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Autore: Danilotta    03/02/2012    2 recensioni
Il settimo anno di un ragazzo che desidera essere normale. che desidera avere qualcosa che, ne è cosciente, non potrà avere. ma che capirà presto che, con tutto quello che ha perso, lei non può lasciarsela sfuggire.
Ammetto che sono sempre stata una fan di Harry ed Hermione :) questo è come mi sarebbe piaciuto che loro trascorressero l'ultimo anno ad Hogworts
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry, Potter, Hermione, Granger, Ron, Weasley | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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[Hermione]

« Vi state divertendo?»

Una voce che conosco bene, prorompe dalla soglia del ritratto della signora Grassa. Ron si trova li, in piedi, ad aspettarci. Braccia conserte mentre il suo sguardo non promette nulla di buono. E adesso che cavolo ho fatto? Possibile che sia sempre arrabbiato con me ultimamente? Possibile che sia solo io che sbaglio? Scusate, ma no.

« Tutto bene ron?» il sorriso, lo sento scemare sul mio volto.

« come mai qui fuori? Stavi andando da qualche parte?» la voce di Harry era tranquilla eppure avvertivo qualcosa di diverso. Io la conoscevo bene.  era più … dura.

« si. veramente stavo per venire a cercarvi. Sembra che siate scomparsi completamente dalla circolazione senza dire niente a nessuno!» oh no. capivo dove voleva andare a parare. Lo aveva fatto spesso negli ultimi mesi. Soprattutto da quando era tornato alla tenda. Ed io non ero più sicura di volere che facesse sempre ed irrimediabilmente così. « Dove siete stati?» ha continuato lui?

« Nell’ufficio della MC Granitt. Ci ha convocato ad entrambi per dirci che siamo stati nominati Caposcuola.» ho spiegato io veloce. E che gli stesse bene quella spiegazione. Perché non ne avrebbe avute altre. Questo è poco ma sicuro. non gli dovevo niente, perché non avevamo fatto niente.

«caposcuola? Quindi dovrete portare la vostra roba nell’ala riservata  a loro!» la voce cominciava a diventargli stridula. Lo faceva sempre quando era nervoso o c’era qualcosa che non andava. Comportarsi da bambino.  « sei perspicace Ronald!» avevo assunto anche io quel tono acido e seccato. Me ne rendevo  conto. Ma quando è troppo, è troppo.  Ma lui continuò ad infierire mentre io ed harry raggiungemmo il pianerottolo. « quindi dovrete stare solo voi due. da soli. In due. li dentro.» si stava ripetendo e le orecchie cominciavano a diventare rosse. Come faceva sempre quando c’era qualcosa che non andava a genio a L U I. «Ti prego non cominciare ancora con questa storia!» lo rimbeccai io. Questa era troppo. La goccia che faceva traboccare il vaso di tutto un anno passato a sopportare le sue sfuriate.

« Ehi Ron» ora la voce di harry si era fatta più tranquilla. Eppure lo  vedevo da me che c’era quella luce nei suoi occhi di soddisfazione. Una luce che mi inquietava ma al tempo stesso lo  rendeva più intrigante ai miei occhi. « dacci un taglio! Stai diventando ridicolo!» aveva ragione. incrocia le braccia al petto e mi voltai verso ron. Decisa più che mai che questa volta non avrebbe vinto lui. ho sopportato anche fin troppo a causa sua. Le continue sfuriate , le gelosia ad occhi indiscreti. E tutte contro di harry.

« Ridicolo? R I D I C O L O?» ha scnadito bene ogni lettera di quella parola. Sembrava quasi una teiera pronta ad esplodere da un momento o l’altro. « Si Ronald. Ridicolo! Non lo abbiamo scelto noi, ed anche se fosse non ci vedo nulla di male!» prendo posizione. Sento dentro il fuoco della ragione che divamba in me. Io ho ragione. Lui ha torto. Per me l’argomento è chiuso.

« Certo! CERTO! Per te è sempre tutto a posto. Nulla è sbagliato! Tu vai a stare nella torre da SOLA con L U I» Quel dito accusatorio viene puntato contro di Harry. e la cosa mi irrita incredibilmente. Lui non meritava questo. ma Ron non si ferma. È deciso a terminare il discorso. « e poi che cosa vuoi ancora? che vi dia anche la mia benedizione? Che faccia il padrino dei vostri figli o addirittura il testimone di nozze? Miseriaccia Hermione è mai possibile che ogni scusa è buona per stare con lui? Hai dimenticato cosa ci ha fatto patire?»

La guerra non smette mai di cancellare delle ferite che possono solo essere emarginate in superficie. Ma basta un sentimento futile e devastante come la gelosia per poter lacerare quei deboli punti usati per cucire il tutto. A quanto pare Ron non aveva dimenticato. A quanto pare Ron era troppo spaventato. Non feci in tempo a rispondere che sentì Harry muoversi accanto a me. Aveva i pugni stretti e ci aveva voltato le spalle. senza dire una parola, si era diretto verso la scalinata che portava al nostro dormitorio.

« D-Dove stai andando?» glie lo avevo chiesto con voce tremante. Perché speravo non mi lasciasse sola in questo momento.

«Al Dormitorio! Sono stanco di queste sciocchezze» la sua voce era grave. Era davvero stufo. Ron credeva che lui non si accorgesse di niente. Che non sapesse delle sue sfuriate. Delle sue continue accuse. Invece io sapevo che lui sapeva. Glie lo si leggeva negli occhi, ogni volta che rispuntava dopo ogni discussione che avevo con Ron.  « Vengo con te!» avevo sentenziato io apprestandomi a raggiungerlo. Ma la voce di Ron si fece nuovamente sentire. « Se vai con lui scordati pure di tornare da me! È la seconda volta che sei davanti ad una scelta. La prima volta scelsi lui! adesso? quale sarà la tua risposta?» mi sorprese incredibilmente la sicurezza con cui – dentro di me – la risposta venne a galla. Incredibilmente sincera, ripeteva le parole che avevo detto ad Harry qualche sera fa, il giorno che lui scoprì di Ginny. Non risposi. Perché i miei gesti facevano capire molto di più delle parole. continuai a salire per arrivare al ritratto. Harry se ne era già andato. Mi voltai verso Ron prima di voler sparire nel ritratto. «quando la smetterai di sbraitare, e magari di ragionare, capirai il perché ho seguito lui! non cambierai mai eh?» furente quasi mi richiusi il ritratto alle spalle. fregandomene per una volta di quello che stava pensando Ron. Ora chi che aveva bisogno di me, era Harry.

 [Harry]

 Se prima il gioco aveva iniziato a piacermi, ora mi stava seccando. Ascoltare Ron fare scenate di gelosia ad Hermione il cuo protagonista ero io, mi riempiva di una felicità nauseante. Per quanto possa essere il mio migliore amico, All’amore non si comanda. Così diceva qualcuno almeno. Ma io non avevo mai provato l’amore. e quando mi si è palesato davanti agli occhi. Aveva il volto di qualcuno che apparteneva già ad un altro. almeno fino a poco tempo fa. Adesso ne ha avuto abbastanza. Adesso basta così. non avevo deciso di farlo venire con me. Non avevo chiesto niente a nessuno. io volevo partire da solo proprio perché avevo previsto i pericoli a cui li esponevo. E solo adesso mi sembra quasi chiaro il motivo per cui Ron quel giorno era tornato. Non per aiutarmi. Non Per dispiacere. Ma per Hermione. Perché lasciarla sola con me, voleva dire perderla. Aveva così tanta paura di me? Bene. gli avrei dato motivo di averne.  La rabbia che mi dilania le vene sembra quasi inarrestabile. Talmente soffocante che mi impedisce anche di vedere quello che mi circonda. Di godermi questo angolo solitario solo mio e di Hermione. Un calcio viene dato  alla prima sedia che incontro, con il risultato che la sedia si è appena spostata, e io mi sono appena fatto male al piede. « UHM» mugugno qualche maledizione a Merlino prima di iniziare a zoppicare.

«Harry!» La sua voce mi entra prima nella testa che nelle orecchie. Mi volto verso di lei. è preoccupata. Ma questa volta la mia rabbia non scema solo guardandola negli occhi. « sei impazzito? Ti potresti far male» continua lei mentre si avvicina sempre più. è mortificata. Lo so. Ma io ancora taccio. Perché so che se apro davvero la bocca per parlare, potrei non avere più la forza per trattenermi.

«Non pensava davvero a quello che diceva … e che … A perso tanto in questa Battaglia e ..»

E quelle parole sono davvero il rumore che ha svegliato il drago sepolto in me.

«AH lui ha perso tanto Hermione?» sento la mia voce alterata dalla rabbia. mi trattengo dal non urlare. Continuo a ripetermi che lei non centra niente in questa storia. forse riesco a non distruggere tutto. « Io ho perso più di quanto la gente creda! Credono che mi sia divertito a mettervi in pericolo? Credono che mi sia divertito a perdere i miei genitori? credono che mi diverta quando io ho una famiglia in prestito?» amo i weasley, Molly è come una mamma per me, Arthur sa essere buono e comprensibile, ed ogni membro li dentro è una persona meravigliosa. Tranne Ron in questo momento. Infatti non vi è disprezzo quuando pronuncio quelle parole. «credono che mi sia divertito a rischiare la mia vita quando volevo semplicemente viverla?» mi sto avvicinando a te e senza neanche rendermene conto. « credono sia stato divertente vedere che ti torturavano? Credono sia stato divertente vedere morire tutti quelli che amavo uno dopo l’altro?» adesso ti sono proprio davanti. Il fiato è grosso. Il mio petto si alza e si abbassa e gli occhi di hermione si stanno riempendo di Lacrime. Lacrime di dispiacere. Di sensi di colpa.

« oh Harry …. Certo che no» aveva farfugliato lei. « hai ragione ..» lo aveva ammesso. Avete sentito tutti? Lei lo stava ammettendo. « Hai ragione non ci sono scusanti … quello che ha fatto è imperdonabile. E che .. non lo so. Non è più lui. non lo riconosco. Non è il Ron di cui mi ero innamorata» e l’averlo ammesso deve averle procurato qualche scombussolameto dentro a giudicare dal sobbalzo che ha fatto. « ha sempre avuto paura di te. Sempre pensato che tu potessi essere migliore di lui anche in questo.» comincia a parlare ma ormai ogni cognizione sensitiva per me scompare come le bolle di sapone in una vasca. Mi guardi con quegli occhi nocciola. Di quel bel colore vivo e acceso. Ed io? Io non posso fare altro che bearmi di quella visione. « non si è mai tolto dalla testa che tu voglia portarmi via da lui» tu continui, ma ormai io sono perso. Perso in un mondo che parla solo di te. mi sussurra il tuo nome. E gli istinti prevalgono. Al diavolo. Al diavolo tutto. al diavolo Ron. Al diavolo il cervello. Voglio seguire il cuore. Le dita si posano delicate sulle guancie rosee di lei. come l’artigliata leggera di un falco sulla sua preda.  Solo che lei non è la mia preda. Lei è tutto. Il tutto!  la attiro a me  chinando il capo verso il suo, esito appena. incerto. Eppure guidato da una voglia di fregarmene. Un’audacia che non avevo mai sentito dentro di me. Come se mi aspettassi qualcosa rifiuto. Ma niente. da lei non arriva che un respiro trattenuto, forse dalla sorpresa. Forse dalla curiosità. quindi Oso, oso quello che non ho mai osato in questi ultimi tre anni. Appoggio le labbra alle sue. Sono morbide. Delicate.  Chiudo gli occhi. Assaporo ogni attimo. Ogni istante. ogni perfezione di lei. Si lascia baciare. Ricambia il mio gesto. E dentro il cuore non smette di battere. Sta galoppando lontano. Fuori da quella finestra.  Quanto tempo. Troppo forse. ma ne è valsa la pena davvero aspettare. Tutto questo viaggio. La fatica estenuante per poi ricevere il premio più bello e ambito. Il mio trofeo. La realizzazione di ogni mio sogno e desiderio. L E I .Mi scosto appena. stanno bruciando. Vorrei baciarla ancora. e ancora. e ancora. ma non adesso. e con occhi socchiusi, a fior di labbra, ti sorrido appena. e il mio sussurro ti accarezza la bocca

« Forse … non aveva tutti i torti…»


Note dell'autrice: Scusate il ritardo >.< spero vi sia piaciuto <3 
Grazie per i commenti davvero ç_ç sono commossa!
Mi auguro di non deludervi :3
Alla prossima <3

  
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