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Autore: fraKHc    01/02/2012    5 recensioni
"...No no stai tranquilla, andrà tutto bene" disse con quella sua voce carica di preoccupazione.
Ebbi un tuffo al cuore. Stava parlando con una ragazza? Non l'avevo mai sentito parlare di nessuna ragazza nonostante fossimo compagni di stanza da moltissimo tempo ormai. Cosa stava succedendo?
"Non essere così ansiosa! Ti ho promesso che appena avrei potuto sarei venuto a trovarti!" disse mentre un sorriso gli si disegnava sul volto "Anche tu mi manchi Chun Hee, non sai quanto!"
A quelle parole le ginocchia mi cedettero.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kyuhyun, Sungmin, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci finalmente all'8° capitolo u.u sono tipo tre mesi (?) penso di aver perso un botto di lettori ç_ç
*mea culpa* però per farmi perdonare un pochino (?) posto un capitolo un pò più lungo u.u *scappa*
vi tedierò ancora per poco promesso xD detto questo buona lettura [se ancora qualcuno la legge ;_; dite di si vi prego (/ç_ç)/ ]



La macchina si fermò all'improvviso riportandomi al presente.
Mi guardai intorno e vidi che eravamo arrivati al dormitorio; scesi dalla macchina, salutai il manager e mi diressi verso l'entrata.
 
Notai che c'era qualcuno vicino all'ingresso, una ragazza.
Quella ragazza.
Mi fermai.
 
Non volevo vederla.
Non volevo parlarle.
 
Nonostante sapessi benissimo che tra lei e Min non c'era mai stato nulla, non riuscivo a non vederla come un' intrusa.
Una figura scomoda che apparteneva alla vita del mio Hyung molto più di me.
 
Mi guardai intorno cercando una via di fuga, un altro ingresso, come se non sapessi quanto ciò fosse inutile.
 
Lanciai uno sguardo all'ingresso e vidi che si stava avvicinando a me, sorridendo.
Perché sorrideva?
Cos' aveva da essere felice?
 
Mossi lentamente un piede e poi l'altro, incamminandomi per raggiungerla.
Era venuta per me, lo sentivo.
Voleva parlare con me da sola ma non riuscivo a capire il motivo.
 
Ci ritrovammo l'una di fronte all'altro.
Non smetteva di sorridere.
Dio se era bella.
Quanto poteva essere splendida una ragazza semplicemente sorridendo?
Continuai a fissarla.
 
"Oppa..." incominciò " speravo di trovarti da solo..."
Avevo ragione allora.
Ma che cosa voleva?
 
Voleva che chiedessi a Sungmin di lasciare i Super Junior perchè lei sentiva la mancanza del suo amico?
Poco probabile.
Dopotutto era stata lei a convincerlo a fare l'audizione quindi non aveva senso.
Voleva che stessi lontano da Min?
Non c'era problema, era lui quello che manteneva le distanze.
 
Ero rimasto in silenzio mentre tutti i motivi possibili sfrecciavano uno dietro l'altro nella mia povera testa.
La guardai.
Mi osservava.
Ovviamente si aspettava una risposta.
 
"Ah...Chun Hee come stai? Cosa ci fai qui a quest'ora?"
Idiota ha appena detto che sperava di trovarti da solo, ovvio che avrà i suoi motivi per essere qua.
 
"Kyuhyun oppa...Tutto bene?" mi chiese dubbiosa
 
"Si si tranquilla tutto a posto, è solo che torno da una giornata abbastanza dura quindi non sono proprio in forma smagliante" risposi parlando a vanvera.
 
In realtà ero sveglissimo.
 
"Perdona l'ora in cui sono venuta a cercarti ma volevo parlarti senza che Sungmin oppa assistesse"
 
Cosa?!?!?!?
Da quando non voleva che Sungmin assistesse??
Non ci stavo seriamente capendo più nulla.
 
"Prima di tutto" riprese "vorrei ancora ringraziarti per l'aiuto che tu, Sungmin oppa e tutti i Super Junior mi avete dato. Se non fosse stato per i soldi con cui avete saldato i nostri debiti non so davvero in che situazione mi troverei adesso, senza contare che avete dovuto rinunciare ad una parte dei guadagni per risarcire l'azienda a causa dell' anticipo che avete chiesto per me.
Per tutto questo ancora grazie"
 
La guardai basito.
Era venuta qui per ringraziare?
Ancora?
Aveva già ringraziato abbastanza.
 
"Chun Hee non c'è bisogno che ringrazi ancora, lo sai che siamo stati davvero contenti di poterti aiutare!" le dissi sinceramente.
 
Io l'avevo fatto per Min vero, ma anche, insieme a tutti gli altri, perchè siamo una famiglia.
In una famiglia ci si aiuta.
 
"Lo so però non so in che altro modo dimostrare agli altri la mia gratitudine, vi sono davvero molto grata.."
disse abbassando lo sguardo.
 
Pregai che non si mettesse a piangere.
Tentai di risollevare la situazione.
 
"Hai detto che sei venuta qui sperando di trovarmi solo" iniziai, provando a sviare il discorso "c'è qualcosa che devi dirmi che Min non deve sapere...?" chiesi un pò sospettoso.
 
Lei mi guardò e sorrise di nuovo.
"In effetti si"
 
"Di che si tratta?" chiesi ancora più sospettoso.
 
"Oppa devi promettermi che però mi lascerai finire il discorso senza interrompermi"
 
Annuii sempre più curioso.
 
"A te piace Sungmin oppa non è vero? O per dirlo in termini più chiari, ne sei innamorato giusto?" chiese a bruciapelo.
 
La guardai sconvolto.
Possibile che fosse così chiaro?
Se lei se n'era accorta allora tutti i miei compagni dovevano saperlo!
Perchè nessuno aveva detto nulla?
O forse...forse Yesung aveva spifferato qualcosa per vendicarsi...
No impossibile, per quanto potesse essere vendicativo non avrebbe mai giocato con i sentimenti delle persone.
Allora chi? Come?
 
Stavo per aprire bocca quando mi zittì
"Hai promesso di non parlare ricorda. Ora ascoltami. Vuoi sapere come mi sono accorta del tuo amore per lui? Semplice. La tua reazione quando ci hai visti abbracciati è stata il mio campanello d'allarme, lo ammetto.
Non ne ero sicura ovviamente ma dopo che voi avete risolto la mia situazione ho potuto osservarti meglio, con la scusa di venire a salutare Sungmin oppa. Mi ha anche sgridato perchè venivo praticamente ogni due giorni!" esclamò sorridendo.
 
"Per me era impossibile non notarlo essendo cresciuta col tuo hyung. Vedevo come ti comportavi quando eri con lui, come sorridevi quando ti parlava o guardava, come improvvisamente il tuo sorriso spariva quando arrivavo a farvi visita e lui si allontanava da te.
Come il tuo sguardo si riempiva di rancore e gelosia quando mi osservavi.
E' stato divertente osservarti lo ammetto, guardare sottecchi le tue reazioni per confermare la mia intuizione.
I tuoi compagni sono abituati ad avervi intorno, sanno che siete molto amici e molto affettuosi l'un l'altro quindi non penso si siano accorti di te e del tuo amore, possiamo chiamarlo col suo nome giusto?"
 
Amore.
Si sapevo cos'era.
Ne ero stato consapevole fin dal primo minuto in cui avevo capito che i miei sentimenti verso Min erano più forti e intensi rispetto a quelli che provavo verso i miei altri hyungs.
E quindi?
Cosa poteva importare a lei tutto questo?
 
Aprii la bocca.
Non ne uscì una parola. Ero come bloccato.
 
"Ne sei consapevole vero? D’altra parte non sei uno stupido. Bene, sono contenta di aver sempre avuto ragione.
E ora parliamo di cose serie”
 
“Zitta”.
 
Non so come la mia voce era uscita. Era cruda...e fredda.
 
“Fai silenzio” dissi guardandola negli occhi.
“Tu non sai nulla. Nulla di me, dei miei sentimenti, della mia situazione. Non sai niente di niente. Eppure sei venuta qua pensando di fare chissà che cosa. Che cosa avevi in mente? Cosa sei venuta a fare? Volevi umiliarmi? Bene. Se ti dico che ci sei riuscita te ne andrai soddisfatta!?” ormai stavo urlando.
“Hai sbagliato nel credere di potermi fare da maestria dei sentimenti, da consigliera dell’amore. Non impicciarti in situazioni che non ti riguardano, che non hanno nulla a che fare con te o con la tua vita, chiaro?”
 
Sorrisi.
 
“Vattene”.
“Qui non sei la benvenuta. Se vuoi incontrarti con Sungmin fallo, ma lontano da qui, lontano da me. Non voglio vedere più la tua faccia.”
 
Detto questo la osservai un momento prima di dirigermi verso il portone: stava tentando di non piangere, si capiva benissimo. Aveva gli occhi lucidi e i pugni stretti lungo i fianchi, la postura tesa di chi vorrebbe distruggere tutto quello che le si potrebbe parare sulla strada.
L’unica cosa che mi stupì fu il suo sguardo: dritto fisso verso di me, con un’espressione determinata, sicura di se.
 
Distolsi lo sguardo e mi incamminai verso il portone.
 
“Tanto lo so! Lo so che lo ami! Lo so che ti manca, anche adesso. Lo so che ti accontenteresti di un’ amicizia piena di sofferenza piuttosto che rischiare di perderlo, confessandogli quello che provi. E’ così facile capire quello che senti, leggerti in faccia le emozioni che ti tieni sempre dentro. Non pensare di essere così complicato sai? Perché non lo sei.
Sei una persona che non ha fegato. Una persona incapace di osare. Sei solo un codardo, Kyuhyun. Ecco cosa sei.”
 
Mi bloccai.
Come osava parlarmi in quel modo? Con quel tono? E senza suffissi?
Come si permetteva? Chi si credeva di essere?
 
“Ami Sungmin-oppa?”
 
Una domanda, una risposta. Si o no.
Non era ovvio? Certo che lo amavo.
Così tanto da non poterne più fare a meno.
Così tanto che la sua mancanza mi avrebbe distrutto.
Così tanto che se fosse sparito avrei voluto sparire anche io.
 
Si lo amavo. E non ero disposto a perderlo confessandogli dei sentimenti che non penso avrebbe potuto ricambiare. Non ero disposto a correre un simile rischio per un mio singolo capriccio.
 
“Allora, Kyuhyun…?”
 
Di nuovo niente suffissi. Ma chi si credeva di essere quella piccola peste?
Mi voltai e la osservai con odio.
Mi stava guardando anche lei. Niente più occhi lucidi. Solo lo sguardo determinato di chi sa di aver ragione ma vuole averne la prova assoluta per essere davvero soddisfatto.
 
“Si, lo amo. Talmente tanto che non potrei neanche descriverlo. La sua sola mancanza mi è inconcepibile. Contenta adesso? Soddisfatta? Io amo Sugmin. Cho Kyuhyun ama Lee Sungmin. Bene ora che l’ho detto cosa farai Chun Hee? Glielo dirai tu? Oppure te ne andrai immediatamente liberandomi dalla tua fastidiosa presenza…?”
Un mezzo sorriso mi increspò la faccia.
 
“Kyu...che cos’hai detto...?”
   
 
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