Salve a
tutti!
Sono tornata per
aggiornare la mia fic...
Devo ringraziare
assolutamente tutti quelli che hanno letto e
recensito!
GRAZIE
^_^!
Ora passiamo ai veri e
propri ringraziamenti ai recensori, giusto prima del
capitolo!
Chihiro: Ehm...
Grazie della recensione... ^:^” come hai visto non ho aggiornato molto presto...
Compiti delle vacanze! Comunque di certo non è un addio! Ma ci vorrà ancora un
pochino prima che si rincontrino...
Fly
Irma: Sono commossa! ç_ç Poetessa...
Sei troppo gentile! Grazie per la recensione! Non merito tutti questi
complimenti...
Dark
Feder: Grazie della recensione ^_^ Ma
poi... Se Hao si fosse subito svelato non faceva tanta scena! Posso anticiparti
che quando Miallen scoprirà chi è ci saranno fuoco e fiamme ^_^ (Cos’era, una
battuta?! <.< ndHao) (Ehm... O///O ndKia) Spero che il capitolo ti
piaccia!
Shark
Attack: Grazie della recensione ^_^
Eheh... Vorrei vedere se riesco a continuare su questa linea... (Se ti sbagli
muori ^_^ ndHao sorridente con dietro Spirit of Fire) (Se muoio niente Miallen!
ndAlter ego che tenta di non farsi uccidere) (Non m’importa! Tanto quella lì non
mi interessa! ndHao) (Mah... Vedremo... ndAlter ego) (Osi minacciarmi? ndHao)
(No, no! ^_^”” ndAlter ego) Beh, spero che ti piaccia anche questo capitolo
^_^
Didith: Grazie della recensione ^_^ Eheh... Grazie per avermi
definita perfida come Hao! (Tz’ diciamo che sei sulla giusta strada, ma ce ne
vuole per raggiungere la mia perfezione! ndHao) (<.< ndAlter ego) Ah...
Spero che ti piaccia anche questo capitolo!
Bene, ora farò quello che
viene chiamato un brutale copia–incolla...
ATTENZIONE! TUTTI I
PERSONAGGI DI QUESTA FANFICTION (Miallen esclusa) SONO DI PROPRIETÀ DI HIROYUKI
TAKEI. PERSINO LE DESCRIZIONI DI ALCUNI AMBIENTI E FATTI SONO TRATTI DA SCENE DA
LUI DISEGNATE NEL MANGA. NATURALMENTE, IO NON GUADAGNO NULLA DALLA SCRITTURA DI
QUESTA STORIA, SE NON (spero!) LE VOSTRE
RECENSIONI.
CAPITOLO IV
In cui Miallen incontra un ragazzo identico al misterioso
sciamano.
Miallen si trovava in una taverna gestita dai
Pache.
Nel tavolo davanti a lei un ragazzino bassissimo batteva freneticamente
le dita sulla tastiera di un portatile. Accanto a lui c'era una ragazza che
sembrava provasse un enorme interesse per la punta delle sue scarpe, con i
capelli di un'accesa sfumatura rosa. Miallen alzò un sopracciglio: certo che
questi sciamani avevano dei gusti strani! Sempre allo stesso tavolo, una ragazza
bionda e altezzosa dondolava impaziente un piede, sorseggiando distratta una
bibita. L'atmosfera in quel tavolo era decisamente tesa. Dietro il bancone, un
Pache dai lunghi capelli corvini trattenuti da una fascia stava asciugando
alcuni bicchieri con un panno pulito.
Miallen sorseggiava tranquilla la sua cioccolata calda, immersa nei suoi
pensieri che continuavano a indugiare sullo strano ragazzo. Erano ormai due
giorni che l'aveva salutato, ma in quei due giorni non era riuscita a smettere
di pensare a lui. Appena si concentrava su qualcosa bastava un gesto, una parola
e i suoi pensieri tornavano immediatamente su quel
ragazzo.
Quel ragazzo di cui non conosceva il
nome.
Pensandoci bene, avrebbe potuto continuare a stare con lui, dato che
sembrava conoscere Hao e cercare di sapere da lui dove quest'ultimo si trovasse.
Però il ragazzo era troppo enigmatico, lei faceva una domanda e lui le
rispondeva con un'altra completamente diversa. Anticipava le sue parole e a
volte, mentre lei parlava, lui annuiva come se avesse avuto conferma di
qualcosa. Era davvero uno strano ragazzo. Non ne aveva mai conosciuto uno così.
Solitamente tutti i ragazzi tentavano sempre di attaccar bottone con lei,
sembrava la giudicassero una ragazza
"facile".
Cosa che lei assolutamente non era.
Uno scampanellio interruppe il flusso dei suoi
pensieri.
Qualcuno era entrato nel locale.
«Era ora!» sbottò irritata ad alta voce la ragazza bionda del tavolo
davanti al suo.
«Scusa Anna, c'è stato un contrattempo…» La risposta era venuta da un
ragazzo che, appena Miallen lo vide, le fece spalancare gli occhi per lo stupore
e andare di traverso un po' di cioccolata. Tossì, gli occhi che le lacrimavano.
Nessuno le badò, a parte un ragazzo altissimo e decisamente ridicolo, con il
pizzetto, una chioma lucida alla Elvis improbabilmente lunga e dei vestiti
scintillanti e appariscenti che era entrato subito dopo quello che aveva
risposto ad Anna. Dietro di lui entrò un uomo dall'aspetto trascurato e
inquietante, le labbra violacee piegate in un sorriso che lo era di più del suo
aspetto, poi un ragazzo con la pelle scura con in naso a patata e due ragazzi
che si stavano punzecchiando rumorosamente: uno con i capelli azzurri e l'altro
con una cresta. Il ragazzo vestito alla Elvis le si avvicinò: «Oh, dolce e
celestiale creatura, io sono Ryu, il drago con la spada di legno, chi sei tu?»
Miallen ci mise un po' a riprendersi. Quel ragazzo che aveva risposto ad Anna...
Era identico al suo misterioso salvatore. Guardò il ragazzo davanti a sé che si
era presentato come Ryu. «Lasciami in pace…» gli disse un po' scocciata. Queste
parole provocarono in Ryu l'effetto di abbatterlo, ammutolì e si accovacciò in
un angolino, con il suo spirito custode che tentava di consolarlo. Miallen
riportò l'attenzione sull'altro ragazzo. Ora che lo osservava attentamente notò
che aveva i capelli molto più corti ed un paio di cuffie arancioni in testa. Ma
soprattutto il suo sguardo era diverso: rilassato, allegro, privo di
preoccupazioni. Il ragazzo le rivolse la parola: «Scusalo, Ryu non voleva
offenderti…» Sorrise. Anche la sua voce era diversa, allegra e gioviale, priva
di quell'intonazione suadente. «Non fa niente, non mi ha offeso... Spero che io
non sia stata troppo dura con lui…» gli rispose
lei.
«Vuoi unirti a noi? Partecipi allo shaman fight anche tu, no? Di che
squadra fai parte?»
Miallen interruppe quel flusso di domande: «Mi dispiace, io non sono una
sciamana, perciò non partecipo allo shaman fight... Sai, mi avevi attirato
perché somigli moltissimo ad un ragazzo che ho conosciuto, sembrate gemelli.
Qual è il tuo nome?»
Negli occhi del ragazzo passò un’ombra velocissima, tanto che Miallen
pensò di averla immaginata, dato che le rispose sorridendo: «Mi chiamo Yoh,
piacere, e tu?»
Il ragazzo con la cresta li interruppe: «Non è che per caso stai parlando
di Hao?»
Miallen lo guardò dritto negli occhi. Lui distolse lo sguardo. Lei
rispose: «Il mio nome è Miallen. Mi dispiace per te, ma non credo sia Hao. Mi ha
detto che lo conosceva. Comunque non so il suo
nome».
«Beh, poco importa, è sempre piacevole fare conoscenza con nuove persone,
vieni a sederti! Ecco, loro sono Ren, Horo Horo, Chocolove, Faust VIII, Ryu che
hai già conosciuto, Anna Tamao e Manta!»
«Piacere!» risposero tutti insieme. Miallen fu accolta tra Faust e
Chocolove. In realtà non aveva molta voglia di stare con loro, non le piaceva
stare insieme a troppa gente, aveva paura dei gruppi di più di cinque persone,
ma l'avevano letteralmente trascinata tra loro. Chocolove tentava di farla
ridere recitando in modo pessimo frasi che dovevano essere comiche. Ren e Horo
Horo sembravano divertirsi a pestarlo per farlo smettere. Yoh invece supplicava
Anna per qualcosa, ma Miallen non prestò loro attenzione. Faust aveva tirato
fuori un teschio, forato nella parte frontale: «Ora facciamo le presentazioni-
disse -Miallen, lei è la mia dolce Elisa…»
Miallen lo guardò sbigottita per una manciata di secondi, poi senza
sapere come, le venne un’intuizione: «Oh, scusa, non avevo capito, perdonami!
Non volevo offendere la tua ragazza con la mia esitazione…» Il silenzio scese
sul gruppo mentre Faust le rispondeva: «Non ti preoccupare, ma non è la mia
ragazza, è mia moglie…»
«Oh, scusa ancora…» Tutti tranne Faust, che fischiettava un motivetto
allegro tra sé, la stavano guardando sbigottiti. «Come hai capito?» chiese
Chocolove. Già, come cavolo aveva fatto ad indovinare? Miallen alzò le spalle:
«Intuito femminile... Ora, mi dispiace, è stato un piacere fare la vostra
conoscenza, ma ora devo andarmene…»
«Perché?» chiese Yoh. In quel momento aveva un'espressione da pesce lesso
sul viso veramente buffa. «Vedete, sto cercando lo sciamano
Hao…»
«Per quale motivo?» fece Anna, il tono di voce
aggressivo.
Miallen piantò il suo sguardo in quello della ragazza, finché Anna non
abbassò gli occhi, poi rispose: «Voglio vedere negli occhi il bas####o che ha
rovinato la mia esistenza».
**********
Hao era inquieto.
Accanto a lui c'era Opacho, in
silenzio.
Hao continuava a pensare a quella strana ragazza,
Miallen.
Non era una sciamana.
Faticava a vedere gli spiriti.
Aveva spezzato il suo over soul.
Diceva di controllare il fuoco.
Ormai non sapeva più cosa pensare. Lui aveva un problema, era certo, ma
non riusciva né a scorgerlo, né a capire la sua gravità, né tanto meno a
risolverlo. Più ci pensava e più gli sembrava di annodare fili anziché
sbrogliarli e alla fine si sentiva sempre più soffocato in un groviglio nella
matassa, che s'ingarbugliava sempre di più. Non trovava neanche l'inizio.
Ovviamente, stare solo a riflettere non gli era molto utile. Era
distratto.
«C'è qualcosa che ti turba signor Hao?» gli chiese il piccolo
Opacho.
Lui lo guardò, avvertendo i suoi pensieri. Maledisse per l'ennesima volta
il suo potere, non si sarebbe mai stancato di farlo: «No Opacho, non ti
preoccupare, sono inezie, cose senza importanza che indugiano nella mia
mente…»
Non l'aveva convinto, ma si asteneva dal fare domande. A voce,
naturalmente.
Yoh era un altro problema, come un altro filo annodato nel gomitolo. Era
forte, sì, ma non abbastanza. Continuava a stare coi suoi amici, ma che cos'era
poi l'amicizia? Questo concetto era proprio difficile da capire per lui. Lei
aveva detto che non aveva mai avuto amici, che lui era stato il
primo...
Hao scosse la testa.
Di nuovo.
Non riusciva ad allontanarla dai suoi
pensieri.
Fuggiva da lei, appena i ricordi affioravano subito li sopprimeva,
cercando di concentrarsi su altro.
Aveva paura di lei forse? Certo che no, però non gli piaceva pensare a
lei, al modo in cui lei lo guardava con i suoi occhi dall'iride violetta, alla
sua voce così dolce e musicale, al modo in cui lei si rapportava con
lui...
Scosse nuovamente la testa. Si alzò e inspirò a fondo l'aria, nella
speranza di schiarirsi le idee.
«Andiamo Opacho…» disse, il tono di voce
scocciato.
Decisamente aveva altro da fare che pensare ad una sciocca ragazza
umana.
Beh, spero proprio che vi
sia piaciuto!
Anche se è, diciamo così,
un capitolo calmo in cui non accade nulla di
eccezionale...
Ma è importante per quello
che succederà in seguito...
In fondo, bisogna lasciare
ai due un po’ di tempo per pensare, no?
Beh, al prossimo capitolo
allora ^.-
Un saluto a tutti e un
grazie in anticipo!
KiaeAlterEgo