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Autore: niKwolstenholme    01/02/2012    0 recensioni
Inizia con una serata in casa, dove finirà non lo so nemmeno io, provate a capirci qualcosa
Genere: Drammatico, Horror, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il buio era ovunque attorno a lei, rannicchiata. Dei colpi risuonavano nella stanza, a volte potenti e lenti, a volte rapidi e ravvicinati. Gli occhi chiusi posssono proteggere, conservando dentro l'animo la voglia di rimanere calati. Il desiderio di non guardare, non sapere, fingere che vada tutto bene. Se li avesse aperti - li stava aprendo in quel momento - avrebbe visto loro.

Occhi gialli, spalancati, pupille sottili, quasi inesistenti. Il cranio scavato e rosso volto verso di lei con quelle orbite ricolme di emozione terrificante. I colpi si incentravano sulla sua cassa toracica, sull'intero corpo, e la loro frequanze diventava un suono unico col battito del suo cuore.

Immobile,non voleva voltarsi.

Voleva rimanre nell'ignoranza, non sapere che cosa si nascondeva nel buio.
Ma ora la vedeva.

Sua madre, era davanti a lei. Lo sguardo indifferente. Lei desiderava solo il meglio per la sua bambina, ma Sam non lo apprezzava. Il suo atteggimento era una sfida al suo controllo. Al controllo che possedeva, e che ora sentiva scivolarle via.

"Controllo?" Chiese sua madre. " Qui dentro non c'è nulla che ricordi il controllo" Sam si stringeva a se mentre le parole la colpivano con tutto il loro peso. "Un muto fingere che la vita ti assecondi, vero piccola mia?" " Mamma devo cominciare a crescere?". Chiese lei con voce tremante e strozzata. Sua madre si stava trasformando nel più orrendo dei mostri . Ed erano tornati quegli occhi. La fissavano ancora, bramosi di averla.

Sam si voltò sul pavimenteo incontrando gelo e oscurità. I colpi tornavano, ed erano dentro di lei, suoni bassi e cupi, che scandivano la sua paura crescente.

Nel buio apparve Gray, un fante nero che si stagliava dinanzi a lei rannicchiata. Erano sempre gli occhi ad incuterle timore. Gli occhi del suo rapitore erano scuri, saggi e profondi, custodi di un misterioso segreto.

Lui voleva ucciderla. Il teschio rosso con gli occhi gialli, voleva ucciderla. Sua madre ostinata a pretendere tutto senza chiedere nulla, voleva farle del male.

Sam non poteva - doveva - aprire gli occhi. L'oscurità la soffocava e la sua percezione del reale si affievoliva.
Ora vedeva suo padre, desiderava ardetemente averlo lì veramente, abbracciarlo e sentirsi al sicuro , protetta. " Ma io ci sono realmente Sam Belle" " Sono proprio qui davanti a te". "Non è possibile papà, io sono stata rapita, tu mi stai cercando" La voce frammentata dalle lacrime, e dalle speranze effimere delle parole del padre. " Vuol dire che ti ho trovato figliola" Quella noncuranza, quel continuo scherzare... Era a un passo dalla morte, e il meglio che sapeva fare era prenderla in giro?
" Non ti comportare sempre come un deficente con me!" La furia di lei si sfogò nel pugno chiuso sferrato contrto il volto sorridente del prorpio padre. Ma nella realtà, il pugno incontrò un solido muro. Se metaforicamnte i due oggetti potevano essere comparati, la realtà empirica, o quella che lo sembrava, le procurò una fitta alla mano e la braccio.

Il furioso pianto che seguì, non fu che lo sfogo di tutto. La sensazione di impotenza era familiare, ma accettarla non era mai semplice. " Cosa sta succedendo?" Chiese al vuoto sempre con la voce rotta dal pianto.

Tante cose non erano state dette, tante altre celate.            Clyde

La ragazza aprì gli occhi nel buio. e la situazione non cambiò. Era sempre sommersa in quell'indeterminatezza, tra il sapere e non sapere.

La voce di Gray la scosse. " Perchè vuoi fuggire? " Era vicina, molto vicina, ma dove? " Chi scappa è un codardo, e tu non sei una codarda giusto? Tu ti poni sempre calma e fredda non è vero? Anche il mio rapimento non ti ha sconvolto" L'ultima frase sembrava una domanda ma non lo era.
Sam non riusciva ad identificare la fonte del rumore, in quel buio era persa, era in trappola. Rimase in silenzio.
" Visto? Anche adesso ti rifiuti sdi affrontarmi, ora che ne avresto anche la possibilità".
Disperata, cercava nelle tenebre, finchè non vide un volto.
Pallido, i contorni si facevano sempre più deiniti. Labbra rosse e spalancate, denti accuminati, e di nuovo quegli occhi, esaltati e avvolti in un' urlante espressione di affanno. Era lei.
Sam urlò nel buio, ripetutamente, mentre il volto, il suo volto, le si avvicinava inesorabile. " Basta ti prego! ".

A tentoni cercò un angolo in cui ripararsi. ma nel buio afferrò una mano.
Venne tirata in piedi, e un fiato le sospirò sul collo. Gray le sussurò nell'orecchio , un flebile respiro, della finezza di una brezza gelata.
" Credi che questo sia reale, mi senti come una persona in carne ed ossa? " Di nuovò arrivarono le lacrime, lacrime disperate, che bramavano la luce.
" Non lo so ".

" Ora sei da sola, non lo hai sempre voluto? " Sua madre, accanto a lei che le stringeva il braccio dfestro. " Non c'è più nessuno ad infastidirti, a parte il nostro amico Gray, ovvio." Suo padre, che le stringeva il braccio sinistro.

" La tranquillità va guadagnata Sam, sennò rimangono solo incubi e tormenti". Ci furono nuovamente quei colpi assordanti, che volevano penetrare, aprire un varco. Le parole di gray seguite dai tonfi assordati. Tutto divenne confuso, tutto si rintanava dentro lei.

" Tutto questo è incompleto Sam, presto te ne accorgerai, e ci rivedremo."

Con queste parole in testa, Sam tornò a vivere una vita che forse sarebbe stata tranquilla, che forse avrebbe affrontato, per paura dell' essedre che la controllava.
Forse.

FINE.

Più di così non si va avanti. Meglio concentrarsi su qualcos'altro e lasciarsi tutto ciò alle spalle.
  
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