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Autore: Princess Kurenai    05/02/2012    1 recensioni
Raccolta con tema AU.
[Slave] 1. The Journey - Gaou Rikiya, nonostante l'aspetto selvaggio, non era un uomo stupido. Era una persona controllata, che sapeva quando e come utilizzare la sua forza, ed anche se stato costretto ad entrare in quel 'giro' da meno di quattro lune, aveva già compreso come funzionava il contrabbando di schiavi in quella terra straniera.
[Slave] 2. Indecision - Guardò quindi il suo padrone, attendendo di scoprirne l'identità - anche se sapeva chi fossero i regnanti né le figure di spicco della nobiltà. Quando il cappuccio venne abbassato, Banba poté osservare un volto giovane, dalla pelle ambrata e curata, incorniciato da lunghi capelli scuri. Era un ragazzo. Sicuramente ricco ma pur sempre un ragazzino.
[Slave] 3. Salvation - All'interno del carro, Gaou e Ikari restavano in silenzio ad ascoltare le leggere scosse causate dal terreno sconnesso e a ripensare a Banba che era stato venduto durante l'ultima asta. Si chiedevano se fosse riuscito a mettere in atto il suo proposito di fuggire una volta liberato dalle catene, ma dopo quelle domande senza risposta, entrambi venivano immancabilmente colti da degli altri pensieri più egoistici.
Genere: Fantasy, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: In any other world
Titolo del Capitolo: Slave | The Journey
Fandom: Eyeshield 21
Personaggi: Mamoru Banba, Gaou Rikiya [Presente: Daigo Ikari]
Genere: Introspettivo
Rating: Arancione
Avvertimenti: OneShot, Alternative Universe (AU)
Conteggio Parole: 886 (FiumiDiParole)
Note: 1. Fanfiction partecipante alla seconda edizione del CoW-T indetto da maridichallenge. Squadra Magic Stick. Scritta per la prima missione con il prompt: Contrabbando. Nella fic l'ho inteso come la vendita degli schiavi.
2. Primo capitolo di una bishot/threeshot nella raccolta con solo fic AU! In questo capitolo mi sono soffermata soprattutto sulla condizione degli schiavi prima di passare alla GaouTaki e, forse, alla BanbaHaraoXD
3. Il titolo della raccolta è tratto dalla canzone di Mika Any other world.


{ In any other world ~
- 1. Slave | The Journey -



Gaou Rikiya, nonostante l'aspetto selvaggio, non era un uomo stupido. Era una persona controllata, che sapeva quando e come utilizzare la sua forza, ed anche se stato costretto ad entrare in quel 'giro' da meno di quattro lune, aveva già compreso come funzionava il contrabbando di schiavi in quella terra straniera.
Si faceva tutto in gran segreto. Gli uomini venivano scelti e catturati in altri paesi, condotti poi in un regni lontani per essere messi in vendita nelle asta che si tenevano nei bassi fondi dei vari villaggi. E, se qualcuno non veniva acquistato da nessuno al termine di quel viaggio – c’erano numerose tappe e se al termine di quelle si era ancora lì bisognava recuperare le spese sostenute in un qualche modo -, i mercanti avrebbero ugualmente tratto profitto facendo smembrare dai 'macellai' la 'merce invenduta', per poterla poi utilizzarla per il contrabbando d'organi.
Aveva sentito che la vendita di schiavi era proibita per legge da anni in quel regno ma, come ogni legge che si rispetti, c'era sempre qualcuno pronto ad infrangerla. Sia dalla parte di chi catturava e vendeva a caro prezzo uomini un tempo liberi, sia da quella di chi li acquistava - il più delle volte era la stessa nobiltà a partecipare alle aste e, vista la gente che vi prendeva parte, finire in un castello a servire qualche signorino viziato era la prospettiva migliore a quella della morte.
Gaou però era nato libero e per lui nessuna delle soluzioni che gli si prospettavano davanti era, per così dire, 'migliore'. Morire era fuori discussione ovviamente, ma non poteva neanche lontanamente accettare di perdere la sua libertà in un regno a lui sconosciuto, abbassandosi a fare da schiavo a qualche fottuta testa coronata.
Con rabbia strinse i pugni, cercando inutilmente di spezzare le catene che tenevano i suoi polsi bloccati, quello scatto d'ira però gli mozzò il respiro… ma neanche quell'improvvisa debolezza placò la sua ira.
Erano state proprio quelle catene, incantate da chissà quale stregone, a catturarlo. Si era battuto per la sua libertà con forza e ostinazione, riuscendo addirittura ad uccidere due uomini prima di venire imprigionato in quel carro buio e puzzolente insieme ad altri uomini presi da altri paesi vicini al suo.
Erano rimasti in tre, ciò che restava della dozzina di quando era stato catturato. Alcuni erano stati venduti, mentre altri – quelli che erano stati presi da più tempo - uccisi dai ‘macellai’.
“ Risparmia le energie.”, una voce calma, proveniente dal fondo del convoglio, lo distolse dai suoi pensieri, e anche Gaou se non ne vedeva il viso sapeva chi aveva parlato.
Era stato Banba un uomo dalla scura corporatura possente, dotato di un’innaturale calma oltre che di una notevole forza fisica. Non si era arreso alla sua condizione di ‘merce di scambio’ – Gaou aveva visto nei suoi occhi una scintilla di libertà e testardaggine – ma non voleva inutili spargimenti di sangue.
Aveva attratto l’attenzione di Rikiya sin da subito, quando uno dei primi giorni aveva cercato di fermare uno schiavo. Quell’uomo aveva sentito sul suo collo la lama dei ‘macellai’ e, poco prima di arrivare in un villaggio, aveva cercato di fuggire.
Era una scelta disperata che l’aveva portato ugualmente alla morte. Banba aveva tentato di bloccare la sua fuga ma era stato solo in grado di vederlo morire davanti ai suoi occhi.
“ Riuscirò a spezzarle.”,ribatté Gaou, piegando le labbra in un ghigno anche se l’altro non l’avrebbe visto a causa del buio che regnava dentro il carro – non vi erano aperture che lasciassero passare i raggi del sole e, anche se ci fossero state, viaggiavano solo la notte. “ E come, se perdi le forze?”, gli fece notare Banba.
“ E come pensi di riacquistare la libertà?”, ribatté prontamente Rikiya.
L’altro inizialmente non rispose. Era pericoloso parlare o anche solo tentare di pianificare qualcosa, anche se i mercanti dovevano preservare i loro corpi al meglio per le aste, niente impediva loro di ricorrere ad altre punizioni – avevano bruciato i piedi di Daigo Ikari, il terzo schiavo rimasto, solo perché aveva morso uno dei loro carcerieri.
“ In questo luogo…”, fece una pausa, come per voler precisare che parlava di quella situazione. “ È impossibile fuggire.”
Gaou fissò il buio, cercando con lo sguardo la figura di Banba.
Gli doleva ammetterlo, ma aveva ragione. Finche indossavano quei bracciali e rimanevano rinchiusi lì non potevano scappare. L’unica soluzione, quella per i più fortunati, era tentare la fuga solo quando venivano acquistati.
“ Tsk.”
Lasciarono entrambi calare il silenzio, almeno fino al arrivo al villaggio dove si sarebbe tenuta l’asta. La speranza per tutti e tre era quella di essere acquistati e, possibilmente, di riuscire a fuggire una volta liberi dalle catene.
Attesero nel carro senza fiatare e, quando le porte in legno vennero aperte riuscirono per la prima volta dopo giorni a vedere un piccolo spiraglio di luce.
Da quasi un mese Gaou non vedeva la luce del sole, ma era quasi rassicurante la fioca fiamma delle fiaccole che illuminava la sala.
Vennero fatti scendere con malagrazia dal convoglio – Ikari, ferito, mostrò ancora una volta i denti per il dolore ma cercò di non ribellarsi – e sin da subito, come se non ci fosse tempo, vennero mostrati dai loro probabili ‘nuovi padroni’.
Gaou si sentiva quasi come una bestia in gabbia ma, trattenendo la sua rabbia, si lasciò controllare da quegli sconosciuti.
Presto sarebbe iniziata la vera e propria asta.
   
 
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