Anime & Manga > Psychic Detective Yakumo
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Autore: Calime    03/02/2012    4 recensioni
Haruka e Yakumo. Una piccola flash sul fatto che lui non la chiami mai né per nome né per cognome, e su Haruka che glielo fa notare:
«Potresti anche ringraziarmi, sai?» attaccò. «”Grazie, Haruka. La tua gentilezza mi tocca il cuore!”»
Haruka vide gli angoli delle labbra di lui alzarsi in un sorrisetto.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haruka Ozawa, Yakumo Saito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà di Manabu Kaminaga e Suzuka Oda.






When you’ll call my name


«Yakumo-kun!»
Chiamò Haruka infastidita dal fatto che lui non stesse minimante cercando di andare al suo passo, dopo esser uscito dall’ufficio di Gotou-san senza darle il tempo di salutare i due poliziotti.
«Ehi! Aspettami!» protestò.
Proprio non accennava a rallentare e lei non aveva certo intenzione di corrergli dietro solo per dargliela vinta. D’altronde, era stata lei ad invitarlo a prendere qualcosa alla caffetteria lì vicino prima di tornare a casa.
«Okay!» sbottò. Testone!
Si arrese, sorridendo. Magari avesse avuto il potere di farsi obbedire da lui…
Aumentò il passo e riuscì finalmente a raggiungerlo. Lo afferrò dalla camicia, sul braccio, per non essere più lasciata indietro.
«Potresti anche ringraziarmi, sai?» attaccò. «”Grazie, Haruka. La tua gentilezza mi tocca il cuore!”»
Haruka vide gli angoli delle labbra di lui alzarsi in un sorrisetto.
«Visto che offro io, non mi merito neanche un “grazie”?» continuò imperterrita, contenta del fatto che era lei – lei – il motivo di quello.
Raramente lui l’assecondava o esprimeva apertamente ciò che sentiva; perciò, ogni volta, doveva tirarglielo a forza.
Yakumo la fissò con la coda dell’occhio per un momento, poi distolse lo sguardo puntandolo nuovamente innanzi.
«Grazie.»
Haruka s’illuminò in un sorriso: «E non ti sembra di aver dimenticato qualcosa?»
«No.»
«Uffa! Quando ti deciderai a chiamarmi per nome?» sbuffò, imbronciandosi. «Ha-ru-ka.» sillabò in modo chiaro. «Non è difficile.»
«Conosco il tuo nome.» si limitò a ribattere lui.
«Be’, non ne sarei così sicura; visto che tu ti limiti a chiamarmi: “lei”, “quella”, “idiota” o, quando sei in vena di darmi un’identità più precisa, “porta guai”.»
Haruka si strinse nelle spalle. In fondo era riuscita già a tirargli fuori un “grazie” e lui non l’aveva allontanata, limitandosi a lasciare che la sua mano stringesse il cotone della camicia senza fare commenti o accennare a bruschi strattoni per liberarsi.
Era un bel passo avanti.
Sorrise.
«Vedrò di accontentarmi.» scrollò le spalle.
Era sicura che prima o poi sarebbe successo. Quel giorno sarebbe arrivato.
Aspetterò.
















Note – per chi vuole leggere gli sproloqui di una poveretta che si diverte a scribacchiare:

Un saluto a tutti!!
Grazie per aver letto questa cosuccia :)
Ho notato che non c’è nessuna storia su questa serie di romanzi/manga/anime… Io purtroppo non ho resistito alla tentazione di scrivere dopo aver scoperto Yakumo *-*
Questa flash di 326 parole si colloca prima o durante il terzo caso della seconda versione manga “Shinrei Tantei Yakumo”, all’incirca dopo il quattordicesimo capitolo (ma si può leggere anche senza aver letto tutti questi capitoli o visto solo l'anime, tanto non c'è nessun riferimento alla trama). Il manga è tutt’ora in corso in patria, perciò non posso sapere come si evolverà il rapporto dei due protagonisti, posso solo immaginare.
E così… eccomi qui a cogliere un momento tranquillo e quotidiano dei due. Ho solo pensato che prima o poi Haruka avrebbe dovuto accorgersi del fatto che lui non la chiami mai per nome né per cognome (oppure se n’è accorta, ma gli autori del manga non ce l’hanno fatto ancora capire), e che gliel’avrebbe detto, perché lei è spontanea, sincera e impicciona (soprattutto xD).
Questo fatto penso sia importante per Yakumo, perché lui non vuole legarsi alle persone e chiamarla “Haruka” o anche “Ozawa-san” sarebbe stato come darle una certa importanza. Cioè, le ha già concesso di chiamarlo “Yakumo-kun” e non “Saito-san”, perciò non poteva diminuire ancora le distanze; anche se a mano a mano che la storia procede, queste distanze si assottigliano di più, ovviamente. Ma così facendo, Yakumo mantiene come una barriera, un muro, anche se si vede che tiene a lei e agli altri.
Comunque sia, è questo che ho notato in 19 capitoli di manga che ho letto in inglese e 13 episodi di anime…
Spero di non essere andata OOC con i personaggi…

E dopo questo sproloquio (che è quanto la flash ma spero non ve ne siate accorti xD): A voi l’ardua sentenza! ;)

Calime
   
 
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