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Autore: gaietta1D    05/02/2012    0 recensioni
Zoe, ragazza tredicenne, vive la sua vita come una qualsiasi ragazza della sua età. Accanto a lei c'è sempre la sua migliore amica Dalila ed è cotta di un ragazzo che si chiama Marco. Le sembra un sogno solo stargli vicino e parlare con lui, ma ben presto si ritroverà a passere più di un giorno accanto a lui.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Com’è bello l’autunno … i suoi colori caldi mi donano allegria e allo stesso tempo mi rilassano.                                                                                                                                                                                                                                                                                                 Eccomi qua, un’altra volta ad osservare lo stesso albero dalla finestra della mia camera.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            Mi capita spesso di rinchiudermi in un posto che conosco bene come la mia camera. Ultimamente, ne sento il bisogno. Devo comunicare con me stessa,con il mio cuore, con il mio animo. Chiudo la porta e mi sdraio sul mio letto. “ Avanti, cuore mio, ora mi puoi parlare, siamo soli, io e te …” Così, vengo trasportata nei ricordi passati e rivivo quelli presenti.  Quante delusioni, gioie, amori, incomprensioni ho dovuto affrontare in questi ultimi mesi. “Benvenuta adolescenza!”e “ Addio infanzia!” Già, è passato quell’età in cui tutto era scontato, tutto era un gioco, le lacrime erano finte o banali.                                                                                                                                                                                                                                                           Ormai provengono direttamente dal nostro animo, è lui che ci vuole comunicare qualcosa, qualcosa di vero, legato alla nostra vita o alla nostra giornata trascorsa, bella o brutta che sia.                                                                                                                                                                                                                                                                                                     Uffa, sono già le 15.00! Devo iniziare i compiti. Che seccatura! Oggi sono davvero tanti, ho tutte le cinque materie per il giorno dopo: Letteratura, grammatica, geografia, francese e arte.        
                                                                                                                                  ***                                          
Finalmente li ho finiti, alle 21.00, come immaginavo. Certe volte penso “ Ma se in terza media finisco i compiti alle 21.00, a che ora li finirò alle superiori?” … non ci voglio neanche pensare! Ora pensiamo a dormire perché  domani mi aspetta un’altra noiosa giornata di scuola.
                                                                                                                                   ***
Mi guardo intorno per vedere se c’è qualcuno della mia classe. “Zoe, Zoe, sono qui!” Mi guardo intorno e vedo Dalila, la mia migliore amica. Per fortuna, è già arrivata. Non mi piace aspettare fuori dal cancello della scuola da sola.                                Dalila è una ragazza gentile, educata, sempre disponibile e soprattutto sincera e leale. Se le confido qualche segreto rimane solo tra me e lei e nessun’altro sa niente. Questo, per me, è un’importante caratteristica che la migliore amica deve avere a tutti i costi. Dalila è una ragazza molto bella. E’magra e alta, ha un visino delicato con due bellissimi occhi verdi, lunghi e lisci capelli castani e una boccuccia che sembra un bocciolo di rosa.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     Io, invece, ho un viso un po’ più paffuto del suo, grandi occhi marroni, bocca sottile, capelli castani, ricci e di lunghezza media. Sono alta anch’io, però non sono magra come lei, ho l’odiosa “pancetta”.                                                                                                                                                                              Appena la riconosco, corro subito felice incontro a Dalila e la saluto con un bacio. Ma nemmeno il tempo di salutarla che suona l’odiosa campanella.                                                                                    In quel momento, una massa di ragazzini corrono, gridano, si danno spinte e, pian piano, entrano nella scuola, lasciando di nuovo il cortile silenzioso e vuoto.  La nostra prof di italiano, la prof Tommaselli,  arriva subito puntuale ( due o tre minuti di chiacchiere non ce li può concedere?! ) e tutti i compagni della mia classe iniziano a sbuffare ( e hanno ragione!). Allora subito la prof, ironica: “ Ho un allevamento di cavalli? Su, in classe, che è già tardi.”. Sì, per lei è sempre tardi!                                                                                              Così, malinconici, entriamo, nella nostra cella per passare, come le definiamo noi, “le ore del nazismo”.  Non si può andare in bagno, non si può bere ( è maleducazione per lei ) e soprattutto non deve volare una mosca altrimenti la nota sul quadernetto in meno di un nanosecondo. E’ davvero una seccatura passare tre ore con la prof Tommaselli!
                                       ***
E’ finalmente finita la giornata e torno a piedi a casa con Dalila. Camminiamo ai lati della strada sentendo le voci dei ragazzi che gridano, fischiano e che prendono in giro le ragazze come loro solito fare.                                                                                               Per arrivare a casa attraversiamo sempre il parco. Ci piace camminare tra i grandi alberi che l’autunno dipinge di rosso e arancione e sfiorare l’acqua della fontana su cui si posano gli uccellini.                                                                                        Usciamo poi dal parco e arriviamo a casa di Dalila. La saluto con un bacio sulla guancia e corro verso casa, visto che oggi si è fatto davvero tardi.                                                                                             “Ciao mamma!” grido entrando in casa. “Ciao!” mi risponde lei dalla cucina.                                                                                            A mezzogiorno mangio solo con lei e con mia sorella, perché mio padre ritorna la sera, verso le 18.00. Mia sorella si chiama Noemi e fa il secondo superiore. Ha scelto di frequentare un liceo linguistico perché adora le lingue proprio come me. Infatti io ho già deciso che frequenterò il suo stesso liceo. La scuola è bella, gli insegnanti davvero bravi e soprattutto si fanno più ore di lingue straniere, proprio come piace a me! Lei torna sempre verso le 14.00 e quindi arriverà a casa tra meno di dieci minuti. Così vado in camera mia e lascio lo zaino vicino la mia scrivania. Mi spoglio e mi metto la tuta della mia squadra di pallavolo. Sono sempre felice quando so che il pomeriggio andrò a giocare a pallavolo. E oggi pomeriggio ci andrò. Sì!
Nel frattempo Noemi arriva a casa e la mamma mi chiama per andare a pranzare. Mi siedo a tavola e iniziamo a mangiare. Oggi pennette al sugo. Che buone! C’è silenzio in casa, ma mia madre lo irrompe:  “ Ragazze, sapete che forse andremo in vacanza in Molise per la festa di Tutti i Santi? Io e Francesca ci stiamo organizzando e stiamo vedendo in che albergo andare e cosa visitare di bello …”                                                                                                 Coff, cr, cr, coff ,coff! Mi stavo letteralmente strozzando!                                                                                     “ Zoe, che è successo?” mi chiede mia madre. “No, mamma, coff, coff, non è niente. Stavo per dirti, coff, che è bellissimo andare in Molise in autunno e poi mi è andata di traverso una pennetta, coff!” le rispondo, tossendo ancora un po’.                                          Ma la verità era tutt’altra: Francesca è una collega di mia madre, ma anche la madre del ragazzo che mi piace, Marco! Oh mio Dio! Stavo fremendo per l’eccitazione. Noemi, come una sorella che si rispetti, sa tutto e mi lancia un occhiata felice. E io ricambio il suo sguardo.                                                                                        E’ davvero la cosa più bella che mia madre poteva fare per me!
 
  
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