Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Mirella__    04/02/2012    3 recensioni
Cos'è successo dopo la partenza di Goku? Questa storia parte dal finale di Dragon Ball GT. Non lascerà molto spazio ai sentimenti amorosi dei giovani mezzosangue ma parlerà del loro futuro da guerrieri Saiyan.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

(Salve a tutti, il capitolo inizia con un altro punto di vista, quello di Trunks)

-Come hai potuto mettermi in ridicolo in questo modo?- s'interruppe prendendo bruscamente fiato -Tu figlio del principe dei Saiyan ti sei lasciato battere da uno di razza inferiore e cosa ho dovuto fare? Ho dovuto chiedere di risparmiarti... ma questa non la passi liscia. Non appena ti riprendi tu salti fuori dal letto e se mai torneremo a casa puoi considerarti licenziato ma non disoccupato, infatti starai nella gravity room con 200, no che dico, 400 volte la normale gravità terrestre-
Vegeta se ne andò dalla mia stanza  sbattendo la porta e io abbassai lo sguardo non riuscendo a sostenere quello del mio migliore amico.
-Cos'è successo dopo... l'incontro- riuscì a concludere la frase con fatica.
-Stavi per essere spedito nello spazio- Goten sospirò -Vegeta è uscito di corsa prendendoti per il braccio, ormai eri quasi del tutto fuori dalla navicella, poi ha dovuto chiedere a Comias di darti un'altra possibilità, l'alieno sembrava scocciato ma ha accettato però sei fuori dal torneo, niente possibilità di combattere, ha rinviato il torneo di un giorno, giusto perché ha dovuto calmare gli animi degli altri combattenti, molto dei loro compagni sono stati uccisi dopo...-
-Ok ho capito, dove sono gli altri?-
-Il giorno è passato, hai dormito 24 ore sono nella sala d'attesa, ora tocca o a mio fratello o a mia nipote-
Mi alzai di corsa -Sbrighiamoci, andiamo a vedere-

Ancora erano tutti lì.
Non appena entrai mi guardarono a lungo e io riabbassai lo sguardo, nessuno di loro aveva perso un incontro, ma io si. Mi sedetti in un angolo del divano e guardai fisso il televisore.
-Tocca a me- disse Gohan alzandosi facendo scrocchiare le nocche delle mani e andò verso il ring.

(Ora il punto di vista cambia nuovamente e sarà Gohan a parlare)

Vegeta mi aveva detto che non si fidava di Comias, che secondo lui aveva in mente qualcosa, ma non mi aveva detto tutto, Vegeta rivelava poco o niente alle persone che gli stavano vicine e mi aveva detto, o meglio, ordinato di non dire niente anche agli altri.
Continuai a riflettere sul poco che mi aveva rivelato e arrivai alla conclusione che avrei capito a tempo debito.
Ancora non potevo utilizzare il teletrasporto. Non riuscivo a individuare auree all'esterno della navicella e questa cosa m'innervosiva non poco.
Ad ogni modo ora toccava a me combattere e non mi sarei tirato indietro quindi mi alzai dal divano e varcai la soglia.
Alla mia entrata, il viso di Comias nel teleschermo prima ridente ora si era irrigidito.
Mi fissò a lungo -Oh, tocca a te ora? Beh, buona fortuna. Tre due uno VIA- disse con noncuranza.            Il mio avversario era già sul ring. Alto e muscoloso con i suoi tre occhi mi ricordava Tenshinhan.
Sicuramente non era veloce o agile ma pensai che forse mi avrebbe sorpreso.
Mi avvicinai lentamente e notai nuovi particolari, non aveva mani, aveva solo due sciabole e il colore della pelle era più bianca che rosea.
Cambiò posizione, dall'attacco alla difesa. 
Notai che tremava leggermente.
Mi avvicinai di un passo e lui indietreggiò.
Forse aveva visto alcuni dei nostri incontri.
Incrociò le braccia e una forte luce si sprigionò dalle punte delle sciabole che mi venne incontro.
Allora capì.
Quel tremore non era per paura ma per concentrare energia da rilasciare sotto forma d'arma.
Bloccai l'attacco con le mani ma indietreggai di parecchio e lui cominciò a correre verso di me agitando le lame per tagliarmi.
Scansai due colpi, il terzo mi ferì alla schiena.
Mi avvicinai andando all'indietro e gli diedi una gomitata al torace.
I suoi occhi, tutti e tre, erano usciti fuori dalle orbite, per modo di dire, allora mi voltai e con un pugno lo mandai dall'altro lato del campo.
Lui si rialzò e mi venne incontro correndo, non lo volevo uccidere, sarebbe stata un'altra morte inutile, allora mi spostai dalla sua traiettoria all'ultimo minuto e con un colpetto su quella che a me sembrava la nuca lo addormentai.
Credendo di aver vinto mi voltai, grave errore.
Lui mi bloccò da dietro con la sciabola sinistra e ora quella destra era premuta contro la mia schiena.
-Sei morto- mi sussurrò facendo forza per infilzarmi con la spada.
L'odore metallico de sangue mi colpì fortemente, non mi aspettavo di sanguinare in quel combattimento.
Richiamai a me la rabbia e i miei capelli si tinsero d'oro e gli occhi del colore del mare. Mi liberai dalla stretta e feci un salto dandogli un calcio all'altezza del collo che si spezzò.
Lui cadeva a terra morto d'innanzi a me il vincitore che di fatto non aveva vinto nulla. Questi combattimenti erano così inutili.
Fissai il pavimento che si richiudeva sopra da lui e rabbrividì pensando che la stessa sorte sarebbe dovuta toccare anche a Trunks, non era mio fratello è vero, ma le tante avventure passate insieme me lo avevano fatto considerare tale.

Dentro nessuno fiatava parola.
Pan era agitatissima, andando per esclusione toccava a lei.
Le tremava una gamba, era un tic che l'aveva caratterizzata fin da bambina, quando doveva combattere nel torneo tenkaichi ed era agitata.
Le misi una mano sulla spalla.
-Andrà tutto bene-
Ma quando il suo nome apparve nello schermo cominciai a diventare irrequieto quindi guardai altrove.
Pan si fece coraggio.
-Tranquilli- ci disse -Io vado-

(Il punto di vista cambia nuovamente, sarà Pan a parlare, agire e pensare)

L'arena era così silenziosa, vuota senza i miei compagni d'avventura.
-Tocca a te quindi- disse Comias con un accenno di sorriso -Ho già graziato uno di voi non vorrei rifarlo-
Un fremito mi colse ma non lo feci vedere. Alzai la schiena.
-Dov'è il mio avversario?- chiesi in tono di sfida.
-Sta arrivando o eccola!- esclamò con un cenno del capo.
Seguì il suo sguardo e la vidi. -Ma, ma- tentai d'obbiettare.
-Ma nulla. Quella è la tua avversaria dovete combattere altrimenti sarete espulse tutte e due.-
Mi voltai, era solo una bambina, non era umana, si vedeva dal colore della pelle arancio acceso, levitava, era alquanto piccola, poteva avere otto anni circa, certo, era un'aliena quindi non potevo fare somme riguardo l'età ma si vedeva che era solo un infante, per via dello sguardo smarrito e incerto.
Non sapevo che fare.
Se avessi vinto sarei stata un mostro, se mi fossi arresa sarei morta. Non sapevo che fare.
Intanto il mostro aveva dato il via però prima aveva detto -Se ti ritiri, Pan, ucciderò entrambe-.

Mi avvicinai alla bambina e lei fece tre passi indietro e mi supplicò con sguardo innocente. Il cuore mi batteva forte mentre si faceva largo in me una strana consapevolezza.
Non sarei sopravvissuta a quel viaggio.
Guardai nuovamente la piccola aliena e sperai che potesse udirmi quando le dissi telepaticamente "Io ora mi avvicinerò in volo a te, quando sarò abbastanza vicina sferrerò un pugno alla tua destra, quindi ti dovrai spostare a sinistra e darmi un pugno in pieno stomaco, per il resto non ti preoccupare, farò tutto io, non annuire se mi hai sentita o hai capito, sbatti solo le palpebre due volte" la bambina lo fece.
-Ok Comias, se pensi di impietosirmi solo perché è piccola ti sbagli!-
Sorrisi e mi lanciai incontro alla bambina, lei fece come le avevo detto. Il pugno che mi aveva dato non mi aveva fatto nulla ma usai la mia stessa aura per far sembrare che fosse stato di una potenza incredibile. Caddi a terra con gli occhi chiusi mentre il pavimento sotto di me si apriva.
-PAN!- Sentì mio padre urlare e venirmi incontro ma già era troppo tardi, ero nello spazio aperto. Non credevo che fosse così freddo.
Aprì gli occhi per guardare un'ultima volta mio padre ma poi ricordai che dal giorno della mia trasformazione in Oozaru il "vetro" era diventato nero.
Sentì due braccia forti cingermi la vita mentre l'ultima traccia d'aria spariva dai miei polmoni, quelle erano le braccia della morte, pensai.

Angolo dell'autrice
La piccola Pan è maturata durante il viaggio col nonno. Ha imparato cosa significa la parola sacrificio.
Non sò che altro dire...
Aggiornerò presto.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Mirella__