Il
ricordo di un amore
viaggia nella testa
e
non c’è una ragione
quando cerchiamo quel che resta…
23
dicembre
Seconda
seduta
Prendo
carta e
penna.
Mi
siedo alla
scrivania dello studio dello strizzacervelli.
Sospiro.
Devo
fare
assolutamente il punto della situazione.
-Uffa!-urlo
mordicchiando nervosamente il tappo della biro.
Ma
perché poi
dovrei farlo?Solo perché uno stupido strizzacervelli mi ha
ordinato di mettere
nero su bianco tutto ciò che mi passa per la testa, tutti
quelli che considero
i miei problemi e che altro? Ah sì, tutti gli avvenimenti
degli ultimi tempi
che hanno sconvolto la mia vita.
Sbuffo
di nuovo
e poi contemplo quel che resta del tappo mangiucchiato.
Allora
mi sorge
una domanda: se io devo scrivere da sola i miei casini, affrontarli ed
analizzarli, cosa lo pago a fare il mio sapientone?
Immersa
nelle
mie riflessioni ho dimenticato che Miller mi sta scrutando attentamente
seduto
su quella sua poltroncina da dottore, con la sua aria da dottore,
immerso in
chissà quali pensieri… Senza contare che mi
tornano alla mente le minacce della
mia dolce mammina con la quale ho parlato ieri a telefono per
più di due ore,
per cui rassegnata mi appresto a svolgere il compito che mi ha
assegnato il
luminare come una brava scolaretta.
Dunque,
vediamo:
senza pensarci un attimo ho lasciato le riprese di una soap opera e
sono
tornata a Tokyo per prendermi cura della figlia di Alyssa e Terence
(due miei
carissimi amici d’infanzia) perché lui purtroppo
è malato e attualmente si
trova in Francia per curarsi. Ma a Tokyo ho incontrato LUI
cioè Heric, la fonte
di tutti i miei problemi. Ci siamo ritrovati e… siamo andati
a letto insieme e
io…Vabbè, allora… io sono rimasta
incinta e sono quasi sicura, anzi no sono
completamente sicura che il bambino sia di Charles
(l’attore), che è il mio
fidanzato, anzi quasi marito.
Ps.
Heric è
fidanzato con Barbie che ha già un bambino di sei anni e ora
ne aspetta anche
un altro da lui.
Senza
neanche
rileggere il mio “capolavoro” mi rivolgo a Miller.
-Ho finito, tenga pure.-gli
dico porgendogli questo foglio gremito di cancellature e scarabocchi.
-Ora
posso andarmene?-chiedo sbuffando.
-Un
attimo
signorina, si segga.
-I
patti erano
chiari dovevo solo scrivere di getto i miei pensieri, non erano
previste
prediche e sermoni!
-Nessuna
predica, Rossana.La prego si accomodi.-mi dice indicandomi la sedia.
Pur
essendo
molto contrariata decido di assecondarlo, così mi siedo di
fronte a lui
guardandolo con sguardo interrogativo.
Miller
legge con
attenzione il contenuto del foglio e poi mi guarda divertito e oserei
dire
quasi compiaciuto.
-Non
mi dica che
da quelle quattro righe è già riuscito a capire
tutta la situazione e magari sa
anche cosa devo fare per risolvere tutti i miei casini.
-Rossana,
lei
deve convincersi prima di tutto di una cosa: io non sono qui per
giudicarla. Tutto
ciò che lei mi dice, non solo è strettamente
confidenziale, ma è necessario a
me per capire cosa la spinge a comportarsi in una certa maniera e ad
essere una
vera e propria calamita per i disastri e soprattutto serve a lei
perché il
confronto con me farà sì che lei impari a
conoscersi.
Rimanga
basita e
letteralmente senza parole.
-No.-dico
semplicemente prendendo il cappotto e la borsa e alzandomi dalla sedia.
-Avevo
una cotta
per Kathrine.-mi confessa d’un tratto il dottore.
Io
mi blocco e per
tutta risposta sbarro gli occhi.-Ma cosa sta dicendo?
-Le
sto
semplicemente dicendo che da ragazzino avevo un debole per sua
madre.-fa una
pausa.- Era lei che voleva saperlo, giusto?
Sono
ancora
incredula.-Ma questo cosa c’entra?-gli chiedo sempre
più confusa.
-Voglio
spingerla a fidarsi di me. –continua lui senza alzarsi dalla
poltroncina.
Io
mi volto e
procedo fino alla porta tenendo la maniglia tra le mani, ancora incerta
sul da
farsi.
-Lei
ha molta
paura Rossana. Troppa.-io resto in silenzio senza trovare il coraggio
di
voltarmi a guardarlo.-Paura della vita, della sue conseguenze, ma
soprattutto
paura dei suoi sentimenti e di sé stessa. E tutta questa
reticenza da parte sua
nei miei confronti non fa che confermarmelo.
-No.-dico
ancora
scuotendo la testa, esattamente come una bambina che fa i capricci.-Non
lo
voglio sentire.-apro la porta ed esco dallo studio, ma riesco a sentire
distintamente l’ultima frase del mio interlocutore.-Si
è rotto qualcosa dentro
di lei, e dobbiamo rimetterlo a posto al più presto.
Corro
via
incurante degli sguardi degli altri pazienti che attendono il proprio
turno
nella sala di attesa, ma con la frase del dottor Miller che continua a
risuonare nella mia mente.
Ora
non è il
momento di pensare a queste stupidaggini, ho ben altre cose in
testa…
L’unica
nota
positiva è che il supermercato è proprio accanto
allo studio di quel tizio che
durante ogni seduta riesce ad irritarmi sempre di più.
Evidentemente non ha
niente di meglio da fare che tormentare me che ho davvero i minuti
contati perché
devo fare la spesa e poi passare a prendere Lexie al nido.
Estraggo
dalla
borsa la lista con tutto l’occorrente da comprare per la cena
della vigilia di
Natale di domani.
Sospiro.
Allora
facendo
un rapido calcolo dovremmo essere in sei: finalmente Terence e Alyssa
torneranno in Giappone, anche se non essendo terminato il ciclo di
terapie
necessarie devono ritornare in Francia, ma stavolta hanno intenzione di
portare
la bambina con loro…una fitta dolorosa al petto. Sapevo che
questo giorno
sarebbe arrivato, ma non avrei mai potuto prevedere di affezionarmi
tanto a
quella dolcissima peste! E poi Charles che naturalmente è al
settimo cielo per
la mia gravidanza e davvero non sta più nella pelle.
E’ diventato incontenibile
e addirittura aveva intenzione di non ripartire per le riprese di un
importante
film solo per starmi vicino, ma io gli ho prontamente ricordato di non
essere
una malata terminale e che avrei potuto benissimo cavarmela da sola. E
poi…e
poi… ci sono LORO. Cazzo! Non riesco nemmeno a pensarci
figuriamoci quando sarò
costretta a vederli domani e stare in loro dolce compagnia per tutta la
serata.
-Mio Dio, vorrei morire!-non mi accorgo di aver parlato ad alta voce (o
meglio
urlato!) e di aver fatto girare tutti all’interno del
supermercato.
-Ciao
Sana!-
quella voce, no!Non può essere lei…
-Alice!-
ma è
una persecuzione!
-C’è
qualcosa
che non va?-mi chiede preoccupata.
-Perché?
Lei
mi guarda
perplessa.-Ah dici per quello che ho detto?Non preoccuparti sono un
po’ agitata
perché non riesco a trovare i…fagiolini in
scatola, sai li adoro e…e se non li
trovo divento nervosa e di cattivo umore!- pessima scusa, tra
l’altro io odio i
fagiolini, il solo guardarli mi dà il voltastomaco!Meno male
che lei non lo sa!
-Alice
guarda
che li hanno terminati i…
No,
no, no!Mi
rifiuto!Anche lui no!Cioè ma è mai possibile che
questi due debbano viaggiare
sempre insieme, pacchetto completo!Assurdo!Ma Cip e Ciopp non si
staccano
neanche per un nanosecondo?
-Heric,
hai
visto chi ho incontrato?-dice lei sorridendo. Che avrà poi
da sorridere?Mi
verrebbe voglia di strozzarla!
-Ciao.-dico
guardando lui che a sua volta mi fissa come un emerito imbecille.
-Heric,
ma che
fai lì imbambolato?
-Cosa?Ah…ciao
Sana.
Restiamo
a
fissarci per non so quanto tempo, ma suppongo troppo a giudicare
dall’espressione spaesata che ha Barbie.
-Ragazzi?Ci
siete?Pronto?- ci chiede lei sventolando una mano vicino al viso di
Heric.
-Sì,
scusatemi
ma si sta facendo davvero tardi ed io ho tante commissioni da sbrigare
per
domani!-mi congedo cercando di mostrarmi convinta e disinvolta.
-Allora
a
domani!Ah Sana?
Che
altro vuole
Barbie?
-I
fagiolini che
cercavi sono nel reparto qui accanto.
-I
fagiolini?-esclama Heric sorpreso, ma io non ho il tempo di esaminare
il suo
sguardo perché mi sono già volatilizzata.
Maledettissima
Barbie, sai dove devi ficcarteli questi stramaledettissimi fagiolini?
Corro
via ancora
una volta appoggiando alla rinfusa sugli scaffali quello che avevo
preso prima
e mi reco nella toilette del supermercato.
Apro
il
rubinetto e mi sciacquo il viso.
-Calmati
Sana,
devi stare calma!-dico alla mia immagine stravolta riflessa nello
specchio.-Non
è successo niente, va tutto bene, ora devo solo far finta
che non sia accaduto
niente.
Nonostante
i
miei buoni
propositi non posso evitare
alle lacrime di bagnarmi il viso; così mi lascio cadere
stancamente sul
pavimento, prendendo il viso fra le mani.
Poi
tutto accade
in un attimo.
Mi
sento
abbracciare da dietro ed io in un primo momento spaventata, realizzo
immediatamente che quelle braccia non potevano che essere le
sue… solo lui
riesce ad abbracciarmi in questo modo così particolare,
unico, speciale: dolce
e protettivo ma anche forte e sicuro.
Quanto
vorrei che
il tempo potesse fermarsi ora.
Quanto
vorrei
che tutto quello che ha sconvolto le nostre vite non fosse che un
brutto
ricordo.
Quanto
vorrei
tornare indietro per evitare di commettere tutti quegli
sbagli…
Poi
tutti i
ricordi mi tornano alla mente e mi investono in pieno come un sonoro
schiaffo:
Alice è incinta e anche io lo sono… solo che io
sto per sposare Charles ed
Heric ha deciso di restare con lei…
Decido
allora di
staccarmi da quell’abbraccio così meraviglioso e
allontano Heric da me.
-Ora
sto bene,
va pure.
Lui
mi guarda
intensamente senza parlare.-Non dovresti essere qui Heric.-una
pausa.-Torna da
lei, ti prego.
Ma
lui continua
a guardarmi senza muoversi.-Lasciami in pace Heric, ti prego.-gli
chiedo quasi
implorandolo.
Così
finalmente
se ne va, lasciandomi lì da sola con i miei fantasmi.
Sollevo
lo
sportellino del cellulare per effettuare una chiamata che non avrei mai
pensato
di fare.
-Pronto
dottor
Miller, sono Rossana.
Ma
il ricordo di
un amore ci parla e non ci passa…
*Vento
di passione di Pino Daniele e Giorgia.
Sorpresa!!!
Salve
a tutti!Come state?Lo so, lo so che è tanto che non aggiorno
ma ci sono due
stringenti motivazioni che mi hanno impedito di farlo: 1)innanzitutto i
miei
impegni universitari (ahimè!); 2) e poi cosa non
trascurabile, il fatto che a questo
punto della storia avevo bisogno di mettere insieme tutti i pezzi per
capire
quale doveva essere l’evoluzione della vicenda.
Così ho riletto dal primo
all’ultimo tutti i capitoli ed ecco
l’ispirazione!So che probabilmente siete un
po’ confusi, perché questo capitolo non
è proprio il massimo della linearità,
anzi diciamo pure che è piuttosto ingarbugliato, ma tutto
verrà chiarito a
tempo debito.
Che
altro dirvi ancora?Se avete dei dubbi chiedete pure sono a vostra
disposizione,
ma vi prego fatemi sapere cosa ne pensate, ho bisogno del vostro
sostegno!!!!!Ora taccio davvero, grazie a tutti coloro che stanno
seguendo la
storia!
Ps
.non
perdete il prossimo capitolo perché sarà una cena
col botto!!!!!