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Autore: Minnow19    31/01/2012    6 recensioni
Louis era disteso a letto con una rivista tra le mani e l’aria parecchio irritata. Era paonazzo in viso, sbuffava ripetutamente e si mangiucchiava le unghie, come faceva sempre quando era nervoso. Arrabbiato, Louis Tomlinson era arrabbiato. Il motivo di tutta quella rabbia era un paio di foto sulla copertina del settimanale Hello. Delle foto che ritraevano Harry e Caroline per la precisione. Gli dicevano spesso che non aveva alcun motivo di essere geloso di Caroline, tutti sapevano che Harry gli apparteneva. E con tutti intendiamo Niall, Zayn, Liam, Harry stesso, le loro famiglie, i loro agenti e i loro amici più stretti. Anche Eleanor lo sapeva. Anzi, era stato proprio grazie a lei che Louis e Harry si erano dichiarati cosa provavano l’uno per l’altro, ma questa è un’altra storia. Gli occhi azzurri e brillanti di Louis erano immobili, non mostravano alcuna intenzione di staccarsi da quelle foto.
La porta della camera del ventenne si aprì facendo un gran trambusto e lui dovette alzare lo sguardo per capire chi ne fosse l’artefice. Ed eccolo lì, il ricciolino incriminato, ancora più bello che in foto. Sorrideva.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'From the moment I met you everything changed.'
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Lou Els Hazza 

Louis era seduto al tavolo della cucina, stringendo tra le mani una fumante tazza di tea caldo. Aveva gli occhi ancora arrossati e pieni di lacrime, le guance umide, e le sue mani si torturavano a vicenda. Di fronte a lui Eleanor lo guardava preoccupata, senza sapere bene cosa fare. Era infastidita dal comportamento di Harry. Non aveva mai provato grande simpatia per il riccio, e probabilmente dipendeva dal fatto che lui si era portato via il ragazzo che lei amava con tutta se stessa. O forse dal fatto che Louis non l’aveva mai guardata come guardava lui, e lei se n’era accorta fin da subito. Allo stesso tempo però, si sentiva male vedendo Louis in quello stato. Lei lo amava, non lo avrebbe mai fatto soffrire. Gelosa di Harry, innamorata di Louis. Da tempo si chiedeva quando sarebbe finito quello schifo. Quando avrebbe smesso di sentirsi mancare ogni volta che sentiva la sua voce. Quando avrebbe smesso di sognarlo ogni notte. Quando non sarebbe più arrossita in sua presenza. Lui era solo il suo migliore amico, ormai, lei lo aveva lasciato andare. Si ricordava ancora alla perfezione il giorno in cui era finito tutto. Pioveva. Ricordava il profumo persistente della pioggia, che si sentiva anche in casa.

Erano in camera sua, sotto le lenzuola di lino bianco, abbracciati l’uno all’altra. Lei aveva la testa poggiata sul suo petto, sentiva chiaramente il battito accelerato del suo cuore. Avevano appena fatto l’amore e lei si sentiva bene, stretta tra le braccia del ragazzo che amava alla follia, per lei quella era la felicità. Lui, Louis, era la sua felicità. Sapeva bene però che per il ragazzo, la felicità era ben diversa. Lui amava Harry. Era talmente evidente, ma sembrava che lui non se ne accorgesse.
“Lou..” cominciò lei.
“Dimmi” rispose lui distratto. Era distante. Els ci avrebbe scommesso qualsiasi cosa che stava pensando al ricciolino dagli occhi verdi. La ragazza si alzò leggermente, mettendosi a pancia in giù e poggiando il suo volto grazioso sul palmo di una mano, con i gomiti impuntati sul morbido materasso.
“Io lo so, Louis..” parlò criptica. Il ragazzo infatti la guardò confuso, senza capire, osservando con i suoi occhi color ghiaccio quelli scuri e penetranti di lei.
“Sai cosa, Els?” domandò allora impaziente. La giovane fu costretta ad evitare quello sguardo inquisitore abbassando gli occhi e cominciando ad osservare una ciocca di capelli che tutto d’un tratto si era fatta parecchio interessante.
“Che.. Che.. Ti piace.. Harry. Che ti piace Harry” ripeté più volte tentando di dare vita a quella frase che si era ripetuta in testa tante volte quante aveva cercato di negarla.
Il bel ventenne taceva, senza battere ciglio. Non riusciva a spiegarsi come avesse fatto la sua ragazza a capire una cosa che a lui stesso non era particolarmente chiara.
“Lo vedo da come lo guardi, da come ti preoccupi per lui, da come gli parli, da come ti innervosisci quando non sai come sta, dov’è e con chi è. Dovresti vederti quando parli di lui, non sei mai stato così quando parli di me.” Continuò lei in fretta, amareggiata.
“Come l’hai ca..”
“Non sono cieca Louis. Me ne sono accorta da un bel po’ in realtà” lo interruppe. La sua voce cominciava a farsi stridula e strozzata. Come se non riuscisse a respirare, come se avesse un pesante macigno all’altezza del cuore.
“Se lo sapevi, perché sei rimasta?” Il cuore di Louis batteva all’impazzata. Possibile che fosse così evidente? La diciannovenne lo guardava con sguardo triste, i suoi begli occhi color nocciola erano colmi di lacrime che rigavano copiosamente le sue guance tinte di rosso. Sperava di svegliarsi da quell’incubo. Sperava che lui tirasse fuori un cartello con scritto ‘Candid Camera’ o qualcosa del genere. Ci sperava davvero, anche se in cuor suo sentiva di avere ragione, lo aveva sempre saputo.
“Perché ti amo Louie. E per qualche strano motivo pensavo che stando con me avresti cambiato idea. Ti amo così tanto che avevo cercato di accettare la cosa. Sono un’egoista. E patetica! Sono un’egoista patetica. Volevo solo che tu mi amassi.”
Louis prese il suo viso tra le mani. “Ma io ti amo Els, te lo giuro” le sussurrò dolcemente, asciugandole il volto bagnato dal pianto con i polpastrelli. Eleanor era il suo punto di riferimento, lo era sempre stata negli ultimi mesi. La mora singhiozzò.
Ma non abbastanza Lou..” Temeva che il suo cuore le uscisse dal petto per quanto correva veloce. Sempre che ci fosse un cuore che batteva, dato che le sembrava di avere un buco al posto di esso. Louis si era preso il suo cuore, l’aveva stretto tra le mani, l’aveva protetto, l’aveva amato e non aveva alcuna intenzione di restituirglielo. Almeno, non intatto.
“Mi dispiace.” Louis pronunciò quelle parole come se stesse per soffocare per quanto stava male. Non gli piaceva vederla così.
“Tommo, mi abbracci?” le domandò supplichevole. L’unica cosa che desiderava era sentirsi avvolgere dalla calda stretta delle sue braccia possenti, voleva sentire il battito del suo cuore, annusare il suo buon profumo.
Lei, che era innamorata di Louis Tomlinson.
Senza esitare Louis la prese tra le braccia, mai gli era sembrata più fragile e le baciava dolcemente i capelli mentre lei piangeva piano.
“Ti amo Eleanor. Non quanto mi ami tu, ma ti amo” le bisbigliò in un orecchio. Poi prese il suo volto tra le mani e le diede un ultimo, lento e triste bacio. Un bacio umido e bagnato, che sapeva un po’ di salato. Le loro labbra si unirono con cautela, con la certezza che quella fosse la fine. Le loro mani si cercarono e si strinsero sotto le lenzuola, i loro corpi si sfiorarono teneramente, il tempo si fermò, come se il mondo volesse rendere speciale quell’addio. Quella fine di un sentimento importante che aveva portato grandi cambiamenti nelle vite di entrambi. Le loro labbra si toccavano per l’ultima volta, le loro lingue si cercavano con familiarità ed impazienza. Pronta a rinunciare a ciò che per lei valeva più di ogni cosa, Eleanor allontanò il suo viso da quello del ragazzo.
“Che aspetti?” gli domandò. “Va da lui.”
“Io non credo che..”
“Vai e basta. Lo so che lo vuoi. Io sto bene.” Mentì lei tentando di fargli un sorriso. Louis si alzò dal letto e si rivestì velocemente. Prese il suo telefono poggiato sul comodino e il portafoglio che era caduto a terra e se lo infilò in tasca. Si voltò verso la bella ragazza che stava ancora distesa a letto, con un lenzuolo bianco che le cingeva il corpo perfetto. Le sorrise. Gli occhi azzurri e vispi sembravano finalmente vivi e gioiosi.
“Grazie Eleanor.”
In pochi secondi era già uscito, sicuramente avrebbe comprato delle rose rosse tornando a casa, avrebbe confessato ad Harry ciò che provava, e il riccio avrebbe affermato di provare lo stesso, Eleanor ne era certa. Si distese appoggiando il viso al cuscino sui cui qualche secondo prima c’era Louis, e inspirò il suo profumo. Sentì un forte nodo alla gola, e certa ormai di essere sola in casa, si lasciò andare con un pianto liberatorio che andò avanti per giorni. Non aveva la forza per reagire, e né la sua migliore amica Becky, né il suo amato gelato al cioccolato erano in grado di colmare quel vuoto che aveva lasciato la sua vita.  Sì, Louis era la sua vita.

“Quindi mi stai dicendo che mentre noi eravamo a Doncaster, a casa tua, lui era qui con Caroline?” domandò Eleanor sconvolta. Lo avrebbe ucciso, avrebbe ammazzato Harry Styles. Lui non si meritava un ragazzo perfetto come Louis, proprio no! Il ventenne di fronte a lei annuì lievemente continuando a girare il cucchiaino nella tazza ancora intatta.
“E non c’è alcuna possibilità che non siano davvero stati a letto assieme?” chiese di nuovo.
“Oh, andiamo. Lui è Harry, sai com’è fatto! E lei è Caroline Flack, io la vedo molto possibile come cosa, sinceramente!”
“Proprio perché parliamo di Caroline mi viene qualche dubbio. Quella stronza è sempre in cerca di pubblicità, Harry non si farebbe mai usare così. E poi ha quindici anni più di lui, dai!” Eleanor, ma sei idiota? si disse.
Lo difendi pure?
“Lo sanno tutti che è persino andato a letto con la madre di un suo amico, lo conosci! Sai come si comporta con le donne..”
“Stai dando ad Harry della puttana?” domandò Els allora, divertita.
“No, sto semplicemente dicendo che un tempo Harry cedeva facilmente a queste cose, non è poi così impossibile che l’abbia fatto di nuovo.”
“Hai detto bene, un tempo!”
“Chi mi dice che non ha cambiato idea? Che voleva lasciarmi ma non sapeva come dirmelo?”
“Come poteva lasciarti Lou? Siete la coppia perfetta, ascoltami. Torna da lui e parlatene.”
“Gli ho già dato un’occasione, e lui se n’è stato zitto, limitandosi a fissarmi come.. un panda, ecco come. Non gliene frega niente, sennò mi avrebbe fermato.. Lui..”
“Lui ti ha lasciato andare, era sbalordito quanto te, dopo che te ne sei andato ha fatto di tutto per cercarti, mi ha anche chiamato disperato per sapere se eri qui, ma non eri ancora arrivato. Devi parlargli.”
“No!” E quando Louis Tomlinson si impuntava in qualcosa era difficile che cambiasse idea. E un certo ricciolino dagli occhi verdi e brillanti lo sapeva bene, ecco perché sperava che il suo piano fosse assolutamente perfetto.

 

Tomlinson's Carrot

Buona sera bella genteee :) chissà se vi ricordate di questa FF. La mia mini Larry..
Intanto vi ringrazio per le 7 recensioni precedenti, mi hanno fatto troppo piacere, giuro! Mi dispiace che anche questo capitolo sia così deprimente, ma mi sembrava giusto introdurre Eleanor, primo perché avevo accennato a lei nel capitolo precendente e secondo.. perché mi andava, sinceramente :)
Grazie a quella faiga della Sarah (sì, quella ragazza bellissima che scrive da dio e che io amo <3) per il banner a dir poco stupendo! L'ho fatta dannare per bene per trovare una foto decente di Els.
Poooi, vi consiglio di leggere la nuova shot della Mari, che trovate QUI. Meravigliosa.
E poi passate dalla nuova FF di Andreea, QUI, anche questa meravigliosa.
Se vi state chiedendo il motivo del mio ritardo, vi confesso (?) che sono in punizione, è praticamente un miracolo che sia riuscita a postare, quindi
VI CHIEDO UMILMENTE PERDONO!!
E spero davvero che mi lascerete una piccola recensione, anche minuscola, mi farebbe davvero molto piacere :)
GRAZIE INFINITE ai 4 che hanno messo questa storia tra le preferite, l'1 che l'ha messa tra le ricordate e i 3 tra le seguite. Non saranno numeri grandissimi, ma per me valgono moltissimo, grazie mille davvero.
VI AMO.
Se vi va, passate anche dalla mia altra long, It Isn't Over.
E infine, vi annuncio che manca un solo capitolo alla conclusione di questa storia, spero stia piacendo e vi avviso che devo ancora decidere come finirà (nonostante tutte le minacce di morte da parte di Sarah <3)
Un bacione ENORME a tutti voi p
andosi (?) che leggete..
  (-.-)"

Juls

 

   
 
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