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Autore: Beapot    04/02/2012    4 recensioni
Ci sono 19 anni da riempire tra la fine della guerra e l'epilogo scritto dalla Rowling. Un dopoguerra non è facile neanche per i vincitori, forse soprattutto per loro. Dove si trova la forza per rinascere dalle proprie ceneri, come le fenici?
Genere: Azione, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Harry/Hermione, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Come le Fenici

 

 

CAPITOLO XIV

 

 

POV Harry
 

Cammino.
Non respiro.
Quasi non ricordo come si fa.
Il mio cuore continua a pompare il sangue e io posso sentire ogni battito contro le costole.

Cammino veloce.
Cammino senza vedere dove vado perché davanti a me continuo a vedere quella lettera.
Quel foglio di pergamena strappato, invecchiato dal tempo.
La sua scrittura.
Le sue parole.
La sua verità.

Cammino tanto per avere qualcosa da fare.

Cammino perché devo scappare.
Voglio scappare.
Sì, voglio farlo di nuovo.
Non voglio essere confuso, non voglio avere dubbi.
Non voglio avere altri problemi da affrontare e risolvere, perché i cocci da raccogliere sono ancora troppi.
Non posso aggiungerne altri, non posso fare niente.
Chi ha sbagliato?
Dove ha sbagliato?
Perché avrebbe sbagliato?

Cammino perché ho bisogno di sentire il terreno sotto i piedi prima che crolli.
I miei passi attutiti risuonano per il corridoio.
Quanto sono stato nella Torre?
I volontari hanno ricominciato a darsi da fare e qualcuno mi addita.
Qualcuno si avvicina anche per darmi una pacca sulla spalla ma non lo riconosco.
Continuo per la mia strada, un piede davanti all'altro, e da qualche parte arriverò.
Ho conosciuto la morte, ho combattuto, ho sofferto, e sono arrivato fino a qui.
Non avrei pensato che la forza che mi ha permesso di sopravvivere sarebbe stata la stessa che mi avrebbe tolto il fiato.
È possibile sentirsi mancare l'aria per questo?
È possibile cedere e perdere ogni sicurezza per un dubbio insinuato da poche righe?
Credevo che io e Ginny potessimo essere finalmente una cosa sola.
Finalmente insieme senza dover temere niente.
Lo speravo prima della fine della guerra, ma in fondo non credevo che fosse possibile.
Non credevo di sopravvivere...
L'ho sperato quando finalmente quella notte è finito tutto, poi ho avuto di nuovo paura di perderla perché sono scappato a leccarmi le ferite.
L'ho sperato quando le nostre labbra si sono incontrate qualche giorno fa, quando ho sentito la sua pelle morbida e fresca sotto le mie dita.
Mentre il suo profumo mi avvolgeva delicatamente e mi abbracciava, come fa la neve d'inverno posandosi sugli alberi.
Strano pensare alla neve in un giorno di metà Maggio in cui il sole ti colpisce con i suoi raggi caldi.
Strano pensare alla neve mentre il delicato vento primaverile sfiora i miei capelli.
Strano pensarci, eppure farlo mi sembra così naturale.
Perché in un certo senso il nostro amore è diventato questo.
È diventato come la neve.
Delicato, morbido, attento.
Si muoveva lentamente e incerto, si posava leggero su di noi.
E adesso si scioglie lentamente, di nascosto, in silenzio.
Spezzato da un segreto emerso all'improvviso, un segreto che forse è già stato dimenticato ma che dentro di me continua continua a far male.
E quello che mi fa più male è il suo silenzio.
Quante volte abbiamo parlato di noi da quel giorno?
Quante volte abbiamo cercato, l'uno nell'altra, rassicurazioni?
È possibile sentirsi così?
È giusto sentirsi traditi?

Cammino, e non so se voglio sapere la verità.
Non so se voglio sentire la sua voce confermarmi quelle parole o fingere di non sapere niente.
Cosa devo fare?
Come devo comportarmi?
Improvvisamente sembra tutto così difficile.
Credevo che sarei ripartito da lei. Con lei.
Avevo riposto tutte le mie speranze nel nostro amore.
Come posso lasciarmelo sfuggire dalle dita in questo modo?
Come posso fidarmi di lei se non riesce a essere sincera e ad ammettere uno sbaglio commesso mesi fa?
Come posso essere sicuro che si tratti davvero di uno sbaglio?

Cammino, e la testa continua ad essere piena di ronzio.
Vedo George uscire dalla Foresta con passo tranquillo e rilassato.
Deve aver appena dato addio a Fred.
Forse adesso sta meglio.
Si ferma a salutare una persona che non riconosco e mi raggiunge sorridendo.

«Grazie»

Mi batte una mano sulla spalla e vedo che i suoi occhi sono tornati brillanti come prima.
George ha appena iniziato a guarire.
 

*

 

POV Hermione

 

Sapevo che Harry aveva in mente qualcosa.
È sparito da stamattina portando con sé il Mantello dell'Invisibilità e Smaterializzandosi.
Lo sapevo e non l'ho fermato.
Potrebbe essere in pericolo, ora, e io non sarei con lui.
Nessuno di noi sarebbe con lui, perché i Weasley sono tutti raccolti intorno al tavolo della Tana adesso.
Manca solo George.
Molly ha gli occhi lucidi mentre guarda i posti vuoti dei gemelli.
Eppure vederli entrambi liberi sembra quasi normale.
O tutti o nessuno.
Per Fred e George è sempre stato così.
Dove c'era uno andava anche l'altro.

«George, caro, dove sei stato?»

La voce preoccupata di Molly mi distoglie dai miei pensieri.
George è appena entrato in cucina e ha preso posto alla sinistra di Ron.
Tutti evitano di guardarlo da quando è rimasto solo.
Nessuno vuole incrociare il suo sguardo distrutto, nessuno vuole rischiare di intromettersi nel suo dolore.
È per quel motivo che nessuno si accorge che il suo viso è disteso come non lo era da giorni.

«A salutare un amico»

Liquida la madre con un sorriso e inizia a servirsi la cena sotto lo sguardo incredulo degli altri.
Erano giorni che non partecipava a un pasto in famiglia.
Erano giorni che mangiava il minimo indispensabile per non svenire.

«Ben tornato»

Ginny gli sorride e lui strizza l'occhio nella sua direzione.
Ed è nella luce del suo sguardo che la vedo per la prima volta.
La speranza.
La voglia di andare avanti.
La forza e la determinazione.
Non so come ci sia riuscito, ma so che George è di nuovo qui.
È tornato davvero.

«Dov'è Harry?»

Perché quella domanda proprio a lui?
Perché lo chiedono a George?
Lo vedo scuotere la testa e stringersi nelle spalle.

«Ha detto di sentirsi poco bene e di non preoccuparci, ma preferiva riposare»

Ginny si irrigidisce impercettibilmente.
Non se lo aspettava, non ora.
Perché Harry non è qui?
Cosa stava facendo con George?
Incrocio di nuovo il suo sguardo e improvvisamente capisco a cosa è dovuto quel suo cambiamento.
E capisco cosa ha fatto Harry.
Lo aiutato a ricominciare a sorridere.
Non riesco a credere che ce lo abbia tenuto nascosto, ma non lo biasimo per questo.
Ha fatto la scelta giusta.
Ma perché non è tornato?
Ginny sembra solo infastidita della sua assenza, ma il suo viso non è preoccupato.
Ron si accontenta della spiegazione di George perché non ha ancora collegato tutto.
Perché Harry non è qui?

   
 
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