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Autore: roselline    31/01/2012    4 recensioni
Questa è una Rose/Scorpius. E' la mia prima fanfiction, quindi avanti con le critiche.
Poi, la sua attenzione fu catturata dalla bacchetta dai mille disegni, abbandonata sul tavolo della Sala. Guardò i due che erano diventati ormai rossi in viso per tutte le parole che si stavano dicendo e si alzò piano, in modo da non attirare la loro attenzione. Prese di soppiatto la bacchetta e uscì in giardino. Sorrise e iniziò a saltellare sull’erba umida. Poi però, agitando la bacchetta più di una volta, successe qualcosa
Genere: Comico, Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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E sapete perché? La pioggia lava via tutto. Come lo sporco delle strade. Purifica l’aria e quando respiri, i polmoni si aprono per tutto quell’ossigeno che è uscito, che è oppresso dallo smog.
Sì, la pioggia è davvero la cosa più bella ed espressiva che possa esistere.
Proprio in questo momento la stavo guardando, fuori la finestra della cucina, mentre sorseggiavo il mio caffè latte bollente. Sarebbe stata meglio una cioccolata calda, magari con un plaid sulle spalle mentre si guardava le gocce che dai tubi lungo l’altezza della casa cadevano sull’erba ormai bagnata fradicia. Invece io ora mi accontentavo di un buon caffè latte bollente e con una vestaglia caldissima addosso.

Mi ero svegliata prima di tutti, beh… era Domenica e non credo che tutti si sarebbero alzati presto. Neanche io, però avevo voglia di vedere le prime luci dell’alba qui, a Londra e non volevo perdermi lo spettacolo. Non avevo poi tanto sonno. Finalmente ero a casa e mi piaceva stare qui. Mio padre aveva ragione: era per la lontananza, si sarebbe aggiustato tutto. Per non parlare che quella sarebbe stata una giornata assai lunga, a mio parere. Il mio caro cuginetto Al aveva avuto la brillante idea di dormire qui a casa e poiché il suo amico biondo platinato – figlio del furetto – avrebbe passato l’estate con mio cugino, stava dormendo anche lui. Magari i miei erano solo pregiudizi, ma quel Scorpius era molto… irritante. Sembrava avere la puzza sotto il naso e non volevo che anche Al prendesse una brutta piega del genere.

Poggiai la testa agli infissi di legno della finestra e m’incantai un attimo a guardare fuori, ancora una volta la pioggia, quando sospirai e voltai la testa per decidere su quale poltrona potevo rannicchiarmi, ma mi ritrovai di fronte uno Scorpius assonnato che si grattava, imbarazzato, la sua testolina biondissima. Aveva l’aria di uno che era rimasto lì impalato a guardarmi… magari lo aveva anche fatto, indeciso se punzecchiarmi la spalla o no. Alzai entrambe le sopracciglia, mentre portavo la mia tazza preferita alle labbra. Era imbarazzato il biondino, si vedeva, perché ancora non mi diceva cosa voleva.


« Mi… mi dispiace non sapere la Lingua dei Segni, in modo da… da poter comunicare con… t-te. » Mi disse.
Visto? Era imbarazzato il ragazzo. Indossava un semplice pigiama a righe bianche e verdi. Probabilmente l’ultimo colore era per onorare la sua Casa.


« Comunque… buongiorno. » Proseguì lui dopo. Lo guardai ancora un po’ e poi sorrisi facendo un piccolo cenno con la testa. Non mi andava di aprir bocca con lui, che non conoscevo, non lo facevo quasi con nessuno se non con mio padre, con James e Al. Finì di sorseggiare il mio caffè latte e indicai la tazza, sperando che capisse se ne voleva un po’. Lui fortunatamente annuì, facendo cenno con la testa.

« Se è rimasto, sì, grazie. » Disse poi dopo.
Sorrisi e mi allontanai dalla mia amata finestra per poi recarmi ai fornelli per riscaldare caffè e latte. Quando fu pronto, misi il tutto in una tazza con lo zucchero e mescolai, per poi porgergliela e captare dalle sue labbra incurvate in un sorriso un “Grazie”.
Di mattina non sembrava di certo uno antipatico, anzi, era passabile. Probabilmente non ha mai incontrato in vita sua una persona non-udente e quindi, magari, era per questo che mi guardava così insistentemente. Iniziai a camminare e andai a prendere un foglio di carta e una penna che usava mamma – di solito non trovava le penne d’oca perché papà gliele nascondeva – e ritornai in cucina, sedendomi al tavolo.

“Albus ha avuto l’amore a prima vista con te vero? Il tuo nome non mi era nuovo, per questo credo proprio che mi abbia scritto di te nelle lettere, mentre ero in Germania. Ah… puoi sederti, non mordo.” Mi alzai e glielo feci vedere, visto che si era un attimo incantato guardando fuori dalla finestra. Ritornai al mio posto, pensando che non era ancora l’ora di essere antipatica. Ormai ero grande e i pregiudizi – almeno adesso – non dovevo proprio averli, visto che era il momento di farmi nuove amicizie. Lo vidi sorridere e venirsi a sedere di fronte a me.


« Sì, diciamo che mi è stato appiccicato per tutto il primo anno, e durante le vacanze estive è riuscito a farmi sentire la sua mancanza. Quindi mi ha incastrato così? » Disse, facendo una faccia buffissima. Lo guardai e misi una mano davanti alla bocca, ridacchiando e cercando di non far uscire alcun suono.
Presi di nuovo il foglietto di carta e scrissi su: “Mi sa proprio di sì. Scommetto che a scuola non evita il suo carattere e va in giro a fare amicizia per poi accoppiare chi ha conosciuto, facendo il calcolo dei loro segni, i loro nomi, e delle costellazioni.”. Scrissi divertita e passandogli il foglio nuovamente.
Notai che appena finì di leggere si coprì il viso con la mano ed ebbe dei fremiti dalle risate che effettivamente avevano provocato le mie parole. Volevo tanto ridere anch’io, così per evitare di far uscire la mia voce – o almeno speravo – mi coprì di nuovo la bocca con la mano.

**


« E’ vero, non la vedevo se non nelle festività, ma non l’ho mai vista studiare, e odiavo quando prendeva qualche libro in mano. E ora guardala! E’ su quella poltrona dalle dieci di stamattina, rannicchiata e concentrata, intenta a studiare per davvero… non posso sopportarlo. Mia cugina è in vacanza, deve anche divertirsi! » Disse Albus, che aveva poggiato un gomito sulla spalla di Scorpius che era seduto al tavolo della cucina, mentre il primo era in piedi.

« Al – disse Hermione, prolungando la a – lasciala in pace per favore, deve sostenere un esame appena metterà piede a Hogwarts, il minimo che possa fare è studiare sul libro d’incantesimi di Hugo del primo anno. Dato che con la pratica la professoressa McGranitt deve trovare una soluzione, con la teoria non ci vuole magia. » Disse Hermione, sorridendo alle parole precedenti del nipote, mentre stava piegando degli strofinacci da cucina per poi posarli in un cassetto.

« Zia, le tue parole non valgono! Tu ami lo studio: se fosse per te la vita sarebbe solo di quello. Ma lei ha sedici anni, ha vissuto in Francia e in Germania per riuscire a risolvere un problema di cui non hanno scoperto la causa. Quattordici anni senza famiglia, scuola e possibili amici oltre ai parenti e ora tu, vieni a dire che fa bene a studiare? » Chiese stupefatto lui, che scatenò le risate della donna.

« Perdi le speranze, caro mio nipote. Hermione è sempre stata così. Ho sposato un’insopportabile so-tutto-io! » Questa volta fu Ron a far ridere Al e ridacchiare Scorpius, che si contenne per non apparire maleducato agli occhi dei parenti di Albus. Però – il marito della donna – si guadagnò un bel scappellotto dietro la testa.

« Ronald, lo sai che lo studio per me è sempre stato importante! » Rispose la moglie, gonfiando leggermente le guance, segno che si stava arrabbiando.

« E quando mi chiama Ronald, significa che la cosa è seria. » Sussurrò a Scorpius, per poi dargli una pacca sulla spalla e andare al frigo per prendere qualcosa da mangiucchiare.

« Mamma, ringrazia Merlino e Morgana che Rose ha preso da te per quanto riguarda lo studio, perché non so come avresti fatto con tre persone in casa cui piace solo il Quidditch. » Intervenne Hugo, raggiungendo la postazione che aveva preso il padre: guardia inglese della Regina Elisabetta II davanti al frigo.

« E tu pregherai di andare da Merlino e Morgana se non finirai di fare i tuoi centimetri di pergamena che ti hanno assegnato per le vacanze! » Esclamò Hermione severa, lasciando la stanza solo quando Hugo annuì distrattamente.

« Scorpius, dobbiamo escogitare un piano per persuadere mia cugina a divertirsi, prima che lo studio prenda il sopravvento su di lei. » Continuò Albus, che si sedette di fianco all’amico, mentre il suo sguardo si perdeva nella direzione di sua cugina sulla poltrona, con gli occhiali e il libro incastrato tra le sue ginocchia e il petto.

« Credo proprio che tu stia prendendo una brutta piega, Al. Tua zia ha ragione, se lei deve sostenere un esame appena entrerà a Hogwarts, lasciala studiare. Poi non credo che si farà persuadere da suo cugino che distribuisce l’amore a tutti e dall’amico, che nemmeno conosce tra l’altro quindi estraneo per lei. »
Al girò la testa piano – stile film Horror – verso il suo compagno di Serpeverde, alzando un sopracciglio e guardandolo stralunato. Ci pensò un po’ su come rispondergli, prima di aprir bocca.

« Il discorso non vale neanche per te. Sei un secchione. »
Scorpius però non era poi tanto convinto della frase e del tono che aveva usato Albus.
Tornò a guardare anche lui Rose, quella con cui ha parlato fino a quando non si sono svegliati tutti e lei poi è andata via, tipo come fanno le principesse nelle storie babbane. Dava molto da pensare al biondino, quella ragazza…

**

“Dai Rose! Che ti costa! Andiamoci a fare un giro! Viene anche Scorpius. E poi non devi stare sempre a studiare, ci vuole anche un’uscita una volta ogni tanto. Non ti sto dicendo di uscire sempre con noi, ma solo adesso. Ci sentiamo soli.” Continuava a insistere Al. Ma io non volevo uscire, dovevo sostenere un esame appena sarei andata a Hogwarts, e stavo cercando di capire qualcosa per quanto riguarda gli Incantesimi del primo anno. Non c’erano cose difficili, questo è vero, ma oltre a incantesimi c’era Trasfigurazione; Difesa Contro le Arti Oscure; Pozioni; Erbologia; Storia della Magia e Astronomia. E ne dovevo farne molti di esami, poiché dovevo anche prendere i G.U.F.O e non sapevo come avrei fatto sinceramente, in un anno solo a sostenere tutti quegli esami. Per di più per gli esami del terzo dovrei aggiungere Divinazione – mamma non era stata d’accordo, secondo lei Divinazione non dovrebbe proprio esistere tra le materie –, Cura delle Creature Magiche e Artimanzia. Stavo davvero uccisa di esami e mio cugino non lo capiva.

“Al, davvero. Devo fare, secondo la media, sette esami per anno. Mi sono saltata cinque anni, quindi il risultato è quarantaquattro esami , per non parlare che devo studiare di più per i G.U.F.O e poi, se Merlino me lo rende dopo tutto questo, dovrei sostenere gli esami di quest’anno corrente. Te lo chiedo per favore Al, non farmi perdere la testa tu e che io devo divertirmi quest’estate.” Mimai, stufa delle insistenze di Albus.

“Ti aiuteremmo io e Scorpius, più lui okay – disse dopo che io ebbi alzato un sopracciglio – però dai, almeno un giorno, un dannatissimo giorno…” Lo fermai, mettendogli una mano sulla bocca. Sospirai e chiusi gli occhi mentre mi alzavo dal mio letto. E sì, perché mio cugino, OVVIAMENTE, mi veniva a rompere le cosiddette direttamente in camera mia. E avevo capito anche che il povero Scorpius era solo una vittima di quel mostro che faceva credere a tutti di essere il figlio di Harry Potter. Sperai che capisse con il mio gesto - sventolio di una mano verso l’uscita della mia stanza – che sarei uscita con loro: però almeno dovevo prepararmi.


« OH! Grazie, grazie, grazie cuginetta! » Non so cosa mi disse, ma sentì solo un forte bacio sulla guancia e uscì dalla stanza, spingendo Scorpius (che era rimasto in silenzio per tutto il tempo, facendo una smorfia alla promessa fatta di Al) da dietro.
Avevo passato proprio un bel guaio con quel perdigiorno di mio cugino.
Mi cambiai velocemente: mi misi un maglione che arrivava a mezza coscia, e mi calzava abbastanza largo, bianco e arancione. Delle calze coprenti arancioni, scarpe basse marroni con lacci molto sottili e un cardigan di lana marroncino. Faceva molto freddo, erano ormai giorni che stava piovendo qui a Londra. Presi il mio berretto alla francese bianco e scesi giù, prendendo a volo la mia borsa.

**

Probabilmente dovevo dar ragione ad Al. Mi sono divertita tantissimo! Mi sa che non lo avevo mai fatto, non ho mai avuto amici e non avevo mai fatto delle uscite del genere. Sì, era da ripetere e lo sapevo che dopo avrei pensato a una cosa del genere. Però non potevo montarmi la testa con tutto lo studio che mi aspettava, non potevo uscire sempre con loro… ma vedere Albus arrabbiato era stato un vero spasso.

Non ero stata poi così cattiva, insomma avevo visto una libreria, e senza farmi vedere dai due vi ero entrata, ma non avrei mai immaginato che Scorpius distraesse mio cugino per poi raggiungermi e assecondarmi. Cominciava davvero a starmi simpatico quel ragazzo! Alla fine, però, la reazione di Al è stata una delle più divertenti. Si era arrabbiato tanto che la vena che aveva sul collo diceva: Caro! Calmiamoci!
Oddio, che spasso! Solo che alla fine, la pioggia magari ha rovinato tutto… io direi non proprio, però.
Sì, perché tornando a casa e correndo lungo il mio giardino, la mia busta si è rotta, facendo cadere i quattro libri che mi ero comprata per leggerli nel tempo libero, se mai ne avrei avuto un po’. Così mi ero rannicchiata per raccoglierli, e indovinate un po’ chi è tornato dietro per aiutarmi? Sì, il biondo di Serpeverde. Mentre mi stava prendendo l’ultimo libro dall’erba bagnata fradicia ormai, alzai lo sguardo e mi ritrovai i suoi occhi grigi fissi nei miei (mi stava guardando da un bel po’, considerando che dopo un po’ di secondi che ci siamo guardati negli occhi, lui ha distolto lo sguardo con le guance leggermente più rosee del solito).

Sorrisi, mentre entrai in casa, chiudendomi la porta alle spalle e le braccia piene di libri zuppi.
Sì, la pioggia era davvero la cosa più bella che potesse esistere.







NdA: Benvenuti a un altro capitolo! Beh, spero che la storia possa piacervi, la vedo banale io, ma se non faccio uscire la mia fantasia, potrei anche scoppiare.
Per la pubblicazione di questo capitolo devo ringraziare cazzarola, che (dopo aver ascoltato un consiglio di una ragazza) ho assunto come Beta. Grazie mille <3
Buona lettura, Mery.

prossimo aggiornamento: 14 Febbraio 2012.

   
 
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