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Autore: shannonanimalleto    05/02/2012    2 recensioni
Questa one shot non è una vera e propria storia. Non ha una trama in cui dei personaggi si scambiano delle battute. Questa storia è solo una riflessioni di ciò che ho concepito negli ultimi mesi. Mi sono basata principalmente sulle mie esperienze di vita, su ciò che mi circonda e che ho avuto la possibilità di conoscere. E' quindi un pensiero, un dialogo della mia testa che ho voluto riportare nero su bianco su un forum in cui coesistono una tale diversità di persone quasi impressionante a volte. Non mi aspetto che lo comprendiate, che arriviate alla fine, che possiate condividere. Ma se riuscirò anche solo a fare breccia in voi, nonostante non la pensiate come me, allora questo delirio non sarà nato invano.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questo è un periodo della mia vita in cui mi sono ritrovata a dover affrontare alcune difficoltà, è stato un periodo in cui ho visto, sentito e letto miliardi di affermazioni, pareri, giudizi. Non ho la presunzione di dire quali pensieri siano giusti e quali sbagliati, anche perchè il mio professore di filosofia, un uomo lunatico e di vecchio stampo ma con quel fuoco dentro che brucia e che credo, o forse ne sono certa, appartenga solo ad un ragazzo giovane, dalla mente vivace e aperta, mi ha sempre ripetuto una frase di Voltaire che non ho più dimenticato. "Non sono assolutamente d'accordo con quello che stai dicendo, ma mi batterò fino alla morte affinchè tu possa affermare le tue convinzioni". Forse Voltaire non l'ha proprio scritta così o pensata in questi termini, ma quella frase ripetuta così tante volte in una classe di liceali aveva quasi perso la sua forza, la sua essenza. Perchè Voltaire doveva battersi per un pensiero in cui non credeva? Per qualcosa che forse lo ripugnava? Inconcepibile. Come inconcepibile è la convinzione che io debba ascoltare pensieri che non mi appartengono e non mi apparterrano mai. La verità è che Voltaire aveva ragione e la consapevolezza di quella frase ti arriva solo quando fai le tue esperienza e combatti le tue battaglie. Non so se avete mai visto il film "La ricerca della felicità", io l'ho visto e mi ha colpito l'intensità con cui un padre lotta per sopravvivere, per dare una vita felice al proprio figlio, un padre che lotta per la sua dignità. Il problema è che a volte siamo così carichi di problemi, di incomprenzioni che non stiamo attenti a chi ci sta intorno, alle sue difficoltà che probabilmente sono più grandi e più gravi. La natura umana, devo ammetterlo, è votata alla ricerca della felicità tanto quanto a credere che i problemi altrui siano sempre inferiori e di poco conto rispetto ai propri. Recentemente ho letto un libro "10 gay che salvano l'Italia oggi" di Daniela Gambino e leggerlo è stato non solo interessante, ma sconvolgente perchè mi ha aperto gli occhi su quello che oggi è la nostra società. Sono quindi arrivata alla conclusione che il problema di fondo che affligge ogni singolo individuo su questa terra è la ricerca della felicità. Un genitore che scopre l'omosessualità di suo figlio, nonostante lo shock e l'incapacità,a volte,di concepire che il proprio figlio/a possa essere attratto da una persona dello stesso sesso e che possa amarla e pensare di vivere la sua vita con lei, si pone una semplice domanda che fonda le paure di qualsiasi genitore "Sarà mai felice?". Io credo proprio di si, lo credo, lo penso e lo grido al mondo intero. Si, una qualsiasi persona che faccia parte della comunità LGBT può essere felice e deve esserlo. Una qualsiasi persona ha il diritto ad essere felice qualsiasi siano le sue scelte, sessuali o meno. Teoricamente sembra tutto così semplice e facile, ma la realtà è ben diversa dalla fantasia. Sogniamo un mondo libero, eguale per tutti, in cui ognuno possa fare le sue scelte, possa stare bene con se stesso, ma i sogni, mi ripeteva sempre quello stesso professore che mi ha cambiato la vita, sono fatti per i bambini o per i folli, e lasciate che ve lo dica, io sono stata bambina e mi sento un pò folle. Io sono bisessuale e ogni giorno lotto per i miei diritti e per tutti quelli che come me si sono sentiti spaventati e impauriti dal loro modo di vedere gli altri e il mondo, dai loro impulsi per qualcuno del loro stesso sesso. Lotto per tutti quelli che sono stati cacciati da casa perchè diversi. Ecco vorrei dire loro che diverso non è sempre un male. Ora io non so se qualcuno di voi, che in questo momento sta leggendo questo delirio, crede che esista qualcosa al di sopra di ognuno di noi, ma se ci credete allora dovete sapere una cosa, che la chiesa forse non ammetterà mai, che molti preti si rifiuteranno di dirvi, Dio ci ha fatto a sua immagine e somiglianza, e la mia e la vostra diversità non sono altro che un suo disegno. Il signore ama tutti i suoi figli e se chi dice ci essere cristiano non lo capisce, io penso che non abbia compreso i suoi insegnamenti. La misericordia, la compassione e l'amore. L'amore non è mai sbagliato, non ha confini, non conosce sesso, religione, razza. L'amore è amore. 70 anni fà un uomo ha inculcato a migliaia di altre persone che gli ebrei erano una razza impura che non doveva più esistere. Oggi migliaia di persone dicono che la comunità LGBT non è degna di esistere, altre migliaia ci appoggiano. La verità è che l'uomo è l'unico animale dotato di intelletto, io dico che forse molti non erano presenti quando i cervelli venivano distribuiti. Ogni giorno lotto per i diritti dell'uomo, sia che questo uomo sia ebreo, nero o gay. Oggi io decido di essere donna, uomo, figlio, madre, padre, nonno, zio, nipote, nero, giallo, bianco, ebreo, cattolico, musulmano, etero, lesbica, gay, bisessuale, transessuale. Oggi decido di smettere di essere me stessa per divenire persona. Ritorno ad essere una tela bianca in cui ognuno può disegnare o scrivere qualcosa, una tela che ognuno può sporcare con i suoi colori. Io oggi e da oggi sono dalla parte dell'uomo, qualsiasi sia il suo nome.

  
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