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Autore: Alexandra_ph    03/02/2012    0 recensioni
Questo racconto è stato scritto tra l'estate e l'autunno 2002 e si colloca tra gli episodi “LIFELINE”, “ADRIF1” e “ADRIFT2”.
Mac è in procinto di sposarsi con Mic Brumby. Durante la festa di fidanzamento offerta dall’ammiraglio Chegwidden, Harm e Mac si appartano in veranda per parlare: ricordano molti momenti vissuti assieme e si dicono addio. Ma poco prima di rientrare, Harm la bacia…
Da qui parte la mia storia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harmon 'Harm' Rabb, Sarah 'Mac' MacKenzie, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Fly with Me'
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Capitolo 2


Finalmente Mic se n’era andato! Sarah si appoggiò contro la porta chiusa dietro di lui, con un sospiro di sollievo e il cuore in tumulto. Mic avrebbe voluto passare la notte con lei.

“Insomma Sarah, perché vuoi restare sola, questa notte? E’ da qualche tempo che nel mio appartamento torno solo per prendere gli abiti puliti o dei documenti. Anzi, fosse dipeso da me, non sarei tornato neppure per quello. E stasera, dopo la nostra festa, vuoi che torni a dormire là. Per quale motivo? “

“Te l’ho detto, Mic… È solo perché sono molto stanca. Sono anche tesa per quella conferenza che devo tenere dopodomani all’Accademia Navale. Inoltre, qualche sera senza dormire assieme ci farà gustare meglio la luna di miele”, gli aveva detto, cercando di scherzare un po’. Ma evidentemente non c’era riuscita bene, perché lui aveva insistito: 

“Sei sicura? Sei davvero sicura che sia per questo? Questo voler restare sola non ha nulla a che vedere con il fatto che tu e Harm avete trascorso tanto tempo, questa sera, sulla veranda dell’ammiraglio? Cosa vi siete detti?”

Sarah aveva cercato di rispondere senza evitare il suo sguardo: “Nulla d'importante, Mic… Io e Harm abbiamo rivangato un po’ i vecchi tempi, alcune delle avventure vissute assieme. Sai che n’abbiamo passate tante, noi due! Poi lui mi ha augurato tanta felicità.” A quel punto, però, non era più riuscita a sostenere lo sguardo di Mic. Il ricordo del bacio di Harm non riusciva a scomparire dalla sua mente. Voleva restare sola per pensare; non ce la faceva più a sopportare le attenzioni del suo futuro marito.

“Va bene, come vuoi, ma domattina passo a prenderti per accompagnarti al lavoro” e così dicendo, era uscito e si era voltato indietro per darle il bacio della buonanotte, ma lei stava già chiudendo la porta dopo avergli sussurrato: “Grazie, Mic… Buonanotte!”

Finalmente sola!

“Che bei pensieri, Sarah! A pochi giorni dalle tue nozze, l’unica cosa cui riesci a pensare è che sei sollevata per aver sbattuto fuori di casa il tuo futuro marito!”

A dirla tutta, non erano quelli i suoi unici pensieri, ma gli altri erano ancora peggio, erano ancora più pericolosi per una donna in procinto di sposarsi. Aveva una gran confusione in testa... Continuava a pensare a quello che lei e Harm si erano detti sulla veranda. Mai avrebbe immaginato che lui le dicesse cose simili. E proprio alla sua festa di fidanzamento con Mic…
Harm aveva confessato di essere innamorato di lei, anche se non era stato del tutto diretto ed esplicito; di desiderarla e d’essere incapace di capire perché non l’avesse aspettato. Poi entrambi avevano assicurato che si sarebbero sempre voluti bene. A quel punto Sarah, spinta più che altro dalla tenerezza che aveva provato nel vederlo tanto triste, gli aveva sfiorato le labbra con le sue…
Quello che era successo dopo, non se lo aspettava assolutamente. Harm l’aveva già baciata, tempo addietro, una sola volta, quando pensava di baciare Diane, e lei lo aveva capito subito. Quel bacio le era piaciuto molto, ma le aveva messo nell’animo tanta tristezza: allora non stava baciando lei, anche se era sua la bocca sulla quale lui aveva posato le labbra.

Ma alla festa… non c’erano dubbi: Harm non voleva nessun’altra. Aveva voluto lei!

Dopo quel lieve bacio di conforto stava per scostarsi, ma lui non l’aveva lasciata. Le sue labbra le avevano cercato di nuovo la bocca; poi l’aveva stretta con forza al proprio corpo e aveva prolungato il bacio finché non era riuscito ad ottenere che lei lo ricambiasse, schiudendo le labbra per lui. Tra le sue braccia Sarah si era sentita sciogliere tutta. La passione, repressa da moltissimo tempo, e un’incredibile dolcezza, erano esplose tra loro, e lei n’era rimasta profondamente turbata. Sconvolta dalla sua reazione, ma soprattutto dal desiderio che aveva percepito in lui, aveva posto fine al loro bacio. Sembrava, tuttavia, che anche in quel momento Harm non volesse lasciarla. Sarah l’aveva capito dal modo in cui tentava di stringerla ancora a sé, e da come la guardava negli occhi, mentre lei si stava sciogliendo dal loro abbraccio. Poi, però, la sua razionalità aveva avuto il sopravvento. Sarah, allora, gli aveva restituito la giacca, che lui le aveva prestato e che l’aveva avvolta del suo profumo per più di mezza serata, e gli aveva detto: “Stiamo diventando bravi a dirci addio!” Quindi era rientrata… 

Ora non riusciva più a capire nulla! Aveva desiderato la sua bocca e le sue braccia attorno a sé per talmente tanto tempo che, a volte, si accorgeva di fissarlo incantata… e sempre attenta a non farsi scoprire da lui.

Harm aveva avuto altre occasioni per baciarla, ma non n’aveva colto neppure una.

Anche quella volta, sul battello a Sidney: l’emozione le stringeva la gola mentre gli parlava, e lo aveva provocato con i suoi discorsi perché non ce la faceva più ad aspettare che fosse lui a fare la prima mossa. Quella sera avrebbe voluto che lui la baciasse; avrebbe voluto cenare con lui, una cena romantica, per loro due soli e poi avrebbe voluto che lui l’accompagnasse nella sua stanza e facesse l’amore con lei per tutta la notte. Dio, quanto lo aveva desiderato… Invece lui era rimasto sulle sue e lei si era sentita respinta. Poi era arrivato Mic, con la sua dichiarazione, col suo anello, con le sue premure che non la facevano più sentire respinta da nessuno…

Questa sera, però, era andata diversamente: Harm l’aveva baciata con desiderio, e lei non ce la faceva ad ignorare quello che era successo tra loro. Senza pensarci due volte si girò, aprì la porta dalla quale era uscito da poco Mic, e uscì a sua volta di casa.

 
  
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