Anime & Manga > Il mistero della pietra azzurra
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Autore: Lyla    12/09/2006    2 recensioni
Sono passati tanti anni dalla sconfitta di Argo, e Sansone, divenuto un uomo maturo, vuole sistemarsi con la donna che ama da sempre. Ma quando trova il coraggio di dichiararsi a Rebecca, la sua vita giunge a una svolta legata a un'esuberante adolescente dagli occhi azzurri e i capelli castani dalla quale non riesce a non sentirsi attratto... una storia a capitoli dedicata alla coppia SansonexMarie e alla nascita del loro amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo Quattro

Capitolo Quattro

 

 

Erano trascorsi alcuni giorni da quando aveva incontrato Marie, eppure continuava a pensare alla loro passeggiata nel parco, ai sorrisi della ragazza e alla sua vivacità come mai aveva fatto prima di allora. 

Le parole di Marie, il fatto che gli aveva confidato il suo desiderio più grande lo tormentavano nel profondo.

Sansone si sentiva confuso.

Fino ad allora non si era mai reso veramente conto del fatto che quella che una volta era la vivace bambina che aveva salvato dalle grinfie di un robot-granchio su un’isola sperduta nell’oceano fosse diventata una donna a tutti gli effetti.

Possibile che avesse trascorso una notte insonne, pensando a lei?

Marie era troppo giovane per potergli interessare, e poi lui non era venuto a Londra per dichiarare i suoi sentimenti a Rebecca?

Da quando aveva parlato con Marie l’ultima volta erano trascorsi cinque intensi giorni che aveva trascorso in compagnia della donna, nell’intento di colpirla con le sue gentilezze e il suo modo di fare.

L’uomo stava aspettando il momento giusto per parlarle dei suoi sentimenti, e non era giusto pensare contemporaneamente anche a Marie.

E poi, lei era così giovane…

Sansone decise che la considerava soltanto una vecchia amica, mentre passeggiava con Rebecca presso il Tamigi all’imbrunire di una delle ultime sere che avrebbe trascorso a Londra in sua compagnia.

“Insomma Sansone, ma mi stai ascoltando o no?” gli chiese Rebecca ad un certo punto, spazientita.

“Eh? Ah sì, certo, Rebecca!”

“Ti avevo chiesto se va tutto bene” esclamò la donna a voce alta.

“Mi sembri strano, da un po’ di giorni a questa parte! Non è da te, tenere il muso in quel modo” aggiunse con il sole che tramontava alle sue spalle lanciando una luce arancione su ogni cosa.

Sansone la guardò negli occhi per un lungo momento.

“D’accordo” cominciò l’uomo, voltandosi completamente verso di lei.

Rebecca assunse un’espressione interrogativa.

“Vuoi sapere perché sono venuto a Londra?”

La donna annuì con lentezza, sentendosi il cuore pesante.

“Ci siamo. Sta succedendo quello che temevo” pensò tristemente. “Sii forte, Rebecca.”

“C’è una cosa che devi sapere. Da quando sono andato a trovare Jean e Nadia a Le Havre e ho visto la famiglia che hanno creato, non ho potuto che sentirmi inutile e senza scopo, a questo mondo. Io ho trentotto anni, Rebecca, eppure non sono ancora riuscito a sistemarmi come vorrei. Non è strano, tutto questo? Ormai non c’è nient’altro che vorrei fare più di ogni cosa al mondo, e mi chiedevo se…

“Parla, ti ascolto” mormorò Rebecca, con sguardo preoccupato.

“…mi chiedevo se vorresti aiutarmi a costruire una famiglia, Rebecca. Vedi, io…”

La donna avvertì una dolorosa fitta al petto.

“…credo di amarti da sempre. Ho cercato di fartelo capire in tutti i modi, anche tanto tempo fa, quando eravamo coinvolti nella guerra contro Argo e tu non avevi occhi che per il capitano Nemo. Non riuscivo a capire come fosse possibile che ti interessassi a un uomo così maturo, e non a un ragazzo giovane e bello com’ero allora. Ti confesso che, quando poi è morto per salvare tutti noi, ho sperato che allora ti saresti accorta di me. Invece mi sbagliavo. Ognuno ha preso la sua strada, com’era giusto che fosse, ma anche se per un po’ siamo stati lontani, io ho continuato a sperare che un giorno anche tu mi avresti ricambiato e ti saresti accorta di provare qualcosa per me. Io ho bisogno di saperlo, Rebecca, devo sapere se mi ami… oppure mi consideri soltanto un amico.

La donna abbassò gli occhi, sconvolta.

Fino all’ultimo aveva sperato che Sansone non le confessasse di amarla, e invece era appena successo quello che lei aveva temuto.

Lei aveva sempre provato affetto nei confronti di quell’uomo, ma non riusciva a pensare di poter ricambiare i suoi sentimenti in modo diverso da una semplice amicizia.

Eppure lui le era stato vicino per anni, si era sempre preoccupato per la sua incolumità, le aveva fatto capire più volte di essere geloso di lei, quando Rebecca era innamorata di Nemo e litigava continuamente con Sansone per questioni futili nei lontani giorni di undici anni prima…

Non poteva costringersi ad amarlo, quando lo considerava soltanto un amico.

Decise di dirgli la verità.

“Mi dispiace, Sansone. Ho provato a ricambiarti, ma non ci sono riuscita. Non riesco a pensare a te come a qualcosa di diverso da un amico” disse Rebecca senza riuscire a guardarlo negli occhi.

Per un po’ nessuno disse nulla.

Poi Sansone alzò lo sguardo e sorrise.

“Grazie per avermi dato una risposta, Rebecca. Ho fatto bene a venire a parlarti dopo tanto tempo” disse l’uomo in tono calmo e sicuro.

La donna si spaventò terribilmente.

Credeva che lui avrebbe gridato in preda alla disperazione che non poteva non amarlo, ma evidentemente si era sbagliata.

Sansone era maturato davvero, non era più lo stesso giovane che anni prima si lamentava della monotonia della sua cucina a bordo del Nautilus e che guidava il Retan con tanto orgoglio eseguendo ogni suo ordine…

“Sansone, io…”

“Andiamo Rebecca, ci stanno aspettando al ristorante. Tra alcuni giorni tornerò a Le Havre, godiamoci questi ultimi momenti insieme. Chissà quanto tempo passerà, prima che ci rivedremo” concluse l’uomo, voltandosi e lasciando la donna profondamente dispiaciuta per lui.

Era sicura di aver visto un lampo di disperazione nei suoi occhi di ghiaccio, prima che Sansone distogliesse lo sguardo e ricominciasse a parlare del più e del meno come se niente fosse successo.

 

**

 

Settembre.

A Marie l’autunno piaceva, anche se la rendeva malinconica.

Erano passati quattro mesi da quando era andata a Londra a trovare le sue zie.

Ed erano passati quattro mesi da quando aveva visto Sansone per l’ultima volta.

Le giornate trascorrevano abbastanza serenamente, ma anche con monotonia mentre la ragazza si dedicava alle faccende di sempre nella casa che divideva a Marsiglia insieme alla zia.

Ogni tanto Marie si ritrovava a pensare con un sorriso che Sansone sarebbe venuto presto a trovarla.

Sapeva che sarebbe stato così, e il suo sesto senso non l’aveva mai ingannata, fino ad allora.

Pensare a lui la turbava sempre.

Anche quando si erano visti a Londra l’ultima volta, stare con Sansone l’aveva fatta stare bene, e allo stesso tempo le aveva fatto venire un forte dubbio: che si fosse innamorata di lui?

Non c’era altro modo di spiegare le sensazioni che lui le provocava, il fatto che le agitava il sonno e che la ragazza viveva giorno dopo giorno nella speranza di rivederlo.

Aveva capito anche che lui amava un’altra.

Era quella la verità, lei l’aveva intuito dal modo in cui l’uomo le aveva detto che presto si sarebbe sistemato senza guardarla negli occhi, con il tono di chi sapeva il fatto suo.

E dopotutto lui era un uomo adulto, come poteva solo pensare che si potesse interessare a lei?

Lei era solo una ragazzina.

Marie scosse la testa.

Non era il caso di negare l’evidenza.

Ormai era diventata una donna a tutti gli effetti, le bastava guardarsi allo specchio per rendersene conto.

Ma allora perché non se ne rendeva conto anche Sansone?

La ragazza sospirò, affrettandosi ad andare in cucina.

Presto sarebbe stata ora di cena, e sua zia avrebbe avuto bisogno di una mano per preparare da mangiare.

 

Fine quarto capitolo

 

**

 

Ciao a tutti!

Ci ho messo un bel po’ a completare questo capitolo di transizione. Un enorme grazie a Blustar che commenta puntualmente ogni capitolo della fic, e anche a Jack83 e a tutti quelli che leggono senza commentare! ^^

 

  
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