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Autore: CUCCIOLA_83    11/09/2006    6 recensioni
[..]«siamo sulla buona strada per imitare i Weasley» disse Remus, trattenendo a stento una risata, «non dirlo nemmeno per scherzo! E poi, sei anni tra un figlio e l’altro sono troppi. Siamo decisamente lontani dal loro ritmo» disse a sua volta Tonks, «dovremmo rimediare subito allora » disse Remus trascinandola sotto alle coperte[..]
Bene, rieccomi qui dopo un'estate di silenzio. questa è una FF nata per soddisfare alcune domande che sono sorte nella mia ff precedente "il regalo perfetto" ma non solo.
buna lettura
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio, Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci giunti alla conclusione di questa storia, spero che questo capitolo vi piaccia come i precedenti. Un grazie speciale alle persone che hanno commentato fino ad ora le mie storie, e un altro grazie a quelli che le commenteranno in futuro. Buona lettura.


le settimane passarono decisamente troppo lente per Tonks, lei che era sempre abituata a correre da una parte all’altra sia per lavoro che per diletto. Il suo unico svago era quello di aiutare la figlia nei suoi studi.

La mattina la dedicavano allo studio di materie babbane mentre il pomeriggio era riservata al mondo magico. Remus, costretto dalla moglie, rinunciò alla sua idea di tornare a casa tutte le sere, invece, decise di tornare ogni week end, con estrema gioia della sua streghetta, la quale on aspettava altro che vederlo tornare ogni venerdì sera per potergli raccontare tutte le cose che aveva imparato.

Il secondo week end di novembre stava per volgere e, mentre Andromeda ed Alexis erano uscite per fare una passeggiata, Remus e Tonks riuscirono a ritagliarsi un memento tutto per loro, «sono stanca di stare qui senza fare niente» sbuffò Tonks abbandonandosi tra le braccia del marito, la guaritrice Galt le aveva dato il permesso di avventurarsi fino al salotto per qualche ora al giorno, «lo so tesoro, ma non manca molto. In oltre così hai tutto il tempo che vuoi da dedicare ad Alexis, quando nascerà il bambino non ne avrai più così tanto» disse Remus, «questo è vero. Ma anche dopo il parto voglio continuare a seguirla negli studi. Mi piace farlo» disse Tonks, «e stai facendo un ottimo lavoro»confermò lui dandogli un bacio sulla fronte «grazie, ma è anche merito suo. Credo che per quanto riguarda lo studio abbia preso da te» disse sorridendo, «speriamo..» rise «ma a parte gli scherzi, avete già affrontato l’argomento “metamorfismo”?» chiese Remus, «più o meno. È solo che è così piccola. Io ho scoperto di essere così verso gli otto anni, lei ne ha solo sei. Non credo che possa capire a pieno la situazione» disse Tonks, «già, credo che per lei sia più che altro un gioco. Ed è proprio su questa strada che dovresti proseguire» disse, «cosa vuoi dire» chiese incuriosita, «quando eri piccola, non avevi altri metamorfomagus vicini che ti potessero aiutare a capire, invece, ora tu puoi fare per lei tutto il necessario per farle affrontare al meglio questa novità» le spiegò, Tonks ci pensò per qualche istante, poi «hai ragione, in questo modo per lei potrebbe essere meno traumatico» disse, Remus annuì.

Poco dopo un piccolo uragano entrò in salotto «siamo tornate!!» urlò piombando sul divano «ciao piccola, vi siete divertite?» chiese Remus, «sì! Siamo andate al parco e i miei capelli non hanno mai cambiato colore davanti agli altri bambini» disse particolarmente fiera di sé, «ma che brava!» si congratulò. Tonks, invece, ci mise qualche minuto a riprendersi dall’entrata della figlia «tutto bene?» le chiese Remus, lei annuì riprendendo fiato.

Quella stessa sera Remus tornò a Hogwarts, lasciandole di nuovo sole. Tonks ripensò al discorso fatto quel pomeriggio, quindi raggiunse la figlia in camera sua, rimase per un po’ a guardarla giocare con le sue bambole poi decise di entrare «ciao piccola. Cosa fai di bello?»le chiese sedendosi sul letto «c’è Mary che ha litigato con Lulù» rispose indicando le due bambole girate di schiena con le braccia incrociate «e come mai hanno litigato?» chiese ancora Tonks «per quello» disse indicando questa volta un vestitino fatto a pezzi «sì, le capisco è un bel vestito. Facciamo così» puntò la bacchetta verso il vestito e in un attimo questo tornò come nuovo poi, con un altro tocco di bacchetta ne fece comparire un altro identico» la bambina la guardò con ammirazione, adorava guardare i genitori fare delle magie «grazie mamma!» disse porgendo i due vestiti alle bambole, le quali gradirono molto e se l’infilarono subito. Alexis le osservò ancora un po’ mentre si pavoneggiavano con le altre bambole «ti va di parlare un po’?» le chiese Tonks, lei annuì e si mise seduta sul letto vicino alla madre «di cosa parliamo?» chiese, cosa ne pensi del metamorfismo?» le chiese, «non lo so. Mi piace avere i capelli diversi. Ma non mi piace che lo devo nascondere agli altri bambini. Succedeva anche a te quando eri piccola?» chiese la bimba, «certo, anche se io avevo otto anni quando tutto questo – s’indicò la testa dove i capelli cominciarono a cambiare colore – è venuto alla luce» disse Tonks, «eri spaventata?» chiese ancora «un po’. Non capivo perché fosse successo proprio a me. In più non avevo nessuno vicino che mi capisse davvero» le rispose «io ho te!» disse sorridente Alexis, «certo, quindi se hai qualche domanda non esitare a chiedere» Alexis cominciò a pensare, aveva così tante domande che non sapeva da dove cominciare «anche tu hai dovuto smettere di andare a scuola con i babbani?», Tonks annuì, «ma lo controlli bene..», «ora lo controllo, anzi non sempre, ma mi ci sono voluti tanti anni ed esercizi per riuscirci»disse Tonks, «e li insegnerai anche a me?» chiese con gli occhi luccicosi «ma certo tutto quello che vuoi!» disse ancora Tonks felice di vederla così desiderosa di imparare, Alexis le si gettò tra le braccia entusiasta all’idea d’imparare ad usare il suo potere al meglio.

*****

Per le successive due settimane madre e figlia si concentrarono molto sulle nuove lezioni. L’inizio non fu proprio dei migliori, ma col passare dei giorni le cose migliorarono sensibilmente. Alexis imparava velocemente tanto che agli inizi di dicembre era gia in grado di modificare la lunghezza dei capelli anche se di solo qualche centimetro.

Tonks era costretta a passare ancora buona parte delle giornate a letto ma questa “nuova missione” risultò di grande aiuto, e ben presto si ritrovò a dover ammette che mai nessuna missione affrontata in passato l’aveva mai gratificata tanto come aiutare la propria figlia a prendere dimestichezza col suo essere metamorfomagus.

Anche dopo il ritorno a casa di Remus le loro lezioni speciali, così le chiamava Alexis, continuarono ininterrottamente, sotto lo sguardo ammirato dello stesso Remus, era sbalordito nel vedere come Alexis ormai riuscisse a cambiare colore di capelli guardando un semplice cartoncino colorato mostratogli dalla madre.

Il pomeriggio del 24 dicembre giunse a casa Lupin una bellissima notizia, visto che nelle ultime settimane Tonks si era comportata bene, senza sgarrare mai dagli ordini dei guaritori, le diedero il permesso di partecipare alla festa della vigilia di Natale a casa Black, a patto che non si sforzasse troppo. Detto fatto, arrivati a casa Black, Remus fece sedere Tonks sul divano del salotto di fronte al camino e le ordinò di non alzarsi, per maggior sicurezza chiese a Ginny e Hermione di tenerla d’occhio. Nonostante, quel sentirsi continuamente osservata, Tonks, decise di non preoccuparsi era ben decisa a trascorrere una bellissima serata attorniata da tutti i suoi amici.

Seduti a tavola tutti ridevano e scherzavano, parlando degli argomenti più disparati, chi parlava del campionato di Quidditch, chi dei problemi nella classificazione di una nuova specie di Doxy, altri, o per meglio dire, altre discutevano sui vari nomi da dare al nascituro «se fosse una femminuccia un bel nome sarebbe Clarice, mentre se fosse un maschietto Jeffrey» disse Molly, «mamma non scherzare. Io invece direi Georgiana e Justin» disse Ginny, «davvero molto belli Ginny, ma anche Jeremy e Rebecca» disse a sua volta Hermione, «grazie, sono tutti davvero molto belli. Io e Remus come al solito siamo ancora in alto mare. Per scegliere il nome di Alexis abbiamo discusso per una settimana. Tanto che alla fine gliene abbiamo dati tre» disse Tonks cominciando a ridere, ma fermandosi di colpo «Tonks tutto bene?» chiese preoccupata Molly, «sì, sì certo, mi ha solo dato un calcio, mi ha presa un poco alla sprovvista» le rispose cercando d’apparire tranquilla, ma qualcosa dentro di lei le diceva che quello non era un semplice calcio del bambino, decise però di non darci troppo peso e la serata continuò tranquillamente.

Visto che la serata si stava prolungando più del previsto alcuni degli invitati, compresa la famiglia Lupin, decisero di trascorrere la notte lì.

La mattina seguente Tonks avvertì altre piccoli colpi provenire dal suo ventre, mentre tutti stavano scartando i rispettivi regali, agli occhi di Remus questa cosa non passò inosservata «tesoro tutto bene?» chiese preoccupato, «sì certo, è sol oche il piccolino è in vena di tirare calci» disse lei sorridendo, «ne sei sicura» chiese ancora, «certo.. questo è per me?» chiese cambiando discorso, Remus annuì, ma per il resto della giornata non le tolse gli occhi di dosso.

*****

Capodanno era ormai alle porte e da Natale, Tonks, non aveva più avvertito quegli strani calci del bambino.

Come sempre l’ultimo giorno dell’anno si ritrovarono tutti a casa black, per festeggiare insieme il nuovo anno. Nel grande salotto le decorazioni erano sfavillanti e coloratissime, gli invitati radunati vicino al camino, dove il fuoco scoppiettava allegramente, parlavano animatamente aspettando la cena, mentre i bambini, poco distanti dagli adulti, giocavano con delle costruzioni.

Verso le 20 Molly entrò annunciando a tutti di sedersi a tavola «forza bambini, di corsa a lavarvi le mani poi tutti a tavola» disse «anche noi mamma?» chiese Fred facendo il suo ingresso nel salone con suo fratello George «finalmente siete arrivati, in ritardo come sempre..certo! anche voi, subito a lavarvi le mani!» ordinò ai figli, i quali corsero subito dietro ai bambini.

La cena si rivelò, come sempre deliziosa e, come sempre, accompagnata da animate chiacchiere. Ad un tratto però si sentì infrangere a terra un bicchiere, calò per qualche istante il silenzio più total «Amore cosa ti succede?» chiese Remus, sorreggendo Tonks la quale non riuscì a rispondere a causa del dolore «mamma!!» urlò Alexis, correndo da lei. Nel giro di pochi secondi tutti i commensali, si radunarono intorno a Tonks, «lasciatela respirare! Non statele troppo addosso! Bill chiama subito qualcuno del San Mungo» disse Molly, prendendo in mano la situazione, «Charlie, Sirius portatela sul divano ma fate attenzione» i due ubbidirono, «stanno per arrivare i portantini mamma» disse Bill tornando dalla cucina, «perfetto. Ora, cara cerca di stare tranquilla, stanno per venire a prenderti» disse cercando di tranquillizzarla, «per portarmi dove?» chiese Tonks chiaramente confusa «in ospedale. Qui c’è qualcuno che ha fretta di conoscervi» disse sorridendo «no! È troppo presto! Remus è presto non può nascere adesso!» disse allarmata al marito «ma tesoro non sei tu a decidere, ora cerca di stare tranquilla» le disse accarezzandole la testa.

Dopo pochi minuti fecero il loro ingresso due portantini del San Mungo, i quali constata la situazione sparirono con Tonks, ma non prima d’aver dato le dovute indicazioni ai presenti, «Molly, puoi tenere Alexis con te questa sera?» chiese Remus, la donna annuì, «Andromeda vieni anche tu in ospedale?» chiese ancora, «certo, ma prima voglio avvertire Ted..» disse, on ti preoccupare ci pensiamo noi. Vai pure tranquilla» disse Arthur, «voglio venire anche io dalla mamma!» protestò Alexis, «ma piccola, potrebbero volerci delle ore..» disse Remus, «non m’importa !» replicò lei, «facciamo così, tu stai qui con me. Poi appena abbiamo notizie certe dalla nonna andiamo subito all’ospedale a conoscere il tuo fratellino o sorellina. Cosa ne dici?» le chiese Molly, Alexis ci pensò su per qualche istante «me lo prometti?» chiese, «certo!» la bambina allora annuì, «grazie Molly» così dicendo Remus ed Andromeda si smaterializzarono.

Riapparvero poco dopo al San Mungo, non chiesero nemmeno indicazioni, sapevano dove dovevano andare. Si diressero agli ascensori e salirono al sesto piano. Appena uscirono dall’ascensore non fecero fatica a trovare Tonks, bastò seguire le urla di protesta «non ho alcuna intenzione di entrare lì dentro senza mio marito!» urlò, «ma signora il bambino sta per nascere dobbiamo andare..» cercò di dire un’infermiera, «no!»replicò Tonks, Remus corse da lei «sono qui tesoro!» disse avvicinandosi, «Remus sei arrivato! Non volevo entrare senza di te» disse piangendo, un po’ per il dolore, un po’ per la felicità «ora possiamo andare» disse ancora Tonks, l’infermiera sorrise, ormai era abituata ai modi di fare delle partorienti. Andromeda, che nel frattempo si era avvicinata, li tranquillizzò sul fatto che sarebbe andata lei ad avvertire Molly e tutti gli altri, altrimenti Alexis non le avrebbe più rivolto la parola. In pochi istanti la sala d’attesa si riempì di gente in trepidante attesa.

Nel frattempo in sala-parto la situazione era altrettanto movimentata. Tonks stritolava la mano di Remus ad ogni contrazione,mentre Remus, cercando d’ignorare la prossima perdita dell’arto, cerava d’incoraggiarla a spingere, «Tonks ci siamo quasi» disse Libby, «hai sentito piccola? Manca poco» disse a sua volta Remus, «amore ti prego scambiamoci le parti per un po’, non ce la faccio più» disse Tonks al limite delle forze, «resisti, so che puoi farcela» le disse Remus accarezzandole la testa con la mano ancora integra, «no! Non ce la faccio!» urlò Tonks mentre un’altra contrazione stava arrivando, «sì che puoi farcela!» continuò lui «ci siamo! Un’ultima spinta!» disse all’improvviso Libby «hai sentito? Ci siamo!» ripeté Remus, Tonks annuì e alla successiva contrazione spinse più forte che poté «brava! Così! Eccolo!» disse Libby alzando il bimbo in modo che anche Tonks riuscisse a vederlo, «è un maschietto!» disse ancora Libby, poi lo passò alle infermiere che lo lavarono prima di portarlo tra le braccia della neo mamma, «è un bambino bellissimo» disse avvicinandosi a loro, «proprio come la sua mamma» disse Remus dandole un bacio «chiama Alexis, voglio che lo veda prima di tutti gli altri» disse Tonks ancora visibilmente affaticata, «certo, tutto quello che vuoi» disse Remus, «resta pure qui, vado io a chiamarla» disse Libby lasciandoli soli.

Poco dopo Alexis fece il suo ingresso accompagnata dalla guaritrice, «vieni qui, dobbiamo presentarti qualcuno» disse Remus, la bimba si avvicinò «è così piccolo!»esclamò, «già, tu eri piccola così quando sei nata» le disse Tonks, poi Alexis sfiorò la manina del piccolo con un dito, a quel contatto il bimbo aprì gli occhi e le strinse quello stesso dito «guardate!» disse entusiasta «ha capito che sei sua sorella» disse Remus, «ha già un nome?» chiese Alexis, Remus e Tonks si guardarono «veramente no..» disse Remus, «posso sceglierlo io?» chiese ancora, «ma certo» rispose Remus, «bene ma devo decidere tra tre nomi» disse la bimba con fare pensieroso «e quali?» chiese incuriosita Tonks, «Logan, Maximilian e Nathan» disse, «sono davvero dei bellissimi nomi» disse ancora Tonks, «scusate se vi disturbo, ma la neo mamma deve riposare» disse l’infermiera entrando nella stanza, «va bene, amore torniamo domani mattina» disse Remus, «hey aspetta, guarda che ore sono» disse Tonks improvvisamente, l’orologio che Remus portava al polso segnava mezzanotte e quindici, «buon anno amori miei» disse ancora Tonks dando un bacio a tutti e tre, « lo sarà. Buon anno»disse a sua volta Remus, poi lui e Alexis uscirono, mentre l’infermiera adagiava il bimbo nella culla.

Tornati in sala d’attesa vennero praticamente assaliti da amici e parenti «allora com’è?» chiese Molly, «è un bambino stupendo» rispose Remus, «come lo chiamerete?» chiese Hermione, «lo devo scegliere io» disse orgogliosamente Alexis, «davvero? Allora sarà sicuramente un bellissimo nome» disse ancora Hermione, «di sicuro è stato un capodanno diverso da tutti gli altri»disse Sirius facendosi avanti «questo è poco ma sicuro» disse Remus, «credo che sia ora di tornare tutti a casa, è stata una lunga serata» disse Molly, «grazie a tutti per essere rimasti qui. Molly mi dispiace per la tua cena» disse Remus, «non dire sciocchezze, mai nessuna interruzione è mai stata così gradita» rispose la donna, «ci vediamo domani» disse ancora prima di allontanarsi con il resto della comitiva.

*****

Appena mamma e figlio tornarono a casa, ci fu un grande via vai di amici e partenti, tutti ansiosi di conoscere il nuovo arrivato.

Tutti quanti appena lo videro notarono subito una strabiliante somiglianza con Remus. aveva i suoi stessi occhi ambrati, il suo stesso naso e le sue orecchie, per non parlare dei bellissimi capelli biondi che gli contornavano il visetto tondo.

Alexis ci mise qualche giorno a decidere il nome giusto, ma alla fine decise per Maximilian.

La sera prima del ritorno a scuola, Remus e Tonks si ritrovarono ad osservare il piccolo Maximilian, che dormiva tranquillo nella sua culla, «non mi stancherei mai di guardarlo. Mi voglio imprimere nella mente la sua immagine» disse Remus, «se vuoi ti manderò delle foto tutti i giorni, in oltre la metropolvere è sempre aperta» disse Tonks rimboccandogli un poco le coperte, «vorrei portarvi tutti con me, ora più che mai» disse ancora Remus, «appena potrà affrontare un viaggio così lungo, verremo a trovarti» rispose «non vedo l’ora» commentò lui, «vieni torniamo in camera. Non vorrei che si svegliasse» disse Tonks. Prima di tornare in camera loro passarono prima in quella di Alexis, dove la bimba dormiva tranquillamente abbracciata al suo peluches.

Una volta tornati in camera, si misero a letto, Remus la prese tra le braccia e sospirò «cosa c’è?» chiese Tonks, «niente, pensavo a tutto questo» disse lui, guardandosi in torno, «è tutto così.. perfetto. Mai, in passato, avrei osato sperare tanto» disse ancora, «ti capisco. Prima d’incontrarti mai avere creduto di volere un figlio. Ora ne abbiamo addirittura due» disse Tonks, «siamo sulla buona strada per imitare i Weasley» disse Remus, trattenendo a stento una risata, «non dirlo nemmeno per scherzo! E poi, sei anni tra un figlio e l’altro sono troppi. Siamo decisamente lontani dal loro ritmo» disse a sua volta Tonks, «dovremmo rimediare subito allora » disse Remus trascinandola sotto alle coperte, «no lasciami! Remus il solletico no!» urlò Tonks, tra le risate, «ho partorito da una settimana, non credo che..» disse ancora, «sei stupenda come il primo giorno. Ti amo» disse Remus senza lasciarle finire la frase, e baciandola «anche tu non sei male. E anche io ti amo» disse ricambiando il bacio, accoccolandosi meglio tra le braccia del marito.

Rimasero così, abbracciati per tutto il resto della nottata sognando, forse, la loro nuova famiglia allargata..

   
 
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