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Autore: myriamsilv    06/02/2012    5 recensioni
La figlia di Candy e Terrence, gli occhi della madre col velo di malinconia del padre, una storia forte
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco il VII capitolo, so che è duro ma, spero che dopo questo continuerete a leggere.


CAPITOLO VII
ADDIO CANDY
Albert rilesse il telegramma con calma e restò a fissare la parete perdendosi nei ricordi, era stato davvero felice negli ultimi anni, non poteva immaginare che la felicità finisse così presto. Qualcuno che bussò alla porta lo destò dai suoi pensieri, la governante gli annunciò che la cena era pronta, Albert rispose -"Non ho fame. Fate chiamare il sign. Archie Corwell, ditegli che deve venire subito da solo", aveva bisogno di condividere la notizia con qualcuno e non poteva di certo parlarne davanti ad Annie che era in attesa del secondo figlio e non poteva agitarsi. Archie arrivò alla residenza degli Andrew dopo poco, fu condotto allo studio di Albert e dopo aver bussato un paio di volte senza ricevere risposta aprì la porta, dentro trovò Albert seduto dietro la sua scrivania col viso nascosto tra le mani, quando egli sentì che qualcuno era entrato alzò il viso, Archie restò sbigottito dal viso di Albert, era stranamente pallido. Albert gli disse con un filo di voce -"accomodati" senza alzarsi indicò ad Archie la sedia di fronte a lui, era come se anche parlare gli costasse troppa fatica, senza aggiungere nulla passo il telegramma ad Archie, egli lesse era da parte delle autorità navali inglesi il telegramma era chiaro:
"Sign. Albert Wiliam Andrew,
siamo spiacenti di comunicarle che la nave dove viaggiava la sig.ra Candy White Andrew sua consorte è affondata in seguito ad una tempesta al largo delle coste britanniche e che la sig.ra è attualmente dispersa. Le assicuriamo che stiamo facendo tutto il possibile per ritrovarla. In attesa di poterle dare maggiori informazioni le porgiamo cordiali saluti."
Archie restò a guardare Albert con gli occhi sgranati, comprendeva bene i suoi sentimenti, bisbigliò più a se stesso che ad Albert -"non é possibile!" I due uomini restarono in silenzio per un tempo che sembrò interminabile ognuno perso nei suoi pensieri, alla fine Albert raccolse la poca forza che gli restava e tentò di riacquistare un minimo di sangue freddo, capì che non era il tempo di farsi sopraffare dalla tristezza , bisognava agire e in fretta, se Candy era ancora viva lui l’avrebbe ritrovata, disse ad Archie -"partirò per Londra domani stesso", Archie disse -"cosa intendi fare?" Albert illustrò le sue intenzioni -"Arrivato a Londra assumerò il migliore investigatore privato che ci sia e seguirò personalmente le ricerche, verrà George con me, ho bisogno che tu e Annie teniate la piccola Ange" -"non c'è problema, la bambina resterà con noi, mi raccomando solo di tenerci informati" -"certo se scoprirò qualcosa sarete i primi a saperlo".
Il giorno dopo Albert affidò Ange ad Archie ed Annie, la piccola piangeva implorando il padre di non andare via, lui la strinse tra le braccia sforzandosi di non piangere per non farla agitare di più e accarezzandola le disse -"Ti prometto che tornerò presto e riporterò a casa la tua mamma ma, tu devi essere forte", la bambina alzò la testa, si asgiugò le lacrime e fissando il padre negli occhi disse -"Sono forte papà". Albert arrivato a Londra si incontrò con l'investigatore che aveva contattato con un telegramma che aveva già iniziato le ricerche, volle parlare con alcuni passeggeri sopravvissuti al naufragio anche se l'aveva già fatto l'investigatore senza risultati, venne a sapere che Candy non era salita nelle prime scialuppe con le donne e i bambini, era rimasta sulla nave per occuparsi delle persone che avevano bisogno di cura, una donna gli raccontò che Candy le aveva curato una ferita e l'aveva aiutata a salire su una scialuppa, la donna disse tra le lacrime -"devo la vita a sua moglie, era proprio un angelo, così bella e sorridente. L'ho pregata di salire anche lei sulla scialuppa ma lei mi rispose con un sorriso "prenderò la prossima, sono un infermiera non posso abbandonare chi ha bisogno di cure", quella è stata l'ultima volta che l'ho vista."
Albert trovandosi da solo in albergo ripensò alle parole dei sopravvissuti, pensò -"è proprio da Candy", sentì un impeto di rabbia e diede un cazzotto alla parete urlando -"come hai potuto dimenticare la tua promessa? Avevi promesso che saresti tornata da noi!" Le sue parole erano rivolte evidentemente a Candy ma, ovviamente nessuno rispose. Erano passati cinque giorni dall'arrivo di Albert a Londra, lui si sentiva sempre più sfinito, di Candy nessuna traccia sembrava che il mare l'avesse ingoiata, arrivato in albergo trovò un messaggio della polizia navale che gli chiedeva di recarsi subito in centrale, temeva il peggio, prima di andare si sedette al bar dell'albergo e si ordinò un doppio wiski per farsi forza mentre aspettava la carrozza.
Arrivato alla centrale fu condotto dal capo della polizia, -"prego si accomodi sign Andrew, ormai sono passati diversi giorni dal naufragio e non abbiamo ritrovato il corpo di sua moglie, immaginiamo che la corrente l'abbia portato lontano, sono spiacente di comunicarle che dato che ormai è passato troppo tempo per ritrovarlo abbiamo definitivamente interrotto le ricerche" Albert restò in silenzio, sapeva anche lui che era passato troppo tempo anche una donna forte come Candy non poteva sopravvivere tanti giorni in mare aperto, riuscì solo a chiedere "c'è altro?" Il capo rispose -"a dire il vero si. Sono stati ritrovati in mare degli ogetti che crediamo appartenessero a sua moglie, dovrebbe confermarlo", Albert fu condotto in un altra stanza, lì riconobbè subito il baule di Candy, conosceva la combinazione del lucchetto così lo aprì, dovette fare uno sforzo per trattenere le lacrime mentre accarezzava l'uniforme da infermiera di Candy, i nastri con cui si intrecciava i capelli, lo scialle di seta che lui le aveva regalato per il loro ultimo anniversario, gli uomini della polizia navale presenti nella stanza restarono in silenzio, non avevano il coraggio di parlare, fu il capo a prendere pur sforzandosi di nuovo la parola, appoggiando delicatamente una mano sulla spalla di Albert che era inginocchiato davanti al baule disse -"Sign Andrew c'è dell'altro", Albert raccolse tutte le sue forze e si ricompose, alzandosi in piedi si chiedeva cosa altro c'era, gli fu consegnato un sacchetto all'interno c'era il ciondolo di Candy, lei non se lo toglieva mai. Era un bellissimo ciondolo con catenina in oro bianco, aveva incastonato un grosso smeraldo circondato da piccoli diamanti, si apriva il ciondolo ed era un portafoto con dentro una foto di loro tre col ciondolo tra le mani Albert non potè più trattenere le lacrime, era ormai evidente che Candy non c'era più era giunto il momento di tornare a casa dalla piccola Ange.
Tornato a casa Albert organizzarono subito il funerale di Candy anche se ad una bara vuota fu un funerale in grande stile come si addiceva ad una donna di alto lignaggio, al funerale erano presenti oltre alla famiglia Andrew molte persone appartenenti ad ogni rango sociale, erano tanti quelli che Candy aveva aiutato nella sua pur breve ma intensa vita. Alla fine del funrale quando la bara fu ricoperta con la terra Albert e Archie in kilt cominciarono a suonare la cornamusa come era abitudine nella famiglia, Annie stava davanti con la zia Elroy e teneva Ange per la mano, la bambina restava dritta con sguardo fiero nel suo vestitino nero, anche i lunghi capelli castani erano legati con un fiocco nero e i suoi occhi grandi erano velati dalla tristezza profonda la zia Elroy restò colpita dal contegno che dimostrava quella bambina così piccola, non sapeva lei chi era ma, di certo aveva uno spirito nobile, in quel momento la zia Elroy decise che non le importava di saperlo avrebbe fatto ad ogni costo di quella bambina una vera Andrew. Mentre Albert ed Archie suonavano le cornamuse un ramo della rosa "dolce candy" di Lakewood fu piantato sulla tomba di Candy, nella malinconia della musica ognuno chiuse gi occhi e ricordando il suo sorriso disserò -"ADDIO CANDY!"

Un piccolo appunto, la protagonista di questa storia èAnge, per qesto ho fatto sparire Candy per non offuscare la figlia
 
   
 
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