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Autore: _MoonShine_    03/02/2012    2 recensioni
Occhi Cremisi di una principessa che ha visto la morte dei suoi genitori per mano del loro migliore amico. Bella, dolce, vivace e altruista.
Occhi Cobalto di un principe arrogante e solitario, figlio di un re che uccise i suoi migliori amici.
Cosa succederebbe se questi occhi si incrociassero in uno sguardo intrecciando i loro destini?
[RedMoon]
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fine, Nuovo Personaggio, Shade, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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PRIGIONE – HO RAGIONE O C’È IN SERBO UNA BELLA RAMANZINA?

-No, sono suo figlio: Shade-
Fine sgranò gli occhi. La gola le si seccò in mezzo secondo. Non riusciva a pensare.
Quel ragazzo dagli occhi cobalto era il figlio del tiranno che aveva sterminato il suo popolo e i suoi genitori? No, impossibile.
Piano piano il suo cervello riprese lucidità; beh in effetti la cosa poteva essere fattibile. Arrogante, maleducato, spaccone, egoista, orgoglioso, tutte qualità che potevano provenire da un re tiranno.
Fine assunse un sguardo pieno d’odio. Come poteva tollerare un comportamento del genere, soprattutto se chi si comportava così era il figlio dell’uomo che odiava di più al mondo e che avrebbe dovuto uccidere?!
Il principe Shade si accorse della scintilla di odio diretta a lui negli occhi della ragazza e si chiese il perché.
Ora che la guardava bene aveva degli occhi davvero belli, per non parlare della bocca: labbra carnose e rosee. Proprio una bella preda. Peccato la sua sfacciataggine. Per un attimo fu intimorito da quello sguardo ma si riprese subito e riacquistò la sua arroganza.
-Cosa c’è ragazzina? Adesso non fai più tanto la saputella eh?- disse arrogante.
La ragazza lo guardò intensamente negli occhi intenta a non distogliere per prima lo sguardo.
-Il figlio di Huter. Wow, chissà perché non mi sorprende- si limitò a dire Fine.
Shade era un po’ sorpreso. Quella ragazza non aveva nemmeno rispetto per il re: lo aveva appena chiamato per nome. Niente “re Huter” o “re” e basta.
-Già, ora hai paura per caso?- sorrise beffardo.  Le riprese il viso tra le mani e con il pollice percorse il contorno delle sue labbra.
– Dov’è finita la tua espressione determinata e inarrestabile?- Fine al quel contatto ebbe un brivido. Le mani di quel ragazzo erano così calde.
Un momento ! Ma..Come si permetteva di toccarle la bocca e stringere il suo mento così!
Iniziò a dimenarsi e scalciare.
-Non toccarmi bifolco!- gli urlò contro con tutta l’ira che aveva dentro.
Il ragazzo fece una smorfia. Gli aveva appena detto “bifolco”? Lei, una popolana venuta da chissà dove aveva detto “bifolco” a Lui, il principe ereditario di Camelot. No, non avrebbe dovuto. Questa non gliela avrebbe fatta passare liscia.
Fece un sorrisetto –Vista la situazione, ammiro il tuo coraggio ragazzina-
Fine continuava a scalciare e a cercare di togliersi quelle sudice mani di quegli idioti dei cavalieri che seguivano gli ordini di quello stupido principe.
-Rinchiudetela, così potrà difendere gli scarafaggi dai topi visto il suo altruismo.- detto questo gli scappò una risata che a Fine non piacque per niente. Se quel ragazzo le aveva fatto una cattiva impressione appena visto, figuriamoci adesso.
La povera ragazza venne sollevata e trascinata fino alle prigioni sotterranee del castello. La scaraventarono dentro una delle celle e chiusero il cancello a chiave.
-Fatemi uscire! Non potete tenermi qui!!-
Uno dei cavalieri che prima la teneva per un braccio fece una smorfia. 
–Ah no? Beh è quello che stiamo facendo- e le fece cenno di saluto con la mano. –Controllala. È una vipera- disse ancora rivolgendosi alla guardia che controllava le celle. 
QUALCHE ORA DOPO
 -Fine avevi promesso di non cacciarti nei guai, che è successo?!-
Omendo aveva un tono di voce misto tra il severo, il triste e il divertito. Meno male che era venuto al corrente dell’accaduto altrimenti Fine non avrebbe saputo che fare.
Ma come lo aveva sapeva? Evidentemente Shade lo aveva raccontato a suo padre, e Huter si era confidato con Omendo, che stando ai racconti del medico erano amici da anni. Omendo fortunatamente aveva riconosciuto che la ragazza prigioniera era Fine e aveva convinto il re a liberarla dato che era sua ospite. E Huter fidandosi del suo vecchio e fidato amico aveva accettato.
-Allora, cosa hai combinato?- disse il medico sospirando e sedendosi su una sedia vicino al tavolo da lavoro nel suo appartamento.
Fine lo guardò con aria innocente.
–Cosa ho fatto io? beh.. ho difeso un ragazzo- disse cercando di fare un brevissimo riassunto evitando di dire tutti i particolari.
Omendo capì che c’era altro. Incrociò le braccia al petto e buttò addosso a Fine uno sguardo divertito che la invitava a continuare.
- … E … ho disarmato il principe Shade- disse tutto d’un fiato.
A Omendo scappò una risatina, per poi ripetere lo stesso sguardo di prima. Sapeva che non era ancora tutto. Il principe era orgoglioso ma stando allo sguardo di Fine c’era ancora qualche piccolo particolare.
-e … gli ho semplicemente consigliato come maneggiare meglio la spada- Omendo rise di nuovo divertito dalla storia della ragazza. Ce la vedeva a fare da maestrina al principino.
-Il principe Shade è sempre stato molto orgoglioso, non accetta di essere battuto figuriamoci di ricevere consigli, soprattutto da una ragazza. Ma qualcosa mi dice che non è tutto.-
Fine venne colpita di nuovo da quello sguardo.
-beh..gli ho detto che non mi sorprendeva che fosse figlio di Huter… - disse distogliendo lo sguardo.
-E..- la invitò a finire la storia.
-E.. beh.. e gli ho dato del bifolco- disse velocemente la ragazza sperando che il vecchio non l’avesse sentita sul serio.
Omendo non riuscì più a trattenersi e scoppiò in una fragorosa risata. Come poteva quella ragazza così vivace e sfacciata essere una principessa? Beh di sicuro lo era dentro ma il suo modo di dire tutto in faccia non era molto a suo favore.
Nelle ore successive, dopo una ramanzina tra risate e occhiate di disapprovazione, cenarono e andarono a dormire.
Fine passò bene la sua prima notte in quella casa. La sua camera le piaceva. Aveva sistemato le sue cose e aggiunto un po’ di colore con dei fiori.
Mentre era a letto ripensava alla giornata appena trascorsa. Era iniziata bene ed era andata di “bene in peggio”. Non era stato proprio un bell’inizio ma almeno aveva scoperto che il re aveva un figlio, e che il figlio doveva avere le stesse qualità del padre, se si potevano definire qualità.
Era proprio vero: Tale padre, tale figlio.
Si addormentò con questi pensieri e speranzosa che nella giornata successiva non avrebbe dovuto difendere un altro poveretto minacciato dal “principe-cervello-da-criceto”.







Ciao :) ecco un altro capitolo. Spero vi piaccia, mi sto impegnando davvero tanto.
Grazie mille a chi ha recensito o solo letto, mi fa molto piacere.
Al prossimo capitolo. Un bacione.
 

  
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