Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Segui la storia  |       
Autore: Echelena    03/02/2012    7 recensioni
I nostri fratelli Leto stanno per andare in pausa. Finiti i tour in Europa e la settimana a NY, cosa faranno? Come passeranno il Natale? E se tornassero alle origini per passare il Natale con mamma e nonna a Bossier City? Ma pensate che sarà un Natale tranquillo? Sbagliato! Leggete e capirete...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nei giorni seguenti partirono tutti.
Per primi furono Jared e Lucy ; Jared non voleva neanche che lei tornasse a casa a prendere dei vestiti, ma lei si rifiutò. In India non sapeva cosa avesse trovato e preferiva affrontare i suoi, pur di prendere le sue cose. Voleva comunque salutarli, nonostante tutto, era giusto metterli al corrente dei suoi progetti di viaggio.
Jared disse che avrebbero passato lì il Capodanno, gli piaceva quel posto, era molto rilassante e lui aveva veramente bisogno di relax, visto che a Bossier non era stato possibile in alcun modo.
Dopo sarebbero andati a Parigi, lui amava quella città e ci tornava volentieri. In seguito non aveva idea di dove sarebbero andati, lui voleva comunque viaggiare, ormai era abituato a dei ritmi poco… rilassanti!
Lucy era entusiasta e non pensava al futuro, che non avevano in alcun modo pianificato. Per il momento le bastava così,  vivere giorno per giorno. Del resto Jared era una persona complicata e lei non era certo tanto più semplice, chissà se sarebbero stati compatibili un domani!
L’indomani partirono anche Christine, insieme a John e Linda.
Mary Ann le fece un sacco di raccomandazioni , le solite che le mamme fanno sempre. Lei da un lato era entusiasta di passare il Capodanno a New York, a Times Square e quindi partiva abbastanza contenta, anche se da un lato avrebbe voluto passare più tempo con Shannon per conoscerlo meglio. Voleva però che la madre e lui stessero insieme da soli, perché avevano tanto tempo da recuperare. Lei lo avrebbe rivisto più avanti, magari dopo che sarebbe finita la scuola.
Nello stesso giorno , di sera , partirono  con un volo diretto da Shreveport, anche Mary Ann e Shannon.
La nonna e Costance da un lato erano felici di vederli insieme, dall’altro erano tristi, perché appena andarono via tutti, nella villetta regnò il silenzio più assoluto.
Costance si ripromise di organizzare un bel Capodanno coi parenti, per non fare sentire sola la nonna, anche se lei di vedere tutti quei parenti, non ne aveva tanta voglia, specialmente dopo gli ultimi avvenimenti.
 
Ognuno di loro festeggiò un Capodanno diverso e il nuovo anno vide rientrare a Bossier Christine per prima. Non aveva finito tutti i compiti, così il 3 gennaio rientrò .Holly fu entusiasta di risentirla.
-      -   Cavoli, se mi sei mancata, befana del mio cuore! Ma tua madre ancora sta in Messico? Come la invidio….- Holly era sempre la solita, pensò Christine, alzando gli occhi al cielo.
-       -  Ma la smetti di parlare così dei miei? Loro rientrano domani, comunque. Poi Shannon parte per Las Vegas, ha una serata li con Antoine.- Christine rise, non poteva rimproverare la sua amica per le battute su Shannon. Per lei restava sempre il “batterista figo” e non il “papà di Christine”.
-       -  Ma tua madre non và?-
-       -- Perché dovrebbe? Penso di no!-
-- -       Io uno come lui, non lo lascerei andare mai più da solo…- Holly lo disse tutto d’un fiato e Christine non rispose. Restò in silenzio a quelle parole. In effetti anche lei conosceva Shannon per la sua fama di donnaiolo e Holly era a quello che si riferiva.
---   Ehi, ho detto qualcosa che non và?- Holly la chiamò alla realtà, mentre Christine vagava coi pensieri.
-     -   No, no, è tutto ok! Mi hai fatto venire dei pensieri strani… Scusa, adesso chiudo perché ho ancora compiti da finire. Ci sentiamo dopo.- chiuse subito la comunicazione, ma le restò come un tarlo in testa. Shannon da solo a Las Vegas.
Sua madre non sarebbe andata di sicuro, lei non era il tipo da seguirlo, a parte che si lasciava prendere dai suoi doveri, il lavoro, lo stare con lei, ecc.
Inoltre era sempre in apprensione per tutto e tutti, mai una volta che facesse le cose d’istinto, come aveva fatto Lucy, per esempio.
Christine rifletteva su questo e pensava a un modo per convincere sua madre a seguire Shannon, senza crearle gelosie inutili, il che sarebbe risultata un’impresa molto difficile.
Aprì i libri e cercò di studiare, se non sarebbe stata promossa quell’anno, sarebbero stati guai, per un’eventuale trasferimento a Los Angeles.
L’indomani Shannon e Mary tornarono. Erano rilassati e abbronzati. Christine li abbracciò con calore.
---       Quanto ci sei mancata!- Shannon l’abbracciò forte e così anche sua madre.
-      -  Anche voi mi siete mancati!-
-       - Avete sentito Jared e Lucy? Sono ancora in India quei due, chissà se fumano roba buona!- Shannon rise nel suo solito modo.
-       - Shannon non dire queste cose che la nonna ci crede davvero- Costance lo rimproverò.
-     -   Perché, ti sembra che lo dico per scherzare?- e continuò a ridere, provocando le risate di tutti.
-       - Sei sempre il solito. Mi vuoi prendere in giro, lo so!- la nonna cercò di dire qualcosa di serio, visto che quel nipote era sempre uguale, il solito burlone. Lei non capiva quando parlava sul serio o si prendeva gioco di lei.
-       - Bene, adesso raccontatemi come avete passato le vacanze, vi siete divertiti?- Costance cercò di attaccare bottone.
-      -  Oh, tantissimo! Ci siamo proprio divertiti, vero Mary? Non siamo mai usciti dall’albergo!- Shannon schiacciò l’occhiolino verso Mary.
La quale arrossì a quella battuta e lo guardò di traverso senza dire nulla.
---     Scherzavo… Ma non si può scherzare? Vedete che siamo abbronzati? Ogni tanto siamo andati in spiaggia!- e continuò a ridere.
-        -Mary, forse è meglio che vai a posare la tua roba, mi sa che Shannon ha preso troppo sole!- Costance conosceva Shannon e se non lo avrebbe interrotto, magari avrebbe litigato con Mary Ann.
-     -   Shannon ma sei sempre così pazzo?- Christine rideva, rivolta al padre.
-        -Ehi, ma non dovevi chiamarmi in un altro modo?- Lui la guardò col broncio.
-      -  Scusa, papà, hai ragione! Il fatto è che mi devo abituare. Non abbiamo passato tanto tempo insieme.- si scusò lei.
-        -Certo con John invece sei abituata!- disse lui un po’ risentito.
-       - Scusa, non essere geloso di lui, dai! Vedrai che passeremo del tempo insieme, più avanti.- lei lo abbracciò per consolarlo.
-        Lo spero Chistine, lo spero tanto.- le diede un bacio sui capelli. Sentiva di amarla tanto, ma era come se i tanti pezzetti del puzzle della sua vita ancora non fossero ben incastrati e messi al posto giusto .Era come se ancora mancasse un pezzo, per completare il quadro. E questi pezzi erano sicuramente  Christine e Mary.
L’indomani passarono la giornata insieme, cercando di ridere e scherzare felici. Peccato che la giornata passò in fretta e in serata Shannon prese l’aereo per raggiungere Antoine a Las Vegas. Avevano una delle loro serate in un locale, giusto il giorno della Befana.
Mary era tristissima, lo accompagnò in aeroporto insieme a Christine.
Restarono abbracciati tutt’è tre per un periodo lunghissimo, senza dire niente.
Christine sentì le lacrime di Mary scendere silenziose, sapeva che nei giorni seguenti avrebbe sofferto tantissimo.
Il primo a parlare fu Shannon, a interrompe quel silenzio troppo pesante.
Lo fece solo perchè la voce degli altoparlanti annunciava il suo volo e doveva imbarcarsi.
Lo fece perché era l’unico modo per sdrammatizzare il momento delicato.
Lo fece perché stava soffrendo anche lui, come un cane.
-        -Adesso promettetemi che ci sentiamo e ci vediamo tutte le sere con la cam su Skype, ok?Mi mancherete fisicamente, ma almeno ci vedremo. Me lo promettete?-
Cercò di guardarle negli occhi, Christine piangeva silenziosa e Mary era attaccata al suo collo. Lui la tirò in avanti e le alzò il mento, la baciò delicatamente sulle labbra.
-        -Ti amo Mary, ricordalo!-lei lo guardò stravolta, non glielo aveva detto fino ad ora e lo diceva lì, prima di partire? Certo che era strano, pensò .Dire “Ti amo” prima di partire lo fece sembrare come una promessa e così, con le labbra vicine alle sue, gli disse “Ti amo anch’io”.
Lui si staccò riluttante dalle “sue donne”, le chiamò così, e se ne andò girandosi ogni tanto a guardale, finchè sparì nei Gate d’imbarco.
-      -  E così siamo tornate da sole!- Mary Ann era amareggiata nel tono di voce.
-        -Perché non sei andata con lui?- Christine la guardò con rimprovero.
-      -  Tesoro, ho un lavoro, ci sei tu, non posso fare la vita da vagabonda, cosa credi?- lei cercò di essere realista e di riportare la figlia di fronte ai propri doveri.
-        -Mamma, ancora non hai imparato che fare le missionarie non porta a nulla? Madre Teresa di Calcutta aveva una missione, tu no!- La lasciò basita con questa frase e si incamminò , mentre Mary Ann la guardò a bocca aperta e restò pietrificata per un po’.
Quando si riprese dallo shock la chiamò, con un tono di rimprovero.
-        -Ehi tu, signorina! Ma che modi sono di parlare?-
-Corse per prenderla per un braccio e parlarne a quattr’occhi.
-     -   Mi ascolti o no? Perché mi hai parlato così? Cosa vuoi dire?-Mary insisteva, non capiva perché Christine aveva parlato in quel modo. Non era mai successo.
-      -  Parlo così, perché hai perso tanto tempo e ancora ne perdi. Certe volte non ti capisco. Io al posto tuo sarei andata via con lui.
-       - Tu non capisci, non sei ancora mamma. Non potevo lasciare te, così su due piedi! Invece di ringraziarmi , mi rimproveri?- Mary aveva la voce tremolante. Era delusa dalle parole della figlia. Il dolore della partenza di Shannon e quelle parole le bruciavano l’anima.
-      -  Ma io ti parlo così, proprio perché ti voglio bene e non voglio vederti soffrire. Lo so che ora soffri. E soffrirà anche lui. Che senso ha tutta questa sofferenza, quando potevate stare insieme, finalmente? Solo questo!- Christine l’accarezzò. Sembrava lei la mamma ora, come in uno stupido scambio di ruoli.
Mary lo sapeva che aveva ragione, ma il suo senso del dovere era troppo forte per soccombere. Così le spiegò i suoi piani. Avrebbe aspettato la fine dell’anno scolastico, si sarebbe licenziata e sarebbero andate a Los Angeles.
-       - Potevi andare ora con lui… Va bene, contenta tu…!-
Tornarono in macchina in silenzio e continuarono  a non parlare per tutto il tragitto fino a casa.
Mary pensò che Christine e lei non avevano mai litigato veramente fino ad allora. La sua era certamente un’età difficile, di ribellione, ma mai aveva reagito come adesso.
 Cercò conforto in Costance e nonna Ruby, che le spiegarono di avere pazienza, tutto era successo in fretta e piano piano i traumi di quei giorni si sarebbero risolti.
                                                      
Infine anche Costance ripartì, Christine ricominciò la scuola e la vita riprese il giro di prima.
Mary al lavoro non era più la stessa, le mancava Lucy e le sue battute. Si rese conto solo adesso di sentirsi sola, senza di lei, non era la vita di prima, che senso aveva stare lì? La sua sofferenza si fece notare anche al lavoro.
La sera si vedevano con Shannon,come aveva chiesto lui, in collegamento con Skype,  parlavano pure per un’ora di fila. Ma non era come stare insieme davvero.
Passò un altro mese, era già metà febbraio e Mary cominciò a stare male. Erano già un paio di giorni che aveva dei malesseri, quando una mattina si alzò per correre in bagno e vomitare di corsa.
Christine la sentì e corse da lei per vedere cosa le fosse successo.
-       - Mamma stai male?- le si inginocchiò vicino, visto che era per terra con la faccia stravolta.
-        Sarà un virus, tesoro. Ora mi rimetto a letto. Non vado al lavoro, chiamo per avvisare.-
-        -Vuoi che sto a casa con te?- Christine era preoccupata, notò che il suo volto era terribilmente pallido.
-        -No, che dici? Vai a scuola. Se ho bisogno chiamo nonna Ruby, non preoccuparti.- la salutò con affetto, cercando di tranquillizzarla.
Quando Christine tornò da scuola , pensava di trovarla a letto, visto  che stava male, invece la trovò che rovistava nei cassetti, tutta agitata e parlava, anzi farfugliava, cose strane.
-       - Dove cavolo sarà? Maledizione non lo trovo!- Mary tirava dei fogli dai cassetti,  facendo confusione.
-Mamma, si può sapere che cerchi? Dimmelo.- Christine cercò di calmarla, era evidentemente agitata.c
-     -  Tesoro, tu il tuo ultimo ciclo quando lo hai avuto? Così mi regolo col mio. Lo avevamo quasi insieme, no ?Lo cercavo nel calendario, ma non lo trovo e quello di dicembre l’ho buttato!- la guardò spaventata. Christine in un attimo capì, ma la assecondò per vedere dove voleva arrivare.
-      -  Ma che vuoi dire, scusa? Non hai avuto il ciclo?-
-     -   Non ho detto questo….. Non ricordo quando l’ho avuto, tutto qui!-
---       E che c’entra questo col fatto che sei stata male stamattina?- Christine la incalzò.
-        -Senti, mi vuoi fare il terzo grado? Me lo dici o no?- Mary cominciò ad alterarsi.
-       - Io adesso ce l’ho e tu da quando non ce l’hai?- Christine voleva ridere, ma cercò di trattenersi. Lei era molto spaventata ed agitata. Tra le due sembrava lei la sedicenne, la mamma!
-      -  Io …non ricordo! Prima di Natale? Anzi, forse metà dicembre? O prima? Non ricordo più…- si buttò sul divano come un sacco di patate. Era esausta.
-      -  Santo Cielo e ci pensi ora, dopo due mesi? Ma non sei normale! Secondo me devi fare il test!- Christine si sedette vicino a lei.
-     -   Ma non dirlo neanche per scherzo!- mentre diceva così, si alzò di botto per andare di corsa in bagno, per vomitare, ancora una volta.
-       - Mamma, stai bene? Non mi sembri molto in forma…-
-        -Si… si… sto bene! Ho sempre nausea. Ma ti preparo qualcosa da mangiare, hai fame?- lei si sforzò di stare bene, quando in realtà stava malissimo.
-    -    Ma stai male e mi prepari da mangiare? Lascia stare…vado dalla nonna, tu piuttosto, non hai mangiato nulla? Non vai dal dottore?- Christine si preoccupò, perché la vide molto pallida.
-        -Christine, ho bisogno di un favore…- Mary parlò con un fil di voce.
-        -Dimmi, che ti serve?-
--    -   Non dire a nessuno che sto male, del ciclo , ecc. Resta tra noi, per adesso, ok? Soprattutto, se senti Shannon non dire nulla.-
-       - Ok, ma quando fai il test?- Christine la guardò seria.
-     -   Dovrei, dici?-
-      -  Io dico non c’è bisogno,il risultato lo sai già, ma devi farlo comunque…- Christine fece per andare via che suonò il suo cellulare. Rispose che era già fuori casa ,era Shannon.
-       - Ciao, Christine!- la voce allegra di lui, le mise buonumore.
-        -Papà! – Christine era felice di sentirlo e glielo dimostrò.
-      -  Senti, vorrei fare una sorpresa alla mamma, domani arrivo! Parto stasera, ma tu non dirle niente, ok? Ho un po’ di giorni liberi e voglio riabbracciarvi. Mi mancate tanto!-  aveva un tono di voce molto tenero, che non lasciò indifferente Christine. Si sentì scoppiare dalla felicità. Queste notizie tutte insieme la fecero stare su di giri.
-      -  Ma che bello! Sono felicissima! Vi scambierete delle sorprese!- Christine si mise la mano sulla bocca per tacere. Si rese conto di avere parlato troppo.
-       - Che sorpresa? – fece lui curioso.
-Niente, se è una sorpresa, te la dirà lei, no? Sennò che sorpresa è?--cercò di rimediare. E pensare che la madre l’aveva appena avvisata di tacere, proprio con lui. E poi era giusto che doveva essere lei a metterlo al corrente. Ma poi, metterlo al corrente di cosa? Era tutto così vago!
-       - Christine, sto morendo dalla curiosità. Non puoi accennarmi qualcosa?-
-       - Sei curioso come una scimmia, come una vicina pettegola! Ci vediamo domani, allora! Ah, ma che dico alla mamma che stasera non ci sei con la web-cam?-
-     -   Giusto! Avevo chiamato proprio per questo e tu mi hai confuso! Gli dici che stasera non posso perché sono… con Jared a un incontro di lavoro con altre persone e quindi non sono a casa. Ma non puoi accennarmi qualcosa, della sorpresa?- Shannon quando gli si metteva la pulce nell’orecchio era difficile toglierselo di torno.
Così Christine tagliò corto :
-      -  Senti, adesso devo chiudere, stai tranquillo, domani avrai la tua sorpresa! E la mamma avrà la sua! Ti voglio bene!
Christine chiuse la comunicazione, perché se stava altri 5 minuti sarebbe crollata, lei si conosceva e Shannon era molto insistente.
 
Mary era sul divano con la sua nausea,  avrebbe voluto  parlare con qualcuno. Quanto le mancava Lucy, solo lei la sapeva ascoltare.
Non sapeva neanche dov’era adesso, non si sentivano da una settimana, lei e Jared erano stati parecchio in giro, ultimamente.
Decise di uscire e andare a comprare il test. Christine aveva ragione; lei era incinta, ormai non aveva dubbi, ma il test doveva farlo,comunque.
Fu presa dal panico, se fosse andata in una farmacia di Bossier, l’indomani tutti avrebbero saputo che lei era incinta. Quel  paesino del Sud era proprio pettegolo e una donna divorziata e incinta, sarebbe stato uno spunto per  il gossip dell’anno!
Così decise di andare al di là del fiume , a Shreveport, si doveva fare un bel po’ di chilometri, ma pazienza…
Raggiunta la farmacia cominciò a essere incerta se entrare o meno, si guardò in giro, sembrava una ladra.
Alla fine si diede dell’idiota ed entrò.
Peccato che la voce non le usciva per chiedere del test.
-       -Mi può dare un …..- farfugliava talmente a bassa voce, che il farmacista si avvicinava per capire.
-        -Cosa vuole?- il dottore non capiva.
-       - Dicevo, couf couf, ehm… mi può dare un ….-
-     -   Signora, non la capisco, ha la tosse? Vuole uno sciroppo per la tosse?-
-     -   No! Voglio un….-
-      -  Si? Un…?-
-       - Un test!- cerco di dirlo d’un fiato. Non vedeva l’ora di uscire da quella farmacia.
-      -  Un test per cosa? Ci sono tanti test, per la glicemia, per il diabete, per la gravidanza, per la fertilità…- il dottore cominciava a spazientirsi e non faceva nulla per nasconderlo.
-      -  Il terzo, grazie!- fece lei annuendo. E si guardava intorno, forse aveva visto una faccia nota. Che ci fosse qualcuno di Bossier pure lì?
-Il terzo cosa? Signora cerchi di essere più chiara, c’è gente che aspetta!- lei si girò e vide che la coda era lunga dietro di lei. La cosa l’agitò di più e cominciò a sudare. Per non dire poi che la nausea non l’abbandonava. E se le veniva da vomitare mentre era lì  ?-        La testa cominciò a girarle.
-        - Signora, sta bene?- il farmacista la chiamava, ma lei sentiva tutto molto ovattato, confuso, come quella volta che era arrivato a Bossier City Shannon e lei era svenuta." Oddio no- pensò- non devo stare male proprio qui, no!"
 
 
Il telefono squillava, ma lei lo sentiva in lontananza. Vide un volto sconosciuto chinarsi su di lei.
-     -   Eccola, si riprende. Signora, sta meglio? Ci ha fatto prendere uno bello spavento!- una signora sulla quarantina era china su di lei. Un momento, ma dove si trovava? Non ricordava più dov’era. Accanto a lei c’era il farmacista di prima.
-      -  Dottore, cosa le aveva chiesto la signora prima, se lo ricorda?- chiese la donna rivolta al farmacista.
-       - Non era stata chiara, farfugliava e non si capiva. Possiamo dargli qualche sedativo leggero, magari. Forse è solo agitata.-
-        -No!- Mary Ann urlò con forza. Se era incinta, non poteva prendere medicine, figuriamoci dei sedativi.
-       - Cosa, no? Signora, ci faccia capire…- Il dottore era poco paziente, ormai. Intanto il cellulare di Mary suonava ancora, lei rispose.
-     -   Pronto? Si, stai tranquilla, no, arrivo tra un po’! A dopo!- Mary rispose a Christine che la cercava.
-       - Signora, sta bene?- i due la guardavano preoccupati e la donna era molto più paziente dell’uomo.
-       - Si, scusatemi io… volevo un test di gravidanza, credo di essere… incinta!- finalmente Mary si liberò della frase e la sputò fuori.
-      -  Era questo che cercava di dirmi prima?- l’uomo la guardò con curiosità. Certo una donna adulta che compra un test di gravidanza,non doveva essere tanto imbarazzante, mentre Mary lo era.
-       - Si, mi scusi, io… non sto molto bene!- lei cercò di giustificarsi, era molto imbarazzata. Una ragazzina dell’età di sua figlia doveva vergognarsi a chiedere un test di gravidanza in farmacia, non una donna adulta. La cosa continuò ad imbarazzarla e avrebbe voluto sprofondare. Mannaggia al suo senso del dovere e al suo modo di temere il giudizio degli altri!
-       - Glielo diamo subito! Appena sta meglio, venga di là che glielo do, ok? – la donna sorrise e si dimostrò più comprensiva.
 
Dopo la disavventura in farmacia, Mary Ann tornò a casa e trovò Christine che l’aspettava. Era preoccupata.
-       - Mamma, ma dov’eri? Ero in pensiero, visto che non stavi bene!-
-        -Tranquilla, sto meglio. La mattina è una cosa atroce! Avrei anche fame adesso.- Mary posò le chiavi all’ingresso e si recò in cucina.
-Aprì il frigo e cominciò a mangiare tutto quello che trovò: Yogurt, succhi di frutta, avanzi di torta, pollo arrosto…
-Christine la guardò disgustata , con un’espressione tragicomica.
-      -  Ma, se si aspetta un bambino, si diventa… così?- chiese lei inorridita.
-      -  Così come?-rispose Mary, con la bocca piena.
-       - Oh, lasciamo stare…- Christine fece un gesto con la mano come per lasciare perdere.
Dopo avere mangiato, Mary decise di andare in bagno per fare il test. Incrociò le dita e aspettò che apparisse la striscia colorata. Una striscia, risultato negativo, due strisce colorate, positivo.
Nonostante tutti i sintomi riconducessero a una risposta certa, lei fino alla fine sperò in una risposta negativa.
Aspettò qualche minuto e tirò un sospiro, prima di leggere il risultato.
E le due strisce, una azzurra e una rosa, diedero conferma di quello che lei sapeva già : aspettava un bambino.
Cominciò a vacillare, un nodo le si attorcigliò nello stomaco. Tutto da capo, doveva ricominciare tutto da capo. Pannolini, biberon, pappe, notti insonni… ma soprattutto, come l’avrebbe presa Shannon?
Una sola volta non avevano usato precauzione, ed era andata a buon fine.
Come con Christine, era destino, si vede.
Christine la chiamò e lei cerco di ritornare in sé, di essere calma. Glielo doveva dire? O prima doveva dirlo a Shannon? Glielo avrebbe detto quella sera nella cam o al telefono più avanti? Era molto confusa, non trovava le risposte, troppe domande si accavallavano nella sua mente tormentata.
-       - Christine, accendiamo il pc? E’ l’ora che Shannon si connette, no?-
-       - Ah, mi sono dimenticata di dirti che Shannon stasera è fuori con Jared per incontrarsi con non so chi…e quindi niente videochiamata!-
-       - Oh…- lei era delusa. Shannon non l’aveva neanche chiamata. Sentiva che il segreto che aveva dentro non riusciva a contenerlo, doveva dirlo ,ma decise in quel momento, che per primo lo doveva sapere Shannon e dopo lo avrebbe detto a Christine.
 
 
 
                                            *************************
 
Shannon non trovò nessun volo diretto per Shreveport, così prese un volo con scalo e allungò il  viaggio. Invece di poco più di 3 ore, praticamente dovette stare in giro tutta la notte, tra attesa per i voli e il viaggio dall’aeroporto a Bossier City. Ma pensò che ne valeva la pena. Erano 5 settimane che non vedeva Mary Ann e Christine, gli mancavano terribilmente e doveva riabbracciarle. Le avrebbe fatto una sorpresa, sarebbe arrivato giusto prima che lei andasse al lavoro e magari l’avrebbe convinta a non andare. L’avrebbe convinta, sicuramente. Sorrise tra se al pensiero. La desiderava da morire, non riusciva più a guardare un’altra donna, cosa era successo dentro di lui? A volte se lo chiedeva e non riusciva a darsi delle risposte. La vita che conduceva prima sembrava un lontano ricordo, lei occupava adesso il suo cuore e la sua mente.
-       - Strega, che mi hai fatto?- pensò a voce alta, sorridendo maliziosamente, mentre vedeva mentalmente il sorriso di Mary. Se poi ripensava a Christine, non riusciva più a stare da solo, era inutile, ormai erano dentro la sua anima.
Arrivato a Shreveport, affittò una macchina. Arrivò a Bossier che erano le sette, giusto in tempo per stare un po’ con le “sue” donne, come le pensava da un po’.
Mary Ann quella mattina si alzò con una nausea terribile, corse in bagno a vomitare tutto quello che aveva mangiato la sera prima.
-       - Non ce la faccio.... non riesco neanche oggi a stare in piedi. Se continuo così, devo licenziarmi.- parlò a Christine che corse a vedere come stava. La ragazza era preoccupata, ma sapeva che sarebbe arrivato Shannon e si tranquillizzò un pochino.
-       - Hai bisogno che sto con te, mamma? Sei pallidissima. Oggi farai il test, vero? Anche se credo sia inutile, secondo me devi andare dal dottore!- Christine le dava suggerimenti per farla stare meglio.
-      -  Hai ragione tesoro, ma tu preparati per andare a scuola, non preoccuparti per me. Scendo e mi riposo sul divano.
Così scesero nel piano terra. Christine si preparò la colazione e Mary Ann si sdraiò sul divano. Era pallida e si sentiva debole, senza forze.
Bussarono alla porta, la notte per lo meno si ricordava di chiudere a chiave.
Christine arrivò agitata per aprire, mentre Mary si chiese chi poteva essere a quell’ora del mattino.
Entrò Shannon che abbracciò forte Christine.
-       -, Papà!- lei lo abbracciò forte e lui la baciò tra i capelli e la tenne stretta a se, per un po’.
Mary restò di sasso, non se l’aspettava di vederlo e restò sul divano.
-      -  Non vieni a salutarmi?- chiese Shannon sorpreso, che lei non si precipitasse ad abbracciarlo.
-      -  Non... sapevo arrivavi. Eravate d’accordo?- lei cercò di alzarsi e le girò la testa, così ricadde sul divano.
Shannon se ne accorse e si precipitò da lei, staccandosi da Christine.
-        -Non stai bene, Mary?- la vide pallida e solo in quel momento capì che aveva qualcosa che non andava. Si girò verso Christine per chiedere spiegazioni, ma lei gli fece cenno di chiedere alla madre.
-       - Ho le nausee.- disse lei debolmente, come per dare una risposta plausibile.
-      -  Hai chiamato il dottore?- lui era stanco e tirato per il viaggio notturno, ma vederla così lo fece stare peggio.
-     -   Non c’è bisogno Shannon, la conosco la mia “malattia”. – disse lei semplicemente.
-        -Sei medico, ora? Hai l’influenza o cosa?- lui non capiva.
-       - Aspetto un bambino, Shan...- non sapeva come dirglielo e preferì non tirarla tanto per le lunghe .Era agitata, non sapeva come l’avrebbe presa lui. Le aveva fatto una bella sorpresa e lei lo aveva ricambiato.
-       - Cazzo! Pensavo di farti io una sorpresa, ma la tua è ... più colossale!- lui restò a bocca aperta. Si girò a guardare Christine, che aspettava un suo commento, era curiosa di vedere la sua reazione, lui lo capì.
-       - Mi... mi hai dato una notizia, esplosiva!-
-      -  Papà, ti dispiace? O sei felice?-
Mary restò impassibile, aspettava un suo gesto, una parola.
-     -   Sono... sono felicissimo Mary!- Shannon si portò le mani negli occhi che erano già rossi, per non avere dormito. Ma poi l’emozione peggiorò la situazione. Gli si formò un nodo in gola. Un bambino... Mary aspettava un bambino e stavolta lo avrebbe visto nascere e crescere.
Abbracciò forte Mary, era emozionato e non riuscì a dire nulla. Lei ricambiò il suo abbraccio tremante e sentire il suo calore, la fece stare meglio.
-       - Sei felice, davvero? O hai paura?- Mary si staccò dal suo abbraccio per guardarlo negli occhi. Quei suoi grandi occhi, che erano rimasti gli stessi di quando erano ragazzi.
-       - Perché devo avere paura? Non è una cosa da paura.- lui non capiva.
-      -  Perché un bambino comporta un sacco di problemi Shan, ne sei consapevole?- lei lo incalzò. Voleva essere sicura che lui ne fosse consapevole, davvero. Era un uomo maturo come età cronologica, ma mentalmente lo era?
-     -   Ma di quali problemi parli?- lui non capiva...era sempre più confuso, la mancanza di sonno, la notizia, questi indovinelli.. cosa voleva dirgli Mary?
-      -  Un bambino significa, pannolini, biberon, pianti, notti insonni, impegni...- Mary cercò di essere realistica. In fondo anche per lei sarebbe stato un impegno importante.
-      -  E poi capricci, primi passi, casa distrutta, nulla in giro sennò rompe tutto, la tua batteria che te la rigira sottosopra...- Christine continuò, un po’ ridendo.
-      -  Ma che c’entra la mia batteria ora, volete mettermi paura, voi due?- Lui le guardò stranito. Cercavano di fargli passare la voglia di avere un figlio?
-        - No, non vogliamo metterti paura, ma vogliamo essere precise. Voglio che tu capisci cosa significhi, visto che sarà il primo che crescerai tu...- Mary sorrise, lui aveva una faccia troppo divertente in quel momento.
-        -Ah, e voglio mettere in chiaro fin da adesso che anche se sono la sorella maggiore e abbastanza grande per occuparmene, non mi userete come baby-sitter per andarvene in giro e mollarlo a me, sia ben chiaro questo!- precisò Christine con la faccia semi-seria.
Loro due si guardarono e poi scoppiarono a ridere.
-      -  Vado a scuola! Vi lascio soli soletti, fate i bravi!- Christine uscì felice per andare a scuola. Adesso le cose si stavano mettendo per il verso giusto, finalmente.
Shannon appena Christine uscì, baciò Mary che ricambiò felice, anche se non stava bene.
-        Ti amo Mary, adesso devi venire con me a Los Angeles, ti porto a forza se necessario. Voglio vedere la tua pancia crescere, voglio essere con te ogni momento. Questa volta non mi terrai fuori dalla tua vita. Questa volta sarò presente e vivrò questi momenti con te.- lui era emozionato mentre parlava. Lei lo baciò e non disse nulla, era quella la sua risposta e lui capì.
 
 

Un anno dopo...

   
 
Mary Ann era molto agitata, andava avanti e indietro e il suo strascico la faceva inciampare ad ogni passo.
-        Mannaggia Christine, questo vestito mi tira da tutte le parti e ...se inciampo mentre entro in giardino? Dov’è quella che mi doveva sistemare il trucco? Sono infelice.....-
-        Mamma, adesso calmati, ti prego, sei troppo agitata! Devi stare calma, vedrai che andrà tutto bene.
-        Ma Shannon lo vedi? E’ qui? E se all’ultimo ci ripensa e faccio la brutta figura? Se va via?- Mary era molto insicura e farfugliava.
-        Ma che dici, sei impazzita? E’ casa sua questa! Come scappa? Mi fai ridere! Se scappa lo riprendo io! Stai tranquilla.- Christine era divertita nel vedere che la madre, come tutte le spose, era agitatissima.
-        E Joseph? Dov’è Joseph? Magari piange e cerca la mamma, ha solo 5 mesi. Se ha fame?-
-        Ma se lo hai allattato 10 minuti fa, sta scoppiando! Sta Con Costance, adesso, e dopo lo tiene nonna Ruby.
-        Va bene, ma io sono agitata lo stesso, mi sento...inquieta, ecco!-
-        Senti, adesso stai calma che viene la truccatrice. Vado di la a controllare delle cose, dopo arrivo, ok?-
-        Controlla se c’è Shannon!-
-        Ok controllo, rilassati!-
Christine non capiva perché sua madre era inquieta per Shannon e lo cercava. Certo per  lui l’unica cosa in quel momento era sopportare il vestito da “pinguino”, come lo aveva definito.
Avevano faticato a convincerlo per indossarlo, fosse stato per lui avrebbe evitato, ma almeno quel giorno doveva indossare il vestito da sposo.
Christine lo aveva convinto, nessun altro c’era riuscito. Era andato solo con lei per comprarlo, non aveva voluto nessun altro con lui, neanche la madre, come da tradizione.
Christine incontrò Tomo e Vicki.
-        Avete visto Shannon?-
-        Sarà scappato, ahahah.- disse Tomo ridendo.
-        Spiritoso!- Vicki diede una manata al marito.
Christine li guardò spaventata, ma Tomo sottolineò che scherzava e che non era il tipo da scappare all’altare. Vicki fece una smorfia strana che Christine cercò di non approfondire.
-        Ok, se lo vedete ditegli che lo sto cercando.-  li salutò e diede uno sguardo in giardino. Gli invitati stavano arrivando e a mano a mano, prendevano posto. Il Reverendo doveva ancora arrivare, mentre Jared era al piano accanto all’arcata dove si sarebbe svolta la cerimonia, perché oltre a fare da testimone insieme a Lucy, lui avrebbe suonato la marcia nuziale, all’ingresso della sposa.
Per scherzare aveva detto al fratello che lui oltre a testimoniare la sua “rovina” di sposarsi , ne avrebbe suonato la colonna sonora!
Jared appena la vide da lontano , si avviò verso di lei.
-        Che c’è Chris, tutto a posto?- chiese preoccupato nel vederla un po’ agitata.
-        - Ma no, è tutto ok, solo non vedo Shannon, lo hai visto tu?-
-        Hai paura che scappi all’ultimo momento? Gli staccherei la testa, lo sai? Tranquilla, scherzavo...- nel vedere Christine spaventata, cercò di farle capire che non parlava sul serio.
-        Ah... ok...ci scherzate tutti su, ma va bene!- lei fece un sorriso agitato.
-        Senti, finisco gli accordi di quel piano e dopo arrivo. La mamma è pronta?-
-        Quasi pronta. Manca qualche dettaglio, ma è tutto a posto. Lucy dov’è?-
-        Mi ha detto che andava da lei. Le damigelle andavano anche, mancava solo Vanessa.-
-        Vanessa? Ma chi l’ha convinta a quella a fare da damigella ?Non la sopporto! Non è che ora all’ultimo minuto ci tira il bidone e le damigelle sono dispari?-
-        Perché non la sopporti ?E’ una gran pezzo di... ehm ...figliola! Si, l’avrà cercata Lucy, sono diventate amiche e l’ha proposta a Mary. Beh, ci vediamo tra poco, ok?- Jared si allontanò e Christine continuò a cercare Shannon.
Entrò in casa, dove regnava tanta confusione di gente.
Dall’altra parte i camerieri del Catering sistemavano i tavoli per il ricevimento, mentre la gente che entrava e usciva era in giro dappertutto. Una gran confusione , come per tutti i matrimoni.
I fotografi si stavano sistemando, i fiori erano al loro posto e chi aveva organizzato il matrimonio, il signor Jones, un buffo omone con le guance arrossate, da sembrare  ubriaco, dava le ultime direttive.
Ma in tutto quel caos di gente, di Shannon neanche l’ombra.
Andò a cercarlo nei bagni, nelle camere, persino nelle cabine armadio, la casa era grande, poteva essere dappertutto.
A un certo punto , mentre passava nel corridoio, dalla porta del ripostiglio , sentì dei rumori, come delle voci soffocate.
Aprì la porta di botto, c’era buio, ma lei sapeva dov’era l’interruttore e accese subito.
Restò a bocca aperta e urlò.
-        Papà!-
-        Christine...io...- lui farfugliò confuso.
-        Ops!...- Vanessa si staccò da Shannon su cui era praticamente attaccata, spingendolo sul muro.
-        Ma cosa....?- Christine era di stucco. Non riusciva neanche a parlare. Gli occhi  gli si riempivano di lacrime e li guardò con disprezzo.
-        Christine, non è come pensi , ti prego...ti spiego....- Shannon si sistemava, aveva i capelli spettinati e la camicia che usciva fuori dai pantaloni.
-        Io vado, è meglio.- Vanessa si sistemò alla bell’è meglio e uscì fuori di corsa.
-        Cosa hai fatto, come hai potuto....- Christine stava per uscire e andare via , ma Shannon l’afferrò per un braccio. Lei piangeva con lacrime silenziose, che rigavano il suo viso. Era delusa.
-        Ti prego, non dirlo alla mamma, posso spiegarti. Lei stava passando di qui, io ti stavo cercando per sistemarmi il colletto, non sono capace e lo sai. Si è avvicinata, mi ha chiesto cosa facevo e si è offerta di aiutarmi. Poi a un certo punto mi ha spinto sempre più verso la porta, io volevo allontanarmi, ma lei ha aperto la maniglia ed è entrata, spingendomi dentro. Lì ha cominciato a mettermi le mani addosso e a baciarmi, ma io la stavo allontanando , ti giuro, credimi!- Shannon era disperato, ma soprattutto nel vedere gli occhi di Christine, così simili ai suoi, che lo guardavano con disprezzo, gli faceva male.
-        E tu pensi che ti credo? Pensi che mi bevo una storia simile? Sei sempre il solito, sei un ANIMALE!- Christine urlò l’ultima parola.
-        Che succede qui? Vi stavo cercando.- Jared si avvicinò .Non capiva perché Christine piangeva e Shannon aveva un aspetto... spettinato.
Chiese spiegazioni. Parlavano insieme, si accavallavano , ma alla fine capì quello che era successo.
-        Christine, adesso ci penso io. Tu vai dalla mamma e dille che tra poco lo sposo è pronto. Non è successo niente, ok? Stai calma e non farle capire nulla. – Jared cercò di tranquillizzarla.
-        Ma Jared, come fai a dire che non è successo nulla? La stava tradendo, il giorno delle nozze! Con quella sgualdrina! E deve pure fare da damigella, io non posso sopportare questo!
Shannon tenne lo sguardo basso e non disse nulla, le parole di Christine lo attraversarono come lame roventi.
-        Non dire così, se ha detto che lei lo ha provocato, io gli credo. Perché non dovresti credergli tu? Quella è una ... insomma, l’ho incontrata mentre venivo qui ,per me lo ha fatto apposta. Aveva uno sguardo soddisfatto, come se avesse raggiunto uno scopo. Dopo lo dico a Lucy, ma tu non dire nulla alla mamma o succede una tragedia. Non è questo che vuoi , vero Chris? Guardami!- lui la prese per le spalle e la guardò negli occhi per convincerla. Shannon rimase impietrito.
-        Si, va bene, hai ragione. Non posso rovinare il matrimonio alla mamma. Ma tu devi promettermi che non la tradirai più. Io...io.. vi voglio bene e la mamma non se lo merita.- Christine si rivolse al padre, puntandogli un dito.
-        Te lo prometto, piccola. Perdonami...- lui l’afferrò e l’abbracciò forte. Chiuse gli occhi e pensò di essere un bastardo. Non doveva farsi vedere proprio da lei. Avrebbe dovuto spingerla via con forza, quella Vanessa, che sciocco era stato. Stava per perdere , quanto di più prezioso aveva dalla vita per una sciacquetta  che voleva una sveltina nel ripostiglio, prima di sposarsi. Quella doveva avere del marcio dentro. E lui ci stava cascando come una pera matura.
-        Christine, perdonami, io non avrei mai tradito la mamma, credimi, quella lo ha fatto apposta. Mi ha messo le mani addosso, non sono così bastardo!- Shannon chiedeva che lei lo perdonasse, non poteva andare a sposarsi , senza prima il perdono della figlia.
-        Va bene. Per questa volta ti perdono, ma se ti becco ancora, ti giuro che....che....- lei non trovava neanche le parole.
-        Ci penso io, adesso, Chris, tu vai dalla mamma e acqua in bocca, mi raccomando. Adesso lo sistemo e ve lo metto pronto all’altare, ok? Vai!- Jared la girò di spalle e la spinse fuori.
Lei si lasciò guidare e andò via.
-        Che cazzo ti sei fottuto il cervello, per caso?- disse rivolto al fratello, appena Christine fu lontana.
-        Cazzo bro, quella è una troia, credimi. Mi ha messo le mani addosso, sembrava una piovra. Non volevo, mi ha spintonato fino al ripostiglio, credimi , almeno tu!- Shannon era sconvolto. Gli occhi sbarrati e il sudore gli imperlava la fronte.
-        Adesso basta, ok, ti credo. Calmati, tira un sospiro profondo e pensa che Mary Ann tra poco sarà tua moglie. Se questo ti rende nervoso, non pensarci, pensa a quello che farai stasera con lei, così la cosa ti sembrerà più piacevole. E per favore , Shan, tieni a bada l’uccello in gabbia e getta la chiave! Da ora in poi conservalo solo per tua moglie, ok? Ok?- Jared insisteva e lo guardava negli occhi. In quel momento lui assunse il ruolo di fratello maggiore, visto che Shannon  era molto confuso.
-        Ok, ma non trattarmi così, per favore, non sono un coglione, non del tutto, almeno.
-        Si certo. Ma ti sei visto? Spettinato, la camicia di fuori, la cerniera aperta, il rossetto sul collo e sulle labbra... vieni a darti una sistemata, non farti vedere così!- Lui affacciò la testa fuori dalla porta e non vedendo nessuno da quelle parti, trascinò Shannon in camera per aiutarlo a sistemarsi.
-        Jay, ho rossetto sulla camicia? Controlla!- Chiese Shannon con la voce strozzata. Era agitato e si sentiva colpevole, mai si era sentito così. Di solito anche le sveltine lo emozionavano, ma in quel momento la cosa lo lasciava coi sensi di colpa.
-        Sei un paraculo, lo sai? Niente rossetto sulla camicia, volevo vedere cosa rimediavi a quest’ora, se era macchiata. Nessuno poteva aiutarti. Ok, adesso sei a posto, fammi dare un’occhiata finale. – lo controllò mettendosi lontano , per avere una visuale dell’insieme.
-        Direi che puoi andare.- fece il segno in su col pollice e lo accompagnò fuori.
Si incamminarono per posizionarsi sotto l’arco fiorito dove avrebbero scambiato la promessa d’amore. Shannon si tirava il colletto che stringeva, ma non era forse quello a fargli mancare l’aria. Era il pensiero orripilante su  quello che stava per succedere prima e il volto di Christine, non appena lo vide in quelle condizioni.
Jared camminava imperterrito senza fermarsi.
Ad un tratto Shannon  lo acchiappò per un braccio, per fermarlo.
-        Che succede adesso?- Jared lo guardò in cagnesco.
-        Se Mary lo viene a sapere, tu mi difenderai?- Shannon sudava per l’agitazione.
-        Adesso vedi di farla finita. Hai più paura di Mary, che di Christine? E’ tua figlia che c’è rimasta male, credimi. Hai visto la sua faccia? Stavolta dovrai lottare per guadagnarti la sua fiducia. Ora non pensarci e vai ad aspettare la sposa.- Jared cercava di asciugargli le goccioline di sudore che gli imperlavano la fronte.
-        Hai ragione, bro. Devo rimediare con Christine. E se quella Vanessa parla?- chiese lui preoccupato.
-        La faremo zittire noi. Adesso và.-
Costance si avvicinò a lui e lo accompagnò fino al posto dello sposo, lasciando il piccolo Joseph a nonna Ruby che se lo coccolava.
 
Mary era ancora agitata, appena vide Christine, la sommerse di domande.
-        Lo hai trovato Shannon? Mi sta aspettando? Joseph con chi sta? Piange?-
-        Mamma calmati! Sei… sei bellissima!- a Christine luccicarono gli occhi nel vedere la madre ormai pronta. Ad appena cinque mesi dal parto, aveva già perso le rotondità della gravidanza e il suo vestito attillato metteva in evidenza le sue forme perfette.
-        Sto bene, dici? Ho il seno che mi scoppia. Ho allattato Jo neanche un’ora fa e adesso sembro una mucca! Dovrei tirare il latte, mi sento scoppiare.-
-        Non dire stupidaggini, sei perfetta e stai bene. E’ tutto pronto. Papà è pronto, i testimoni sono pronti, le damigelle sono pronte…- Christine nel dire “damigelle” tremolò, ma fece finta di nulla.
-        Ok, Jo piange? Mi cerca?- Mary era ansiosa per il suo bimbo.
-        Stai tranquilla che non ti cerca proprio. Lui ha mangiato talmente tanto, che ora dorme come un ghiro! Si vede che i tuoi figli prendono tutti dal padre, per appetito!- Lucy fece il suo ingresso, col suo solito modo di parlare.
-        Lucy! Sei pronta? Sei pallida, cos’hai?- Mary la guardò preoccupata. Lucy la tirò in disparte e le parlò sottovoce.
-        Si vede che non sto bene? Sono tre giorni che ho nausea  e stamattina ho vomitato. Mi sa che Joseph avrà un cuginetto, ho saltato un mese!-
-        Mio Dio… e lo dici così? Ma… ma sono felice per te, per voi…io , sono emozionata!- Mary era sinceramente stupita dalla gioia.
-        Io non tanto tesoro. Quello, non lo vedo bene come padre. Vabbè, neanche Shannon era molto indicato, eppure tu hai fatto il bis! Domani compro il test!- le schiacciò l’occhiolino.
-        Ok, mamma se avete finito di chiacchierare, direi che è ora, ok? Andiamo? Io vado a sedermi vicino alle nonne. Sei emozionata? No, vero?- Christine le riportò all’ordine.
-        Si tesoro, sono emozionata. Ma andrò avanti, cercherò di vincere l’emozione.-
 
Christine precedette il corteo di Mary Ann  e avanzò tra le sedie in giardino. La nonna le fece segno di sedersi accanto a lei, ma lei perse un po’ di tempo. Guardava Shannon e Jared sotto l’arco che aspettavano , insieme al Reverendo.
Shannon appena vide Mary si emozionò, era bellissima col vestito da sposa, radiosa e luminosa. Cercò di dimenticare l’episodio di prima, sarebbe andato tutto bene , ne era sicuro.
Vanessa si dispose dietro Mary e avanzava assieme alle altre. Faceva finta di niente, come nulla fosse successo.
Christine si sedette sulla sedia, appena prima che passasse il corteo, mentre Jared suonava la marcia. Tutti guardavano la sposa e le damigelle avanzare.
Appena passò la madre, Christine mise il piede infuori, facendo inciampare Vanessa che rovinò per terra , lunga , distesa, tra i commenti degli invitati.Lei la guardò con rancore e si rialzò, facendo finta di nulla. Christine disse solo “Ops” e si girò subito dall’altra parte. Mary si voltò appena, ma subito tutti fecero finta di niente per non interrompere il corteo.
Shannon capì cosa era successo e sperò che Christine non combinasse altro, per non fare insospettire la madre. Jared  trattenne a fatica le risate e si posizionò accanto al fratello, nel posto assegnato al testimone.
-        Stai attento Shan, tua figlia mi sa che la devi temere più di Mary, è tosta!-gli disse sottovoce.
Mary intanto lo raggiunse e gli sorrideva raggiante. Finalmente il loro amore veniva coronato.
Shannon le si avvicinò e sottovoce le disse “Sei bellissima”.
 
A volte i sogni si avverano, a volte gli amori si coronano, a volte prima si soffre e poi si gioisce, a volte è al contrario.
In difesa dei nostri sogni, bisogna sempre crederci.
Bisogna lottare, ma prima o poi si raggiungono i nostri obiettivi, perché alla fine è questo che conta!
 
 
 
                      *************************************
Questa storia è giunta alla fine, spero vi sia piaciuta, mi sono dilungata un po’ troppo, ma spero vi abbia lasciato delle emozioni.
Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito fino a ora
Quelli che mi hanno recensito  Arwen85,MillaShan,Lady Echelon, Deilantha, ApinacuriosaEchelon,Fran6277Echelon,Arwen_theevenstar, _fallen_Phoenix_, jada_happy.
 Quelli che mi hanno messa nei preferiti e nelle seguite.
Fatemi sapere cosa vi ha lasciato questa storia, anche se non avete recensito mai, sono curiosa, almeno alla fine, se leggete e volete lasciare una traccia, ne sarò felice.
 
 
 
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: Echelena