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Autore: lacrima96    01/02/2012    1 recensioni
A volte quello che è più giusto per te non è giusto per il tuo cuore. A volte è difficile scegliere fra la cosa giusta per te ma che non ti renderà mai veramente felice e quelle giusta per il tuo cuore che ti renderà sia felice che triste.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sogno

 

Mi svegliai durante la notte, la fronte bagnata dal sudore. Mi alzai per andare a bere, però non riuscivo a camminare, tremavo. Sentivo che le gambe non ce la facevano a reggere il mio peso e iniziai ad aver paura, non capivo cosa mi stava succedendo. Pensai che era un brutto incubi, uno di quegli incubi che sembrano veri e che ti spaventano, ma sapevo che era la realtà. Mi misi di nuovo sotto le coperte per riaddormentarmi, ma non riuscivo a dormire. Mi ritornavano in mente immagini di un sogno appena fatto, ma erano sfocate. Stavo su una strada lunghissima e correvo fino a quando non mi trovavo di fronte ad una scelta. A destra c’era una strada dove vedevo Luca, che mi tendeva la mano sorridendo, a sinistra c’era Alessio o meglio un ragazzo che reputavo lui, ma lui non mi tendeva la mano e nemmeno mi sorrideva, semplicemente mi fissava… cercava di guardarmi dritto negli occhi, come se volesse farmi capire qualcosa che non poteva dire ad alta voce.

Mente cercavo di dare un significato a tutto questo suonò la sveglia. Mi alzai pian piano dal letto e inizia a prepararmi per andare a scuola, anche se non avevo voglia di entrare. Incrociai mia madre ma non ci parlammo, trovai solo dei soldi sul tavolo, quelli che mi dava tutte le mattine per mangiare qualcosa a scuola. Uscii di casa prima del previsto perciò andai verso casa di Martina.

“Ciao Marti” dissi sorridendo.

“Oi Giulia. Buon giorno” rispose.

Ci avviamo verso la stazione a passo lento, poiché eravamo in anticipo.

“Come va?” chiesi.

“Ieri ho litigato con Matteo” rispose.

“Perché?”

“Non capisce. Se mia madre mi dice che non posso andare da lui non ci posso fare niente” si lamentò.

“Vabbè prima o poi capirà…”

“Meglio per lui prima, altrimenti se ne può andare a fanculo” disse interrompendomi.

“Si come no. Tu non lo manderai mai a fanculo”

“Quanto ci scommetti?”

“Non mi piace scommettere e lo sai”

“Non lo sopporto più”

Dopo quella affermazione capii che avrebbe iniziato a parlare per tutto il tempo di Mattia e non mi avrebbe fatto dire nemmeno una parola, perciò misi una cuffietta nell’orecchio e la ascoltai mentre la musica mi faceva un po’ di compagnia. Amavo ascoltare le persone, ma di prima mattina e quando sto nervosa diventa un poco difficile.

“Oggi non entro” dissi improvvisamente mentre lei parlava.

“Cosa?” chiesi stupita.

“Mi scoccio, non sono in vena di stare cinque ore seduta a non fare niente”

“E dove vai solo tu?”

“A fare un giro. Caso mai me ne vado un po’ al palchetto a leggere, che mi sono portata un bel libro”

“Sei sicura? Se tua madre lo scopre?”

“Non mi interessa. Sarà una cosa stupida, ma la vita è la mia e oggi non ce la faccio proprio”

“Fai come vuoi” disse sorridendo.

Appena scendemmo dal treno la salutai e andai in un bar. Avrei fatto prima colazione, poiché avevo una fame incredibile, e poi sarei andata al parchetto a leggere. Il bar era quasi vuoto, così mi sedetti con calma ad un tavolino. Come era diverso dal bar in cui ero stata il pomeriggio prima con Luca… poverino l’avevo lasciato solo senza dare una spiegazione. Chissà se l’avrei rivisto.

Appena finii pagai e mi avviai verso il parchetto.

Per la strada c’erano i ragazzi che avevano fatto tardi e perciò correvano per non fare tardi a scuola.

Quando arrivai al parchetto iniziava a fare caldo. Il freddo della mattina non c’era più, così mi levai il giubbino, presi il libro dallo zaino e mi misi sotto l’albero che adoravo.

Mi immersi subito nella lettura, nell’avventura di quel povero uomo che cercava di essere felice ma riusciva a combinare solo guai.

Ma ben presto nella mia mente non c’era più la storia del libro, ma una delle mie fantasie. Come al solito nei miei sogni immaginavo un incontro con Alessio, uno di quegli incontri casuali e del tutto inaspettati che però ti rendono felice…

“Mi sentivo che ti avrei trovata qui” una voce mi svegliò dal mio sogno.

Mi girai di scatto, poiché non riconobbi il suono della voce, e vidi Luca che mi sorrideva.

“Ciao sconosciuto” dissi ridendo.

“Vedo che oggi stai bene”

“Sicuramente meglio di ieri… Niente scuola?” chiesi curiosa.

“In verità speravo che venendo qui ti avrei trovata. E vedo che le mie speranze non sono state vane” disse sorridendomi dolcemente.

Abbassai lo sguardo e le guancie si colorarono di rosso.

 

 

 

 

  
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