acqua una bambina… l’unica che il mare ha risparmiato.
…: hei Olimpia sveglia… riprenditi perché ho ancora bisogno di te.
Olimpia: Alexia… ma cosa…
Alexia: è fin adesso che nuoto in lungo e in largo per trovare quelli che tu hai cercato di salvare… ho trovato solo questa…
Olimpia: povera piccola… è rimasta sola.
Alexia: per ora resterà con noi… non appena troveremo un villaggio la lasceremo là.
Olimpia: ma è traumatizzata!! Ha appena perso la sua famiglia e ha rischiato di morire!!! Non puoi scaricarla come se fosse un barile!!!
Alexia: finchè viaggi con me queste sono le regole. Se non vuoi che sia lei quella che prenderà il posto di Xena nel regno dei morti.
Olimpia: sei una bastarda senza cuore!!
Alexia: attenta a ciò che dici se no potresti perdere la tua poetica insieme alla tua mano destra.
Olimpia: sai bene che non temo le tue minacce.
Alexia: dovresti iniziare a temerle allora… andiamo ho fretta di trovare un posto per poter riposare un po’.
Alexia si avvia a piedi, seguita da Olimpia.
Olimpia: tranquilla piccola… non le permetterò di abbandonarti…
Il cammino si svolge in silenzio fino al villaggio.  
Olimpia: non ricordo questo villaggio… forse siamo sulla costa sbagliata…
Appare dal nulla una figura.
…: gia sei perspicace… dovete inoltrarvi nell’entroterra e troverete la foresta dove Xena è stata uccisa.
Olimpia: Marte… non mi stupisce che tu abbia preso parte a questo assurdo disegno.
Marte: solo le divinità possono decidere di riportare in vita i morti… sotto pagamento di un pegno.
Olimpia: la vita di un altro mortale…
Marte: vi aspetterò nella foresta… se mai ci arriverete… hahahaha…
Il Dio della guerra sparisce nel nulla.
Olimpia: non ci posso credere hai davvero fatto un patto con Marte???
Alexia: era l’unico disposto ad aiutarmi.
Olimpia: col tempo ho imparato a diffidare di lui in ogni occasione. E temo che avremo molte sorprese lungo il cammino.
Alexia: questo non ha importanza. Per me l’importante è raggiungere il mio scopo.
Olimpia: riportare in vita Xena per poi ucciderla? Tu hai perso il senno. E da molto tempo.
Alexia: non mi interessa quello che pensi… avanti liberati di quella mocciosa e troviamo una locanda per passare la notte.
Olimpia: lei resta con noi.
Alexia: non contraddirmi.
Olimpia: no tu non contraddire me!! Ti ho detto che lei resta con noi se vuoi il mio aiuto fatti andare bene ciò che faccio e ciò che dico.
Alexia: a quanto pare non ho altra scelta.
In una locanda.
Alexia: hai delle stanze per stanotte?
…: ne ho solo una con due letti.
Olimpia: la faremo andare bene.
Nella stanza.
Olimpia: bene piccola… visto che rimarrai un po’ di tempo con noi che ne diresti di dirmi il tuo nome?
…: Velsinea.
Olimpia: che bel nome… sai conoscevo un’altra Velsinea… ti va se ti racconto una storia?
La bambina annuisce timidamente.
Alexia: ti prego… le leggende e le storie mi danno la nausea.
Olimpia: allora va a farti un giro perché in un modo o nell’altro devo farla addormentare.
Alexia: quando s’è addormentata vieni fuori che ti devo parlare.
Circa mezz’ora dopo Olimpia esce dalla stanza e raggiunge Alexia.
Olimpia: di che mi dovevi parlare?
Alexia: non dovresti portare con te quella bambina domani… potrebbe essere pericoloso.
Olimpia: mi sembra di averti gia detto che non l’abbandonerò qui.
Alexia: ma Marte potrebbe tenderci centinaia di agguati durante il cammino!!!
Olimpia: se sapevi che era pericoloso perché hai fatto un patto proprio con lui.
Alexia: non sono affari che ti riguardano. Se vuoi che uccidano quella bambina portala pure con te.
Olimpia torna in camera e si corica sul letto accanto alla bambina… la sua mente lentamente si riempie di pensieri finchè la stanchezza non prende il sopravvento e si addormenta.
Alexia resta ferma fuori dalla porta ad osservare Olimpia.
Si una volta lei mi ha salvato la vita… ora è arrivato il momento di saldare il mio debito.
La mattina seguente.
Olimpia: Velsinea… ascolta… ora io devo partire ma tu non ti devi allontanare da questa stanza sino al mio ritorno… d’accordo?
Velsinea: va bene.
Olimpia: bravissima… tornerò presto, te lo prometto.
Olimpia lascia la locanda e raggiunge Alexia che nel frattempo aveva recuperato i cavalli.
Olimpia: a quanto pare si sono salvati anche loro.
Alexia: sono bene addestrati, ma questo non è il momento adatto per discutere di cavalli. Una missione ci attende.
Olimpia: si hai ragione. Andiamo allora.
Chissà a cosa pensa, impossibile saperlo, nessuno riesce a leggere nei pensieri di una guerriera, specialmente se non la si conosce bene, o addirittura non la si conosce affatto.
Alexia: sembra tutto tranquillo.
Olimpia: troppo tranquillo, non è da Marte tutto questo… deve esserci qualcosa sotto.
Alexia: è quello che pensavo anche io.
Olimpia: perché odi tanto Xena?
Alexia: odio il fatto di non poterla odiare. Odio il fatto che mi ha salvato la vita… se non mi avesse salvata ora potrei odiarla per ciò che ha permesso ai suoi uomini di fare a mia madre. Odio me stessa perché non riesco ad esserle grata per avermi salvata e odio lei perché mi ha salvata.
Olimpia: è un concetto che temo non riuscirò mai a capire.
Alexia: già tu sei diversa… non sei una comune guerriera… sei qualcosa di più, tu hai un cuore generoso viaggi per il mondo cercando di fare del bene senza far del male a nessuno…
Olimpia: non sono poi così speciale… io semplicemente seguivo Xena.
Alexia: ma ancora viaggi e porti del bene, ancora segui il suo pensiero e il suo intento,e anche se non capisco i tuoi motivi… mi chiedo… perché dici che il vostro legame è spezzato?
Olimpia: temo di essermi espressa male o forse ero in un momento di rabbia… il mio legame con Xena non può essere spezzato neppure dalla morte. Anche se il mio cuore è distrutto dal dolore, il mio amore per lei è rimasto immutato.
Alexia: ora so che ho fatto la scelta giusta…
Olimpia: di che parli?
Alexia: nulla… una cosa mia.
Il cammino prosegue silenzioso e inesorabile per diverso tempo.
Olimpia: ancora non capisco se devo considerarti un’amica o una nemica.
Alexia: lo saprai alla fine di questa vicenda. Quanto manca?
Olimpia: dovremo accamparci questa notte, il cammino è ancora troppo lungo per proseguire.
Alexia: va bene allora ci accamperemo qui… vado a cercare qualcosa da mangiare.
Dopo mezz’ora Alexia torna con due lepri in mano.
Alexia: è tutto quello che ho trovato.
Olimpia: che pretendevi di fare? Un banchetto?
Alexia: magari si… mi domando cosa stia tramando Marte.
Non è chiara questa situazione… Xena cosa avrebbe fatto? Avrebbe voluto vederci chiaro… perché questa donna a tratti è ostile e a tratti affabile? Veramente essere nemici di Xena comporta tali cambiamenti di carattere?
Olimpia: tu hai fatto un patto con Marte… ma non sembra che ti fidi molto di lui…
Alexia: tel’ho gia detto mille volte era l’unica divinità disposta ad aiutarmi.
Olimpia: piuttosto che farmi aiutare da Marte preferirei morire.
Alexia: tu si! Ma io non sono te! Tienilo bene a mente. Dormi è meglio… invece di blaterare.
Un osso duro… troppo, impossibile parlarci… nulla per Xena sarebbe stato impossibile… ma io non sono lei!!!
Alexia: sai cosa penso?
Olimpia: cosa…
Alexia: che noi due siamo ossessionate da Xena… ognuna a suo modo. Ma al mondo non possono esistere due persone ossessionate dalla stessa persona.
Olimpia: gia…
La notte trascorre tranquilla, il mattino non altrettanto.
Alexia: ci sono ancora diverse ore di cammino… dobbiamo partire.
Olimpia: ma non è ancora l’alba! È pericoloso muoversi al buio.
Alexia: senti se hai sonno puoi pure restare qui. Non ho più bisogno di te.
Olimpia: spiacente ti seguirò fino alla fine.
Alexia: tu mi stai seguendo per impedirmi di duellare con Xena?
Olimpia: brava finalmente ci sei arrivata.
Alexia: non farlo, andresti incontro alla morte.
Olimpia: non temo la morte. E non temo te.
Alexia: io parto. Tu fa come credi. Se vuoi un consiglio… tirati fuori da questa faccenda finchè sei in tempo.
Un altro duello mentale perso… no… non questa volta… né mai più!
Olimpia: verrò con te e quando sarà il momento ti impedirò di fare ciò che vuoi fare.
Alexia. Come vuoi.
Testarda… come sarebbe possibile farle del male… con quel fuoco negli occhi, quel fuoco che arde per una sola persona.
Alexia: lasciamo qui i cavalli.
Il cammino sempre tranquillo e silenzioso inquieta non poco le due guerriere che viaggiano a poca distanza l’una dall’altra. Neppure un filo d’aria seppure sia appena primavera e il caldo inizia a farsi sentire. Le due figure avanzano con passo sicuro ma attente ad ogni rumore.
Dal nulla nuovamente appare Marte.
Marte: benvenute.
Alexia: cosa dobbiamo fare ora?
Marte: hei… vacci piano… con calma. Prima dovrete superare una prova… ah Olimpia da quando la tua eterna fedeltà a Xena è sparita lasciando spazio a questa guerriera di dubbie origini?
Olimpia: sei un maledetto figlio di…
Alexia: Olimpia ti prego… noi viaggiamo solo per la stessa via, nulla di più… dovevo immaginarmi che di te non ci si poteva fidare, di che prova si tratta?
Marte: Combattete e distruggete i samurai che hanno ucciso Xena…
Olimpia: che simpatico scherzo… come potremmo uccidere 20000 samurai in 2?
Marte: questo è un problema vostro. Non mio. Buona fortuna.
Marte scompare in un bagliore.
Alexia: senti tu non è che hai magari qualche buona idea?
Olimpia: ce la faremo.
Alexia: scusa ma mi sfugge il modo.
Olimpia: ti fidi di me?
Alexia: temo di non poter fare altrimenti.
Olimpia: allora non temere… ce la faremo.
Alexia: odio le presone misteriose.
Olimpia: allora dovresti odiare anche te stessa.
Samurai: e così ci rincontriamo.
Olimpia: pare di si.
Samurai: questa volta non mi sconfiggerai.
Olimpia: tutti i cattivi dicono così. Ma alla fine perdono sempre.
Samurai: staremo a vedere!!
Il samurai si lancia contro Olimpia solo, quest’ultima prende il chakram e lo scaglia nella direzione del suo avversario staccandogli di netto la testa.
Olimpia: ora non dirmi che non tel avevo detto.
Alexia: wooo… attenti a questa spietata assassina…
I samurai attaccano in gruppo, le due guerriere lottano contro il loro destino, una battaglia impossibile da vincere… o forse no…
Alexia: no davvero non è che hai qualche brillante idea?
Olimpia: zitta e combatti!!! Noi non moriremo! Non prima di aver riportato in vita Xena.
Gli uomini diminuiscono a vista d’occhio, tutti subiscono i colpi di Olimpia che come una furia distrugge tutto ciò che di vivo incontra… non è più lei.
Alexia: Olimpia fermati!!! Li stai uccidendo tutti!!!
Olimpia: questi guerrieri sono gia morti!!! Marte li ha riportati sulla terra per metterci alla prova!! E allora diamogli questa prova!!!
Alexia: ma questo non è da te!!
Olimpia: bisogna pur sopravvivere…
Alexia: tu non devi sopravvivere… devi vivere!!! La sopravvivenza è fatta per persone come me che si aggrappano a qualcuno da odiare!! Tu non puoi avere odio nel tuo cuore!! La tua è un’anima pura come poche ne esistono!! Non lasciarla oscurare dall’odio!! Allontana l’idea di fare del male dalla tua mente, e fronteggia questi guerrieri come la vera Olimpia farebbe!!!
Olimpia rimane immobile per qualche istante poi volta i sais con la lama verso il basso e ricomincia a combattere contro i guerrieri. Il risultato rimane immutato ma con molti meno morti. La battaglia è vinta e le due guerriere cadono a terra stremate dalla lotta.
Alexia: abbiamo vinto… sembra impossibile.
Olimpia si alza di scatto e si dirige verso Alexia.
Olimpia: tu… chi sei veramente.
La guerriera assume un’espressione seria.
Alexia: lo saprai… ogni cosa a suo tempo. Marte!!! Fatti vedere!!!
Il Dio della guerra appare preceduto dal suono di un applauso.
Marte: complimenti… davvero un gran duello. Olimpia… da te non me lo sarei mai aspettato… sei la degna erede di Xena.
Alexia: qui ancora non vi è bisogno di eredi… visto che Xena sta per tornare in vita.
Marte: mah… io non vedo nessuno disposto a sacrificarsi per prendere il suo posto.
Alexia: la persona arriverà quando sarà il momento.
Olimpia: come? Chi hai coinvolto?
Alexia: taci una buona volta.
Marte: non basta dirle di tacere… bisogna tirarle quantomeno una botta in testa a quanto ne so io.
Alexia: sto perdendo la pazienza Marte… avanti fa ciò che devi fare.
Marte: mi serve la persona da sacrificare.
Alexia: ora?
Marte: certo! Che ti aspettavi? Un lungo e complicato rito? Non sono il tipo… a me piace sbrigarmene in fretta.
Alexia: e non solo in queste faccende secondo ciò che ho sentito dire… sono io.
Marte e Olimpia: sei tu cosa?
Alexia: la persona che prenderà il posto di Xena.
Olimpia: cosa??? No non puoi farlo!!! E il tuo duello con lei? Ti sei presa gioco di me sin ora?
Alexia: no… il mio disegno all’inizio era diverso. Ma poi ho capito che avevo perso in partenza…
Olimpia: che vuoi dire…?
Alexia: se Xena è riuscita a farsi amare da una persona al punto tale da mettere in gioco la propria vita per lei… contro una forza del genere il mio odio non può nulla… perciò non ha neppure ragione di esistere.
Marte osserva annoiato la scena…
Marte: allora vogliamo darci una mossa? Se no facciamo notte qui.
Alexia: che devo fare?
Marte: nulla di particolare, il tuo sangue deve bagnare le ceneri di Xena.
Alexia estrae la spada e con questa provoca una ferita sulla sua mano sinistra, ma proprio mentre sta spostando la mano al di sopra delle ceneri…
…: no figlia mia non lo fare!!
Alexia: padre? Ma che ci fai qui??
…: se per te è così importante mi sacrificherò io…
Alexia: no… non posso permettertelo… è un mio conto in sospeso… non tuo.
…: tu sei ancora così giovane!! Io ormai ho gia vissuto la mia vita… tu puoi ancora cambiare la tua… ti prego.    
Alexia osserva suo padre…
Alexia: essia, se ci tieni tanto a morire.
…: è stata tutta colpa mia… ti ho cresciuta facendoti credere che Xena fosse solo un’assassina assetata di sangue… ma non è così.
Alexia: lo so padre. Fa ciò che credi.
L’anziano si ferisce la mano e lascia scorrere il sangue sulle ceneri… improvvisamente l’uomo svanisce e appare nello stesso punto il corpo di Xena.
Olimpia: Xena…
Olimpia si avvicina al corpo della principessa guerriera.
Marte: bene il mio compito è terminato e si è fatto tardi… quindi vi saluto.
Marte sparisce per l’ennesima volta.
Xena: ma cosa…
Olimpia: Xena… sei tornata!!
Il bardo si getta al collo di Xena.
Xena: si.. l’ho notato… ma com’è possibile?
Alexia: ti abbiamo riportata in vita. Questo dovrebbe bastarti.
Alexia si allontana.
Xena: avete forse perso il senno??? Che ne sarà ora delle anime…
Alexia: ti fai troppi problemi… abbiamo mandato qualcun altro al tuo posto. Qualcuno che aveva un debito nei tuoi confronti… non che fosse l’unico.
Xena: ma tu chi sei?
Alexia: se ne va senza una risposta…
Olimpia: Xena…
Xena: …. A quanto pare siamo di nuovo insieme…
Alexia riappare…
Alexia: ah dimenticavo una cosa importante.
Alexia appoggia una mano sulla sua spada,mentre Olimpia sfodera uno dei suoi sais e glielo punta contro.
Olimpia: sta lontana da lei…
Alexia: hei tranquilla… rilassati, volevo solo augurarvi buona fortuna…
Olimpia: ti ringrazio… ma cosa ti ha fatto cambiare idea?
Alexia: tu… tu riusciresti a far diventare buono anche Lucifero…
Olimpia: magari ci proverò.
Alexia: bene… allora addio…
Alexia fa per voltarsi ma si ferma subito e viene raggiunta da uno sguardo non troppo amichevole di Olimpia.
Alexia: un’ultima cosa… mi prenderò cura io di quella bambina.
Detto questo sul suo volto appare un sorriso in seguito si allontana definitivamente…
Xena: credo tu mi debba raccontare un po’ di cose…
Olimpia: abbiamo tempo.
Xena: si credo di poterti concedere una decina di minuti prima di partire per una nuova missione.
Olimpia: tu non cambi mai vero?
Xena: se non fossi così tu non saresti con me o sbaglio?
Olimpia: gia… tu non sbagli mai.
Xena: no… non è vero… ho sbagliato a morire… ho pensato solo a me stessa senza preoccuparmi di te… di quanto avresti potuto soffrire.
Olimpia: quanto io abbia sofferto non ha importanza… l’importante è che tu sia di nuovo con me.
Xena: giusto… a parte gli scherzi perché non ci prendiamo una piccola vacanza?
Olimpia: perché no… ma pochi giorni… perché gli innocenti oppressi dai tiranni non aspettano…
Xena: giusto…
Olimpia si gira ad osservare il tramonto.
Olimpia: un tramonto ci ha divise e un altro tramonto ci riunisce…
Xena abbraccia Olimpia che scoppia a piangere.
Olimpia: mi sei mancata da morire…
Xena: anche tu mi sei mancata… non riuscivo più a stare lontana da te,ma questa volta non ti lascerò… mai… te lo prometto.
Olimpia: non fare promesse che sai di non poter mantenere…
Xena: no Olimpia… manterrò questa promessa ad ogni costo.
Il sole è ormai scomparso… ma il tempo sembra essersi fermato.
Olimpia: ti amo Xena… la mia vita senza di te non ha senso.
Xena: non permetterò più a niente e nessuno di dividerci… ti amo anch’io… più di ogni altra cosa  al mondo…
A quelle parole seguì un interminabile dolcissimo bacio…
Quello che successe dopo è un’altra storia.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Xena / Vai alla pagina dell'autore: maxiex5453