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Autore: Shade Owl    01/02/2012    1 recensioni
Altri sei mesi sono ormai passati dal giorno in cui Timothy Anderson ha scelto di mantenere i propri poteri demoniaci. Ora però le cose sembrano farsi di nuovo complicate, e ancora una volta l'Alleanza delle Ombre è coinvolta. Un nuovo potere, dormiente da millenni, si è improvvisamente ridestato. La battaglia finale con l'Alleanza sembra imminente. Ma è davvero così, o siamo solo all'inizio di qualcosa di più grande?
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sangue di demone'
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Timmi non stava più guardando la strana luce rossastra già da un po’, poiché aveva deciso di voltarsi di nuovo verso il turbine in cui si trovava Miley, che in quel momento aveva tutta la sua attenzione: progressivamente, la sua energia andava scemando, disperdendosi con estrema ed esasperante lentezza. Il mezzodemone corse rapidamente lassù, troppo fremente di sapere cosa stava accadendo per rimanere ancora fermo lì.
Quando fu in prossimità della cima il tornado era già quasi esaurito. Nadine, Devon e la sirena erano indietreggiati di diversi passi, così da evitare di venire attirati dal grande risucchio del vento. Miley, appena visibile oltre la cortina vorticante che svaniva di fronte a loro, era leggermente sollevata da terra. Aveva gli occhi chiusi, ed i capelli le frustavano il volto. Era bagnata fradicia, dalla testa ai piedi, tanto che un po’ d’acqua gocciolava a terra formando una pozza fangosa sotto di lei. Piccole fiammelle si stavano spegnendo al limitare del terreno smosso dalla tromba d’aria, come se un falò fosse arso lì per tutto il tempo.
- Come sta?- chiese alla sirena, la sola che potesse saperlo.
Lei fece un verso non compromettente ed inclinò la testa di lato.
- Questo che vuol dire?- chiese Devon.
- Che non ha voglia di rispondere.- sospirò Timmi - Ma se fosse importante lo farebbe.-
- Cosa ne è stato dei demoni?- chiese Nadine.
- Se la sono fatta sotto. E comunque, avevano un saporaccio.-
Il ciclone, finalmente, terminò. Le saette si spensero, e le fiamme scemarono. Miley toccò terra, e le ginocchia le cedettero. Devon corse da lei, afferrandola al volo prima che cadesse.
- Ehi!- esclamò - Miley, come va?-
La ragazza aveva gli occhi chiusi, e non rispose. Respirava appena.
- Miley!- esclamò il ragazzo.
Nadine guardò Timmi.
- Cos’ha?-
Lui scosse la testa e si voltò verso la sirena, che gli rispose con uno sguardo neutro, stringendosi nelle spalle.
- Io sento le emozioni. Niente altro.- disse, a mo’ di scusa.
Il mezzodemone si avvicinò rapidamente a Devon, che adagiò piano Miley sul terreno, lontano dalla pozza fangosa o dalla cenere. Intanto si vedevano già Alis, Jo, Xander, Skin, Trys, Raven e Darth, che parevano piuttosto provati.
- Fammi provare un secondo…- disse al ragazzo.
Lui si fece da parte, permettendogli di esaminare Miley.
- Oooh, sono distrutto…- gemette Jo.
- Lo siamo tutti…- gli ricordò Xander - Ehi, cos’ha Miley?-
Nadine fece loro cenno di tacere, mentre Trys si avvicinava a Timmi.
- Vuoi una mano?- chiese - O tutte e due? Ma poi rendimele.-
- No. E ingoiati la lingua.- rispose il mezzodemone, mettendole una mano sulla fronte.
La tastò delicatamente per qualche tempo, controllando se respirava ancora, quante pulsazioni aveva ogni dieci secondi e qual’era la sua temperatura approssimativa. Alla fine…
- Non sento il polso…- mormorò piano, così che Devon non lo sentisse - Ma non mi sembra morta… è strano… prova tu.-
Il Folletto si chinò e le pose una mano sul capo, rimanendo in silenzio per qualche secondo.
- È ibernata.- sentenziò alla fine - Non è morta, ma sta… come dire… dormendo. Un po’ come quegli animali che si appisolano per un po’ e poi si svegliano… come si chiamano…-
- Il ghiro, vuoi dire.- disse Raven.
- Sì, quello… e anche l’orso bruno, il tasso…-
- D’accordo, ma come la svegliamo?- sbottò Devon.
Timmi si accigliò un momento, soprappensiero.
- Mmmh…- mugugnò - Donovan, ti va di fare una prova?-
- Che prova?- chiese lui, sorpreso.
- Di magia.- rispose Timmi - Credi di averne ancora per una rianimazione?-
Il ragazzo sgranò gli occhi.
- Ti ricordi che con lei non funziona, vero?-
- Tu prova!- sbottò il mezzodemone - E fai in fretta, che voglio andare a dormire!-
Xander guardò Jo ed Alis che, come lui, non sembravano capire la richiesta di Timmi, poi si avvicinò e pose le mani vicine al petto della ragazza.
- Ehm…- guardò l’amico per un’ultima volta - Sei… proprio sicuro?-
- E fallo!- sbottò seccato.
Ancora un po’ dubbioso, il ragazzo si inginocchiò accanto a Miley e pose le mani a poca distanza dal suo petto. Una pulsazione lucente, simile ad un battito, o all’onda che si crea in acqua dopo averci lanciato dentro un sasso, si propagò lentamente dai suoi palmi, diffondendosi in tutto il corpo della ragazza. La sua pelle della riacquistò subito colore, mentre inspirava di colpo ed apriva gli occhi. Sotto gli sguardi attoniti di tutti si rialzò rapidamente, così in fretta che Xander fece appena in tempo a spostarsi.
- Miley!- esclamò Devon, correndole incontro per abbracciarla.
- Com’è possibile?- chiese Nadine - Pensavo che il Talismano…-
- Non esiste più.- spiegò semplicemente Timmi, rialzandosi con un sorriso - Ora è andato. Sparito, definitivamente.-
- Cosa?- esclamò Miley, rialzandosi a sua volta - Cos’è successo? Di che stai parlando?-
- Del tuo talismano e di ciò che è successo.- rispose il mezzodemone - Non ne sono del tutto certo… ma credo che la magia della Convergenza fosse troppa persino per lui: l’ha assorbita, okay, ma alla fine ha dovuto cedere. Era impazzito, dopo lo shock del trasferimento, e così non ha potuto sopportare il carico magico della Convergenza.-
- E ora è… finito?- chiese Devon, sorpreso.
- Sì.- annuì lui - Almeno, questo è ciò che sembra. Sono sicuro che Gabriele sarà d’accordo con me.-
Si avvicinò a Miley ed alzò una mano.
- Facciamo una prova.-
Accese un lume magico, che brillò pigramente nel suo palmo ad una distanza dal corpo della ragazza che, una volta, sarebbe stata proibitiva. E non accennava a diminuire di intensità.
- Funziona!- constatò Miley - Allora sono…-
- Libera.- ridacchiò Timmi, spegnendo la luce - Ragazza mia, levati di torno.-
- Volentieri!- rispose lei - E stavolta, senza offesa, spero proprio che tu non ti faccia più vedere in giro.-
Scoppiarono tutti quanti a ridere, e finalmente lo fecero di cuore e sul serio: cominciavano a realizzare che, dopo tutto quello che avevano passato, erano riusciti a sconfiggere la più tremenda società segreta di maghi oscuri e fermato una catastrofe capace di distruggere tutto quello che conoscevano per sempre. Cos’altro poteva accadere, ora?
Qualcuno alle spalle di Timmi prese a battere lentamente le mani, quasi con scherno, producendo un suono strano e disuguale, come di carne contro metallo.

- Bravi.- disse Demon, avanzando lentamente incontro al gruppo - Molto bravi. Una fantastica esibizione. Almeno, questo è quanto mi è stato detto…- aggiunse ridacchiando - Io ho potuto vedere poco… ma ammetto che siete davvero impressionanti, anche a vedervi così.-
Darth e Trys si irrigidirono immediatamente vedendolo, e non passò un istante prima che prendessero le loro armi. Timmi aggrottò la fronte.
- Che vi prende?- chiese - Questo chi è?-
- Ah, non lo sai?- ridacchiò con leggerezza l’altro, incrociando le braccia - Bhè, il mio nome è Demon. Forse lo conosci.-
Sentendo quelle parole anche Devon, Raven e Skin si armarono, mentre Jo, Xander, Alis e Nadine sussultavano, stupiti e spaventati insieme.
Nessuno di loro, tranne Trys e Darth, aveva mai visto Demon in vita sua, ma tutti ne conoscevano la storia: un tempo era stato il più potente e spietato servitore degli antichi Custodi dell'Eden, che lo avevano usato come esecutore materiale per portare a compimento i peggiori misfatti della storia della magia.
Per mano sua erano morti in molti, direttamente o indirettamente, e tra essi c’era anche la famiglia adottiva di Cannella, e sulla lista di vittime che si era lasciato dietro comparivano persino Allan e Mirto Addley, i genitori di Liz.
Durante l’ultima battaglia diversi Templari che si erano imbattuti in lui avevano perso la vita, e nessuno era mai stato in grado di combattere alla pari con lui, quando era al massimo delle sue forze.
Questo fino a quando, nella Piana dell’Eternità, l’ultimo rifugio dei Custodi dell’Eden, lui e Daniel non avevano combattuto uno contro uno. C’erano volute ore, secondo le voci che giravano al Sommo Concilio, e quando finalmente l’attuale Custode della Vita era riuscito ad avere la meglio sul proprio avversario era tornato al campo trascinandosi sul terreno a causa delle ferite. In compenso, Demon era stato finalmente sconfitto e ucciso durante la lotta.
O almeno, questo era ciò che sapevano fino a quel momento.
- Demon?- ripeté Timmi, che si era rannicchiato come suo solito - L’Artiglio d’Acciaio?-
Lui sorrise tra sé.
- Già.- disse piano - Un uccellino mi ha detto che hai un nome simile anche tu. Ma tu non sei d’acciaio… sei nero, giusto?-
- Cosa fai qui?- chiese Darth.
Demon si strinse nelle spalle.
- Faccio solo qualche prova.- rispose semplicemente - Voglio verificare ciò che sono in questo momento.-
- Ah, bhè, quello posso dirtelo io…- sbuffò Timmi, prendendo la Fiaccola.
Fece per avventarsi contro di lui, ma la sirena lo afferrò all’improvviso per il codino, strappandogli un guaito di dolore e sorpresa, mentre Demon scoppiava a ridere per la comicità della scena.
- Cosa cavolo ti prende?- sbottò, massaggiandosi la nuca.
La sirena aveva una faccia insolitamente spaventata, quasi al limite del panico. I suoi occhi sgranati saettavano da lui a Demon con rapidità incredibile, ed era persino più pallida di quanto non lo fosse Miley quando era svenuta.
- Che c’è?- chiese in tono più preoccupato.
- Lui…- mormorò pianissimo, così tanto che dovette chinarsi per capire - Lui è il nemico.-
- Eh, chissà perché me l’aspettavo…-
- Lui è la Bestia.-

Timmi sentì lo stomaco serrarsi come se fosse stato stretto in una morsa incandescente, mentre tutto il suo sangue fuggiva via dal volto a velocità spettacolare. Avvertì persino un capogiro che minacciò di farlo crollare a terra.
Cercando di non tremare si voltò verso Demon, che era rimasto lì dov’era, a braccia incrociate, infine guardò Trys, Darth, Raven e Skin, che a loro volta si erano avvicinati per sentire le parole della sirena. Tutti e quattro avevano una faccia orrenda, e non dubitava di averla a sua volta.
- Xander…- gemette - Qui. Subito.-
Il ragazzo corse vicino all’amico. Non gli sfuggì l'utilizzo del suo nome.
- Cosa c’è?- chiese.
- Agguanta tutti e levatevi di torno.- sbottò - Immediatamente. Questo qui è l’Anticristo.-
Persino lui impallidì.
- Cosa?-
- Mandaci immediatamente qualcuno perché ci aiuti… e che non sia meno potente di un Custode dell'Eden! E ora via!-
Il mago corse ad afferrare la mano di quanta più gente possibile, proiettandosi in fretta, mentre Skin, Darth, Trys e Raven si disponevano a ventaglio attorno a Timmi.
La Valchiria si liberò dei machete, che lasciò cadere a terra, e pose le mani di fronte a sé, stringendole a pugno, una sopra l’altra. Tra le dita le comparve Gungnir, la vecchia lancia di suo padre. Gli altri tornarono a sguainare le loro armi, e il mezzodemone serrò la presa sul manico di Nova, pronto alla lotta.
Mentre i ragazzi scomparivano alle loro spalle, Demon li osservò attentamente, sogghignando. Non sembrava essere minimamente preoccupato.
- Il grande Pentacolo.- ridacchiò - Ovvero, i Precustodi.-
- I che?- sbottò Trys - Come hai osato chiamarci, Demon?-
- Precustodi.- ripeté lui - Questo è ciò che siete, dopotutto.-
- Col cavolo che siamo Precustodi!- replicò Timmi, stringendo Nova nel pugno.
- Ma davvero?- rise lui - Andiamo, guardatevi: cinque combattenti di eccezionale abilità e potenza, capaci di tenere testa ad un numero di nemici assai superiore al loro, che lavorano per i Custodi dell'Eden. Quattro uomini e una donna. Ed il capo del gruppo è demone per metà. Un Artiglio, per giunta.- mise le mani sui fianchi, sempre sogghignando e guardando Timmi - Noi eravamo cinque, quattro uomini e una donna, la mia amata sorellina. Il mio stesso nome mi rende un demone per metà, e mi chiamavano Artiglio d’Acciaio.- aggiunse, mostrando la mano infilata nel guanto - Come vedete, siamo uguali. Voi potete anche farvi chiamare Pentacolo, ma resterete sempre Precustodi. Come noi, siete gli infallibili servi dei Custodi dell’Eden.-
- Eh, dillo a Daniel…- ridacchiò Darth - Quando ha finito con te, non abbiamo più trovato il corpo.-
Demon si sarebbe dovuto incupire, ripensando a quel terribile fallimento, ma contro ogni loro aspettativa si mise a ridere piano, scuotendo la testa.
- Ah, caro il mio Darth…- ridacchiò - Credi forse che si tratti di questo? Io ero un Precustode, vent’anni fa, ma non ho mai saputo nemmeno lontanamente da dove venissi. Il mio potere era soppresso da quelli che i Custodi dell’Eden mi avevano elargito, e non ho mai potuto scoprire niente di tutto questo, fino ad ora.-
Skin aggrottò la fronte.
- E chi ti avrebbe… illuminato?- chiese.
- Un vostro caro amico…- ridacchiò Demon - Non so come si chiama. È un Elfo sfregiato, veste sempre di nero.-
Timmi sputò.
- Il Tredicesimo Membro.- grugnì - E ti pareva… dovevamo immaginare che non era affatto morto, quel grandissimo bastardo…-
- E sarebbe stato lui a riportarti in vita?- sbottò Darth - Come ha fatto?-
- Non mi ha riportato in vita.- corresse pazientemente l’altro, incrociando nuovamente le braccia, ostentando un’espressione distesa e rilassata che loro non avevano - Questo perché non ero affatto morto. Non ero ciò che sono ora, con i poteri soppressi, ma il mio vero e proprio essere non ha lasciato che la mia vita scomparisse. Così, mi ha conservato, mentre venivo mandato… altrove. In un luogo che è oltre spazio e tempo, in cui ho come dormito.- il suo sguardo sfumò per qualche attimo, come se osservasse qualcosa che per loro era invisibile - Dormito profondamente. Incapace di andare da qualsiasi parte che non fosse il niente in cui mi trovavo…- alzò gli occhi, incrociando quelli di Timmi - Faceva freddo. Era buio. Ed ero da solo.-
- E magari ti aspetti che ci mettiamo a piangere?- sbottò Timmi - Senti, risparmiaci le lagne, perché non avrai alcuna compassione da parte nostra. Ora, vogliamo procedere?-
Demon sogghignò, tornando ad assumere il suo atteggiamento di superiorità e sicurezza.
- Molto bene. Non mi lagnerò.- disse, allargando le braccia - Lo farete voi, al posto mio.-
Timmi sputò ancora.
- Arrogante…- grugnì.
Attivò la Fiaccola e si lanciò all’attacco.

Demon scomparve con una rapidità sorprendente mentre lui calava la Fiaccola, e riapparve immediatamente alle sue spalle.
Senza esitare, Darth e Trys si avvicinarono con le armi nel pugno, ma non l’avevano neanche toccato che lui, alzando semplicemente le mani, riuscì a fermare le due lame ad almeno cinque buoni centimetri dal suo corpo per poi respingerle con forza indietro, tramite una vera e propria onda d’urto che sollevò i due senza alcuno sforzo, facendoli ricadere pesantemente a terra sulla schiena.
Raven, roteando sopra la testa la lancia, raggiunse Demon con una rapida piroetta mentre Skin lo attaccava da un fianco e Timmi alla schiena. Lui evitò Skin, respingendolo con una gomitata al volto, si chinò per schivare Raven, calciandola poi all’addome e facendola rotolare via, ma incassò il colpo di Timmi.
Il mezzodemone lo prese alla spalla destra, e continuò a calare diagonalmente la Fiaccola con il preciso intento di tagliarlo in due. Era stato facile, tutto sommato. Come Anticristo, non era poi un granché.
Ma quando la Fiaccola raggiunse la fine del corpo avversario non c’era alcun danno visibile. Non un taglio, né un graffio o un’ustione provocata dalla fiamma magica. Niente di niente.
- Ma che cavolo…- farfugliò Timmi, spiazzato.
Demon si voltò con calma, mettendo le mani sui fianchi, e sorrise pazientemente al mezzodemone.
- Ooops.- ridacchiò.
Raven, Darth, Trys e Skin rimasero a terra, stupefatti. Timmi, invece, cominciò a ringhiare.
- Okay…- sbottò, gettando via Nova e togliendosi la mitena destra - Ora beccati Risucchio…-
Puntò il vortice contro di lui, aprendolo a piena potenza, con il preciso intento di farne un mix indefinibile di molecole distrutte, ma Demon non si scompose affatto: per quanto tremenda fosse la forza dell’aspirazione, tanto che polvere e sassolini venivano attirati all’interno di Risucchio, lui si limitò ad afferrare con la mano sinistra il palmo di Timmi, coprendo perfettamente il foro magico che vi era stato praticato all’interno.
A quell’atto, Risucchio cessò all’istante di assorbire.

Timmi spalancò la bocca e gli occhi, fissando ciò che mai, in quindici anni, gli era capitato di vedere: Risucchio era stato bloccato da qualcuno. O meglio, dalla mano di qualcuno.
- Prova con l’altra.- rise piano Demon, mentre alle sue spalle tutti quanti guardavano allibiti la scena - Prova con Riflusso.-
Senza esitare un istante, Timmi portò la mano sinistra alla bocca e si tolse la mitena aiutandosi con i denti, per poi puntare il vortice sinistro contro l’avversario: era da un pezzo che lo caricava, e solo quel giorno aveva accumulato molta energia.
L’avrebbe disintegrato.
Prima che riuscisse ad aprirlo Demon afferrò anche quel palmo con l’altra mano. Timmi sentì chiaramente la fiammata accumularsi e premere, senza tuttavia riuscire ad aprirsi la strada. Come Risucchio, anche Riflusso era inutile.
Sogghignando, Demon lo calciò forte al petto, mandandolo gambe all’aria e lasciandogli immediatamente le mani. I vortici esplosero con fragore in due direzioni diverse, mentre Timmi cadeva indietro per un paio di metri. Li richiuse immediatamente, cercando di ritrovare l’orientamento e il lume della ragione, portando lo sguardo sull’avversario…
All’improvviso il corpo di Demon sussultò leggermente, trafitto alle spalle dalle lame di Skin, dall’asta affilata di Trys, dalla spada di Darth e dalla lancia di Raven. Le punte di ogni singola arma spuntarono dal suo petto, immacolate come se nemmeno avessero incontrato il sangue, e a quanto pareva, Demon non le sentì neanche: continuò a sorridere, guardandole solo vagamente incuriosito, poi si voltò con la massima tranquillità.
Skin fu l’unico che riuscì ad estrarre le armi, essendo quelle fissate nei bracciali della tuta, ma Raven, Trys e Darth persero la presa e furono costretti ad indietreggiare. Visto da dietro sembrava una sorta di strano porcospino.
- Bhè, direi che mi basta, per adesso.- disse, scuotendosi vigorosamente fino a che la lancia, la spada e l’asta non caddero a terra con qualche tintinnio - Ora possiamo chiuderla qui.-
Alzò il guanto di metallo. Sui polpastrelli si erano accese piccole luci color blu elettrico, dalle quali partirono cinque sottilissime scariche elettriche che conversero verso il centro del palmo, accumulandosi rapidamente in un globo via via sempre più grande e lucente.
Timmi non riuscì ad alzarsi in tempo, e in ogni caso era così sconvolto che non sarebbe mai riuscito a fare alcunché: dalla mano di Demon partirono quattro folgori, talmente potenti che trafissero da parte a parte membri del Pentacolo che aveva davanti, sollevandoli da terra e sbattendoli sulle rocce dell’anello di pietra, tanto forte da frantumarle completamente.
- NO!- gridò Timmi.
Demon si voltò, abbassando la mano, e lo guardò con sufficienza.
- Credo che tocchi a te.-
Alzò il guanto metallico e ripeté la magia. Prima che il mezzodemone riuscisse a scansarsi, una saetta persino più grande e lucente di quelle che avevano colpito gli altri lo passò da parte a parte, facendogli sputare un sacco di sangue e sollevandolo da terra.
Un dolore accecante gli esplose addosso, facendogli impazzire il cervello e i nervi, come se gli avessero sparato addosso un getto di metallo fuso. Ricadde oltre il cerchio di macigni, rotolando poi giù per il pendio. Quando si fermò, in fondo alla conca, non si muoveva.

Demon abbassò la mano sogghignando e guardò il guanto metallico con un misto di soddisfazione, gioia repressa e sorpresa: l’energia e la magia che l’avevano attraversato un momento prima, nuove e mai sperimentate in vita sua (e di vita ne aveva vissuta eccome), erano sparite nell’istante in cui aveva interrotto l’attacco, ma sapeva di poterle richiamare in qualsiasi momento volesse.
Fletté una volta le dita, estatico, e poi ridacchiò con esultanza.
- Ah!- esclamò - Niente male.-
Sorridendo compiaciuto, alzò lo sguardo verso il luogo dove aveva lasciato il Tredicesimo Membro e il mercenario che lo assisteva. Fece un gesto di saluto, portandosi la mano alla fronte e poi allontanandola rapido, quindi si proiettò di nuovo lassù.
- Ben fatto.- disse il Tredicesimo Membro, compiaciuto - Uno splendido spettacolo, Demon.-
Lui annuì.
- Sei sicuro che quelli fossero il meglio, vero?- chiese - Non ho mai visto gli altri, ma il Folletto e il Templare li conosco bene. E non sono mai stati granché.-
- Sono migliorati tantissimo da quando li hai conosciuti tu.- lo rassicurò lo stregone, serissimo, incrociando le braccia ed annuendo - E la Valchiria, il Fantasma e l’Artiglio Nero sono anch’essi degli stupefacenti esseri magici, forti come pochissimi tra i normali esseri umani. Ti sei battuto con i migliori e più potenti esseri magici che si possa desiderare, se escludiamo Elizabeth Addley, gli Arcangeli o i Custodi dell'Eden.-
Demon reclinò il capo leggermente, fissando il Tredicesimo Membro come se stesse pensando a qualcosa. A Marcus ricordò un uccello da preda che studia la sua cena.
- Elizabeth…- mormorò - Quanto vorrei rivederla… dev’essere cambiata molto. Di certo sarà cresciuta…-
- Avrai l’occasione che desideri tanto.- assicurò il Tredicesimo Membro - Ma ora dobbiamo andarcene, prima che arrivino i rinforzi che Timothy Anderson aveva chiesto. Non posso assicurarti una vittoria contro i Custodi dell'Eden. Non ora, certamente. Sei appena tornato, potresti avere problemi nel batterti da solo con loro.-
Lui cambiò immediatamente espressione: il suo sguardo divenne meno distante, fissandosi in quello dell’Elfo, e il volto gli si indurì.
- D’accordo, come vuoi.- disse secco - Ma mettiamo bene in chiaro una cosa, signor grande stregone: di certo ti devo un favore, e te ne sono grato, ma questo non ti rende il mio padrone. Avrò anche l’aspetto di un trentenne ma tu, rispetto a me, sei un ragazzino a cui ancora gocciola il naso. Farò quello che dico io, se lo dico io. Non seguirò gli ordini di nessuno.-
- Ma certamente.- concordò in fretta il Tredicesimo Membro, chinando leggermente la schiena in segno di rispetto - Qui nessuno ti chiede di seguire ordini. Io non sono il tuo padrone, né pretendo di esserlo solo perché ti ho liberato. Vedimi come… come un maestro. Ti insegnerò ciò di cui avrai bisogno per sfruttare le tue potenzialità, e in cambio chiedo solo di essere tuo consigliere ed alleato.-
Demon lo guardò per qualche istante, poi annuì.
- Molto bene.- disse - In tal caso, ti faccio un piccolo regalo per suggellare il nostro patto.-
Mosse un braccio davanti a lui, e il suo volto cominciò a rigenerarsi rapidamente, fino a riacquistare l’aspetto originale. L’occhio tornò persino nell’orbita, e l’orecchio ricrebbe.
Vagamente sorpreso, lo stregone si tastò la porzione di faccia un tempo distrutta, poi sorrise.
- Ti ringrazio.- disse - Ora, se permetti, ti condurrò dove potremo essere al sicuro.-
Gli mise una mano sulla spalla, sparendo nell’aria. Marcus li seguì, con addosso un gran brutto presentimento.

Dubito che stavolta posterò in anticipo... mi sa che qualcuno mi verrà a fare le macumbe sul pianerottolo, stanotte. I miei lettori Ely79, LullabyMylla, _Arse_, NemoTheNameless, RahizelRahtalos e Fantasy_40, quindi, vanno ringraziati anche per la loro pazienza.

   
 
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