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Autore: Pinca    02/02/2012    2 recensioni
Se Goten fosse nato femmina e non maschio, con l'aspetto e il temperamento del piccolo Kakaroth. Una Goten diversa dalla sua controparte maschile, col sangue che ribolle dal desiderio di combattere e diventare sempre più forte. Una Goten che, a dispetto del Goten spensierato che conosciamo, è frustrata da quella che sembra essere una incapacità legata al genere di riuscire a superare il limite che permettere ad altri saiyan, come suo padre e il suo maestro, di raggiungere il livello del super saiyan.
speriamo bene! :P
dal capitolo 5:“Scordatelo! Chiedilo a tuo figlio di fare da bambinaia!”
“Gohan deve studiare!” poi l’aveva incastrato con un’azione subdola come solo le femmine potevano fare, e si era rivolta ai tre marmocchi. “ Bambini, non siete contenti? Vegeta giocherà con vuoi tutto il tempo!” Neanche il tempo di poter ribattere e negare categoricamente che gli erano già addosso, o almeno, l’entusiasmo di Trunks era bastato per tutti e tre, e questo lo fece desistere quanto bastava per permettere a quell’infida femmina di incastrarlo definitivamente!
Genere: Avventura, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gohan, Goten, Un po' tutti, Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: Gender Bender
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2got
 
2. Vegeta, meglio di un estimato dottore

Dopo una dozzina di mugugni di assenso, l’estimato dottor Ceppi, un uomo anziano dai baffi e sopracciglia talmente folti da coprire bocca e occhi, concluse con un “certo, capisco”.
Non sembrava affatto turbato dal fatto che una piccola furia stesse smantellando il suo bello studio immacolato. Ad ogni parola disperata della madre lui annuiva, e volle parlare anche con Gohan da solo facendo delle domande che diedero anche abbastanza fastidio al ragazzino, e gli assicurò che la sua era una famiglia perfettamente normale e lo era sempre stata.
Alla fine arrivò il momento della visita che si concluse nel giro di pochi secondi. Non appena il dottore puntò una lucina nell’occhio destro di una Goten in tumulto stretta tra le braccia di Gohan, con la coda gli aveva afferrato il polso e aveva ben pensato di piantare i dentini nella sua mano rompendogli qualche osso.
Il dottore ne aveva ricevuti di morsi nell’arco di tutta la sua esimia carriera, ma mai nessun bambino gli aveva spezzato le ossa. E burbero, mentre l’infermiera gli medicava la mano, diede un flacone alla povera disgraziata madre di quella peste.
“Intanto datele queste pillole! Qualunque patologia o ritardo mentale possa avere è un pericolo pubblico e potrebbe fare del male a qualcuno!”
Uscendo dallo studio Chichi era distrutta. Era successo il peggio, avrebbe dovuto dare delle pillole alla sua bambina, al suo dono del Cielo. E alla fine scoppiò in lacrime, e pianse piena di amarezza per tutto il tragitto verso casa di Bulma, e certo non aiutavano gli scalpitii irrequieti di Goten che si voleva liberare dalla stretta di Gohan per strappare la tappezzeria dell’auto o magari per scappare dal finestrino.
-Mamma, non ti preoccupare, non dovremo darle nessuna pillola!- disse Gohan, disposto a tutto per rincuorare la madre. –Ci penserò io a lei, così non rischierà di fare del male a nessuno, te lo prometto!-
-Esatto!- aggiunse Bulma con enfasi e ottimismo. –Gohan le starà sempre attento!-
Una volta dentro la Capsule Corporation Chichi si abbandonò distrutta sul divano, mentre la signora Bunny si premurava ad offrire qualcosa di zuccherato per farla riprendere, e Bulma cercava di tirarla su con qualche parola.
Gohan invece fu messo alle strette e dovette lasciare la sorellina che tanto aveva fatto per liberarsi che era quasi rimasta senza vestiti per sgusciare via dalle sue braccia. Dopo tutto Gohan non l’aveva mai tenuta in braccio così a lungo, e poi temeva di farle male se insisteva a tenerla con la forza, dopo tutto era una bambinetta di manco due anni, non si sarebbe mai perdonato de le avesse fatto del male!
E Goten non perse tempo, iniziò a correre da una stanza all’altra senza inibizioni osservando con i suoi occhietti neri e infervorati ogni minimo dettaglio senza toccare niente. Molto probabilmente, pensò il fratello che non la perdeva d’occhio, per decidere da che parte iniziare a distruggere.
Fu dopo qualche minuto che una voce in fondo al corridoio attirò l’attenzione dei presenti.
-Mamma!- Un Trunks rintontito dal sonnellino pomeridiano, con un grosso coniglione bianco di peluche col gilet verde pisello che si trascinava per le lunghe orecchie, si incamminò per raggiungere la madre. Aveva il broncio, non solo a causa del risveglio, ma perché in casa c’era gente e lui voleva solo la sua mamma!
-Ciao Trunks!- lo salutò Gohan, ma fu un attimo di distrazione che non si sarebbe potuto permettere, infatti Goten, ferma in mezzo al salotto, non appena mise a fuoco quel bambino dai capelli lillà partì alla carica verso di lui e gli diede una spinta facendolo finire a terra.
-Ahi!- Trunks, e per la sorpresa e per Gohan che afferrò la bambina immediatamente sollevandola da terra, non ebbe neanche il tempo di rispondere in alcun modo, indispettendosi ancora di più.
-Non si fa, Goten!- la rimproverò Gohan cercando di avere un’aria severa, ma lei neanche lo stava ascoltando. Stava cercando di arrampicarsi sulla sua spalla piantando i piedini nel suo stomaco. –Ti prego, ferma! Ma che vuoi fare?-
Intanto Trunks, indignato per essere stato buttato a terra senza motivo si era andato ad accoccolare tra le braccia di sua mamma.
-Ah!- Gohan urlò per il dolore e prese sotto le braccia Goten e la scostò da se con la forza. –Mi ha morso un orecchio, che male, accidenti!-
Chichi sprofondò nel divano ancora più desolata. Se Bulma non avesse visto con i suoi occhi la mano rotta e gonfia del dottore e gli occhi pieni di lacrime di Gohan per il male che gli faceva ora l’orecchio, si sarebbe sicuramente offerta volentieri di prenderla in braccio per dare un attimo di respiro al ragazzo.
E intanto Goten scalciava e urlava imperativa il suo solito “giù”, scrutando minacciosa il fratello che la teneva alta di fronte a se.
-Mi hai fatto male Got…- un rumore sordo bloccò le parole di Gohan, che cadde in ginocchio a terra tendendosi una mano premuta sulla fronte dolorante per la testata che gli aveva appena dato Goten.
Chichi e Bulma allarmate si alzarono e corsero da Gohan che si era rimesso in piedi pronto a rincorrere ancora la sorellina, ma la madre gli afferrò il viso tra le mani in preda all’ansia.
-Piccolo mio, stai bene? Dobbiamo mettere subito del ghiaccio!-   
-Si mamma, ma Goten sta staccando un piede a quella sedia, devo…-
-Non ti preoccupare per quella stupida sedia!- lo rimproverò Bulma asprà. –Vieni in cucina che mettiamo il ghiaccio!-
-Tsk, patetico!- ad intromettersi in quel, per l’appunto, patetico quadretto fu Vegeta che iniziava a pentirsi di aver ceduto alla tentazione di una birra invece di continuare il suo allenamento. Possibile che quelle due oche dovessero fare tutto quel trambusto per una stupida testata?
E mentre quel rammollito di Gohan veniva costretto a sedersi e a mettere il ghiaccio sulla fronte, Vegeta passò a rassegna il salotto che mano a mano veniva messa a soqquadro da quella che, ci avrebbe scommesso per quanto gli somigliava, doveva essere la stupida figlia di Kakaroth.
Poi il suo sguardo si soffermò su Trunks. In piedi davanti al tavolino da salotto, controllava che i suoi giocattoli non venissero toccati dalla mocciosa di Kakaroth.
Vegeta inarcò un sopracciglio perplesso. Guardò ancora la bambina che ora stava sfondando di calci lo stipite della porta della cucina. Nonostante si sforzasse non riusciva comunque a capire quale fosse il problema. Quella stupida di Bulma il giorno prima gli aveva fatto credere che la figlia di Kakaroth fosse una specie di demente iperattiva, e invece a lui sembrava perfettamente normale nonostante fosse decisamente debole. Ridacchiò soddisfatto, il suo Trunks alla nascita aveva un livello combattivo nettamente superiore al suo ora, ma dopo tutto era pur sempre figlio del principe dei Sayan! E invece quel reietto di terza classe di Kakaroth aveva in una volta sola avuto un fallimento dopo l’altro. Non solo femmina ma anche una nullità! Era certo che se fosse nata su Vegeta si sarebbero liberati di un tale peso spedendola su un pianetuncolo come la Terra per conquistarlo!
Nel frattempo Goten era scomparsa, ma nessuno se ne accorse, Vegeta era troppo occupato a crogiolarsi per la soddisfazione di quello smacco a Kakaroth, e Chichi e Bulma continuavano a tempestare di domande Gohan costringendolo a stare seduto.
Fu Trunks a seguirla in cucina, tenendo stretto sempre il suo coniglione di compagnia. Non era sicuro di poterla prendere in simpatia, quindi si impegnò a fissarla con attenzione mentre si arrampicava sul piano cottura e frugava nella credenza alla ricerca di cibo, ma l’unica cosa che trovò furono solo stupidi piatti. Ne prese uno tra le mani, gli diede un morso. No, non era buono per niente, pensò Goten facendolo schiantare sul pavimento con noncuranza.
Aprì un’altra anta piena di bicchieri, ne ruppe tre per principio e passò avanti. Il prossimo fu il frigorifero, molto più grosso di quello che aveva a casa, ma faceva lo stesso rumore quindi doveva esserci per forza del cibo lì dentro. Vi si arrampicò sopra ignorando l’altezza e con le dita infilate nella guarnizione dello sportello spinse con forza e lo aprì. Si affacciò di sotto e si calò a testa in giù tenendosi appesa per la coda, pronta a saccheggiare quella scatola fredda.  
-Ehi tu!- Goten voltò leggermente il capo verso il bambino in piedi davanti al frigo.
-Prendimi la torta al cioccolato!- le disse Trunks. Quella torta la mamma gliela concedeva solo quando faceva il bravo e metteva in ordine tutti i suoi giocattoli, e se quella strana bambina gliela avesse procurava l’avrebbe addirittura fatta diventare sua amica e magari le avrebbe pure concesso di giocare con i suoi giocattoli, ma solo quelli vecchi perchè sicuramente glieli avrebbe rovinati.
Per qualche secondo Goten non si mosse, tornata a fissare l’interno del frigorifero. Annusò per bene, poi si aggrappò allo sportello con una mano e ruotò  poggiando i piedini sul ripiano bianco.
Trunks la guardava scettico che potesse riuscirci, era troppo piccola, e la mamma metteva la torta dentro una scatola nel piano più in alto. –Non la fare cadere!- la avvisò, sicuro che così ogni rischio che la torta cadesse fosse annullato.
Goten si mise sulle punte, ma non ci arrivò, riuscì solo a sfiorare lo scatolo rosa con le dita. Non si arrese, neanche si scoraggiò in verità. Afferrato il ripiano trasparente sul quale era appoggiata la torta lo schiacciò con forza verso il basso spaccandolo in due.
Trunks si irrigidì vedendo la confezione della torta scivolare improvvisamente, per fortuna però non si era cappottata, era solo finita sul ripiano sottostante. Guardò male la bambina e mise le mani sui fianchi. –Non mi distruggere il frigorifero!-
Goten afferrò con entrambe le manine l’enorme scatolo finalmente a portata di mano e facendo un balzo all’indietro atterrò sul pavimento.
Trunks la guardo soddisfatto mentre si sedeva per terra e iniziava a strappare impaziente il cartone della confezione. Ok, le poteva perdonare il frigo, e forse anche la spinta che gli aveva dato prima.
Mollò il coniglione vicino al frigo, aprì il cassetto delle posate e prese due cucchiaini, e ne porse uno alla bambina sedendosi a sua volta per terra.
-Questo è Mr. Poncho!- tra una cucchiaiata e l’altra Trunks le presentò pure il coniglione afflosciato contro la superficie liscia e bianca del frigo.
Intanto nell’altra stanza l’ansia per la fronte di Gohan era passata e l’improvvisa tranquillità iniziò ad inquietare i presenti che iniziarono a girarsi attorno preoccupati, tranne Vegeta ovviamente, a lui non fregava niente della mocciosa di Kakaroth.
Chichi sbiancò pensando immediatamente al peggio -E se fosse uscita? Santo cielo, e se venisse investita da una macchina?-
-Io mi preoccuperei di più per le persone che per strada la potrebbero incrociare!- puntualizzò Bulma per poi rivolgersi a Vegeta. –Potevi starci attento un attimo invece di non fare niente, no!?-
-Tsk, e perché avrei dovuto?- fu la risposta del marito. –Comunque sta in cucina!-
-Bulma mi dispiace, la tua casa….- disse Gohan mortificato alzandosi, finalmente libero di guardarsi attorno e constatare il disastro che aveva combinato Goten.
-Non ti preoccupare Gohan!- sospirò Bulma rivolgendogli un sorriso rassicurante.
Gohan andò in cucina e trovò assai curiosa la scena che si trovò davanti. Trunks e Goten seduti per terra intorno ad un grande piatto oramai vuoto che stavano ripulendo con le dita sporche di cioccolato come le loro facce.  
Poi posò lo sguardo poco più distante, sui cocci rotti dei bicchieri e dei piatti e il frigorifero aperto e con un ripiano spaccato. Beh, si era contenuta, decisamente non poteva lamentarsi. Tornò in salotto, per rassicurare la madre, ma sembrava esserci una discussione in corso. Vegeta stava appoggiato alla parete con le braccia incrociate, e sembrava abbastanza contrariato.
-Perché, che diavolo avrebbe da dire una bambina di un anno?- chiese a Chichi e Bulma.
-Quasi due, Vegeta.- precisò quest’ultima irritata per l’atteggiamento del marito.
-Okay! quindi?- chiese ancora il saiyan, facendo stizzire ulteriormente le due.
-Ancora non ha detto la sua prima parola!- spiegò Chichi con aria saccente. -Ne mamma, ne Gohan, papà o pappa, niente, solo giù quando la prendiamo in braccio!-
Vegeta aggrottò la fronte senza capire. A lui sembrava più che giusto, perché avrebbe dovuto chiamarli? Il problema sarebbe stato il contrario a suo parere: se li chiamava era segno che aveva bisogno di loro.
-Vedi,- Gohan decise di intervenire, perché sicuramente Vegeta non aveva la benché minima idea, nonostante fosse padre, delle varie fasi della crescita di un neonato. -di solito i bambini dicono già la loro prima parola prima di compiere un anno di età, ecco perché siamo preoccupati.- spiegò Gohan stringendosi nelle spalle. –e poi è indomabile e non capiamo perché, tutto qui…-
-Tsk, stupidi terrestri!- sbottò a questa spiegazione, scostandosi dalla parete. -Tutti i piccoli saiyan si comportano così se non ci si impone. Se parlasse la fareste finita con questa buffonata?-
Gohan cercò lo sguardo della madre, perplesso quanto lei. -Beh, sarebbe già qualcosa…-
Vegeta sbuffò e entrò in cucina. Senza fare complimenti afferrò per la maglietta la marmocchia che gli dava le spalle seduta per terra, ancora intenta a ripulire il vassoio, e la sollevò girandola e portandola all’altezza del suo viso.
Lei non protesto ne si dimeno, rimase appesa in aria davanti a quell’uomo puntando impudente il suo sguardo ferino in quello altrettanto nero e bruto di lui.
-Io sono Vegeta, il Principe dei Saiyan!- disse con voce ben chiara e sonante, lasciando perplessi i tre fermi sulla porta. -Hai capito chi sono io?- chiese.
Goten continuava a guardarlo truce, e dovette aver dato un segno di assenso, perché il Principe continuò imperioso.
-Parla, dì il mio nome!-
Goten strinse il musetto perennemente imbronciato, e poi sussultò spiazzando madre, fratello e Bulma. -Bejiita!-
-Sai dirmi come ti chiami?- continuò Vegeta senza scomporsi.
-Goten!- borbottò tenendo gli occhi piantati in quelli neri di fronte a lei.
-Bene,- disse quindi per poi indicarle il ragazzo fermo sulla porta con la bocca spalancata per lo stupore. -quello è tuo fratello…-
-Gohan!- disse prontamente la bambina.
-Tsk, vi fate pure sfottere da una mocciosa!- sbottò Vegeta, mente il broncio di Goten diventava un piccolo ghigno. -Ti ordino di fare tutto quello che ti dice, e smettila di distruggere tutto, non devi conquistare questo pianeta, chiaro?-
-Ti…- confermò ulteriormente scuotendo decisa il capo.
-La mocciosa sta bene!- sentenziò a quel punto Vegeta mollandola di punto in bianco, senza preoccuparsi e facendola arrivare con un sonoro tonfo a terra. Ma Goten non si scompose e riprese a leccarsi il cioccolato dalle dita.  
Gohan doveva ammetterlo, Vegeta era stato in mezzo minuto più efficace di un qualsiasi estimato dottore!
 
 
 
 
Salve! Ecco il nuovo capitolo, spero di non aver scritto una schifezza, ultimamente non sono al massimo :P, ma spero nella decenza.
Intanto grazie a Aiko e SonGome, spero che questo secondo capitolo vi sia piaciuto… che altro devo dire… non lo so. vi è piaciuta la prima piccola avventura di trunks e goten? ah, ho cambiato tre volte il titolo della ff XD l’avrete sicuramente notato, ma ancora non mi convince tanto. Invece il titolo a questo capitolo l’ho trovato subito XD.
Ciao ciao al prossimo capitolo! :D



   
 
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