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Autore: RAB 95    02/02/2012    5 recensioni
Un nuovo professore carismatico e intelligente, e tante novità. Il male non può essersi estinto, dopo Voldemort. E l'amore continua a esserci.
Dal terzo capitolo:
«Ad Al piacevano le settimane tranquille. Non si accorgeva nemmeno dei giorni che passavano. Amava sedersi nel prato e non pensare a nulla, adorava gli allenamenti sotto la tenue luce del sole con il venticello fresco che gli scompigliava i capelli. Per non parlare delle risate genuine che quelle settimane causavano a tutti. Niente stress, pochi compiti. Settimane perfette, avrebbe detto quel cantante mago, tale George Werminong»
"Chi l'avrebbe detto che quello sarebbe stato il mio ultimo anno a Hogwarts?"
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Altro personaggio, James Sirius Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Rose si avvicinò assieme alla sua amica Emma, tutte e due molto sorprese, alla bacheca degli annunci dove un volantino ritagliato dalla Gazzetta del Profeta era appeso nella Sala Comune di Grifondoro. Aveva sentito bene? Lesse:

 

“Parte il progetto babbani per i ragazzi di Hogwarts”

Il preside di Hogwarts, Filius Vitious, ha recentemente preso la decisione di cimentarsi in qualcosa di nuovo. I ragazzi della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts saranno elettrizzati nel sentire la notizia: per loro, prima volta in assoluto nella storia, verrà una volta a settimana dopo le lezioni un esperto di Babbanologia, a insegnare loro le semplici regole per vivere da babbani. Questo accadrà per tre ore al giorno, nelle quali i ragazzi dovranno impegnarsi al massimo per non usare la magia. In questo periodo, i ragazzi di uno stesso anno si riuniranno in stanze diverse (vedi sotto) e si prepareranno alle attività. Alla fine, si farà una sorta di spettacolo in stile babbano, per dimostrare che la magia può esistere anche senza l’utilizzo della magia"

Rose ed Emma si fissarono per due secondi. Poi scorsero il dito per vedere sulla lista sottostante.

1 ANNO: gli studenti del primo anno, si ritroveranno al campo da Quidditch.
2 ANNO: gli studenti del secondo anno si ritroveranno nelle serre di Erbologia, le quali sono state allargate per l’occasione.
3 ANNO: gli studenti del terzo anno utilizzeranno l’aula di incantesimi.
4 ANNO: gli studenti del quarto anno avranno la sorprendente possibilità di utilizzare la nuova Stanza delle Necessità al settimo piano.
5 ANNO: il quinto anno starà nell’aula di Difesa Contro le Arti Oscure
6 – 7 ANNO: il sesto anno starà nella Sala Grande. Ovviamente, il settimo anno non è incluso nel progetto a causa degli esami, ma chi volesse partecipare, è il benvenuto.



Indugiarono sul sesto anno e poi si guardarono sorridenti; Sala Grande sia!


 

**


Albus Potter e Tom Nott lessero l’annuncio la mattina dopo, dopotutto, avevano ben altro da fare la sera prima, come recuperare tutti i compiti non svolti nel caso di Al, e le ronde da prefetti. La Sala Comune di Serpeverde era stranamente silenziosa quella mattina.
“Che palle, le idee di quel matto diventano sempre più strampalate” – commentò Nott appena letta l’imminente novità.
“Già – inizia oggi?” rispose preoccupato Al.
“A quanto pare sì. Sala Grande, almeno è grande!”
Albus fece una smorfia. L’amico sapeva essere davvero pesante quando voleva.
“Andiamo Al, era una battuta, una battuta dico!”
“Beh, non era una bella battuta” si intromise Michael Zabini, ridendo. Sorrise a Tom e ad Al, che ricambiò, prese le sue cose e fece per uscire. Al si trovava bene in Serpeverde, l’avevano accolto bene, e si era fatto un sacco di amici, ma quella mattina aveva dei conti in sospeso.
“Hey Al, dove vai?”
“ Vado a cercare Scorpius, credo. Lui l’avrà letto l’annuncio?”
“ Che annuncio?” chiese Zabini.
“Vai a leggerlo, Bell’Addormentato”
Michael si avvicinò alla bacheca, lesse e sbiancò. Intanto Albus se n’era andato.
Sapeva la strada da fare: salire dai sotterranei, girare a sinistra, fare la rampa di scale stando bene attento a saltare il terzo scalino, svoltare a destra e poi fare ancora una rampa di scale e si sarebbe trovato davanti alla Sala Comune di Grifondoro. Dopodiché non doveva fare altro che.. beh, lui lo sapeva, insomma, come sempre avrebbe dovuto cercare di sedurre la Signora Grassa, che magari per una volta sarebbe caduta ai suoi piedi e l’avrebbe fatto entrare. Fatto stava che, pur essendo Serpeverde, il nostro Al non era affatto capace di sedurre né di convincere la gente a far quello che voleva. Così sapeva anche che probabilmente avrebbe dovuto aspettare che Scorpius si svegliasse e che scendesse. E quindi ogni suo tentativo sarebbe stato inutile, ma valeva la pena di tentare.
“Salve Signora Grassa, sa che ha davvero dei…” Albus la guardò bene. Gli occhi erano grigi spenti, i vestiti slavati, la bocca era screpolata, i capelli arruffati e la faccia era sporca a causa dell’ultima battaglia, che aveva lasciato dei segni indelebili. Optò per i capelli.
“.. ha dei capelli stupendi, lisci..”
“sono ricci”
“sinuosi..”
“mio caro ragazzo, cosa vuoi?”
“devo entrare, oh mia bellissima Signora Grassa!” Albus s’inginocchiò ai suoi piedi.
“Come ti permetti ragazzino? Non si dà della grassa a una signora, robe da matti!”
“Mi scusi, io non vole – non se ne vada Signora, io devo entrare!”
“Si cerchi un’altra Signora Grassa da convincere. Arrivederci! E comunque la parola d’ordine non la sai, no?” fece scocciata e si allontanò in un altro quadro. Albus iniziò a dar testate contro il muro, demoralizzato perché non riusciva a fare nemmeno un complimento che sembrasse almeno un po’.. Serpeverde. Ricordava il momento dello Smistamento.

 

I nuovi arrivati a Hogwarts erano tanti, molti di più di quelli degli altri anni. Albus Severus Potter era terrorizzato all’idea di andare a Serpeverde, anche dopo le rassicurazioni del padre. Se n’era stato tutto il tempo appiccicato a sua cugina Rose, che continuava a rassicurarlo, e aveva fatto molta attenzione a stare lontano da James. Il fratello, ne era sicuro, non l’avrebbe lasciato in pace se fosse stato troppo vicino a lui. Quando il professor Rackwood (nuovo insegnante di Trasfigurazione) chiamò il suo nome, Albus iniziò a tremare. Poi si sedette su quel piccolo sgabello, e subito dopo il cappello gli calò in testa, oscurandogli la vista.    
“Oh, un altro Potter qui, vedo. C’è molta intelligenza, si, e molta astuzia. Di coraggio un po’ pecchi, ma direi che Grifon – no, aspetta, non vuoi?”
“Scusa, cosa?”mormorò incerto.
“Non vuoi andare a Grifondoro? Credevo fosse il tuo sogno. Vedo incertezza, tanta incertezza.”
“No, io voglio andare a Grifondoro” Che stava succedendo?
“Non mentire a te stesso. Grifondoro non è la tua casa, a te piace la solitudine, l’indipendenza, e lì saresti circondato dalla tua ingombrante famiglia. Bene, detto ciò, direi che la tua casa è SERPEVERDE!”
Tornò la vista subito dopo, e vide James, e tutti gli altri, a bocca aperta, prima di correre al suo tavolo, dove conobbe Nott. Il fratello maggiore subito aveva scritto ai genitori, prendendo in giro Al. Per risposta gli era arrivata una Strillettera, e dopo quello spavento, non si permise più di prendere in giro Al.. per la sua Casa.

Forse il Cappello non aveva tutti i torti. A Grifondoro non si sarebbe trovato così bene. Certo, amato, ma non bene come lo era nei sotterranei, o quando stava con Nott e Zabini.
Ad un tratto uscì qualcuno dal ritratto, e si ricordò solo in quel momento di quel che stava facendo contro il muro. Poi si girò.
“Oh, ciao tesoro, come stai? Io, ehmm, stavo -” Emma Merlin si trovava lì a guardare Albus con uno sguardo tra l’interrogativo  il sospettoso.
“Albus, amore, è mattina” rispose scorbutica “vado a mangiare e non ti farò nessuna domanda, ciao” e se ne andò con un muso lungo e trascinando i piedi. Di mattina era sempre così priva di vita, ma ad Albus piaceva proprio per quello. Non era diversa dalle altre e non aveva nulla in particolare, ma allo stesso tempo riusciva ogni giorno a piacergli di più. E poi non era tutta abbracci e baci o appiccicosa, e ad Al andava benissimo così.

Poi di nuovo il ritratto si aprì, e finalmente uscirono Scorpius e .. Rose?
“Ciao, Scorpius, Rose!” sorrise loro Albus.
“’Giorno cugino”
“Buon giorno Al”
“Ragazzi, che succede?”
“Malfo – Scorpius qui, ha deciso che d’ora in poi mi starà sempre appiccicato finché non imparo a usare il suo nome – dopotutto ci conosciamo da sei anni – parole testuali” Rose sbuffò con i libri in mano, e guardò Scorpius con un sorriso storto, che le sorrise di rimando.
“Beh, Rosellina, ormai siamo amiconi, mi sembra chiaro”
“Va bene, come vuoi. Io me ne vado in Sala Grande, raggiungetemi là. E no, Scorpius, non seguirmi, Albus deve dirti qualcosa” Rose sorrise ai due e se ne andò.
“Scorpius! Ti piace Rose, beh si, è proprio bella, se non fosse mia cugina anche io ci farei un pensierino, credo”
Scorpius si mise a ridere. “A me piacere la Weasley? Ma no, ma no che vai a pensare. No, no figurati. Pfft, la Weasley” rispose nervoso.
“Beh. Comunque, hai visto l’annuncio?”
“Certo, la scuola ormai non parla d’altro. Penso che mi divertirò a battere Rosie anche nei test babbani”
“Voi due siete matti. E competitivi. Vi metterete nei guai”
“Beh, i guai io li affronto” Scorpius fece un mezzo sorriso, e insieme si incamminarono per la colazione.
“Hai più risolto con Rachel?”
“No, non mi vuole stare a sentire. Ma oggi la convinco, oh, se la convinco” Albus era popolare tra le ragazze per la sua dolcezza e per la sua innocenza, a differenza di suo fratello. Ma lui, di dolce e di innocente aveva ben poco. Se qualcuno gli faceva un torto sapeva come fartela pagare. Se qualcuno voleva pareggiare i conti, era il benvenuto. Però, una cosa che Albus non sapeva assolutamente fare era scaricare una ragazza. Non sapeva dir loro di no, per paura di vederle soffrire. Quindi, quando qualcuna non le piaceva, Scorpius era incaricato a dir loro di lascarlo perdere. Era successo con Layla, con Mary, con Jane, con Melissa, con Nancy e con Masie. Poi era arrivata Emma, per la quale Scorpius non era affatto servito. Sì, come no. E adesso Scorpius si era rifiutato di scaricare una ragazza per Al, una certa Rachel Hummen. Aveva iniziato a perseguitarlo da qualche settimana, e Albus ancora non era riuscito a spiegarle per bene che non era interessato. Ma oggi si era svegliato con l’intento di dirle tutto, e nessuno l’avrebbe fermato.
“Oh, guarda chi arriva” esordì Scorpius
“Oh Merlino, arriva Rachel, ch – Scorpius, dove vai?”
“Buona fortuna amico!”
Albus inghiottì  e prese un respiro “C – ciao Rachel”


**


Rose ed Emma erano sedute al tavolo di Grifondoro con Lily e Hugo, che non facevano altro che parlare di Quidditch. La squadra di Grifondoro era capitanata da James, il portiere. I cacciatori erano Scorpius, con David Litterman e  Alice Paciock. I battitori erano Hugo e Ryan Haismond e la cercatrice era Lily. Tutto sommato era una squadra forte, e alla prima partita della stagione, Grifondoro contro Serpeverde, mancava poco. La scuola con il tifo si divideva esattamente a metà, ed era uno spettacolo da vedere. Le mattine delle partite erano cariche di tensione e di competitività, che poi esplodevano durante la partita. A Rose piaceva il Quidditch. Sì, era brava a scuola, ma leggere non era una delle sue più grandi passioni, tantomeno lo era studiare. A Rose Weasley piaceva dipingere e, a dirla tutta, la partite di Quidditch la ispiravano un sacco. Tanto vero che, come ogni artista che si rispetti, era sbadata, sognatrice e inciampava su tutto.
“Emma, Emma, guarda chi passa” fece Rose.
“Ohh, ancora con questa storia? Lascialo stare, non è interessato”
“Sono sicura che fa così perché in realtà vuole mostrarmi il suo lato freddo, ma io non ci casco. E poi, noi stiamo insieme!”
“Rose, per l’ennesima volta: il fatto che lui ti abbia tirata su e che ti abbia aiutata a prendere le tue cose quando sei caduta, perché il professor Paciock l’ha costretto, non fa di te la sua fidanzata”
“Sei solo invidiosa, mi ha chiesto anche se stavo bene” ribatté l’amica con un broncio e la bocca piena di muffin. A Rose, piaceva John Johnson, ma a lui Rose Weasley non piaceva. Lui era un bel Tassorosso, non molto popolare. Era il capitano della squadra di Quidditch della sua casa, nel ruolo di battitore.  

Continuarono a mangiare, poi arrivò Scorpius, che si sedette vicino a Rose.
“Hey, Rosie, mi sei mancata”
“Malfoy, anche tu” disse sarcastica.
“Scorpius Rose, Scorpius” Sorrise lui.
“Per me sarai Troll”
“Allora, che lezioni abbiamo prima di diventare babbani?” Chiese il biondo. Sapeva benissimo che Rose stava guardando John, ma non ci faceva tanto caso. Dopotutto le sarebbe passata in fretta quanto le era venuta.
“Allora, abbiamo un’ora di pozioni con i Tassorosso, due di Incantesimi con Corvonero e un’ora di Cura delle Creature Magiche con Serpeverde.” Si intromise Emma, che sorrise non appena Albus entrò in Sala Grande, tutto rosso. Fece un cenno al tavolo di Serpeverde e poi raggiunse Grifondoro di fretta, sedendosi vicino alla sua ragazza. Tutti lì sapevano di Rachel.
“Allora zuccherino, com’è andata?”
“Beh, diciamo che potrebbe non aver capito esattamente quello che le stavo dicendo” mentre parlava Albus si guardava le mani.
“Quindi, che le hai detto?” disse Scorpius, capendo che qualcosa non era andato secondo i piani.
“Beh..” da dove cominciare?
“Beh?” Fece eco Rose.
“Ecco. Io le ho detto: ho già una ragazza, e non mi interessi!”
“Ma?”
“Date per scontato che ci sia un ma”
“Albus, è ovvio che ci sia un ma” Emma commentò.
“E va bene. Ma lei si è messa a piangere, quindi l’ho consolata” Scorpius represse una risata, immaginandosi quello che era successo. Tutti gli altri risero spudoratamente.
“Dimmi che non l’hai fatto” disse Malfoy.
“E’ che era lì, atterrita e non ce l’ho fatta a lasciarla sola”
“E poi che è successo?”
Albus arrossì di colpo e divenne agitato.
“Al, che è successo?”
“Beh, può darsi che mi abbia baciato”
I 4 amici iniziarono a ridere tutti insieme, a Emma spuntarono perfino le lacrime agli occhi. No, non era affatto turbata, si fidava di Al.
“Amore, poverino!” disse riprendendo fiato e asciugandosi gli occhi.
“Non.. non sei arrabbiata?”
“Circe, no! E ora scusatemi, vado a recuperare i compiti che non ho fatto per oggi.  Vi raggiungo in classe”
“Va bene” risposero insieme Rose e Scorpius.
Anche Albus si alzò, fece un cenno con la mano e raggiunse gli amici a Serpeverde.
“Allora, vedo che siamo soli, Rosie Rosie”
“Mmmh, no, devo andare! Ciao!” Rose prese la borsa, addentò un pezzo di pane e si allontanò. Percorse un corridoio quando si accorse che qualcuno la stava seguendo.
“Malfoy, cosa vuoi?”
“Scorpius, e voglio andare ad Hogsmeade con te” sorrise malandrino il biodo.
“Io? Ad Hogsmeade con te?” a Rose le si illuminarono gli occhi.
“Certo”
“Non se ne parla nemmeno” rispose di botta.
“Ok, che peccato. Pensavo di lasciarti in pac –“
“Accetto!”
“Bene, a sabato fiorellino”
“Certo, ehmm.. Brocchetta”


**



“Bene, ragazzi voglio tre rotoli di pergamena sull’incantesimo considera motum, e ricordate, soltanto l’emozione più intensa vi sarà rivelata. È magia molto avanzata, non mi aspetto che a tutti riesca, quindi, esercitatevi” disse il professor Keats nuovo alla cattedra d’incantesimi. Dopodiché ci fu un rumore di sedie spostate, e le solite urla post-ogni lezione, per le quali il professore si era talmente abituato, che ormai aveva smesso di provare a separare i due ragazzi.
“No, Scorpietto, a me è venuto al primo colpo, e, inoltre, ho preso decisamente più appunti di te!”
“Io sono riuscito a far rivelare alla Megans il suo amore per me. Il mio incantesimo, era migliore del tuo sotto ogni punto di vista; il movimento della bacchetta era impeccable, la pronuncia perfetta, e l’effetto magnifico”
“CHIUNQUE riuscirebbe a strappare un ‘ti amo’ dalla Megans, basta avere un cioccolatino!”
“Beh, io non l’avevo”
“Oh, ma chi voglio prendere in giro. È ovvio che io sono migliore, non c’è bisogno di dimostrarlo a te, e farò un compito più lungo!”
I due si incamminarono verso la capanna di Hagrid, dietro Emma aspettava che finissero.
“Questo lo vedremo, mon amour
“Bene”
“Rosien, ci veni alla partita, vero?”
“Certo, non potrei perdermela!” Esclamò felicissima Rose. Parlarono di Quidditch per tutto il resto del viaggio, conversazione alla quale si unì anche Emma.

 

**

Albus finì la lezione di pozioni con un sospiro. Era la materia che più odiava, anche se, doveva ammetterlo, aveva un certo talento naturale.
Si incamminò con Nott, tra varie battute squallide, verso Cura delle Creature magiche. Segretamente, sperava in un ippogrifo.

 

**


“Ragazzi, per la prossima volta non ci do’ compiti, perché ho sentito del progetto babbano e immagino che voi sarete occupati con quello” la classe partì in un applauso fuori controllo, mentre piano piano, iniziarono tutti a incamminarsi verso la Sala Grande per il pranzo.
Albus, Nott, Scorpius, Rose, Emma e Oscar, un altro Grifondoro del loro anno, si incamminarono tutti insieme.
“Ragazzi, voi pensate di prendere una parte importante nel recital?”
“Oh, Oscar, non essere sciocco, i ragazzi non vogliono mai fare queste cose, ma sono sicurissima che io sarò la protagonista!” disse Rose con uno sguardo sognante.
Ma fleur, non potrai mai competere con moi, sarò io il protagonista, solo per dimostrarti che sono e sarò sempre il migliore”
“è una sfida, Scor Scor”
“è una sfida, Rosetta”
“Ehmm, ragazzi, la sfida sarebbe arrivare in tempo per il pranzo, di questo passo” si intromise Albus.
Andarono avanti, superando il prato, oltrepassando la porta principale e percorrendo il corridoio che portava alla Sala Grande. Scorpius e Rose continuarono a battibeccare, Albus ed Emma camminavano con Nott e Oscar, tutti e quattro impegnati in un’accesa discussione. Quando arrivarono in Sala Grande si sedettero tutti insieme (un posto per Al e per Nott lo si trovava sempre, anche tra i Grifondoro), e continuarono a parlare e a mangiare. Lily stava litigando con James, e di Hugo non c’era traccia.
“Lils, dov’è Hugo?” chiese Albus, mettendo fine al litigio tra i due fratelli.
Lily scrollò le spalle e schioccò la lingua.
“Abbiamo litigato – disse scontrosa – credo sia andato giù al lago”
“E perché mai voi due avreste litigato?” chiese Rose.
“Beh, lui ha scoperto che sono andata a letto con Blanch mentre stavo con Pierce, e non gli va a genio”
“Chissà perché” commentò Scorpius sottovoce ricevendo una gomitata nelle costole.
“Lily, ma ti pare il modo?” sbottò James.
“Che c’è, sono solo una ragazza che vuole divertirsi!” Lily si alzò, prese un biscotto e se ne andò.
“Bel modo di divertirsi” commentò il fratello maggiore “Io alla sua età giocavo con le macchinine babbane di nonno Arthur, di certo non facevo sesso
Albus si morse la guancia. Erano ormai mesi che lui ed Emma stavano insieme, eppure non si erano ancora spinti oltre. Non che non avesse preso in considerazione l’idea, anzi, non vedeva l’ora, ma chiederle così di farlo, gli sembrava una cosa brutta, così stava sempre zitto. Guardò Emma, e si accorse che lei stava ricambiando lo sguardo. Sorrise, e le prese la mano, interrompendo il contatto visivo.
“Bene ragazzi!” la voce del preside risuonò nella Sala zittendo tutti.
“E ora, andate a mettere via libri e penne e a sistemarvi. Ci troviamo qua alle 15.30!”
D’un tratto le pietanze sulle quattro tavolate scomparirono, e gli studenti si alzarono dai loro rispettivi posti, per dirigersi in Sala Comune o nel prato per rilassarsi. Nott si alzò, mormorando un saluto, e andò tra i Serpeverde. Oscar invece corse dal suo ragazzo Corvonero. Oscar Heridge era un ragazzo tranquillo, con dei capelli ribelli di un biondo intenso. Tutto sommato era un bel ragazzo, e fino al quarto anno molte ragazze gli andavano dietro. Poi però si era scoperto della sua relazione con Gideon Miller, un Corvonero affascinante dai capelli corvini, e le ragazze se ne erano fatte una ragione, così come il resto della scuola.
Albus, Emma e Scorpius andarono al campo da Quidditch, Rose decise di rintanarsi sulla torre di astronomia.

**

Rose Weasley si incamminò, fece tutte le rampe di scale necessarie e arrivò finalmente alla torre di Astronomia. Poi, con un semplice gesto della bacchetta, fece comparire le sue solite attrezzature: dei pennelli, una tela, una tavolozza e tanti, tanti colori a tempera babbani. Intinse il pennello e iniziò a dipingere. Dipingeva sempre le sue emozioni, magari affacciandosi a guardare il paesaggio e a respirare l’aria fresca di tanto in tanto. Sospirò, tirando l’ultima riga e si guardò l’interno coscia, coperta dalla calza. Il suo tatuaggio criminale stava lì, un piccolo ombrellino rovesciato. L’aveva fatto il giorno del suo quindicesimo compleanno, il 27 marzo, con l’aiuto del cugino James, il quale era anche l’unico a sapere che lei lo aveva. Dopodiché prese le sue cose e si incamminò ricurva per il peso verso la Sala Comune. Ormai mancava solo un quarto d’ora prima dell’inizio del progetto. Iniziò a correre, e finalmente arrivò al ritratto. “Fidelius”. Rose aprì il ritratto e subito trovò lì i suoi amici ad aspettarla.
“Oh, ciao ragazzi! Che dolci, mi state aspettando!”
“Ma certo biscottina, non saremmo mai potuti andare senza di te” rispose Scorpius.
“Rose! Muoviti, mancano cinque minuti! Per Merlino!” fece Albus parecchio agitato.
“Perdonalo Rosie, è ancora traumatizzato dal bacio. Però sul serio, se non ti muovi ti fatturo” disse Emma. Rose sorrise felicissima e andò veloce su per le scale. Appoggiò le sue cose sul letto e legò i suoi capelli rossi in una coda scomposta. Poi scese.

 

**
 

Oscar si sporse dal letto e guardò l’orologio. “Merda, Gideon, ho cinque minuti”
“No dai, rimani qui con me!”
“Gid, lo sai che non posso” il ragazzo sbuffò, e Oscar fece per alzarsi, quando si sentì ributtare sul letto.
“Dai, lasciami ti prego” Si ritrovò sotto il peso del suo fidanzato, e sentiva il suo respiro sul collo, che il diciassettenne iniziò a baciare. Oscar represse un gemito e si mise a ridacchiare. Solo in quel momento Gideon si decise a lasciarlo andare.
“Vai, vai a fare il babbano, e lasciami qui, da solo, nell’angoscia!” si diverte a fare il drammatico pensò divertito il Grifondoro.
“Tu dovresti studiare” disse mentre si vestiva.
Il ragazzo rispose buttandosi sul letto e abbracciando il cuscino. “Solo cinque minuti”

 

**
 

Albus e il resto del gruppo aprirono il grande portone. La Sala Grande era stata allestita in un modo molto strano. I tavoli erano stati rimossi, e al lato opposto era stato messo un palco. Il pavimento era stato rivestito di una gomma morbida rossa, e le candele che di solito si trovavano sopra la Sala Grande erano state rimosse. Inoltre, la stanza non emanava più magia, come invece di solito faceva. Decisero di entrare, incerti, e si sedettero per terra vicini alle pareti, come il resto dei ragazzi – mancavano solo poche persone all’appello. Tutti gli studenti presenti si guardavano un po’ smarriti. Rose si girò a guardare John. Parlava con un paio di Tassorosso e continuava a ridere. Era davvero bello, secondo lei. i suoi pensieri furono però interrotti da un respiro affannato che si sedette vicino a lei.
“Hey, scusate il ritardo ragazzi” disse Oscar.
“Oh, non preoccuparti” risposero Albus e Rose insieme. Poi il preside iniziò a parlare.
“Benissimo ragazzi, vedo che ci siamo tutti, possiamo cominciare. Non mi dilungherò tanto, ho altre classi da fare, sono qui solo per introdurvi il vostro professore - sì Jordan, è un professore anche lui. Bene, sig. Marchi, può entrare!”
I ragazzi si girarono verso l’entrata. Entrò un uomo alto e affascinante, sulla quarantina d’anni. Dai tratti e dal cognome si poteva capire che avesse origini italiane. Subito si presentò e chiese i nomi a tutti gli studenti, il che prese una decina di minuti.
“Bene, questa è la prima lezione. Alcuni di voi, se non sbaglio, seguono già le lezioni di Babbanologia” disse con un inglese un po’ incerto. Decisamente italiano, pensò Scorpius. “Per prima cosa, vorrei chiedere a tutti, alunni e professori presenti, di mettere le bacchette nell’apposita scatola che si trova laggiù” e indicò un punto verso il palco. Subito gli studenti si lamentarono sottovoce, ma uno alla volta, alla fine, si alzarono e misero la bacchetta nella scatola.

 

**


Il signor Marchi sogghignò alla vista della fila scomposta per mettere via le bacchette. Che idioti, senza bacchetta non avranno protezioni. Il piano ha inizio.
 

**


La lezione da babbani non fu male. Il professor Marchi si era rivelato una persona piena di carisma, simpatico e disponibile. Alla fine avevano fatto un test di base per apprendere quanto gli alunni sapessero riguardo i babbani, Rose era sicura di aver preso il massimo, come rinfacciò a Scorpius almeno una dozzina di volte.













Lo so, lo so. Uno schifo. Ma ci sto provando, e se anche solo una persona la seguirà, io la continuerò! A presto:)

  
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