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Autore: lidy88    03/02/2012    5 recensioni
"Siamo ossessionati dall’idea di fare la cosa giusta.
Dobbiamo fare la cosa giusta altrimenti finiamo per ritrovarci nei casini.
Eppure quando penso a questa maledetta cosa giusta finisco puntualmente per chiedermi cosa diavolo sia.A volte a sentirne parlare sembra quasi che si tratti di un’entità, qualcosa che abbia a che fare con il soprannaturale, qualcosa che sicuramente non esiste sulla Terra."
Il cambiamento non ci piace, ma o ci adattiamo al cambiamento o restiamo indietro...
A volte il cambiamento è tutto.
Tratto dal cap. 18 (l'ultimo aggiornato)
Tutto è accaduto in un attimo. Precipito a terra a faccia in giù e nonostante abbia tentato di attutire il colpo parando le braccia in avanti, non riesco ad evitare che il mio addome colpisca il pavimento. Dopo qualche attimo di stordimento mi porto le mani alla pancia e lì inorridisco alla vista del sangue che scorre lungo le mie cosce …
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Altro Personaggio, Naozumi Kamura/Charles Lones, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il ricordo di un amore viaggia nella testa

e non c’è una ragione quando cerchiamo quel che resta…

 

23 dicembre

Seconda seduta

Prendo carta e penna.

Mi siedo alla scrivania dello studio dello strizzacervelli.

Sospiro.

Devo fare assolutamente il punto della situazione.

-Uffa!-urlo mordicchiando nervosamente il tappo della biro.

Ma perché poi dovrei farlo?Solo perché uno stupido strizzacervelli mi ha ordinato di mettere nero su bianco tutto ciò che mi passa per la testa, tutti quelli che considero i miei problemi e che altro? Ah sì, tutti gli avvenimenti degli ultimi tempi che hanno sconvolto la mia vita.

Sbuffo di nuovo e poi contemplo quel che resta del tappo mangiucchiato.

Allora mi sorge una domanda: se io devo scrivere da sola i miei casini, affrontarli ed analizzarli, cosa lo pago a fare il mio sapientone?

Immersa nelle mie riflessioni ho dimenticato che Miller mi sta scrutando attentamente seduto su quella sua poltroncina da dottore, con la sua aria da dottore, immerso in chissà quali pensieri… Senza contare che mi tornano alla mente le minacce della mia dolce mammina con la quale ho parlato ieri a telefono per più di due ore, per cui rassegnata mi appresto a svolgere il compito che mi ha assegnato il luminare come una brava scolaretta.

Dunque, vediamo: senza pensarci un attimo ho lasciato le riprese di una soap opera e sono tornata a Tokyo per prendermi cura della figlia di Alyssa e Terence (due miei carissimi amici d’infanzia) perché lui purtroppo è malato e attualmente si trova in Francia per curarsi. Ma a Tokyo ho incontrato LUI cioè Heric, la fonte di tutti i miei problemi. Ci siamo ritrovati e… siamo andati a letto insieme e io…Vabbè, allora… io sono rimasta incinta e sono quasi sicura, anzi no sono completamente sicura che il bambino sia di Charles (l’attore), che è il mio fidanzato, anzi quasi marito.

Ps. Heric è fidanzato con Barbie che ha già un bambino di sei anni e ora ne aspetta anche un altro da lui.

Senza neanche rileggere il mio “capolavoro” mi rivolgo a Miller. -Ho finito, tenga pure.-gli dico porgendogli questo foglio gremito di cancellature e scarabocchi. -Ora posso andarmene?-chiedo sbuffando.

-Un attimo signorina, si segga.

-I patti erano chiari dovevo solo scrivere di getto i miei pensieri, non erano previste prediche e sermoni!

-Nessuna predica, Rossana.La prego si accomodi.-mi dice indicandomi la sedia.

Pur essendo molto contrariata decido di assecondarlo, così mi siedo di fronte a lui guardandolo con sguardo interrogativo.

Miller legge con attenzione il contenuto del foglio e poi mi guarda divertito e oserei dire quasi compiaciuto.

-Non mi dica che da quelle quattro righe è già riuscito a capire tutta la situazione e magari sa anche cosa devo fare per risolvere tutti i miei casini.

-Rossana, lei deve convincersi prima di tutto di una cosa: io non sono qui per giudicarla. Tutto ciò che lei mi dice, non solo è strettamente confidenziale, ma è necessario a me per capire cosa la spinge a comportarsi in una certa maniera e ad essere una vera e propria calamita per i disastri e soprattutto serve a lei perché il confronto con me farà sì che lei impari a conoscersi.

Rimanga basita e letteralmente senza parole.

-No.-dico semplicemente prendendo il cappotto e la borsa e alzandomi dalla sedia.

-Avevo una cotta per Kathrine.-mi confessa d’un tratto il dottore.

Io mi blocco e per tutta risposta sbarro gli occhi.-Ma cosa sta dicendo?

-Le sto semplicemente dicendo che da ragazzino avevo un debole per sua madre.-fa una pausa.- Era lei che voleva saperlo, giusto?

Sono ancora incredula.-Ma questo cosa c’entra?-gli chiedo sempre più confusa.

-Voglio spingerla a fidarsi di me. –continua lui senza alzarsi dalla poltroncina.

Io mi volto e procedo fino alla porta tenendo la maniglia tra le mani, ancora incerta sul da farsi.

-Lei ha molta paura Rossana. Troppa.-io resto in silenzio senza trovare il coraggio di voltarmi a guardarlo.-Paura della vita, della sue conseguenze, ma soprattutto paura dei suoi sentimenti e di sé stessa. E tutta questa reticenza da parte sua nei miei confronti non fa che confermarmelo.

-No.-dico ancora scuotendo la testa, esattamente come una bambina che fa i capricci.-Non lo voglio sentire.-apro la porta ed esco dallo studio, ma riesco a sentire distintamente l’ultima frase del mio interlocutore.-Si è rotto qualcosa dentro di lei, e dobbiamo rimetterlo a posto al più presto.

Corro via incurante degli sguardi degli altri pazienti che attendono il proprio turno nella sala di attesa, ma con la frase del dottor Miller che continua a risuonare nella mia mente.

Ora non è il momento di pensare a queste stupidaggini, ho ben altre cose in testa…

L’unica nota positiva è che il supermercato è proprio accanto allo studio di quel tizio che durante ogni seduta riesce ad irritarmi sempre di più. Evidentemente non ha niente di meglio da fare che tormentare me che ho davvero i minuti contati perché devo fare la spesa e poi passare a prendere Lexie al nido.

Estraggo dalla borsa la lista con tutto l’occorrente da comprare per la cena della vigilia di Natale di domani.

Sospiro.

Allora facendo un rapido calcolo dovremmo essere in sei: finalmente Terence e Alyssa torneranno in Giappone, anche se non essendo terminato il ciclo di terapie necessarie devono ritornare in Francia, ma stavolta hanno intenzione di portare la bambina con loro…una fitta dolorosa al petto. Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato, ma non avrei mai potuto prevedere di affezionarmi tanto a quella dolcissima peste! E poi Charles che naturalmente è al settimo cielo per la mia gravidanza e davvero non sta più nella pelle. E’ diventato incontenibile e addirittura aveva intenzione di non ripartire per le riprese di un importante film solo per starmi vicino, ma io gli ho prontamente ricordato di non essere una malata terminale e che avrei potuto benissimo cavarmela da sola. E poi…e poi… ci sono LORO. Cazzo! Non riesco nemmeno a pensarci figuriamoci quando sarò costretta a vederli domani e stare in loro dolce compagnia per tutta la serata. -Mio Dio, vorrei morire!-non mi accorgo di aver parlato ad alta voce (o meglio urlato!) e di aver fatto girare tutti all’interno del supermercato.

-Ciao Sana!- quella voce, no!Non può essere lei…

-Alice!- ma è una persecuzione!

-C’è qualcosa che non va?-mi chiede preoccupata.

-Perché?

Lei mi guarda perplessa.-Ah dici per quello che ho detto?Non preoccuparti sono un po’ agitata perché non riesco a trovare i…fagiolini in scatola, sai li adoro e…e se non li trovo divento nervosa e di cattivo umore!- pessima scusa, tra l’altro io odio i fagiolini, il solo guardarli mi dà il voltastomaco!Meno male che lei non lo sa!

-Alice guarda che li hanno terminati i…

No, no, no!Mi rifiuto!Anche lui no!Cioè ma è mai possibile che questi due debbano viaggiare sempre insieme, pacchetto completo!Assurdo!Ma Cip e Ciopp non si staccano neanche per un nanosecondo?

-Heric, hai visto chi ho incontrato?-dice lei sorridendo. Che avrà poi da sorridere?Mi verrebbe voglia di strozzarla!

-Ciao.-dico guardando lui che a sua volta mi fissa come un emerito imbecille.

-Heric, ma che fai lì imbambolato?

-Cosa?Ah…ciao Sana.

Restiamo a fissarci per non so quanto tempo, ma suppongo troppo a giudicare dall’espressione spaesata che ha Barbie.

-Ragazzi?Ci siete?Pronto?- ci chiede lei sventolando una mano vicino al viso di Heric.

-Sì, scusatemi ma si sta facendo davvero tardi ed io ho tante commissioni da sbrigare per domani!-mi congedo cercando di mostrarmi convinta e disinvolta.

-Allora a domani!Ah Sana?

Che altro vuole Barbie?

-I fagiolini che cercavi sono nel reparto qui accanto.

-I fagiolini?-esclama Heric sorpreso, ma io non ho il tempo di esaminare il suo sguardo perché mi sono già volatilizzata.

Maledettissima Barbie, sai dove devi ficcarteli questi stramaledettissimi fagiolini?

Corro via ancora una volta appoggiando alla rinfusa sugli scaffali quello che avevo preso prima e mi reco nella toilette del supermercato.

Apro il rubinetto e mi sciacquo il viso.

-Calmati Sana, devi stare calma!-dico alla mia immagine stravolta riflessa nello specchio.-Non è successo niente, va tutto bene, ora devo solo far finta che non sia accaduto niente.

Nonostante i miei  buoni propositi non posso evitare alle lacrime di bagnarmi il viso; così mi lascio cadere stancamente sul pavimento, prendendo il viso fra le mani.

Poi tutto accade in un attimo.

Mi sento abbracciare da dietro ed io in un primo momento spaventata, realizzo immediatamente che quelle braccia non potevano che essere le sue… solo lui riesce ad abbracciarmi in questo modo così particolare, unico, speciale: dolce e protettivo ma anche forte e sicuro.

Quanto vorrei che il tempo potesse fermarsi ora.

Quanto vorrei che tutto quello che ha sconvolto le nostre vite non fosse che un brutto ricordo.

Quanto vorrei tornare indietro per evitare di commettere tutti quegli sbagli…

Poi tutti i ricordi mi tornano alla mente e mi investono in pieno come un sonoro schiaffo: Alice è incinta e anche io lo sono… solo che io sto per sposare Charles ed Heric ha deciso di restare con lei…

Decido allora di staccarmi da quell’abbraccio così meraviglioso e allontano Heric da me.

-Ora sto bene, va pure.

Lui mi guarda intensamente senza parlare.-Non dovresti essere qui Heric.-una pausa.-Torna da lei, ti prego.

Ma lui continua a guardarmi senza muoversi.-Lasciami in pace Heric, ti prego.-gli chiedo quasi implorandolo.

Così finalmente se ne va, lasciandomi lì da sola con i miei fantasmi.

Sollevo lo sportellino del cellulare per effettuare una chiamata che non avrei mai pensato di fare.

-Pronto dottor Miller, sono Rossana.

 

Ma il ricordo di un amore ci parla e non ci passa…

 

*Vento di passione di Pino Daniele e Giorgia.

 

Sorpresa!!!

Salve a tutti!Come state?Lo so, lo so che è tanto che non aggiorno ma ci sono due stringenti motivazioni che mi hanno impedito di farlo: 1)innanzitutto i miei impegni universitari (ahimè!); 2) e poi cosa non trascurabile, il fatto che a questo punto della storia avevo bisogno di mettere insieme tutti i pezzi per capire quale doveva essere l’evoluzione della vicenda. Così ho riletto dal primo all’ultimo tutti i capitoli ed ecco l’ispirazione!So che probabilmente siete un po’ confusi, perché questo capitolo non è proprio il massimo della linearità, anzi diciamo pure che è piuttosto ingarbugliato, ma tutto verrà chiarito a tempo debito.

Che altro dirvi ancora?Se avete dei dubbi chiedete pure sono a vostra disposizione, ma vi prego fatemi sapere cosa ne pensate, ho bisogno del vostro sostegno!!!!!Ora taccio davvero, grazie a tutti coloro che stanno seguendo la storia!

Ps .non perdete il prossimo capitolo perché sarà una cena col botto!!!!!

  
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