Anime & Manga > Digimon
Segui la storia  |       
Autore: Werewolf1991    31/01/2012    2 recensioni
Ormai viviamo in un modo dove Digiword è conosciuto da molti e basta un semplice portatile per poter accedere a questo fantastico mondo.
Tutto sembra procedere per il verso giusto... ma le cose stanno per cambiare.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 
Capitolo V : L’Unione del gruppo


Dopo alcuni istanti di silenzio, dovuti più alla sorpresa che alla paura, i ragazzi si apprestarono a sentire ciò che aveva da dire Gennai.

Ognuno di loro provava sentimenti contrastanti. Rick era quello meno propenso a mostrarli, ma ,sotto quella scorza da indifferente si poteva scorgere un’intensa curiosità. Mummymon era molto agitato. Non avrebbe potuto essere diversamente, considerando quello che avevano combinato lui e Arukenimon. Già, la sua Arukenimon…sospirò ripensando a lei. Si riscosse e tornò a concentrarsi su Gennai. Katrina era molto eccitata. Non aveva mai visto di persona Gennai, ma da come glielo aveva descritto Angewomon, era la massima autorità di DigiWorld, specie durante le emergenze. La sua Digimon era anch’essa piuttosto ansiosa, principalmente perché sperava che Gennai potesse spiegarle qualcosa che l’attanagliava da un po’, ma soprattutto perché sperava che la sua partner non combinasse qualche disastro. Timothy era molto curioso, ma anche agitato. Temeva che la sua paura fosse motivo sufficiente per farlo separare da Leomon. Si riscosse rammentando la sua chiacchierata con LadyDevimon e soprattutto quello che era avvenuto poco prima. Leomon era piuttosto preoccupato, anche se la sua aria fiera lo nascondeva  bene. Non si sentiva tranquillo perché era convinto che Gennai avrebbe avuto qualcosa da ridire per via del suo protetto. Gli venne in mente poi che ancora non aveva ringraziato Lady per l’aiuto che aveva dato a Tim.

Quella, in quel preciso istante era impegnata a muovere nervosamente le dita, cercando con lo sguardo la sua partner. Sapeva bene che l’ultima volta che Chiara e Gennai si erano visti, non si erano lasciati certo in maniera serena. Cercava di non darlo a vedere ma era preoccupata che cercassero di separarla dalla sua partner… ”Che ironia…si sorprese a pensare “Io che non ho mai avuto paura di nulla, adesso mi ritrovo a pregare che non mi separino da un’umana?”ci rifletté, poi si disse No… lei non è unasemplice umana… lei è la mia amica.”Ciò la lasciò un po’ stupefatta. Fino a qualche tempo prima non le sarebbe importato molto di queste cose. Si rese conto di essere cambiata, pur essendo rimasta la solita dark lady. Anche Chiara sembrava essere molto preoccupata. Lanciò un’occhiata veloce a Lady, e si sorprese nel vederla nervosa. Non le ci volle molto per capire il motivo di quel nervosismo, comunque  tantomeno per condividerlo con lei. Wolfmon era consapevole della preoccupazione delle sue amiche, e la condivideva ma era anche curioso di sapere qualcosa di più su Gennai.  Chris, invece sembrava perfettamente tranquillo, col suo sorriso a trentadue denti e la sua aria solare, che contrastava con l’atmosfera carica di tensione che c’era in quel momento.  Mammothmon era invece immobile e composto vicino al suo partner. Era molto ansioso di sapere che cosa avesse da dire Gennai al gruppo. Floramon era a bocca aperta. Non aveva mai visto Gennai di persona, prima d’ora. Le sembrava che fosse tutto un sogno. Era molto curiosa di sapere che cosa dovesse dire ai ragazzi, e sperava che potesse aiutarla a far rinsavire Vegiemon. E così i ragazzi e i rispettivi Digimon attesero con ansia che Gennai iniziasse a parlare.


-Bene, ragazzi. Come vi dicevi, è arrivata l’ora di parlare un po’.- cominciò il vecchio. Posò lo sguardo su ognuno di loro, sorridendo. Gli venne quasi da ridacchiare quando scorse Lady che allungava furtivamente una mano verso la sua partner, che l’altra le strinse senza esitazione, subconsciamente. Notò con un certo piacere che tutti i ragazzi sembravano molto interessati a quanto avesse da dir loro.

– Cominciando da…- fece poi. Facendo vagare lo sguardo fino a soffermarsi su Tim e Leomon – Voi.- i due ebbero un sussulto. – Timothy  Quercia.- a sentire pronunciare il suo cognome il ragazzo impallidì. – Su, adesso non svenire…- gli disse Gennai scherzosamente – Ho solo detto il tuo nome. Non c’è ragione di  allarmarsi.- gli altri risero a queste parole, smorzando la tensione almeno un po’. – Tu sei il possessore del medaglione della Protezione.-  P-Protezione?- domandò lui – Si. Il perché ti sarà più chiaro in futuro. Comunque sappi che è un valore molto importante.- disse Gennai.

Poi si rivolse a Chris e gli disse – Tu, Christopher Latini sei il possessore del medaglione dell’Ottimismo. Credo che tu sappia già perché.- il ragazzo rispose alzando il pollice.

Gennai allora si rivolse a Rick. I ragazzi lo fissarono. Erano tutti curiosi di sapere che medaglione avesse – Rick Spencer, tu possiedi il medaglione della Fiducia.- i ragazzi rimasero a bocca aperta. Non se l’aspettavano di certo una cosa del genere. Specialmente considerato il carattere eccentrico del loro amico. Gennai disse – So che sembra strano ma è così. Più avanti vi sarà tutto più chiaro.- poi si rivolse a Katrina. – Katrina Esodo.- disse, guardandola dritta negli occhi – Tu possiedi il medaglione della Luce. Tienilo bene a mente.- pronunciò quelle parole quasi come un ammonimento. Katrina annuì, agitata.

Poi fu il turno di Chiara. Era davvero agitata in quel momento. Non sapeva cosa aspettarsi. – Chiara Ritorno.- Chiara era talmente sotto pressione che sarebbe voluta scomparire. Ma non poteva certo scappare in un  momento del genere, giusto? Quindi rimase immobile attendendo quello che gli avrebbe detto Gennai – Tu hai il Medaglione dell’Oscurità. Non è necessariamente un male. Bisogna solo fare attenzione all’uso che se ne fa.- le disse calmo – So che tu hai già preso confidenza con i tuoi poteri. Non abusarne o potresti fare una gran brutta fine.- lei annuì. – Vorrei che insegnassi agli altri come gestire i propri, ma prima di questo…- così dicendo si avvicinò a Chiara e Lady e le colpì in testa con il suo bastone. Lady fece per afferrare Gennai, ma Chiara fu lesta  a fermarla. Lanciò un’occhiataccia a Katrina, che quasi si strozzò ridendo, salvo poi ricevere lo stesso trattamento da parte di Gennai. – Questo è per l’altra volta.- disse fissando Chiara – E se la prossima dovessi farlo di nuovo, giuro che ti porto via la tua Digimon!-  aggiunse col tono più minaccioso che potesse fare. Chiara resistette alla tentazione di stringersi a Lady, un po’ perché sapeva che non avrebbe gradito, un po’ per evitare di suscitare altre risatine da parte di Katrina.  Si astenne anche dal ringhiargli contro un “Provaci!” perché sapeva che non era il caso di dare sfogo alla sua possessività. Rimase immobile in silenzio non sapendo che rispondere. Anche Lady non sapeva che fare. Il caro vecchietto le osservo ancora per qualche secondo, poi riprese a parlare –Bene. Detto questo, adesso dobbiamo concentrarci su qualcosa di più importante… a differenza delle altre volte, voi mi sembrate piuttosto affiatati, ma vorrei che trascorreste un po’ di tempo insieme, per conoscervi meglio. E ciò non è possibile se dovete pensare a salvare Digi-World. Ritengo dunque che dobbiate fermarvi da me per un po’.-


-Ma scusa, Gennai- lo interruppe Chiara che si era ripresa dalla “sgridata” e ora era più tranquilla – Così facendo perdiamo tempo prezioso e se il nemico dovesse attaccare potrebbe coglierci impreparati!-
-Il tuo discorso non fa una piega, ma c’è una cosa che non hai considerato…- disse Gennai  sibillino
-E sarebbe?- chiese Chiara. Gli altri erano d’accordo ma nessuno di loro aveva aperto bocca. Ancora una volta era Chiara a prendere le redini della situazione.
-Sarebbe, che anche noi ci stiamo dando da fare!- disse Gennai, con una punta d’orgoglio nella voce – Un mio agente è impegnato nel tenere d’occhio la situazione, e ci farà sapere più in là se succede qualcosa.- I ragazzi erano un po’ perplessi, ma allo stesso tempo, sollevati nel sapere che anche Gennai li avrebbe aiutati.
- Perciò, abbiamo tempo per cercare di conoscerci meglio e magari toglierci qualche dubbio?- concluse Chiara, un po’ stupita dalla piega che avevano preso le cose.
-Visto che non c’è bisogno che ti convinca di avere tutto il peso di Digi-World sulle spalle?- le disse Angewomon, con aria saccente, cosa che irritò Chiara. Si ripromise che alla prima occasione gliel’avrebbe fatta pagare. Non ebbe il tempo di pensarci, però che Gennai disse – Bene, per prima cosa vi converrà mangiare.- si dissero d’accordo e si avviarono tutti a casa di Gennai.


- E così, voi siete a Digiworld da parecchio eh?- stava dicendo Chris a Chiara, mentre mangiavano. Lei annuì, avendo la bocca piena. Accanto a lei stava Katrina, dopo di lei c’era Tim, seguito da Rick. Dall’altra parte stavano i Digimon, ognuno seduto di fronte al proprio digi-prescelto. Per l’occasione, Mammothmon era regredito a livello campione, Boarmon.  Se fosse rimasto a livello evoluto avrebbe avuto serie difficoltà a sedersi, d’altronde. – Si, da diversi mesi.- rispose Chiara, mentre assaporava un pezzo di bistecca. Lady era intenta a sgranocchiare una costoletta. Angewomon la guardava schifata, poiché a quanto pareva, perdeva totalmente il controllo quando mangiava carne, il che la portava a regredire mentalmente a livello di un cane bavoso. Chiara scoccò un’occhiata carica di rimprovero verso la sua Digimon che la fissò confusa per un attimo, per poi tornare a concentrarsi sul cibo. La ragazza scosse la testa, delusa. Chris commentò – Bah, in fondo non c’è nulla di male! Almeno sa come godersi la vita!- cosa che rincuorò Chiara.

Tim era intento a mangiucchiare  uno spiedino, e Rick invece mangiava, apparentemente con gusto, quelle che sembravano essere patate, solo di color verdognolo fosforescente. – Tu, invece da quanto tempo sei a Digiworld? E come hai conosciuto Angewomon?- chiese Chiara, riprendendo il discorso di prima – Beh…- cominciò l’altra guardando un momento la sua Digimon, come a voler chiedere il suo consenso. Lei annuì, nel mentre assaggiando un’insalata. – Ero a casa mia- iniziò Katrina. – E stavo dipingendo. Ero sola in casa in quel momento. Ero completamente assorta nella realizzazione del mio quadro, quando il mio Computer si è illuminato. Poi è apparsa una strana finestra, sulla quale era scritto “consegna importante”. Da principio ho cercato di chiuderla. Mi stava distraendo e comunque credevo si trattasse di una qualche pubblicità. Solo che questa tornava a ricomparire. Ho tentato diverse volte di sbarazzarmene, ma niente. Allora, ormai al limite, ho cliccato su “ritira” e subito dopo una forte luce mi ha accecata.-

 
-E poi, che cosa è successo?- chiese Chiara, mentre si serviva un’altra bistecca,  aggiungendo un po’ di sugo, tanto per poter fare la scarpetta col pane. Si voltò un momento verso Lady, che era intenta a rubacchiare qualche foglia d’insalata dal piatto di Angewomon. “ Almeno ha smesso di sbavare- pensò rassegnata Chiara riportando la sua attenzione a Katrina
- Beh, dopo mi sono ritrovata a terra, con in mano il mio Digivice. Sapevo cosa fosse perché ormai Digi-World lo conoscono tutti.-
- Immagino che tu abbia fatto i salti di gioia, a quel punto.- disse Chiara con evidente sarcasmo nel tono di voce.
- Beh, in effetti…- disse la mora, non rendendosi conto della presa in giro -Comunque, non appena mi fui ripresa mi rialzai, e sentì bussare alla finestra. Andai ad aprire e… –
- E vedesti Gatomon per la prima volta, giusto?- concluse Chiara.
- Si. Quello è stato uno dei momenti più belli della mia vita!-
-Ed uno dei peggiori della mia!- fece Angewomon, sorprendendo Chiara.
Prima che la riccia potesse chiedere spiegazioni, Katrina ribatté innocentemente – Dai, lo sai che non l’ho fatto apposta… ero solo presa dall’entusiasmo.-
  -Non ha fatto apposta cosa?- s’intromise Lady, avendo compreso che ad Angewomon non era piaciuto
  - Scusa, ma a te che importa?- chiese di rimando Chiara, un po’ sorpresa dall’improvviso interesse di Lady dato che fino a quel momento non era sembrata affatto interessata a quello che stava dicendo Kat. Si guardò in giro e costatò che tutti gli altri parevano molto interessati a quanto stavano dicendo le ragazze. Avevano lo sguardo fisso su di loro e le loro espressioni sembravano molto concentrate.
- Scusate, posso riprendere?- fece Katrina, attirando la loro attenzione.


-Prima vorrei sapere perché Lady è così interessata!- disse stizzita Angewomon. L’altra allora assunse un’aria da sapientona, cosa che fece quasi scoppiare a ridere Chiara e disse, come se fosse la cosa più ovvia del mondo –Semplice, Biondina…qualunque cosa ti provochi sofferenza, mi provoca una grande gioia!- subito dopo ghignò malignamente, e ci fu un coro di “Ohhh!”, risatine varie ed un “Figuriamoci, non si smentisce mai…- da parte dei ragazzi e di Chiara. Rick come al solito non reagì. Poi passò le strane patate verdognole a Lady e le disse – Ne vorresti un po’?- con la solita voce neutra. Lei annuì, senza pensarci e subito Rick le riempì il piatto. La Digimon  ne mise una manciata in bocca e iniziò a masticare. – Scusa, Rick… ma da dove provengono quelle patate?- chiese Chiara, molto incuriosita dallo strano aspetto dei tuberi


- Da Chernobyl.- rispose piatto Rick. A quel punto i ragazzi ammutolirono e si guardarono un po’ confusi. Lady si voltò verso Chiara con aria confusa. – Shhscusha, ma, qual è il problema?- riuscì a biascicare, avendo ancora la bocca piena. Chiara era impallidita e non sapeva che dire. Più che altro avrebbe voluto urlare. Però cercò di controllarsi – Ecco…sai…- cominciò incerta – Il fatto è che… sai, quando ti ho parlato delle centrali nucleari e di quello che può succedere quando una di esse non funziona?- Lady annuì, ancora non comprendendo dove l’altra volesse arrivare – Beh, si da il caso che quelle patate vengano da un posto in cui c’è stato un incidente causato da un guasto di un reattore nucleare… e quindi… quelle patate sono…radioattive- riuscì a finire, rischiando di andare in iperventilazione per lo spavento. Lady rimase un momento interdetta, poi, una volta realizzato il pericolo che stava correndo, impallidì e sputò in maniera indecorosa il boccone che aveva masticato nel piatto di Angewomon. L’angelo lanciò un’occhiata schifata al suo piatto, poi però si ricompose, costatando che Lady sembrava essere terrorizzata. Chiara si alzò e andò a cercare di calmarla. A quel punto Tim prese la parola – Scusa Rick… ma com’è possibile che quelle patate vengano da Chernobyl, se quel posto è disabitato da anni?- ma non appena finì di parlare comprese. Anche Chris aveva capito.
 
-Calma, calmati adesso…- stava dicendo Chiara, dando dei lievi colpetti sulla schiena di Lady, ce sembrava stesse per avere un infarto – Ma n-non c-capisci? Q-quelle c-cose p-potevano…- balbettava istericamente – D’accordo, adesso cerca di darti una regolata! Non è successo nulla! E poi non vorrai metterti a piangere davanti a tutti, no?- le disse Chiara con tono di rimprovero, seppur ansiosa. – O-ok, adesso mi calmo…- fece Lady, per poi fare un respiro profondo. Una volta fatto questo, i suoi occhi si accesero di una luce maligna – Adesso lo disintegro!- ringhiò a bassa voce. Chiara stava per ribattere, quando si sentì una voce alle loro spalle.


–Rilassati. Rick stava solo scherzando.- era Chris, che le guardava con aria mortificata. Sia Chiara che Lady assunsero un’aria confusa. – Come scusa?- chiese quest’ultima, al che Chris rispose – Beh,  ha pensato che sarebbe stato divertente spaventarti un po’. Però forse ha esagerato, vero?- Lady ci pensò un attimo, poi scosse la testa – No, anzi, si è anche dato una regolata rispetto al suo solito.- Chiara annui, e anche Chris. Ormai avevano capito che Rick era davvero un tipo strano, perciò uno “scherzo” di questo genere era nulla in confronto a quello che poteva fare. – Quindi lo perdonate?- domandò il ragazzo speranzoso. Le altre due annuirono. Poi tornarono a tavola.
 
-Dove eravamo rimasti?- chiese Kat, una volta che si fu ristabilito l’ordine – Stavi per dirci che cosa hai fatto che ha terrorizzato a morte Angy- fece Lady, storpiando il nomignolo dell’altra. Nei suoi occhi si leggeva una grande eccitazione. Chiara la guardava rassegnata, ma in realtà anche lei fremeva dalla curiosità. E poi aveva ancora da risolvere il conto in sospeso con l’altra. Aveva già in mente un’ideuzza, ma non era ancora venuto il momento di metterla in pratica. – Ah, si- riprese Kat, ignara delle intenzioni dell’altra. I ragazzi erano in ascolto. Nel frattempo stava venendo servito loro del gelato. – Beh, quello che ho fatto è stato semplicemente abbracciarla moooltooo forte.- disse la ragazza innocentemente, ignorando il modo in cui Angewomon si portava una mano al collo, facendo il gesto di strozzarsi. Lady ridacchiò divertita, immaginandosi la sua rivale che soffocava. Chiara avrebbe volentieri riso, ma, per salvare le apparenze decise di tirare una lieve gomitata alla sua Digimon, che la fulminò con lo sguardo, salvo poi comprendere quando Chiara le fece un occhiolino e la fissò con sguardo complice. I ragazzi risero di gusto, tranne Rick, che si limitò a fissare gelidamente Katrina, ma lei non parve accorgersi di nulla. Gli altri Digimon si scambiarono delle occhiate divertite, e Leomon guardò la bionda comprensivo. – Dopo quello, la prima cosa che Angy fece, fu darmi il Digi-Medaglione. Che io utilizzai per farla evolvere al livello attuale. Mi spiegò brevemente che a Digiworld era in corso un’emergenza, e che io ero stata scelta per salvarlo. Subito dopo si aprì un varco che ci condusse qui. Da lì ci siamo messe in cammino, per cercare l’origine del problema. Ed abbiamo incontrato voi.- disse, rivolta a Chiara e alla sua Digimon– Disgraziatamente, aggiungerei.- disse Lady, memore di quello che era successo subito dopo.  -Beh, in fondo è stato un bene no?- disse Kat, cercando di essere positiva – Già. in fondo- cominciò Chiara. – Peccato solo che ancora non abbia capito dov’è.- queste parole furono seguite da uno scroscio di risate. Poi i ragazzi presero a mangiare il gelato. I Digimon lo osservavano incuriositi. Solo Angewomon pareva apprezzare.


- Cos’è questo?- chiese Leomon, non sapendo di cosa si trattasse. – Èun gelato, Leomon- gli spiegò Tim. – È un dolce freddo che si mangia sulla Terra.- aggiunse, per cercare di far capire a Leomon cosa fosse quella pietanza che agli occhi dell’uomo-leone, appariva quanto mai bizzarra. – Assaggialo. È molto buono- gli propose poi. L’altro fissò la coppetta che aveva davanti e lo assaggiò,  gustandolo lentamente. – Mmh- fece pensieroso – In effetti è buono.-


- Lady? Qualcosa non va?- chiese Chiara, vedendo che la sua Digimon pareva restia ad assaggiare il gelato che aveva di fronte. – No, niente- disse quella – Solo che…- così dicendo, il suo sguardo si posò su Rick. Chiara comprese e le disse – Se non ti fidi, lo controllo io per te, va bene?-  l’altra annui. Allora Chiara procedette all’ispezione della pietanza. – Mh…- cominciò in tono serio – Odore…- disse, dopo aver annusato – Normale- disse poi- Consistenza…- fece, affondando il cucchiaino dentro, e girandolo, per riscontrare l’eventuale presenza di sostanze nocive all’interno. – Normale- disse poi. – Sapore…- disse, prendendo un boccone e avvicinandolo alla bocca. Tirò fuori la lingua cautamente, poi prese una piccola quantità di gelato con la punta di essa e lo mise in bocca.  Lo passò sul palato, prima da una parte, poi dall’altra, gonfiando comicamente le guance, nel mentre mantenendo un’espressione di assoluta serietà e concentrazione che contribuivano a rendere la sua faccia divertente. Passò qualche secondo. Lady iniziò a preoccuparsi – Allora?- domandò, impaziente – Normale. Molto gradevole, sia come temperatura che come gusto. Anche la consistenza è perfetta. Non mi risulta che il sapore sia alterato da qualche sostanza estranea.- -In altre parole?- chiese Lady, che di quel discorso francamente non aveva capito molto. – In altre parole, mia cara, è tutto a posto. Puoi mangiare tranquilla.- così dicendo, passò la coppetta alla Digimon, che appariva molto sollevata, poi aggiunse – Ma se non lo vuoi, posso sempre mangiarlo io!- guardandola, sperando di poterne approfittare – Sarei tentata di dartelo… -disse Lady, maliziosamente.- Ma per averlo dovrai passare sul mio cadavere!- aggiunse minacciosamente. – Un sacrifico che farei molto volentieri!- fece Chiara, ridendo. Anche Lady scoppiò a ridere.


- Mummymon, che hai?- domandò Rick al suo Digimon, che aveva un’aria sognante e fissava il gelato con occhi distanti – Arukenimon…- sospirò con tono dolce. Il ragazzo comprese e gli disse – Coraggio, amico mio. Un giorno potrete mangiare insieme un gelato come questo.- l’altro a quel punto fece per mettersi a mangiare. – Grazie, amico mio.- gli disse. Era davvero contento che Rick lo capisse.
 
Boarmon aveva qualche difficoltà in quanto non avendo mani per poter prendere il cucchiaino non sapeva come fare. Chris, avendo notato la sua difficoltà, gli disse – Senti, se vuoi ti posso imboccare io!- l’altro lo guardò incerto per un paio di minuti. – Scusa, ma…- cominciò. – Dimmi, qualcosa non va?- - farsi imboccare è da femmine, o mi sbaglio?- al che il ragazzo rispose con una punta di divertimento – Mi permette d’aiutarla a mangiare, bella signorina?- l’altro lo guardò con aria assassina, al che Chris riprese – Via, non si preoccupi… non sono certo un malintenzionato!- - Chris…- cominciò Boarmon con fare minaccioso. L’altro lo ignorò e disse – Forse è preoccupata per la sua linea? Non c’è n’è bisogno. Ma non si preoccupi, ci penserò io a farla stare meglio!- - E come? Smettendola con questo giochetto?- fece sarcastico Boarmon – No. Sono pronto all’estremo sacrificio. No, non tenti di dissuadermi, ormai ho deciso.- nel mentre Boarmon stava seriamente considerando l’ipotesi di buttare Chris giù dalla sedia. Lui adorava quel ragazzo, ma alcune volte gli avrebbe fatto…- Mangerò anche il suo gelato!- concluse teatralmente Chris, alzandosi e battendosi “eroicamente” una mano sul petto. Poi allungò una mano per prendere il gelato dell’altro, ma quest’ultimo glielo strappò da sotto al naso. Da lì i due cercarono di portarselo via, giocosamente.
 
Gli altri avevano assistito alla scena divertiti.
-Forse dovrebbero smetterla!- disse Kat, preoccupata
-Ma dai, lasciali divertire, finché possono- le rispose Leomon, che avrebbe voluto che anche Tim fosse un po’ più sciolto.  
-Il gioco è divertente finché nessuno si fa male- puntualizzò Chiara – Comunque, se succede qualcosa siamo qui.-
-Oh, no! Aiuto! Si salvi chi può! È arrivata mamma chioccia!- fece drammaticamente Lady, alzando le braccia al cielo, con tono lamentoso. Chiara roteò gli occhi, mentre gli altri ridevano. Lady avrebbe proseguito, se Chiara non le avesse tirato una gomitata ben assestata al fianco. – Oh, quanto sei noiosa, mammina!- fece Lady, al che Chiara rispose – E tu sei troppo spensierata! Ma guarda che razza di “figlia” mi doveva capitare!- a quelle parole Lady diede un lieve spintone a Chiara che le rese la pariglia. Proseguirono in quel modo per un po’, finché non persero l’equilibrio e caddero una sopra l’altra. La scena naturalmente suscitò  l’ilarità generale, compresa quella di Chris e Boarmon che avevano smesso di giocare.


Chiara era finita addosso a Lady, e l’aveva abbracciata per cercare di reggersi, manovra che era risultata inutile. Stava sopra di lei e le punte dei loro nasi quasi si toccavano. Lady, a quel punto, le disse, con tono provocante – Oh, scusa, non pensavo che tu… avessi… certe tendenze… ma se proprio vuoi, possiamo trovare un luogo più adatto…- Chiara divenne rossa in viso, sbarrò gli occhi è s’irrigidì – Tu…Bhu… No… Ch…- fece, completamente incapace di formare frasi coerenti. Allora Lady avvicinò la testa a quella di Chiara, e sussurrò, con fare giocoso e sensuale – Se non ce la fai ad aspettare, basta dirlo…- così dicendo, fece per baciarla. A quel punto Chiara si bloccò. Non aveva mai avuto simili intenzioni! Gli altri erano tutti col fiato sospeso, quasi ipnotizzati da quanto stava accadendo.
Lady avvicinò le labbra a quelle della sua partner, le carezzò i capelli dolcemente con una mano e disse – Chiara…- con fare decisamente seducente. La ragazza era a dir poco impietrita. Avrebbe voluto allontanarsi, ma si sentiva paralizzata. Passò un secondo. Poi due. Al terzo, ormai si sentiva scoppiare la testa. Il cuore le martellava nel petto, e le sembrava di sentire un ronzio fortissimo nelle orecchie. Le sembrava quasi di galleggiare in aria, quasi come se fosse stato tutto un sogno. Avvertiva quel forte senso d’irrealtà, misto ad una specie di torpore e tutto le sembrava stranamente ovattato e rallentato. Un dolore improvviso da dietro la testa la riscosse – Scusa, ma non sei il mio tipo!- fece scherzosa Lady, ridacchiando.
A quel punto Chiara sembrò tornare in se. Emise un lungo e profondo sospiro di sollievo. Poi prese a dire imbarazzata – Sai… per un attimo ho pensato che…-   al che Lady scoppiò a ridere. – Oh, Chiara… insomma,  io ti adoro, lo sai, ma non fino a questo punto!- Chiara si rialzò lentamente, poi aiuto Lady a rimettersi in piedi. Entrambe erano consce che quella scenetta avrebbe causato parecchie chiacchiere. A Lady non importava. Ma sapeva bene che a Chiara avrebbe dato fastidio.


-Beh, è un peccato che le cose non possano funzionare tra voi.- Parlando di questo, Kat iniziò. Lady le sorrise, con una punta di superiorità. Chiara invece provava il forte desiderio di seppellirsi viva dalla vergogna. Ma non era finita – Sai, mi dispiace per te. Se non ti ama lei, finirà che resterai completamente sola.- -E perché pensi questo?- domandò Chiara ancora piuttosto imbarazzata. – Ma perché chi altro potrebbe amare una come te?- a quelle parole, tutti gli sguardi furono indirizzati su Katrina. Angewomon era scioccata. Non immaginava che la sua partner potesse arrivare a tanto. Chris, Tim e i loro Digimon erano rimasti a bocca aperta, ed erano molto contrariati. Stavolta Katrina aveva davvero esagerato. Nessuno osò proferire parola.


Chiara era rossa in viso, un po’ per la vergogna un po’ per la rabbia. Ma la cosa peggiore era che una vocina nella sua testa continuava a ripeterle che aveva ragione lei. Chiara non voleva crederci. No, non era possibile. Non avrebbe permesso a quella gallina di Kat di rovinarle la giornata. Ammesso che fosse seria. Con lei non si può mai sapere. Lady appoggiò una mano sulla spalla di Chiara, per darle conforto. Wolfmon era accanto a loro, pronto a tutto per difenderle.


Nessuno si accorse di Rick, che si avvicinò, seguito ad una certa distanza da Mummymon. Arrivò di fronte a Kat e la fissò col suo solito sguardo distaccato. – Molto divertente, ma forse un po’ esagerato, come scherzo.- disse alla mora, poggiandole una mano sulla spalla – Mi compiaccio che tu sia capace di questo, tuttavia, devo dirti che non mi piace che si trattino male i miei amici. Anche solo per gioco. Ti consiglio di moderarti, in futuro. Non si sa mai.- aveva detto queste parola come di suo solito, ma c’era qualcosa, nella sua voce, che aveva fatto venire i brividi ai ragazzi. Una nota inquietante, in un certo senso, ed un accenno di minaccia. Katrina deglutì. All’improvviso non si sentiva più tanto compiaciuta di se stessa – Intesi?- le chiese Rick. Lei non poté far altro che annuire. – Bene.- disse Rick, poi se ne tornò al suo posto.


I ragazzi e rispettivi Digimon erano rimasti sorpresi, i ragazzi per la reazione di Kat, e Chiara perché Rick l’aveva difesa. Dopo un attimo di smarrimento, erano tornati tutti a sedere. Kat si era avvicinata a Chiara, guardandola con aria mortificata – Senti, io…- cominciò a dire tristemente – Non fa niente. Lo so che stavi scherzando.- le disse Chiara, per cercare di recuperare l’aria distesa che c’era fino a qualche minuto prima. – Si, ma ho esagerato. Perdonami, se puoi.- - Sogno, o son desta?- fece Angewomon, stupita. – Aspetta, fammi sentire…- disse Chiara, toccando la fronte dell’altra, per poi dire – No, non ha la febbre.- - Allora sta succedendo davvero? Stai chiedendo scusa?- fece la bionda, ancora scioccata. – Si, si lo sto facendo! Adesso basta!- fece Kat, imbarazzata. – Bisogna scriverlo sul calendario!- esultò Angewomon.  Ignorando l’ultimo commento della bionda, Katrina allungò una mano verso quella della riccia. L’altra la strinse. – Pace?- chiese Kat, un po’  nervosa – Pace.- confermò Chiara. poi le due tornarono a sedersi.

-Sentite, ragazzi…- disse Chris, costatando che adesso la situazione era più tranquilla – Che ne direste di scambiarci il gelato? Così potremmo assaggiare tutti i gusti!-
-Ottima idea, Chris. Stavo per proporlo io!- disse Chiara. e così i ragazzi si passarono le coppette ed ognuno mise un po’ del suo gelato in quelle degli altri. Una volta finita questa operazione i ragazzi presero a mangiare il loro gelato in pace.


Angewomon era intenta ad aiutare Floramon, che non riusciva a prendere il cucchiaio, quando si accorse che Kat era pensierosa. – Che cos’hai?- le chiese, preoccupata. Anche Floramon se ne accorse. – Niente…pensavo…- rispose Kat, con aria triste. A quel punto Floramon e Angewomon si scambiarono uno sguardo d’intesa. Si avvicinarono a Katrina e la bionda le chiese – Va tutto bene? Se qualcosa ti preoccupa puoi parlarmene, lo sai.- - Puoi parlare anche a me!-aggiunse Floramon. La ragazza si voltò verso di loro, una forte indecisione dipinta sul suo volto. – Beh, io…- cominciò – Sapete, è che… ho osservato un po’ gli altri, ho visto come si comportano fra di loro, ho notato una forte complicità, e questo mi ha spinto a riflettere.- - Su cosa?- chiese Angewomon – Se ci pensi, io e te siamo… diverse dagli altri.- le rispose Kat – Cosa intendi con diverse?- -Beh, vedi… al contrario degli altri noi siamo più… distaccate l’una con l’altra… e credo che sia colpa mia…-


-Perché pensi questo?- chiese Floramon. La ragazza guardò la piccola pianta negli occhi e le disse – Perché  da quando ho conosciuto Angewomon non mi sono mai soffermata a pensare a come si sentisse, nonostante fossi al corrente del fatto che era stata abbandonata.- E allora che aspetti? Chiediglielo!- fece Floramon con convinzione. – Beh… io…- fece Kat, guardando la sua Digimon. Sua. In realtà non le sembrava che lo fosse. Si, la proteggeva e stava con lei, ma in realtà la cosa finiva lì. Non c’era un gran rapporto tra le due. Aggiunto al fatto che lei era parecchio snob e che l’aveva addirittura schiavizzata certo non si prospettava una situazione idilliaca per un’amicizia. Ma Kat voleva provarci. Doveva. Come avrebbe potuto farcela, senza di lei? Col carattere che aveva, sarebbe stata già sbranata da qualche Digimon inferocito, magari per qualcosa che proprio lei aveva detto o fatto, se Angewomon non fosse stata al suo fianco. Ammirava la pazienza della sua Digimon. Chiunque altro l’avrebbe piantata in asso molto prima! E nonostante questo lei l’aveva comunque trattata male senza neanche provarci a conoscerla. A capirla. Insomma, era stata davvero una pessima compagna di viaggio, su questo non c’erano dubbi. Non osava neanche pensare di considerarsi sua amica. Non avrebbe potuto. Ricordava ancora la volta in cui Angewomon aveva perso completamente la pazienza. Era stata un’esperienza orribile. Ma non ci aveva pensato più di tanto ed anzi se ne era approfittata. Ma dopo aver visto come stavano le cose con gli altri aveva capito di non poter continuare in quel modo. Fece un respiro profondo. Si. Aveva deciso. Era ora di cambiare.


-Senti…io… non so da che parte cominciare ma… ecco… insomma… quello che sto cercando di dirti è che… io vorrei cercare di conoscerti meglio. Mi sono resa conto che non posso continuare a considerarti come una cosa che sta lì e basta. Non avrei mai dovuto farlo, lo so. Perché tu meriti di essere trattata come la Digimon speciale che sei ed io invece ti ho trattato come uno straccio, tutto questo tempo. Lo so che forse è troppo tardi, ma, ti prego, dammi una possibilità.- aveva detto questo guardando la sua Digimon dritta negli occhi, con un tono tra il disperato e il dispiaciuto. C’era però una piccola traccia di speranza nella sua voce.
 Angewomon era rimasta sorpresa da questo discorso. Non si aspettava che Kat potesse arrivare a quel punto. Era felice di essersi sbagliata. Il suo silenzio parve spaventare Kat che disse – Credi che sia troppo tardi?- chiese, e un luccichio tradì le lacrime che stava trattenendo. L’altra si riscosse  e si affrettò ad abbracciare la mora. – No, no… non preoccuparti… sei ancora in tempo… e poi non mi sono arrabbiata… ormai so come sei.- le disse con voce dolce. – G-grazie. S-sei una vera a-amica- balbettò Kat, al colmo della gioia. Poi abbracciò l’altra e si lasciò coccolare da lei per qualche minuto. Poi si calmò e le disse – Senti, so che per te è un argomento piuttosto delicato, ma se non lo affrontiamo adesso che siamo relativamente in pace, forse non avremo più occasione di farlo.-  la convinzione con cui pronunciò queste parole sembrò scuotere profondamente la bionda. – Bene, allora.- disse – Da dove devo cominciare?- si chiese poi. – Ma dall’inizio, no?- fece Kat, ovviamente scimmiottando Chiara. Questo causò una risata da parte di tutte e tre.


-Era ora- fece Chiara, sollevata dal vedere quelle tre ridere come matte. – Scusa, ma perché t’interessa così tanto?- chiese Lady, mentre le osservava. – Beh, sai, visto che abbiamo un dovere da svolgere, dobbiamo cercare di essere più uniti possibile. E quelle due non lo erano un granché.- - Stai sempre a preoccuparti degli altri tu.- fece Lady, suonando piuttosto infastidita dalla cosa –Lo dici perché non ne capisci il motivo, o perché pensi che preoccupandomi degli altri non lo faccia per te?- - Entrambe- rispose semplicemente Lady. – Ah, si?- le disse Chiara, alludendo a qualcosa che a Lady sfuggiva in quel momento. L’altra annui. Allora Chiara si avvicinò a Lady e l’abbracciò. – Adesso vedi di non morire però!- disse scherzosamente, vedendo che la faccia già pallidissima di Lady era diventata ancor più bianca. L’altra si sentiva strana. Quel contatto fisico di norma l’avrebbe disgustata, ma c’era qualcosa di diverso. Forse era perché proveniva dalla sua partner e lei ormai si fidava di Chiara a tal punto da permetterle di prendersi un bel po’ di confidenza. Decise di ricambiare. Si guardò intorno e, quando fu sicura che nessuno la stesse guardando, abbracciò Chiara. – Brava…- mormorò lei – Dopotutto, un abbraccio non può uccidere… o si?- chiese fingendosi dubbiosa. Lady si irrigidì e sbarrò gli occhi. Chiara a quella vista rovesciò la testa all’indietro e rise. Lady era contenta di sentirla ridere, nonostante lo stupido scherzo.  Non capitava spesso che Chiara fosse così di buon umore, quindi era meglio approfittarne. Rimasero strette così per un po’. Poi si aggiunse anche Wolfmon. – Evviva, ci mancava il terzo incomodò.- commentò acida Lady. – Si, si, fai pure l’acidona… tanto sappiamo benissimo che non potresti vivere senza di noi!- rise lui. – Sciocchezze. Io starei benissimo senza voi due seccatori.-  fece lei, alzando il viso con aria di scherno. In realtà, non era vero, ma aveva ancora una reputazione da difendere. – Mah… sarà come dici tu, allora- disse Chiara, stringendola un po’ più forte a se.
 
-Si, godetevela finché potete- bisbigliò PigDemon, da dentro il suo rifugio. Aveva osservato i ragazzi per tutto il tempo, grazie ad uno speciale specchio che gli aveva dato SkullSatamon, che era stato costruito dalla sua creatrice, Luna. Già. L’aveva creato lei, e lui l’aveva sempre ammirata. Tutti quelli che lei aveva creato l’ammiravano molto, ma lui di più. Era stata la prima persona che aveva visto quando era nato. A differenza di tutti gli altri Digimon, lui era nato e cresciuto con quelle sembianze. Così come tutti gli ibridi, del resto. A lui piaceva essere così, agli altri invece veniva da ridere, quando lo vedevano. Lui non aveva mai capito perché. Ma non li sopportava più


 – Ehy, guardate che c’è, ragazzi! Il prosciutto indemoniato ambulante!- - Oh, no! Secondo me è più una porchetta demoniaca!- questi ed altri insulti, erano la causa del suo essere escluso e  allontanato dagli altri. Ma finalmente con questa missione, avrebbe dimostrato di essere come tutti gli altri. L’avrebbero rispettato e avrebbe dimostrato tutto il suo valore! Non più prese in giro! Non più maltrattamenti. E così facendo, avrebbe reso felice lei. Luna. L’unica persona che l’avesse mai trattato con rispetto. Lui adorava la sua creatrice. Il suo sorriso così luminoso e dolce gli scaldava il cuore, perché anche lui ne possedeva uno. E questo compito era la realizzazione del sogno di tutta la sua vita. Loro avevano una missione importantissima da compiere, per la loro creatrice. Non sapevano neanche loro i dettagli, ma era qualcosa che riguardava la famiglia di Luna. Tutti loro sarebbero andati all’inferno e ritorno, se necessario. E adesso toccava a lui. Quei ragazzi erano il suo portone. Tutto quello che lo separava dal rispetto di tutti gli altri erano loro. E lui avrebbe compiuto la sua missione. Per se stesso e per Luna.


-Allora, è così che stanno le cose…- disse Katrina, incredula. Angewomon le aveva appena raccontato tutto. La sua ex-protetta Kari, stando alle parole della Digimon, si era comportata in maniera davvero bizzarra.
Era accaduto diverso tempo prima. Un bel giorno Angewomon aveva cercato di contattare Kari, per chiederle se poteva venire a farle visita. La ragazza non aveva risposto. L’altra aveva provato più e più volte a contattarla, sempre col medesimo risultato. Poi era stata chiamata all’improvviso e si era precipitata da lei, preoccupatissima. Ed era stato allora, che il mondo le era crollato addosso. Letteralmente.
-Io non ti voglio più.- aveva detto Kari, guardando freddamente Angewomon.
-Ma perché?- aveva chiesto l’altra, sconvolta
-Non ho più bisogno di te.- era stata la sua risposta
-Ma che cosa dici!- aveva esclamato Angewomon, disperata
-Mi hai sentito benissimo. Ormai ho capito che non posso più dipendere dagli altri. Sono cresciuta. È ora che cominci a proteggermi da sola. Quindi, possiamo risolvere la faccenda con le buone, o con le cattive…-
- Non dire così! Non capisco, credevo che fossimo amiche!- piagnucolò Angewomon, sconvolta e sull’orlo del pianto.
   
-Lo hai detto. Credevi. Io non più. Ormai ho capito che tu sei solo una guardiana. Non puoi essere mia amica. È stato bello finché è durato. Ma adesso basta. Allora, cosa decidi?- aveva chiesto, ovviamente riferendosi a come doveva andarsene. Quando la bionda tentò di risponderle, lei aggiunse – Ti consiglio di rifletterci bene, non vorrei essere costretta a farti del male. Mi dispiacerebbe molto.-
Queste parole, così fredde e così minacciose, fecero crollare del tutto Angewomon, che cadde in ginocchio scossa da singhiozzi. Aveva sofferto orribili torture e aveva dovuto servire un suo nemico, e adesso che finalmente sembrava che la sua vita avesse un senso, le succedeva questo. Non poteva essere vero. Non poteva accettarlo. Alzò gli occhi verso Kari, sperando che fosse solo uno scherzo. Magari si sarebbe messa a ridere, poi si sarebbero abbracciate e tutto sarebbe tornato a posto. Si convinse di questo e attese. Ma quello che avvenne dopo distrusse totalmente la sua flebile speranza.
-Devo dedurre che non vuoi andartene da sola? Mi spiace molto, ma mi ci stai costringendo tu.- detto questo, la ragazza si voltò guardando un punto non precisato davanti a se.
Angewomon non ebbe neanche il tempo di realizzare cosa stesse succedendo. Un dolore fortissimo la colse, e prima che potesse muoversi, qualcosa calò su di lei, immobilizzandola, completamente.
-Kari! Kari fammi uscire! Ti prego! Ti prego Kari!- da dentro tutto quel bianco, la povera Digimon non poteva far altro che gridare. Si dibatteva per cercare di liberarsi, ma invano. Da fuori si sentivano, attutite dal sacco in cui era stata chiusa, le voci degli altri – Dai, ci hai provato no? Lo sai com’è fatta.- Tai – Si, ma avrei voluto evitare di ricorrere a questo- -è un bene che TK non sia qui. Sono sicuro che ci sarebbe rimasto male- Matt – Già. Vorrei che ci fosse un’altra scelta, però, non c’è.- di nuovo Kari. – Chissà, forse le cose si aggiusteranno. Magari così andrà meglio. Soffrirà di meno- Izzy.

  
Angewomon non capiva di cosa stessero parlando. Sapeva solo che la sua Kari l’aveva fatta portare via, in un modo oltremodo umiliante, senza un’apparente motivazione valida. E non poté far altro che piangere, mentre veniva trascinata via, da quelli che credeva fossero suoi amici.
-Kari…- mormorò tristemente, prima di soccombere al torpore improvviso che l’aveva presa.


-Poi cos’è successo?- chiese Katrina, che aveva ascoltato il racconto della Digimon con incredulità sempre crescente – Quando mi sono svegliata ero al villaggio della rinascita. Non ho idea di quello che può aver spinto Kari a farmi questo, o gli altri a darle retta, ma mi sento ancora male al solo pensiero…- fece lei, con voce tremula, visibilmente scossa.
- Questa davvero non me la sarei mai aspettata. E dire che sembravate così in sintonia voi due- disse Chiara, facendo voltare di scatto le altre due – Ma come fai a…?- domandò Katrina, che non si spiegava come Chiara facesse ad aver sentito. Si accorse poi che anche gli altri le stavano ascoltando.

-Siamo allo stesso tavolo, quindi si sente tutto- puntualizzò Chiara – A proposito di questo…- cominciò una voce alle spalle di ragazzi.

-Gennai!- esclamarono in coro, alzandosi per salutarlo. Il vecchio fece cenno di sedersi poi disse – So che adesso non capite cosa significhi. Ma vi assicuro che c’è una spiegazione. Ma per il momento non posso dirvi nulla.- riferendosi a quello che era capitato ad Angewomon. – Vedo che andate abbastanza d’accordo- aggiunse compiaciuto – Cercate di non esagerare col cibo. Avete gradito il pranzo, vero?-
-Si. Era tutto squisito- disse Chiara, soddisfatta. Lady annuì, seguita da Wolfmon. Gli altri si profusero in ringraziamenti e complimenti vai. Rick si limitò ad un – Non era male- piatto.  Il vecchietto allora riferì ai ragazzi che avrebbero dormito da lui quella notte e che la mattina dopo sarebbero ripartiti. Si dissero tutti d’accordo, poi sparecchiarono la tavola e misero tutto in ordine. Fatto ciò andarono a sdraiarsi in un prato poco distante.


-Ragazzi, voi ancora non ci avete detto come siete arrivati a Digiworld, o mi sbaglio?- chiese Chiara, voltandosi verso Tim, Chris e Rick. Il secondo prese la parola:
-Stavamo facendo una ricerca sul computer, quando si è aperta una finestra che diceva “Consegna speciale”. Normalmente non apriamo certe cose, potrebbero contenere dei virus, ma visto che non se ne andava l’abbiamo aperta.-
-E ci siamo ritrovati a DigiWorld.- aggiunse Tim.
-E abbiamo conosciuto i nostri Digimon- disse Rick, piatto.
-Tu hai subito sperimentato sul tuo amico. Mentre Tim…- cominciò Chris, indicando il ragazzo che arrossì vistosamente
-è svenuto dalla paura?- intervenne Lady, sarcastica.
-Esattamente- confermò Chris
-Non c’erano dubbi- commentò Chiara.
-Io avrei una domanda- intervenne Kat. Gli altri si voltarono curiosi verso di lei – Voi avevate già i Digi-medaglioni?-
-No. Li abbiamo dovuti recuperare. Io sopra un albero piuttosto alto, Rick dentro una grotta e Tim, beh, lo sapete.- disse Chris.
-Io invece mi sono dovuta infilare nella bocca spalancata di un DarkTyrannomon- disse Chiara, che ancora tremava di disgusto al ricordo di quante volte aveva dovuto lavare il suo medaglione. E soprattutto al ricordo della sfuriata di Lady.
-Ovvio. Solo a te può succedere.- fece Kat, sarcastica. Poi scese un breve silenzio.


-Se domani fosse il vostro ultimo giorno di vita, che fareste?- Chiese Chris. Gli altri ci pensarono su. Era davvero una domanda difficile.
-Io credo che farei altri esperimenti su qualche Digimon. Una bella vivisezione, almeno mi tolgo o sfizio. Poi me ne andrei in giro con Mummymon, per ricordare com’è volare. Poi forse potrei anche passare un po’ di tempo con voi.- rispose Rick.
-Sono d’accordo- disse Mummymon.

-Io credo che finirei quel percorso difficilissimo con lo skate, farei prendere l’ennesimo colpo a Tim, e forse assisterei Rick nella vivisezione.-
-Ed io? Non t’importa di me?- piagnucolò Boarmon. Il ragazzo lo abbracciò per tirarlo su di morale – Ma dai, è ovvio che ti porterei con me.- l’altro parve sollevato dalla cosa.
-I-io credo che starei con i miei amici e con Leomon. Potrei anche finire di scrivere quel libro che ho lasciato in sospeso da un bel po’ di tempo. Magari raccoglierei dati sulla vivisezione di Rick.-
- Dovreste anche ricordarvi di dire “ti voglio bene” ai vostri genitori- propose Leomon. Gli altri si dissero d’accordo.


-Io sfotterei Chiara il più possibile, poi magari finirei il ritratto di famiglia ce ho cominciato un bel po’ di tempo fa, e passerei il resto del tempo con Angy.- disse Katrina.
- Forse dovresti evitare lo sfottimento, ma a parte questo non ho  nulla da dire, a parte che mi piacerebbe vederti dipingere- le rispose la bionda.

-Io credo che finirei di scrivere qualche storia lasciata in sospeso, e forse potrei anche dire a Lady tutte quelle cose che uno non dice mai perché crede di avere tempo dopo. Poi passerei a salutare i nonni, gli zii e tutti i parenti, ed il resto della giornata lo passerei magari facendo da spettatrice alla vivisezione di Rick. E mi farei dire da kat perché mi odia tanto-  la mora fece una linguaccia a Chiara, seguita da un’occhiata di rimprovero di Angewomon.

-Io credo che mi piacerebbe dire a Chiara quello che penso di lei. Poi credo che mi dedicherei all’ultima rissa con la biondina, e dopo mi piacerebbe mangiare una crema al limone con i biscotti.- l’ultima frase lasciò sorpresi i ragazzi. In risposta Lady disse – Beh? Che c’è? Non posso neanche mangiare dei dolci adesso?- i ragazzi si affrettarono a annuire, per calmare l’altra.

- Adesso ce l’ho io, una bella domanda.- disse Kat. – Qual è stata la prima cosa che avete fatto, una volta arrivati qui a DigiWorld?-
-Beh, per quanto riguarda me, ho subito abbracciato Boarmon. Ero troppo felice di avere un Digimon per pensare ad altro!- disse Chris, sorridendo, ripensando a quel momento.
-I-io sono svenuto.- ammise Tim, vergognandosi un po’
- Io ho cominciato a sperimentare su Mummymon- disse Rick, col suo solito tono flemme. Si poteva notare un accenno di eccitazione nel suo sguardo.
-Io invece ho cominciato a correre in giro, rischiando di farmi ammazzare da un Monochromon, fortuna che Angy mi ha presa!- fece Katrina  ridacchiando. La bionda scosse il capo, sconsolata.

-Io invece ho toccato un Kuwagamon.- disse Chiara, con voce rapita dal ricordo. Gli altri la fissarono a bocca aperta. – Stava venendo dritto verso di me, con le fauci spalancate, ed io ho allungato la mano, per toccarlo. Dovevo assolutamente assicurarmi che non fosse tutto un sogno.- fece una breve pausa – Ero convinta che mi avrebbe staccato la testa, ma, arrivato a pochi millimetri da me, si è fermato e si è lasciato accarezzare. Mentre lo toccavo, mi sembrava di sentire qualcosa dentro. Ho capito solo dopo che erano le sue emozioni- rivelò Chiara, al che gli altri rimasero scioccati. – Fa parte dei poteri che ciascuno di noi ha. Ognuno di noi ha dei poteri che influenzano determinati Digimon. O addirittura tutti i Digimon, senza alcuna distinzione.- gli altri erano concentrati su quello che Chiara aveva da dire. – Come si fa ad usarli?- chiese prontamente Kat. – Devi concentrarti su quello che senti quando usi il digi-medaglione. Una volta che avrai captato la strana energia che hai dentro, potrai usarla per farci molte cose. Ci vuole molta concentrazione, ma una volta fatto, diventerà istintivo.- così dicendo, Chiara diede una dimostrazione. Si concentrò su quello che provava quando faceva digi-evolvere Lady. Sentì l’energia che scorreva dentro di lei. Accanto ad essa, sentì l’energia di Lady. Si concentrò sulla sua, e bloccò l’altra. Poi la proiettò verso l’esterno. Dal suo petto scaturì una forte luce rossa, che prese la forma del simbolo dell’oscurità. Esso era a sua volta avvolto da un’aura nera. –Dai, provateci. Non è così difficile!- li incoraggiò Chiara.

Gli altri erano rimasti a bocca aperta, specialmente Kat. Non si aspettava ce Chiara sapesse fare una cosa del genere. Dopo un primo momento di stupore, i ragazzi cercarono di imitare la riccia.

-Si fa così, giusto?- chiese Chris, e subito dopo dal suo petto si sprigionò una forte luce arancione, contornata da un alone bianco. Chiara annui, approvando.

 Kat tentò d’imitarlo. Dopo un po’, anche dal suo petto si sprigionò una forte luce, bianca, circondata da un’aura color rosa. – Non ci posso credere!- disse, colpita dall’entità del suo stesso potere.

Rick si alzò calmo e  fece sprigionare il suo potere, la sua luce era d’un blu elettrico, circondato da un’aura nera. La cosa curiosa fu che lo fece con una tale naturalezza che spinse Chiara a domandargli – Lo avevi già fatto altre volte?- -No. È la prima.- fu la sua risposta.

L’ultimo a tentare fu Tim. Ci mise un bel po’, poi sembrò volersi arrendere – Non ci riesco…- mormorò sconsolato. Inconsapevolmente  voltò lo sguardo su LadyDevimon, e non appena i suoi occhi incrociarono quelli della Digimon, riprese coraggio e riuscì nell’intento. La sua luce era di color marrone, contornata di un arancione chiaro, tendente al giallo. – Pazzesco!- fu il suo commento.

-Bene. E adesso che si fa, cervellona?- chiese Kat, curiosa di sapere cosa poteva fare coi suoi poteri. Anche gli altri sembravano piuttosto curiosi. La strana luce era svanita, ma loro sentivano distintamente i loro poteri.


-Potete fare molte cose. La prima secondo me è cercare di stabilire un contatto col vostro Digimon. L’avete sentita la loro energia, giusto?- domandò la ragazza. Gli altri annuirono. – Bene. Concentratevi su di essa, allora. Una volta fatto questo, potrete arrivare a sentire le loro emozioni, vedere i loro ricordi e anche vedere le cose dal loro punto di vista. Potreste anche arrivare a sentirvi un tutt’uno con loro.-


Chiara osservò gli altri che mettevano in pratica ciò che gli aveva detto. Le loro espressioni mutarono in qualcosa di indescrivibile. Solo Rick sembrava impassibile. Anche i loro Digimon avevano cambiato espressione, sentendosi in comunione coi loro partner come mai prima.

-è davvero incredibile!- fece Katrina, il viso rapito ed estasiato da quello che sentiva.
-Una forza!- esultò Chris, ancora più allegro del normale.
-S-si! Mi sento benissimo!- disse Tim, suonando sconvolto da quello che sentiva.
- Niente male- fu il commento sibilino di Rick.

Chiara avvertì un certo nervosismo in Lady, in risposta alle parole dell’eccentrico ragazzo.
-Ok. Ma che altro si può fare?- chiese Kat,  avendo preso confidenza coi suoi poteri e volendo saperne di più.
-Beh, prima vi ho detto che i nostri poteri influiscono sugli altri Digimon, no?- i ragazzi annuirono. – Tutto quello che bisogna fare è concentrarsi sull’energia degli altri Digimon che sentite, ogni volta che vi concentrate sui vostri poteri. Adesso che siete consapevoli di averli, vi basterà concentrarvi sull’energia che avete sentito scorrervi dentro per poter poi sentire quelle degli altri Digimon e magari soffermarvi su di esse.-
- Tu l’hai mai fatto?- chiese Chris, sorridente volendo sapere che effetto faceva, sperando che non ci avesse ancora provato e quindi di poter essere il primo a farlo.
-No, non ancora. Però mi piacerebbe poter trasmettere le mie emozioni agli altri Digimon.-

- Possibilmente non quando ti deprimi- commentò Lady, ancora incredula da quello che aveva sentito. Questo suscitò l’ilarità generale. –Grazie mille, ha parlato Miss Ottimismo!- fu la risposta di Chiara, cosa che fece irritare la sua Digimon. –Si possono fare un mucchio di altre cose coi nostri poteri. Ad esempio possiamo usare la nostra energia per attaccare i nemici e difenderci, se la situazione lo richiede.-
-In che modo?- chiese Tim, sperando che potendo utilizzare i suoi poteri in quel modo avrebbe potuto superare la sua paura.

-Devi concentrarti sul tuo potere, poi proiettarlo verso l’esterno, magari come una fiamma…- disse Chiara, facendo apparire una piccola fiammella oscura, sul palmo della sua mano. Ci fu un coro di –Ohhh!- e –Uuuhh!- provenienti dal gruppo.- O un raggio.- e così dicendo ne formò uno, che scagliò contro un albero. Questo venne bruciato e si sollevò un filo di fumo nel punto in cui era stato colpito. – o come uno scudo.- e così dicendo formò un campo di forza intorno a se. –Inoltre si può trasferire la propria energia ai Digimon sui quali il proprio potere ha influenza. O anche su tutti gli altri, ma i risultati possono cambiare.-
-Quindi dipende tutto dalla volontà e dall’immaginazione, giusto?- chiese Kat, rimasta scioccata dalla dimostrazione. –Esatto.- confermò Chiara. – Però bisogna sempre allenarsi, o si perderà il controllo.- gli altri annuirono, convinti. –è necessario che impariate ad utilizzare i vostri poteri al meglio, il prima possibile. Sono certa che ci serviranno, in un prossimo futuro.- dichiarò Chiara seriamente.

-Ottimo discorso.- disse Gennai, apparso alle loro spalle all’improvviso.- Ricordate che il nemico può colpire in qualunque momento, quindi è meglio essere preparati.- i ragazzi annuirono rispettosamente. Poi decisero di trascorrere il resto della giornata allenandosi nell’uso dei loro poteri.

Scese la sera. I ragazzi si prepararono per andare a letto, dopo aver mangiato. I ragazzi dormivano in una stanza, le ragazze in un’altra. – Se per te va bene, domani posso provare a far uscire Vegiemon dal computer. Ok?- stava dicendo Chiara a Floramon. – Certo! Non vedo l’ora!- la piccola pianta ne sembrava entusiasta. Chiara poteva sentirlo. Dopo queste parole la Digimon andò ad accoccolarsi vicino a Kat e Angewomon.  Wolfmon era di guardia fuori, mentre Lady era immobile vicino al letto di Chiara. – Che ti prende?- sussurrò, per non svegliare le altre tre, che dormivano già profondamene.

Kat e Angewomon avevano parlato di quello che era successo alla bionda e la mora aveva promesso che non l’avrebbe cacciata senza alcun motivo. Erano rimaste male sapendo che c’era lo zampino di Gennai, ma non avevano fatto domande.

Mentre era ancora intenta a riflettere sugli avvenimenti della giornata  ad un certo punto Chiara sentì qualcosa poggiarsi vicino a lei. Si voltò di scatto e si trovò faccia a faccia con Lady, che la guardava maliziosamente. La ragazza pensò che volesse provarci, poi però Lady le si strinse più vicino e le diede un veloce bacio sulla fronte. –Buonanotte, Chiara- disse, poi appoggiò la testa al cuscino, l’abbracciò e si addormentò sorridendo. Chiara rimase per qualche secondo confusa a grattarsi i capelli. Poi però sorrise e si sdraiò vicino a Lady. Si addormentarono così, strette l’una all’altra, mentre la notte trascorreva silenziosa.

Nell’altra stanza i ragazzi discutevano animatamente su quello che era successo quel giorno.
-Vi rendete conto? È una cosa assolutamente strepitosa!- disse Chris, al colmo dell’entusiasmo
-S-si, ma potrebbe essere molto pericolosa!- ribatté prontamente Tim, ancora un po’ insicuro.
- è senz’altro molto interessante. Ma dobbiamo fare attenzione- fu il commento di Rick.
-Già. ma almeno adesso sappiamo di poter aiutare concretamente i nostri Digimon!- riprese Chris
- Non ce n’è bisogno!- disse Boarmon, un po’ stranito dalla faccenda.
-Non è che non ci fidiamo di voi, è che vogliamo essere attivi in battaglia!- insistette il ragazzo – Non è giusto che voi dobbiate combattere mentre noi stiamo lì a guardare!- a quelle parole i Digimon parvero comprendere.
-D-dobbiamo ringraziare Chiara per questo!- aggiunse Tim – se non fosse stato per lei, a quest’ora ancora non sapremmo neanche di avere questi poteri!-
- Già. E suppongo che tu debba ringraziare LadyDevimon, visto che lei ti ha convinto ad essere più coraggioso…- iniziò per poi insinuare maliziosamente –Non sarà che ti piace?- lo disse con tono scherzoso, ma nessuno dei presenti si accorse del luccichio di rabbia che per un momento attraversò gli occhi di Rick.
-N-non dire sciocchezze! N-non mi piace in quel senso! Mi sta simpatica, si ma non c’è altro!- protestò caparbamente il ragazzo.
-Ooh. Pardon! Non volevo offenderti! – si scusò Chris, alzando le braccia come gesto di scuse
-Finalmente stai tirando fuori le unghie! Così mi piaci, ragazzo!- si complimentò Leomon, sorridendo orgoglioso. Tim arrossì.
-Buonanotte- proferì Rick, per poi chiudere gli occhi e cominciare a russare. Gli altri si sorrisero rassegnati. Oramai erano abituati alle stranezze del loro amico, ed erano proprio questi suoi atteggiamenti strampalati a renderlo interessante. Rick era unico. Non c’era altro da dire. Si augurarono la buona notte e si addormentarono profondamente.


Nessuno si accorse che nell’ombra, due occhi demoniaci erano fissi su di loro. – Ci siamo. Domani farò la mia mossa- disse PigDemon, già pregustando l’agognata vittoria. Si crogiolò al pensiero degli altri che si complimentavano con lui per la sua vittoria. Già immaginava di tornare alla fortezza con i ragazzi in catene, seguiti dai loro Digimon. Poteva  già vedere le facce dei suoi persecutori che si scusavano per tutte le prese in giro e per averlo sempre escluso. E poteva già immaginare la faccia estasiata della sua Luna. E soprattutto il lauto banchetto che sarebbe seguito. Se tutto fosse andato bene il giorno dopo avrebbe avuto il rispetto, la gloria e la consapevolezza di avere aiutato Luna a portarsi più vicina al suo obbiettivo. La sua signore era stata chiara: se possibile, evitare spargimenti di sangue, ma se necessario… il demone maiale aveva osservato quei ragazzi per tutto il giorno. Non sembravano male, dopotutto, ma erano d’ostacolo alla missione.


 Si era domandato più e più volte perché la sua signora volesse a tutti i costi parlare con quella Chiara. sapeva che in fondo Luna era magnanima e gentile con tutti, aveva il cuore tenero, quindi forse voleva cercare di spiegare loro le motivazioni che la spingevano a fare quello che stava facendo. A lui quella Chiara suscitava emozioni contrastanti. Sentiva che era buona e comprensiva, ma anche molto testarda e convinta, proprio come Luna. Ma allo stesso tempo, era anche in contrasto con loro ed era quindi molto pericolosa. Lui comunque voleva solo portare a termine la sua missione. Il resto non aveva importanza. Rimase nascosto in attesa dell’alba, la sua eccitazione aumentava di secondo in secondo.
 
-Buongiorno a tutti, ragazzi. Dormito bene?- pronunciò calmo Gennai, una volta che i ragazzi e i loro Digimon si presentarono per la colazione. –Si. Magnificamente.- rispose Chiara, prendendo la parola per tutti. –Bene. Siete pronti a ripartire, dunque?- chiese il saggio – Prima vorrei estrarre Vegiemon dal portatile, se per te non è un problema.- disse la riccia. L’altro annui e Chiara si mise al lavoro.
-Vegiemon!- urlò euforica Floramon, saltandogli addosso e quasi stritolandolo dalla contentezza. L’altro all’inizio apparve sorpreso dalla cosa, ma poi le restituì l’abbraccio. – Mi sei mancato!- disse Floramon, con voce incrinata dal pianto. L’altro non riuscì a trattenere le lacrime – Anche tu.- rispose felice di riabbracciarla.

La scena venne osservata da tutti, un po’ con diffidenza un po’ con gioia. Lady faceva i versacci, fingendosi disgustata, ma Chiara poteva sentire che era contenta per loro. Kat era commossa, così come Angewomon. I ragazzi erano contenti, Tim forse un po’ timoroso, mentre Rick era indifferente, e Mummymon condivideva la commozione.

Vegiemon si staccò da Floramon e andò a parlare con Chiara. – Sentite io… non so come scusarmi con voi, per quello che ho fatto. Ho riflettuto molto su quello che stavo facendo, e ho capito che non stavo facendo la cosa giusta. Per me è più importante stare con Floramon, piuttosto che fare quello che mi ha ordinato Luna. Quindi magari potrei venire con voi! Così potrei stare vicino a Floramon ed aiutarvi! Io conosco molte cose di quella tipa, e mi farebbe piacere aiutarvi, per farmi perdonare!- le parole del Digimon suscitarono dubbio. Chiara si concentrò sulla sua energia. Essendo un tipo Virus, era uno di quei Digimon sui quali aveva maggiore influenza. Sentì che diceva la verità. – Bene. Se gli altri sono d’accordo, per me puoi restare.- disse – Sei certa, che dica la verità?- domandò Kat, incerta. – Si. L’ho sentito chiaramente.- -Ok, allora va bene!- approvò. – Strano che tu mi dia ragione!- disse Chiara – Non ti ci abituare!- rispose l’altra. Le loro Digimon rotearono gli occhi simultaneamente. – Non cambieranno mai- dissero all’unisono, per poi bloccarsi e fissarsi negli occhi. –Queste due che vanno d’accordo su qualcosa? Non c’è che dire, l’Apocalisse si avvicina!- commentò Chiara – Spero proprio di no!- disse Kat. – Non dirmi che ti sta a cuore il destino del pianeta?- fece Chiara scettica. – Ma no! È che fra un mese iniziano i saldi! E ho visto un paio di scarpe che devo assolutamente comprare!- i ragazzi risero, Chiara sospirò rassegnata e Lady quasi si piegò in due dalle risate. Wolfmon era scioccato mentre Angewomon disse indignata – Non ti smentisci mai.- - I saldi sono un ottimo modo per fare soldi in poco tempo!- fu il commento compiaciuto di Vegiemon. Gli altri lo fissarono increduli. – Ma il miglior affare della mia vita è stato incontrati!- proseguì lui, facendo arrossire Floramon, ignorando completamente gli altri. Kat allora disse, con tono sdolcinato – Oh, com’è romantico!- Chiara tossichiò, leggermente schifata, Lady le diede una pacca sulla spalla, con comprensione, i ragazzi si riunirono – Attenti, allontaniamoci! È un mostro!- fece Chris, con fare teatralmente drammatico, mentre i loro Digimon ridacchiarono sotto i baffi.

Pochi secondi dopo, la terra prese a tremare violentemente. I ragazzi presero a guardarsi intono freneticamente. – Che diavolo succede?!- sbottò Chiara, indispettita dal fatto di non essersi accorta di nulla. – Il terremoto! Aiuto!- gridò Kat in preda al panico. –State attenti! La terra si sta aprendo!- fece Chris allarmato. Tim era terrorizzato, e Leomon cercava di calmarlo. Rick era indifferente, mentre Mummymon correva di qua e di là come una trottola impazzita. Boarmon si era avvicinato a Chris, cercando di tenerlo fermo. Kat era impallidita e stava vicina ad Angewomon, che la teneva stretta. Lady cercava di mantenere l’equilibrio, aiutata da Chiara e Wolfmon. Vegiemon era abbracciato ad una spaventatissima Floramon, che lo stringeva forte.
Una profonda voragine si aprì sotto i piedi dei ragazzi, che si spostarono appena in tempo ai lati della stessa. La terra smise di tremare ed i ragazzi fissarono il profondo crepaccio, confusi.
Chiara era vicina al bordo del crepaccio, ed osservava on attenzione. Non sapeva cosa fosse ma non era certo una cosa naturale. –Forse è un attacco nemico.- pensò. Ma non poté comunicarlo agli altri, poiché qualcosa la spinse all’interno del baratro.

Gli altri la videro cadere, ma non capirono cosa fosse accaduto. –Chiara!- Lady scattò in avanti, cercando di afferrarla, cosa che si rivelò inutile.
 Mentre gli altri erano distratti, qualcosa spinse Tim all’interno del crepaccio. Il poverino non se ne accorse neanche. –Oh, no!- sbraitò Leomon, non riuscendo ad afferrarlo.
 –Stanno cercando di dividerci!- fece Chris. – Cerchiamo di stare vicini!- suggerì Kat. – Maledizione! Se solo Chiara fosse qui…- aggiunse, arrabbiata. Ad un certo punto, Chris urlò. Gli altri si voltarono di scatto, ma del ragazzo non c’era più traccia. –No, Chris!- urlò Boarmon.

-Siamo rimasti solo in due…- costatò Kat, sconsolata. Fissava l’abisso nero, spaventata. Intanto Lady, Wolfmon, Leomon e Boarmon stavano chiamando a gran voce i ragazzi, sperando che gli rispondessero. – Ma perché non rispondono?- sbottò Lady, suonando preoccupata come non l’avevano mai sentita. – Forse non possono.- suggerì Leomon – Speriamo che siano ancora vivi!- aggiunse Boarmon, aumentando la preoccupazione degli altri, che ripresero a chiamare con maggior forza.

 Di tutti, Lady sembrava essere quella più preoccupata. Non voleva pensare che Chiara potesse essere morta. Non avrebbe potuto sopportare la sua mancanza. Il pensiero di perderla la terrorizzava, e la cosa la sorprese perché non avrebbe mai pensato che si sarebbe mai affezionata a qualcuno in quella maniera. Il pensiero che non avrebbe più potuto averla con se le lasciava un tale senso di angoscia e freddo addosso da lasciarla quasi senza fiato. Si sentiva schiacciare da un macigno, enorme e cercava disperatamente di non pensarci. Wolfmon era nella sua stessa situazione. Ma anche gli altri non erano da meno.

Ad un certo punto, Rick si avvicinò al crepaccio e disse –Io vado- -Ma sei matto!?- urlò Kat, cercando di fermarlo. – No, aspetta, Rick! Non andare!- lo supplicò Mummymon, terrorizzato. Ma ormai era troppo tardi. Anche lui scomparve, inghiottito dal buio.

-No! Ragazzi!- gridò Kat, chiamandoli a gran voce. Subito dopo, anche lei cadde nel vuoto. Angewomon fece di tutto per fermarla, ma non appena sembrò essere riuscita ad afferrarla una misteriosa forza la respinse, facendola cadere a terra. E l’angelo non poté far altro che guardare impotente la sua partner sparire nell’ombra.
 
-Chiara! Chiara! Rispondi! Chiara!- gridò Lady, in preda al panico. Non ottenne alcuna risposta. Allora cadde in ginocchio, con un’espressione di puro terrore in viso. –No! No! NOOOOOOOOO!- urlò, sbattendo i pugni a terra con tutta la forza che riuscì a trovare. Poi  rimase lì, accasciata a terra, incapace di risollevarsi. Wolfmon accanto a lei, ululò disperato.

Angewomon era sconvolta. Non sapeva che cosa fare. Era stata avvolta da un’intensa ondata di gelo, quando Katrina era finita nel vuoto. Calde lacrime le rigarono il volto, e ance lei cadde in ginocchio, disperata.
Mummymon non sapeva che fare. Il suo amico era scomparso e lui non aveva potuto fare nulla per aiutarlo. Forse non l’avrebbe più rivisto. A quel punto si fece vicino a Boarmon, che era paralizzato dallo schok, e a Leomon, che inevitabilmente era infuriato con se stesso. Si strinsero intorno a Lady e Angewomon, per un po’.

-F-forse… forse sono ancora vivi- mormorò incerta Lady, cercando di calmarsi. A quelle parole, gli occhi di tutti si accesero di speranza.- Hai ragione- asserì Angewomnon, offrendole una mano, perché si rialzasse da terra.

Uno strano movimento, proveniente dal crepaccio, attirò la loro attenzione. Si voltarono tutti verso di esso. Fu un attimo. Degli strani fili di una sostanza nera uscirono a velocità pazzesca da esso, simili a serpenti, ed andarono ad avvinghiarsi su di loro. I Digimon cercarono con ogni mezzo di contrastarli, ma fu tutto inutile. E così, urlando e dibattendosi , furono trascinati nel nero abisso.


Floramon e Vegiemon, rimasti paralizzati dal terrore, non poterono far altro che assistere impotenti alla scomparsa dei ragazzi e dei Digimon. Quando anche l’ultimo di essi fu scomparso, la terra si richiuse su di loro e tornò intatta. Niente avrebbe potuto far sospettare che fosse avvenuto qualcosa, pochi secondi prima.
 
-Uuhhmmm…- mugolò Chiara, mentre riprendeva conoscenza. I suoi ricordi erano confusi e sfocati. Poi tutto prese forma, e si svegliò. –Lady!- fu la prima cosa che disse, rialzandosi. Guardandosi intorno, si rese conto di non essere più vicino all’abitazione di Gennai. Si trovava in un’ambiente cavernoso, sottoterra.

Cercò con lo sguardo i ragazzi e i Digimon, ma non li trovò. Si guardò intorno ancora una volta, poi si accorse di Angewomon. La bionda era stesa a terra, ancora svenuta. Chiara si precipitò da lei, sollevandola leggermente e scuotendola, cercando di svegliarla. –Angewomon! Rispondi! Andiamo!- fece, e dopo poco la bionda sembrò riprendersi. – K-Katrina…-sussurrò. Poi si riprese del tutto. Scattò in piedi, facendo quasi cadere a terra Chiara. La prese per le braccia e le chiese in tono concitato – Chiara, stai bene? Dov’è Katrina? Dove sono gli altri?- - Non so dove siano gli altri. Mi sono svegliata qui e ho visto te, ma degli altri non so nulla.- disse la ragazza – Come avete fatto ad arrivare qui?- chiese poi ricordando che quando lei era stata spinta dentro la buca, loro erano ancora fuori. – Siamo stati attaccati da dei fili di energia oscura, che ci hanno trascinati qui, dopo che siete spariti.- spiegò la bionda. –Ok. Ma dov’è qui?- disse a quel punto Chiara. –Non so. Comunque dobbiamo trovare gli altri- disse Angewomon
-Assolutamente. Da soli siamo bersagli facili. Specialmente se siamo con i Digimon degli altri.- disse Chiara – Non te la sei presa vero?- domandò rivolta all’altra – No, figurati. So cosa intendi.- poi le due si misero alla ricerca di un’uscita. Chiara notò l’imboccatura di un tunnel, che rima non c’era. Decisero quindi di andare in quella direzione.
 
Da un’altra parte di quel posto, anche lady si era svegliata. Guardandosi intorno si accorse di essere sola. Dopo aver chiamato un paio di volte Chiara, si era accorta della presenza di Katrina. L’idea di essere rimasta sola con la rivale di Chiara non l’allettava ma forse lei sapeva che fine avessero fatto gli altri. Quando la ragazza si svegliò, saltò via terrorizzata e le disse, in tono supplichevole – s-senti, facciamo così…io sto zitta e buona e tu mi proteggi, se succede qualcosa, d’accordo?- quella non poté far altro che accettare. Sarebbe stata disposta persino a rinunciare alla sua rivalità con la biondina, pur di riavere Chiara. E così avevano preso a camminare cercando di trovare gli altri. E soprattutto sperando di non fare brutti incontri. Era chiaro che quello era un piano architettato dai loro nemici. Separarli in quel modo avrebbe dato loro campo libero per distruggerli.


-Certo che vestita in quel modo sei veramente fuori moda…- fece Kat in tono sarcastico. Lady si bloccò.
-Scusa, come hai detto?- fece in tono sinistro.
-Ma si. Per non parlare di quegli artigli. Ma non ti sembra il caso di spuntarli un po’?- proseguì l’altra, del tutto ignara della reazione di Lady.
-E quei denti! Santo cielo! Farebbero concorrenza a quelli di un vampiro! Dovresti farteli sistemare!- a quel punto Lady stava per esplodere. Ma come si permetteva quella…quella… dalla rabbia non riusciva neanche ad insultarla come si deve.
-Hai mai  pensato di cambiare colore? Io ti vedrei bene vestita di rosa!- disse poi Kat. – E dovresti anche dare una sistematina a quelle sporgenze mosce che hai dietro la schiena…- continuò.
Lady si bloccò del tutto. –Beh, che ti prende, adesso? Qualcosa non va?- chiese la mora innocentemente. Lady si voltò meccanicamente verso l’altra, una maschera di pura cattiveria sul volto. –Qualcosa non va?- fece di rimando –Dunque, vediamo… hai insultato il mio modo di vestire…hai ridicolizzato i miei artigli e i miei denti… ti sei permessa di consigliarmi di vestire di rosa… e hai osato INSULTARE le mie ali… a parte questo va tutto a meraviglia! Come ti è venuto in mente che ci potesse essere qualcosa che non va?- Kat era sbiancata di colpo. Non sapeva proprio che fare –Stavolta l’ho fatta grossa.- si disse, maledicendosi. -Angewomon me lo dice sempre di tenere a freno la lingua- pensò sconsolata. – Mi dispiace?- disse con tono incerto. L’altra le si avvicinò fino a che non furono abbastanza vicine da quasi sfiorarsi. Kat si sentiva svenire. –Adesso capisco, perché Chiara ti detesta tanto!- disse la Dark Lady demoniaca, poi ai allontanò. Kat sospirò scioccata ma lieta di essersela cavata.
-Non voglio più sentire  una sola parola su di me, fin quando non raggiungiamo gli altri. Intesi?- le disse Lady, riprendendo la marcia. Quella si affrettò ad annuire e la seguì.
 
-Sei sicuro che stiamo andando nella direzione giusta?- chiese Chris a Leomon. Si erano svegliati insieme, qualche tempo prima, in quella strana grotta, che sembrava non finire mai. – Si. Non ho dubbi. L’odore della paura di Tim è inconfondibile.-
-Bene. Spero che ne usciremo presto. Questo posto mi mette ansia.- confessò il ragazzo, guardandosi intorno con circospezione.
-Spero solo che Tim stia bene-. Aggiunse Leomon.
-Vedrai che è tutto a posto. Il vecchio Tim sa sempre come nascondersi, in caso di bisogno.- ridacchiò Chris. Leomon non poté far altro che dargli ragione. Il suo ottimismo era contagioso. E forse era la cosa migliore, in quel momento. –Se scopro chi è stato, gli faccio un occhio nero.- promise risoluto.
-Già. E io gli spezzo le gambe.- aggiunse Chris. – Che poi sarebbe sempre poco.- disse sibillino.
-Perché?- s’informò Leomon
-Pensa se finisse in mano a Rick!- disse Chris. A quel pensiero Leomon rabbrividì. –Decisamente sarebbe meglio che finisse in mano a noi. Credo che neanche LadyDevimon  sarebbe capace di tanto…- Chrsi annuì. poi cominciò a correre. – Aspetta, Chris, dove corri?-
-Dai, muoviti, lumacone! Perfino un Numemon corre più veloce di te!- lo sfidò Chris. A quel punto l’altro gli corse dietro, agilmente. Una bella sfida lo avrebbe aiutato a distendere i nervi.
 
  -Tu non parli molto, vero?- stava chiedendo Boarmon a Rick. Era da un po’ che camminavano e quel silenzio stava cominciando ad innervosire il Digmon. –No. Di solito è Chris il chiacchierone. Io preferisco pensare in silenzio.- disse.  Era la prima volta che si dilungava così tanto. –Senti, so che non ti piace molto farlo, ma potresti per favore parlare un po’ con me? Questo silenzio m’inquieta molto- confesso il cinghiale, un po’ imbarazzato.
-D’accordo.- disse Rick – Tu e Chris sembrate molto affiatati.-
-Si. È veramente il migliore!- disse allegro Boarmon. – Mi ha detto he scrivi poesie bizzarre. Ti andrebbe di dirmene qualcuna? Sai, è che sono curioso di sapere di più sugli esseri umani!- disse lui speranzoso.
-Te le dico se prometti di mantenere il segreto. Mi piacerebbe recitarle davanti a tutti, capisci?-
-Certo!- disse lui, entusiasta. E così Rick prese a recitare le sue poesie. Boarmon decise di portare in groppa il ragazzo per fare prima.
 
-S-stammi vicino, ok? H-ho p-paura!- balbettò Tim, aggrappato a Mummymon, che era intento a cercare di capire da che parte dovessero andare. Ad un tratto scorse un’ombra, terribilmente somigliante a…- Arukenimon!- gridò, rincorrendola.
-A-Aspettami! Ed ora chi mi protegge?- gridò terrorizzato Tim, gettandosi all’inseguimento della mummia con una velocità invidiabile.
 
-Senti, Chiara…-  disse Angewomon, mentre la ragazza camminava guardandosi attorno, sperando di scorgere i suoi amici da qualche parte. –Si, dimmi…- disse poi. – Ho sentito dire parecchie cose su di te…- cominciò Angewomon
-Se è per la storia dell’affogamento posso spiegarti tutto…!- disse Chiara, temendo il peggio. L’altra la squadrò in maniera strana, poi disse – Non mi dirai che tu c’entri qualcosa, vero?- sul volto di Chiara si dipinse un’espressione colpevole, e l’altra le disse – Vabbè, lasciamo stare. In realtà volevo dirti che so che te ne vai in giro a fare buone azioni. Quindi mi stavo chiedendo se…-
-Se cosa?- domandò Chiara, un po’ più tranquilla.
-Se non ti piacerebbe…avere me come Partner…- quest’affermazione lasciò spiazzata Chiara che non sapeva come risponderle. Non le era mai passato neanche per l’anticamera del cervello un pensiero simile. –In fondo se quello che si dice in giro è vero, sarebbe più logico che tu avessi un Digimon angelico come partner, no?- proseguì l’altra sperando di convincerla.
-Mi sta benissimo Lady, comunque grazie per l’offerta.- rispose Chiara.
- Ma perché? Insomma, è una piantagrane, no?- insistette l’altra
- Ne sei sicura?- chiese Chiara, cosa che lasciò interdetta la bionda. – Quanto la conosci in realtà?- le chiese poi lei, e l’altra non seppe che cosa risponderle. –Per esempio…- iniziò l’altra – Sai qual è il suo colore preferito? Sai quali sono le cose che la irritano? O quelle che le piacciono? Sai perché le piace spaventare gli altri Digimon? Sai se davvero le piace fare cattiverie? O sai se le piace davvero stare lontana da tutti? Sai cosa le piace mangiare, o in che posizione preferisce dormire? Sai se preferisce una certa ora del giorno o della notte? E sai il perché di questo? Sai se è sempre così acida o se magari lo è solo a volte? Sai forse come le piace sistemare le sue cose? Ti sei mai chiesta che cosa fa quando non combatte contro di te, e non le va di spaventare nessuno? Lo hai mai fatto?-
L’altra era rimasta a bocca aperta. Non si era mia fatta tutte quelle domande in effetti. Si era accontentata di sapere che LadyDevimon ce l’aveva con lei ed era malvagia. Ma non si era mai chiesta il perché. – Hai ragione. Io non l’ho mai fatto.- ammise. – Ma , sai, non mi era sembrato importante, fino ad oggi. E comunque tu sei così dolce e buona…-
-Tutti quanti hanno un lato oscuro…- rispose Chiara.
-Bah, d’accordo allora. Sapevo che sarebbe finita così. ma dovevo provarci.- disse scherzosamente l’altra.

-Aiuto!- si sentì un  grido da davanti a loro. Corsero in quella direzione e quello che videro le lasciò interdette.

Davanti a loro stava un Angemon, intento a cercare di colpire un Gigimon, che piangeva disperato. – Smettila! Ormai il tuo destino è segnato!- pronunciò Angemon con voce profonda e tono duro.
-Ma che cosa è successo?- s’intromise Chiara. L’altro allora gli disse- Questo Gigimon ha fatto amicizia con un Devimon! Ormai è contaminato! L’unica cosa da fare per salvarlo è ucciderlo!-
-E perché pensi questo?- chiese Chiara.
-Perché Devimon è malvagio, e ha sicuramente portato qusto cucciolo sulla via del male!-
-E tu come puoi esserne così sicuro? C’eri quando Devimon lo ha fatto? Lo hai visto coi tuoi occhi?- insistette la riccia. –No. Non ce n’è bisogno. Devimon è malvagio. Punto e basta.- disse Angemon
-  Ne sei davvero convinto? E quanto sai di lui?- chiese nuovamente Chiara, riprendendo le parole dette ad Angewomon qualche istante prima.
-So che usa poteri oscuri. Quindi è malvagio. Ciò è sufficiente, per me.- disse Angemon, la cui superficialità fece infuriare Chiara. angewomon la comprese. Anche ei era caduta in quell’errore.
-E sai anche perché lo fa?- chiese Chiara, volendo dare un’altra chance all’altro. – Non ha importanza. È male e deve essere fermato.- a queste parole, chiara esplose. – Tu non vuoi capire, allora? Bene. Anch’io uso poteri oscuri. Quindi per te sono malvagia?-
-Non so. Voi umani siete indecifrabili- rispose Angemon.
-E non potrebbe essere lo stesso anche per Devimon, ad esempio?-
-No. Non credo. Lui non ha più un cuore.- disse l’altro.
- Ho capito. Con te è inutile discutere.- disse Chiara. Poi utilizzò i suoi poteri. L’altro si era voltato e stava per colpire Gigimon, ma Angewomon glielo impedì. –Fermo!- gli disse – Anche tu cerchi di fermarmi? Devi essere stata contaminata! Bene, dovrò purificare anche te allora!- disse l’altro.
Chiara a quel punto indirizzò un fascio di energia contro l’altro. Lui reagì cercando di contrastarla, ma lei fece in modo da convertire la sua luce in altra energia che poi fece penetrare nel suo corpo, in modo che lo convertisse in Devimon. – Angemon, per la tua superficialità, stavi per uccidere un Gigimon colpevole solo di aver parlato con un Devimon! Per questo, l’unica cosa che posso fare per te, è farti capire esattamente cosa vuol dire essere un Devimon!- l’altro tentò di ribellarsi, ma non ci riuscì. – Rimarrai così per un mese. Passato tale periodo, verrò a cercarti e se lo vorrai, ti farò ritornare com’eri prima, ma solo dopo che mi sarò assicurata che tu abbia capito!-  l’altro, oramai completamente trasformato, annui, per poi allontanarsi, con aria confusa.


-Chiara! ma come hai potuto!- le disse Angewomon, con tono sconcertato.
-Avrei preferito evitare ma… hai visto anche tu che razza di testone era, no? Voleva “purificare” anche te, del resto. O sbaglio?-  la bionda sembrò rifletterci. Era vero, ma ancora non riusciva ad accettarlo. –Senti, non ti chiedo di darmi ragione. Vorrei solo che tu capissi. Pensi di poterlo fare?-l’altra annui. Era ancora un po’ risentita, ma in fondo si era resa conto che anche lei era stata troppo superficiale. Così volle dare a Chiara il beneficio del dubbio.

-E adesso io che faccio?- disse Gigimon, un po’ pensieroso, attirando l’attenzione delle due. Chiara si avvicinò al piccolo e gli disse – Dimmi, Gigimon, tu sai come si esce da qui?- -Io no, ma Devi-fratellone si.- disse il piccolo. –Fratellone?- Chiara sollevò un sopracciglio, sorpresa. Anche l’altra era rimasta scioccata. –E dov’è il tuo fratellone?- domandò Chiara, al che il piccolo rispose –Non lo so. Era andato a cercare del cibo, poi è arrivato l’angelo cattivo.- Chiara accarezzò il piccolo per calmarlo. –Come facciamo a trovarlo?- domandò Angewomon.
-Cercherò di sentire la sua presenza.- disse Chiara. poi si concentrò, e, una volta localizzato disse –Eccolo. L’ho trovato.-
-Dov’è?- chiese Gigimon. – Da quella parte- rispose Chiara, indicando il Nord. Allora Angewomon prese Gigimon in bracci e disse –Io lo accompagno, tu resta qui.- - No, è una pessima idea. Non dobbiamo separarci. Se lo facessimo, diventeremmo bersagli facili.- protestò Chiara. l’altra allora le disse – Quindi cosa suggerisci di fare?- -Ci penserò io. Stabilirò un contatto con lui, e lo farò venire da noi.- l’altra annui.
Chiara si mise all’opera. Si concentrò sull’energia emanata dal Devimon ed entrò in contatto con lui. L’altro avvertì la sua presenza e una volta compreso chi fosse, si lasciò guidare da lei. Poco dopo arrivò nel punto in cui si trovavano. Stava per raggiungerli, quando qualcosalo bloccò. Fece per girarsi, ma venne colpito violentemente.

Chiara si accorse di quello che era successo. –Fa attenzione, Angewomon!- sussurrò allarmata in direzione dell’altra. –Che succede?- chiese lei. – Sta arrivando.- -Chi?- -Che succede? Dov’è Devi-fratellone?- chiese preoccupato Gigimon.  


-Lui in questo momento è un po’…bloccato…ma non temere, piccolino, adesso ci sono io!- fece una voce gutturale con tono falsamente dolce. Subito dopo seguì una risata terminante in un grugnito.
-Chi sei tu?- scattò Chiara, parandosi di fronte ad Angewomon e Gigimon. Se le cose si fossero messe male, avrebbe cercato di farli scappare.
-Io sono un emissario di Lady Luna…- riprese la voce –E sono qui per te, Chiara- aggiunse. La ragazza allora gli disse –Come sai il mio nome?- un po’ sorpresa che i loro nemici sapessero già così tanto.
-Luna? Se non sbaglio è la ragazza di cui parlava Floramon!- disse la bionda, stringendo forte a se il piccolo.
-Devi chiamarla LADY Luna, insolente!- sbraitò la voce, per poi indirizzare un colpo contro di lei. Chiara cercò di fermarlo, ma non riuscì ad evitare che venisse colpita di striscio. Gigimon scoppiò a piangere, terrorizzato. –Tutto bene?- chiese Chiara, rivolta alla bionda. –Si, solo un graffio!- disse lei, per poi cercare di calmare Gigimon.
La riccia rivolse nuovamente la sua attenzione al nemico. –Fatti vedere! Non è educato parlarsi senza guardarsi in faccia! E poi, tu sai il mio nome, ma io ancora non so il tuo. Puoi dirmelo, o la tua Lady ti ha proibito di farlo?-

-Oh, che sbadato! Ma dove sono finite le mie buone maniere? Oh, aspetta… io non ce le ho!- dopo questo rise sguaiatamente. –Comunque se proprio ci tieni, mi mostrerò.- detto questo finalmente l’intruso si mostro alla ragazza ed ai due Digimon. – Aspetta… tu sei quello di ieri, se non mi sbaglio.- disse Chiara, riconoscendolo.
-Il mio nome è PigDemon, faccio parte dell’esercito di Lady Luna. Il mio compito è impedirvi di ostacolare il suo progetto, e soprattutto, portarti al suo cospetto!- disse il Demone-Maiale, con tutto l’orgoglio che poté, gonfiando il petto e assumendo un’aria  distinta, o comunque quello era l’intento.
-PigDemon, dici? Ammesso che io voglia venire con te, per quale motivo la tua Lady vuole parlarmi?-
-Questo non lo so. So soltanto che devo portare a termine la mia missione! Dunque , mi seguirai con le buone, o dovrò usare le cattive?- disse lui, assumendo un’aria sinistra, alludendo a qualcosa che sembrava sfuggire alla sua interlocutrice.

-Chiara, non puoi andare con lui!- disse Angewomon, preparandosi a colpirlo. L’altro allora fece per parlare, ma Chiara fu più veloce. Alzò una mano, segnalando alla bionda di fermarsi. – Se andassi con lui, potrei scoprire molto sul nostro nemico. Ma potrebbe anche trattarsi di una trappola. Senza contare che così facendo, gli altri rimarrebbero svantaggiati. Potrebbe essere un pretesto per eliminarci tutti.-pensò.
- Allora, che cosa decidi?- chiese impaziente PigDemon. La sua coda saettava da una parte all’altra come impazzita, tanta era l’eccitazione.

-Per quanto sia tentata di accettare, temo che dovrò declinare l’offerta. Non puoi certo pretendere che mi fidi di te, sbaglio?- rispose Chiara, guardando il suo interlocutore dritto negli occhi.
-Beh, speravo proprio che decidessi di seguirmi con le buone… mi sembri una tipa sveglia… ma forse hai bisogno di essere…stimolata…- disse lui, mentre Angewomon si preparava ad attaccare nuovamente. –Fermati lì, cara. Non te lo consiglio…- cominciò il demone, la cui espressione era mutata in una di malvagio divertimento. Questo insospettì sia la bionda che Chiara.

-Non vorrei dover essere costretto a – iniziò, e fece apparire una sfera luminosa, dall’aspetto liquido, muovendo le mani che erano piccole e rosse. Portava un mantello color nero, con l’interno rosso, un paio di pantaloncini, che gli arrivavano fin sopra al ginocchio, molto sfilacciati, e sulla pancia, piuttosto evidente e tondeggiante, spiccava il simbolo dell’oscurità, lo stesso che stava sulla mano di LadyDevimon.  La sua faccia era molto simile a quella di un maiale, con tanto di grugno al posto del naso, la sua bocca era contorta in un’espressione di pura malvagità e si potevano vedere due canini sporgenti e ricurvi. Le gambe di PigDemon terminavano in due zoccoli, neri come la pece, mentre dalla sua schiena spuntavano due ali da pipistrello, piuttosto piccole e forse non molto utili al loro scopo. La coda ricurva e lunga, terminava con un punta simile a quella di una freccia. Proprio come quella di un demonio. Se anche tutto questo non fosse bastato, i suoi occhi gialli, simili alle pupille di un gatto, avevano uno scintillio tanto sinistro da dissipare ogni dubbio riguardo la natura dell’Ibrido.

Dalla sfera luminosa, dapprima completamente scura, cominciò ad apparire qualcosa. Quando l’immagine fu più visibile, Chiara e Angewomon non poterono trattenere un’esclamazione di sgomento. Difatti, all’interno della sfera, si potevano vedere chiaramente Katrina e Lady camminare dentro un’altra zona di quel labirinto sotterraneo.

-Katrina!- urlò la bionda, facendo un passo avanti. L’altro allontanò la sfera poi disse –Mi spiacerebbe molto doverle fare del male…- così dicendo si soffermò sulla ragazza, il suo sguardo pareva volerla divorare. – Katrina… ha davvero un bel caratterino, quella ragazza… sarebbe davvero un peccato se dovesse ferirsi accidentalmente, non trovi?- disse questo volgendo lo sguardo ad Angewomon. Il volto dell’angelo era una maschera di furia ceca. Se si fosse tolta l’elmo, molto probabilmente avrebbe fulminato sul posto.

-Tu, sporco farabutto…maledetto… se solo osi toccarla io ti- ringhiò l’angelo, con fare minaccioso. L’altro non si scompose, anzi, sembrò divertito dalla sua reazione.
-Via, non c’è bisogno di scaldarsi- ridacchiò con quella voce grufolante.
-Calmati, così non risolviamo nulla.- le disse Chiara.
-Non ti conviene avvicinarti troppo- aggiunse PigDemon, crogiolandosi nella sensazione di averle in suo potere.
-Tu sai dove sono tutti gli altri, non è vero? Sei stato tu a portarci qui.- disse Chiara, cercando di stare calma. Il solo pensiero di quelle che PigDemon avrebbe potuto fare l’atterriva e la faceva infuriare, soprattutto considerando che non poteva fare nulla. L’altro annui.
- Ti consiglio di riflettere meglio sulla mia richiesta. Non sia mai che una decisione affrettata possa… restringere la loro possibilità di salvezza.- fece l’altro, soffermandosi con lo sguardo su Lady. La bionda non comprese, ma Chiara sbiancò all’ipotesi che si andava formando nella sua mente. Se PigDemon fosse stato in grado di modificare quell’ambiente a suo piacimento, gli altri sarebbero stati spacciati. Soprattutto Lady.


Nel mentre PigDemon aveva mostrato anche dov’erano tutti gli altri. Angewomon era preoccupata a morte per Katrina, Chiara lo era per Lady, Wolfmon e tutti gli altri. A quel punto la riccia decise di prendere tempo.
-Se io accettassi la tua proposta…- cominciò, e subito PigDemon fissò i suoi occhi su di lei, con bramosia. –Tu saresti disposto a darmi la tua parola che agli altri non accadrebbe nulla?- -Forse.- disse l’altro. Chiara si morse il labbro, tesa. –Ammettiamo che voglia venire con te. Hai detto che Lady Luna vuole parlarmi, giusto?- l’altro annui, sempre più concentrato. Poteva quasi sentire il sapore della vittoria.- Se dovessi accettare, e magari trovassi un accordo con lei, se fosse possibile, non ci sarebbe bisogno di coinvolgere gli altri, giusto?-
L’altro rispose – Certo, se si potesse fare credo di si. Lei stessa mi ha detto che vorrebbe evitare inutili conflitti.-

A quel punto Chiara si fermò a riflettere un’istante. Valeva la pena di provarci, almeno per salvare gli altri. Se anche non avessero trovato un accordo, avrebbe almeno cercato di evitare che questa Luna facesse del male agli altri. E poi era davvero curiosa di sapere che cosa avesse in mente. La passione con cui PigDemon parlava di lei, le faceva capire che per lui doveva essere molto importante. Nel mentre stava utilizzando i suoi poteri per cercare di sentire come stava Lady, ma senza successo. Forse erano troppo lontane, o forse PigDemon interferiva.

Tutto a un tratto sentì l’energia del Devimon di poco prima.
Questo gli comunicò che avrebbe cercato di aiutarla, dato che loro stavano proteggendo il suo fratellino. Chiara sentì distintamente l’affetto che legava i due, e quindi accettò di buon grado l’offerta del diavolo.
 
-PigDemon- pronunciò in tono solenne –Ho preso la mia decisione-
-E sarebbe?- chiese lui, con tono carico di aspettative.
-Ci hai pensato bene?- chiese Angewomon, preoccupata.
-Si.- rispose convinta lei.
-Allora?- esortò PigDemon, sprizzando eccitazione da tutti i pori.
-Verrò con te.- disse Chiara, guardandolo dritto negli occhi.
-Davvero?- chiese lui, dubbioso. Chiara annui. Allora il Demone cominciò a sghignazzare felice come una Pasqua, e disse –Siiiii! Ce l’ho fatta! Finalmente!- dopo si ricompose e disse –Possiamo andare, adesso. Vieni.- porgendo la mano a Chiara.
-Chiara, non farlo!- pregò Angewomon, cercando di trattenerla.
-Non tentare di fermarmi. Ormai ho deciso.- disse, facendo un occhiolino, per far capire all’altra di avere un piano. Poi si avvicinò a PigDemon ,lentamente. –Confido che adesso lascerai andare gli altri.- disse, retorica, al che l’altro rispose –Certo. Naturalmente per sapere cosa ne sarà di loro dovremmo aspettare la decisione di Lady Luna, ma per il momento saranno liberi.- -Bene.- disse Chiara. PigDemon la prese per mano. Stavano per allontanarsi, quando...

-Scusa, ma…- si sentì da davanti a loro. – Prima di portarla con te…- la voce si era fatta più vicina. Chiara sorrise, e questo preoccupò PigDemon, che cercò di vedere chi fosse l’intruso.
-Dovrai fermare me!- concluse la voce. PigDemon  allora strinse più forte la mano di Chiara, per tenerla ferma. Poi cercò di capire chi avesse parlato.

Angewomon si era voltata di scatto, una volta sentita quella voce. Quando vide di chi si trattava, non poté far altro che emettere un profondo sospiro di sollievo.  Stava per correre incontro alla nuova arrivata ma questa le fece cenno di non muoversi.

-E me!- si sentì un’altra voce, diversa dalla precedente. PigDemon era sempre più infuriato, ma deciso a non mollare. Ce l’aveva fatta ormai, non avrebbe permesso a quegli insulsi umani di fermarlo. Chiara appariva sempre più compiaciuta e questo non faceva altro che aumentare l’irritazione dell’altro.
–E anche me- un’altra persona si aggiunse al gruppetto, anche se la sua voce era più piatta rispetto a quelle precedenti.
-E-e a-anche m-me- quest’altra voce stridula trasudava paura ma allo stesso tempo convinzione.
-Dannazione!- proferì rabbiosamente PigDemon, stringendo più forte Chiara. –Ormai ha deciso, non intromettetevi!- grugnì rivolto ai ragazzi. Difatti, Kat, Chris, Rick e Tim avevano fatto il loro ingresso, ed ora stavano tutti intorno ad Angewomon, decisi a salvare Chiara.

-Io non ne sarei così sicura.- fu la risposta decisa di una figura che emerse dalle ombre, poco dopo i ragazzi. Questa fu seguita da altre cinque, che andarono a posizionarsi vicino ai ragazzi.
-Prima di portarla via, dovrai fermare tutti noi!- aggiunse LadyDevimon, puntando un indice accusatore verso il Demone, che non si lasciò intimidire e grugnì ferocemente – Non ti avvicinare! Ho ancora io il controllo! Un solo mio gesto e sarete tutti condannati!-


I ragazzi e i Digimon si guardarono un momento, per poi scrollare le spalle, con noncuranza.
-A questo si può sempre rimediare- disse Chiara con un tono che non faceva presagire nulla di buono. –Non so che gioco stai giocando, ma non vincerai!- fu la risposta del Demone. Subito dopo, però, qualcosa lo colpì, distraendolo e facendogli mollare la presa. Chiara ne approfittò per scattare in avanti e raggiungere il resto del gruppo. Intanto PigDemon si guardava intorno furibondo cercando di scoprire che l’avesse colpito.
-Grazie mille, Damien- disse Chiara, rivolta al misterioso assalitore di PigDemon. –Chi è Damien?- chiese Lady, col tono canzonatorio che alludeva a cose poco pulite. –Un mio amico.- rispose semplicemente lei.

-Devi-Fratellone!- chiamò Gigimon, allegramente. Gli altri sorrisero, essendo a conoscenza dei fatti, dato che erano stati informati dallo stesso Damien della situazione.
-Tutto a posto?- s’informò Chiara, mentre suddetto Devimon si avvicinava a loro e prendeva in braccio un euforico Gigimon.

-Si. Non ci ho messo molto a convincerli. C’è voluto un po’ per trovare Tim, comunque…- Chiara si voltò verso il ragazzo in questione, con aria interrogativa, ma Damien gli disse – Non è colpa sua. Stava correndo dietro a Mummymon, che non so chi stava rincorrendo.- -Ah. Ok.- disse Chiara.

Poi tutti gli sguardi si concentrarono su PigDemon, che era furioso, a dir poco. Non solo non era ancora riuscito a portare a termine la sua missione, se l’era fatta scappare da sotto al grugno e addirittura lo ignoravano. Ciò era intollerabile! Raccolse nelle mani tutta l’energia che poté, e urlando –Per Lady Luna!- la scagliò contro i ragazzi. I digimon fecero per pararsi di fronte a loro, ma Chiara fece cenno i non muoversi. Poi utilizzò i suoi poteri per creare uno scudo elastico.

 Quando la sfera entrò in contatto con esso, si piegò, per poi tornare al mittente a velocità raddoppiata. Questo stava sghignazzando come un matto, così, quando si rese conto dell’accaduto, cominciò a dimenarsi comicamente, terrorizzato. Il suo terrore era tale da impedirgli di scappare. Venne investito in pieno e il colpo causò un’esplosione piuttosto forte,  tanto che PigDemon venne sbalzato in aria come un fuscello. – Me la paghereteeee!- fu la sua promessa, mentre si allontanava sempre di più. –Ma perché? E dire che ci sono andato così vicino… ma aspetta… forse… ci sono! Questa volta non fallirò!- sul grugno di PigDemon si disegnò una smorfia di vittoria.
 
Gli altri osservarono la scena divertiti per un po’, poi rivolsero la loro attenzione a Damien. Il diavolo li guidò fuori dalla grotta, ringraziando animatamente Chiara per l’aiuto dato al suo fratellino. Chiara gli disse di stare attento a dove andava e di non perderlo mai di vista.

-Kat…-chiamò la riccia, una volta che si furono un po’ calmati tutti. – Si? Che c’è?- -Damien ti ha detto che cosa ho dovuto fare per salvare Gigimon, giusto?- la mora annui – Bene. Quado quel Devimon tornerà, sarai tu a purificarlo, se lo vorrà.- -E come?- chiese Kat. – Coi tuoi poteri. Una volta che avrai imparato ad utilizzarli, sarai in grado di farlo.- le disse   incoraggiante Chiara.

-Quello era davvero un nostro nemico!- commentò Chris. –Già. e pensare che non sembrava – aggiunse Chiara. – comunque dobbiamo stare attenti. Chissà che altro combinerà…- disse Chiara, un po’ inquieta.
-Chiara…- la chiamò Lady. L’altra si voltò verso la Digimon – Che c’è?- domandò, stupita, al vedere l’espressione della sua amica che sembrava sul punto di piangere. L’altra sorprese tutti quanti quando abbracciò Chiara e le disse –Scusa se non sono riuscita a prenderti. Ero preoccupatissima. Credevo che fossi morta…- ammise, non senza imbarazzo. I ragazzi non commentarono, avendo ricevuto simili ammissioni da parte dei loro Digimon, poc’anzi. E poi erano ancora abbastanza scioccati dal comportamento di Lady. Di solito non era così emotiva.

Chiara abbracciò Lady, per calmarla e le disse – Tranquilla, non devi scusarti. Piuttosto sono io che devo scusarmi con te. Ero preoccupata anch’io.-
-Mi dispiace… mi dispiace…- prese a dire Lady. Poi cadde in ginocchio e con le mani giunte davanti a se supplicò –Ti prego scusami! Non succederà più, lo prometto. Ti prego non aprirmi in due!- a quel punto Chiara rimase bloccata. Passò qualche secondo  completamente immobile. Poi rovesciò la testa all’indietro e rise di gusto. Gli altri ridacchiarono tranne Angewomon, che segretamente temeva di subire una tale sorte, qualora Katrina si fosse arrabbiata. Fortunatamente non era stato così. perciò la bionda capiva perfettamente cosa stesse provando in quei momenti Lady.

Chiara rise per diversi minuti, piegandosi in avanti e battendosi una mano sulle ginocchia. Poi si riprese, e poggiò una mano sulla testa di lady. – Ma dai, non avrai pensato sul serio che volessi farlo…?- l’espressione dell’altra le comunicò che era proprio così. – Te l’ho già detto, non farei mai una cosa simile. Ti voglio troppo bene, davvero troppo, perché mi possa venire in mente di farti del male.- l’altra parve sollevata da questo. Si rialzò da terra, poi si allontanò dalla sua partner.

-Ragazzi! State bene?- si voltarono tutti verso il punto da cui provenivano quelle voci. Erano Floramon e Vegiemon, che correvano trafelati verso di loro. – Si. Tutto ok-confermò Chiara.
Allora i due si fermarono, ansimando, davanti ai ragazzi. –Quando siete spariti siamo corsi subito da Gennai. Non abbiamo potuto aiutarvi, ci spiace molto- disse in tono mortificato Vegiemon. – Tranquilli, ora è tutto risolto. Comunque adesso sarà il caso di rimetterci in marcia. Non è prudente restare qui. Voi che volete fare? Venite con noi o…?- domandò Chiara. i due si guardarono un momento –Verremo con voi. Così potremo aiutarvi- disse risluto lui, parlando per entrambi.

-Allora sarà meglio muoversi. Fra poco sarà buio.- asserì Kat, rabbrividendo. Si stava alzando un vento freddo. Gli altri approvarono e ilgruppo si rimise in marcia.
-Che giornata pazzesca- fu il commento di Chris
-Allucinante- gli fece eco Angewomon
-Infernale- fece Lady, sentendo i brividi lungo la schiena, al ricordo delle ore passate in compagnia di Katrina. Non si era zittita un momento.
-Insolita- disse Rick, -Ma tutto sommato, cosa è normale qui?-
  -Nulla, in effetti- disse Chiara – comunque è stata una giornata massacrante, almeno per me.-
-No comment- disse Mummymon
-È stato orribile!- piagnucolò Tim.
-Cosa non lo è per te?- gli disse Leomon. Questo causò le risatine degli altri.
-Per me è stata un’esperienza interessante- disse Boarmon, causando occhiatine curiose da parte del gruppo.
-Comunque speriamo che non succeda più- disse Wolfmon – la tensione non la reggo per niente- su questo furono tutti d’accordo.
- Possiamo fermarci a dormire in casa nostra- suggerì Floramon, al che gli altri furono un po’ sorpresi
-Sei sicura? Siamo undici, più voi due tredici, non vorremmo disturbarvi- disse chiara, intuendo le preoccupazioni di tutti.
-Certo, non preoccupatevi- confermò Vegiemon. – Casa nostra è abbastanza grande per tutti. Vero, tesoro mio?- quel commento suscitò un altro coro di risatine. – Innamorati. Puah.- fu l’aspro commento di lady. Floramon rispose. – Ma certo, amore!-

E così arrivarono tutti insieme a casa di Vegiemon e Floramon. Era effettivamente molto spaziosa.
Fu deciso che a fare la guardia quella notte sarebbero stati in tre, non si poteva mai sapere. Furono scelte Lady, Angewomon e Rick.

Nessuno si accorse dell’espressione compiaciuta del ragazzo o di quelle terrorizzate delle due Digimon.
Queste fissarono Rick per qualche secondo. La sua faccia le riempì di un terrore mai provato prima. Sospirarono. Sarebbe stata una lunga notte, quella.
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Digimon / Vai alla pagina dell'autore: Werewolf1991