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Autore: Jolly Camaleonte    06/02/2012    5 recensioni
SPOILER LIEVISSIMO 2x03
Sherlock –anche se era conosciuto da tutti con il nome di Sir Sbruffonotto- sbuffava come suo solito.
[AU!Camelot] [Pre-slash a vostra discrezione] (ma davvero si può considerare AU? Nel senso, per me è Canon, l'ha detto Jimmy!) Partecipa allo Sherlock Week Day #1 dello SFI.
Genere: Avventura, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Le favole della buona notte di Richard Brook.'
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Sir Sbruffonotto e il Cavaliere d’Oro

Sir Sbruffonotto e il Cavaliere d’Oro

 

 

Sherlock –anche se era conosciuto da tutti con il nome di Sir Sbruffonotto- sbuffava come suo solito.

Il suo re, Arthur figlio di Uther Pendragon, si stava prodigando fin troppo nel discorso, tanto che Sir Anderson –o, come lui lo chiamava, Testa di Legno- aveva quasi scambiato la tavola rotonda per un giaciglio caldo.

Sì, era negli occhi di tutti quel desiderio, tutti tranne nei suoi.

Lui non aveva tempo di dormire.

«Quindi ci tengo a ringraziarvi tutti per la riuscita della missione» incominciò il re con tono caldo, come se la stanchezza non lo tangesse «non ce l’avrei mai fatta senza i miei fidi cavalieri, ma in particolar modo vorrei ringraziare Sir Sherl—»

«E io ringrazio lei, bla bla bla. Seduta chiusa, tutti a casa.»  disse poi alzandosi di scatto e tutti si affrettarono a seguire il suo esempio, sia per non sentire per l’ennesima volta l’elogio delle imprese di Sir Sbruffonotto, sia per finalmente tornare a casa.

Erano stanchi e pieni di fango, ma vittoriosi.

Re Arthur non fece in tempo a muovere alcun divieto che la stanza fu presto vuota, si concesse solo un sospiro e un sorriso soddisfatto –neanche lui aveva voglia di tutti quei discorsi cerimoniosi.

 

John, conosciuto e riconosciuto da tutti come il Cavaliere d’Oro –perché d’oro aveva i capelli, la pazienza e il cuore- intanto stava guardando distrattamente fuori dalla finestra della sua stanzetta, piccola ma calda, aspettando pazientemente o almeno tentando. Le sue mani, torte in continue morse, non nascondevano la sua ansia e la sua impaziente attesa.

Infatti non si stupì della porta che sbatteva e dello sbuffo che sentì in seguito.

Con già il sorriso sulle labbra, zoppicò verso la porta e si affacciò sulla sala comune dell’appartamento.

«Sherl—» ma la gioia lo abbandonò immediatamente quando vide il volto dell’amico «Oh Cielo, Sherlock!»

Vistosamente ma il più velocemente possibile zoppicò verso l’altro e gli prese in viso tra le mani, non gli permise di pronunciare verbo e incominciò subito la sua diagnosi, farcendola di insulti.

«Guarda qui!» disse abbassandogli il mento e toccandogli lievemente lo zigomo «Taglio netto, non troppo profondo, lama per fortuna non troppo affilata. Brigante?»

«John…» cerco di fermarlo invano.

«Facciamo sei briganti e uno… due mercenari professionisti, o non saresti contento, nh?» gli sorrise infine, lasciandogli il mento e zoppicando verso una seggiola.

Sherlock lo guardò divertito, costatando contento che lo spirito del compagno non si fosse troppo angosciato in quei giorni –esattamente un mese tra due giorni e 2 veglie- di fermo.

Con un orrore che preferiva non riportare alla memoria, Sherlock ricordava il giorno in cui il Cavaliere d’Oro –John, John che era sopravvissuto alla guerra contro Cenred- aveva rischiato di perdere la gamba, forse la vita.

Volevano interrogare il colpevole del misfatto, ma arrivò prima Sherlock.

«Sherlock, mi hai sentito? Sherlock...?»

Il nominato sbatté le palpebre un paio di volte, mettendo a fuoco la realtà.

John, seduto e con la gamba stesa a riposare su un tavolino, lo stava fissando tranquillo, abituato al suo perdersi tra i suoi stessi pensieri.

«Ripeto: voglio sapere tutto. Come hai capito chi aveva rubato il diadema di Berilli e soprattutto come hai scoperto il luogo dove era nascosto?»

E Sherlock sorrise internamente, con tutta la stanchezza che scemava davanti a quello sguardo curioso e interessato.

«E già che ci sei, prendi uno sgabello e vieni qui vicino, così intanto di disinfetto la ferita e non ammetto scuse!»

Interessato a lui.

 

 

 

 

 

***Angolo del cambia-colore***

PARTECIPA ALLO SHERLOCK WEEK DAY #1: SHERLOCK/JOHN

E io non posso non prostituirmi a tale scopo.

1)È una cavolata.

2)No, sul serio, è una cacchiata.

3)AMO SIR SBRUFFONOTTO, JIMMY, VIENI A CASA MIA A LEGGERMI LA FAVOLA DELLA BUONA NOTTE ;_;

4)Ho tenuto i nomi in inglese (vedi Arthur) perché sono abituata a chiamarli così –e poi fa più figo, ammetterete.

5)Cenred è il cattivo di Merlin (altro telefilm della BBC).

6)”Il diadema di Berilli” chiamasi citare impunemente il Canone.

7)Come nel canone John è sia soldato che medico, lo è anche qui, per questo può medicare la ferita di Sherl. Farlo solo medico mi scocciava, perché John_sonounfigocosmico_Watson ha anche una grandissima anima di soldato, nonostante l’abbia anche da medico.

 

Ringrazio tutti quelli che hanno letto/ricordato/preferito/commentato la mia precedente storia The Catalyst [No light]

 

 

 

 

   
 
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