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Autore: DeAnna     01/02/2012    6 recensioni
Un giovane malavitoso amante dell'arte che ha intenzione di ottenere, ad ogni costo, un raro dipinto. Per Peter un caso da risolvere al meglio. Per Neal, invece? L'ennesima sfida da vincere? O una questione da risolvere, volente o nolente, a modo suo per non mettere in pericolo qualcuno a cui tiente tanto? (è una de-aged Neal)....Read, enjoy and review!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Burke, Neal Caffrey, Peter Burke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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[ 3° capitolo ]



Neal capì che qualcosa non andava nel momento stesso in cui mise piede negli uffici del Bureau.


Jones e Diana lo guardarono con occhi spalancati e, dopo aver risposto, sbrigativamente, al suo cenno di saluto gli indicarono, con lo sguardo, l'ufficio di Peter.


Neal sentì un leggero brivido lungo la schiena, ma si rassicurò immediatamente pensando che Peter non poteva assolutamente essere a conoscenza del suo incontro con Fletcher.


OK, sapeva che aveva intenzione di farlo e non era per niente d'accordo (quello era praticamente un dato di fatto data la chiacchierata che avevano fatto proprio quella mattina....),ma non poteva aver registrato che l'assenza dal suo raggio d'azione per non più di quindici minuti.



Entrò in ufficio con passo deciso.


Ciao Peter”


Neal”


Uhmmm... … quello era Peter in uno dei suoi momenti no... …


Neal sfoderò il suo sorriso più accattivante (quello del NessunoMiPuòResistereQuandoFaccioCosì) e si sedette alla scrivania di fronte a lui e disse “Non mi chiedi dove sono stato. Devo dedurre che il GPS della cavigliera non sappia tenere un segreto,cero?”



Non c'è niente su cui scherzare. So che non eri fuori a pranzo e so dov'eri, ovviamente. Hai notato che siamo all'FBI, vero?” rispose, sarcasticamente Peter.



Neal...”


Non gli piacque il tono con cui Peter pronunciò il suo nome...lo faceva sembrare una minaccia...


C'è qualcosa che non va? Qualcosa che dovrei sapere?” gli domandò con l'aria più virtuosa possibile.



Tu stai chiedendo a me se c'è qualcosa che dovresti sapere? Ti rendi conto di quanto la tua domanda sia strana? Non più tardi di stamattina abbiamo parlato del fatto che io non ero assolutamente d'accordo che incontrassi Fletcher da solo, o sbaglio?”


Neal annuì e Peter continuò “Ora io non credo che tu sia tanto avventato da andarci comunque, ma ti chiedo 'c'è qualcosa che vorresti dirmi?' perché Neal, se c'è, sai che puoi parlare con me vero?”



Non è successo niente! - mentì – si, sono uscito dal mio perimetro e tu sai perfettamente dov'ero, dato che, come mi hai appena fatto notare, siamo all'FBI. Oh, a proposito, grazie per avermelo ricordato! Per un attimo ho pensato di essere a Disneyland dimenticando il simpatico giocattolino che porto alla caviglia!”



Davvero molto arguto - rispose Peter che, ormai da tempo, aveva imparato quanto fosse bravo il ragazzo a gettare fumo negli occhi quando non voleva affrontare un argomento - ma il tuo sarcasmo non ti sarà di alcun aiuto, quindi io ti consiglio di smetterla.



Neal era troppo intelligente per non sapere che sbuffare in faccia a Peter avrebbe portato indubbiamente alla sua morte istantanea, ma dovette contenersi parecchio per non farlo!



Vuoi il resoconto dettagliato di ogni mio movimento?” gli chiese, calcando la voce sull'ultima parola.


'Ecco – pensò – lasciamo che creda che sono andato ad incontrare una donna. Almeno non farà domande!... … spero... ...'



Peter scosse la testa. Sapeva, per esperienza, che perdere la pazienza con Neal e braccarlo era il metodo peggiore per ottenere qualcosa da lui.


No, voglio solo che sappia che se c'è qualcosa di cui vuoi parlarmi io ci sono, ok?” gli ripeté, sapendo perfettamente che c'era qualcosa sotto.



Posso andare ora?” chiese Neal, distogliendo lo sguardo.


Non gli piaceva mentirgli, ma non aveva altra scelta.


Non voleva che Elizabeth finisse nei guai per colpa sua.



Si, va pure”


Neal uscì dall'ufficio e mandò immediatamente un messaggio a Mozzie “Ci vediamo da Burney's alle 6. È importante”.








Neal entrò nel locale affollato e troppo riscaldato.



Diede un'occhiata in giro e individuò immediatamente il suo amico seduto ad un tavolo defilato.


Mi serve il tuo aiuto” gli disse, senza tergiversare.


Ciao Neal, si io sto bene, grazie. Anche a me fa piacere vederti. C'è qualcosa di cui vuoi parlare o, magari, per una volta, ci vediamo solo per un caffè?” replicò l'altro.


Scusa Mozza, hai ragione. Come stai? É sempre un piacere vederti – ribatté Neal – ma ho veramente bisogno del tuo aiuto!”


Cos'hai combinato stavolta?” domandò il piccoletto, posando il giornale che, fino a quel momento, aveva tenuto fra le mani.


Non qui...”


Ok. Andiamo a casa mia...”






Oh oh oh! Quindi Mr. FBI deve restarne fuori?” chiese Mozzie


Neal annuì in silenzio.


E perché io dovrei aiutarti?”


Mozzie sorrise. Sapevano entrambi che l'avrebbe fatto: nessuno di loro avrebbe mai lasciato l'altro nei guai!


Ti piace Elizabeth... …”


Cosa c'entra Elizabeth?”


Fletcher minaccia di farle del male se non gli consegniamo il Prometeo entro dopodomani a mezzogiorno”



F l e t c h e r ?” domandò Mozzie, scandendo ogni lettera.



Neal annuì di nuovo.



Oh porca miseria! Neal come ha fatto Fletcher ad arrivare a te?”


Non farla tanto lunga! Mi aiuterai o no?”


Certo che ti aiuterò. Cominciamo dalla galleria Bouman. Cosa sappiamo?”



Neal sorrise, posò una cartella sul tavolo e si misero al lavoro, come ai vecchi tempi, come sempre... ...







N.D.A: Ecco qui il 3° capitolo.


Io non so resistere a Mozzie: mi piace troppo per non inserirlo nella storia!


Grazie a chiunque legge,segue e recensisce questa storia.


A presto, Dee






  
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