“Che disastro!”
pensò Sarah “ Volevo
chiarire
le cose con Mic, ma non ci sono riuscita. E ora Harm arriverà fra poco
e non
saprò come fare, cosa dirgli…”
Era
arrivata al suo appartamento, giusto in
tempo per riuscire ad indossare l’uniforme (e un’aria meno colpevole)
prima che
Mic suonasse alla porta. Lo aveva fatto entrare, poiché era arrivato
prima del previsto, sperando di riuscire a parlargli, ma lui aveva
cambiato i
piani. L’aveva abbracciata e l’aveva baciata…
Non
desiderava più i suoi baci: voleva
conservare sulle labbra il sapore dei baci di Harm. Non poteva tirarsi
indietro, però, senza farlo arrabbiare. E non lo voleva già arrabbiato
prima di
potergli parlare. Non sapeva neppure ancora cosa dirgli.
Nel
tragitto da casa di Harm aveva provato a
pensare alla conversazione, ma inutilmente. Tutti i suoi pensieri erano
rivolti
all’uomo che l’aveva amata quella notte. Desiderava essere ancora con
Harm, nel
letto con lui, e fare ancora l’amore… Mai aveva provato un desiderio
così intenso
per un uomo.
Sorridendo
si era domandata come avesse fatto
a restare così indifferente quella volta che si era offerta di passare
la notte
a casa sua per vegliare su di lui, mentre quello psicopatico di Palmer
lo
tormentava. Si era alzato per accenderle il riscaldamento, mentre lei
non
riusciva a dormire a causa di tutti gli avvenimenti di quel periodo. La
coperta
che l’avvolgeva sul divano, non la scaldava a sufficienza e non capiva
come lui
potesse dormire solo con un paio di boxer in quella casa gelata!
Stanotte
lo aveva capito: il suo corpo emanava
un calore tale da avvolgerla ancora, anche se non gli era più accanto.
Era
giunta a casa con questi pensieri e quando
Mic aveva incominciato a baciarla, non era riuscita ad iniziare un
discorso
logico. Poi si era fatto troppo tardi: lui l’aveva accompagnata in
ufficio e
sarebbe passato a prenderla verso sera, perché voleva a tutti i costi
accompagnarla alla conferenza.
Avrebbe
cercato di parlargli durante il
viaggio, nonostante avesse preferito farlo prima. Non avrebbe
più voluto che Mic andasse con
lei. Visto come stavano le cose, ormai, avrebbe voluto Harm con sé.
Tuttavia
non poteva parlargli prima: non aveva più il tempo per farlo, poiché
doveva
ancora terminare la stesura del discorso e controllare anche alcuni
particolari.
Perché
Harm non arrivava ancora?
Uscì
dall’ufficio e si diresse verso il suo,
per vedere se fosse già arrivato.
Era
nel suo ufficio, ma non era solo. Era
abbracciato a Renee e la stava baciando… Stava per girarsi e tornare da
dove era
venuta, quando sentì la donna dirgli:
“Ciao,
tesoro. Ci vediamo stasera a casa tua.
Passo a prenderti non appena termino col produttore…”