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Autore: giobrach    31/01/2012    2 recensioni
Raccontini varî.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il freddo invernale permeava l'aria come un telo di seta ricopre mobili vecchi e polverosi in solai dimenticati.
Era tutto statico: solo una leggera brezza, tagliente per il gelo, sembrava essere in movimento nella via.
Improvvisamente, una porta si aprì, inondando i ciottoli scuri di luce dorata. La figura uscì, intabarrata nei propri vestiti pesanti. Scese cautamente i gradini che la separavano al livello della strada, facendo attenzione a non slittare sul ghiaccio e risparmiando così alcune urla irripetibili al resto degli abitanti.
Appena toccò la strada, l'aria ebbe un sussulto, e sembrò quasi solidificarsi, come latte cagliato, per un secondo.
Si fermò. Un lievissimo venticello gli rigò il viso, come un aratro che smuove la terra. Guardandosi intorno, si convinse di aver avuto una semplice allucinazione, forse dovuta alla stanchezza.
Si incamminò, ancora irrequieta per l'accaduto, e si diresse verso il centro città, a compiere le proprie mansioni, ragionando sulla giornata di studio appena trascorsa. Una volta che fosse arrivata al tempio, avrebbe richiesto una stanza dove ripassare i nuovi capitoli e fare pratica. La Sacerdotessa le stava simpatica, l'avrebbe aiutata a...
L'aria ghiacciò nuovamente.
La figura si arrestò, ora sicura di non essere in un sogno. Di nuovo, quel venticello le entrò nel collo, come una premonizione sussurrata.
Esitò ancora un momento, immobile come una statua. Appena sentì un'altra volta l'aria quasi cadere sulla terra, cominciò a correre. Non capiva cosa stesse succedendo, ma la paura le aveva messo le ali ai piedi e le suggeriva di levarsi al più presto da quella strada deserta e grigia.
Svoltò l'angolo.
Il mondo le cadde addosso. Poi cadde lei, all'indietro, sul ghiaccio della strada, e i vecchissimi libri scivolarono fuori dalla saccoccia in ogni direzione. Gli occhi erano sbarrati, e aveva un'espressione orribile sul volto.
L'essere incappucciato la osservò, con un misto di compassione e senso di colpa. Estrasse una piccola clessidra da sotto il mantello, e la lasciò cadere per terra: il rumore dei vetri rotti echeggiò sui muri del quartiere, la sabbia si vaporizzò e i vetri si sciolsero a contatto con l'aria.
Poi parlò. "Vieni", le disse, gli occhi scarlatti fissi sui suoi. Insieme, i due si incamminarono per la strada, e scomparvero silenziosamente, come infrangendosi su un invisibile muro.
   
 
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