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Autore: Danny Fan    16/09/2006    4 recensioni
Come una rosa tra le spine, così è la mia amica tra le fanciulle... Cantico dei Cantici Fiction scritta per il secondo contest di "More Important Thing".
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Pansy Parkinson, Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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9 - Draco's secret

Davanti a Harry e Ron, uno spettacolo che mai pensavano di poter vedere a Hogwarts. Dentro la stanza, molto simile alle antiche sale di tortura medievali, c'erano tutti coloro che Harry stava cercando. Pansy, col suo abito nero ed elegante, completamente fuori posto in quello squallore, legata, imbavagliata, e seduta su una seggiola sgangherata; Draco, la bacchetta in mano ed un sorriso di sfida; e Hermione. Il vestito azzurro si era bagnato, mentre l'acqua le arrivava alla gola. Parte dei capelli fluttuava attorno alle sue spalle nude, la metà sommersa riccia e quella asciutta liscia e ancora in ordine. Appena riuscì a vedere Harry sollevò il pugno e urtò con forza la gabbia di plexiglas nella quale si trovava, all'interno della quale continuava a entrare acqua gelida.

Malfoy chiuse la porta dietro i due nuovi arrivati con un colpo di bacchetta.

Harry cercò di distogliere lo sguardo da Hermione, e fissò Malfoy.

- Che cosa diavolo significa? Che cos'è questo posto? Se è uno scherzo non è divertente, fai uscire subito Hermione di lì - .

Draco sorrise quasi con innocenza, - Non conoscevi la Stanza delle Necessità, Potter? Eppure fa sempre comodo saper entrare in un posto così quando vuoi stare per gli affari tuoi. Se l'avessi saputo prima la biblioteca ti sarebbe appunto sembrata un luogo talmente démodé! - .

Harry sorrise con sarcasmo mentre estraeva a sua volta la bacchetta dall'interno del mantello, - Stanza delle Necessità, eh? Buffo, sento proprio la necessità di mandarti in infermeria! - .

- Ehi, su, ragioniamo... - , intervenne Ron.

Harry puntò la bacchetta anche su di lui, - Torna al ballo - .

- Assolutamente no, Potter. Porti un ospite e lo mandi via? Ammetto che è vestito come il mio spazzacamino, ma dobbiamo essere gentili, non trovi? - .

Malfoy materializzò delle funi e legò e imbavagliò anche Ron, costringendolo a sedersi accanto a Pansy. Non poteva rischiare che richiamasse i professori o il preside.

- Ma bene. E adesso? Cosa vuoi che facciamo? - , disse Harry, al quale la cosa sembrava penosa e senza senso, se non fosse per l'acqua che minacciava di sommergere Hermione.

- Innanzitutto che ti complimenti con me per il piano che ho elaborato. Stratagemma per trattenerti in sala comune grazie alla complicità di Spelling. Moriva dalla voglia di integrarsi. Pansy che attira qui Hermione col pretesto di noi due che ci sfidiamo, fino al mio vero scopo, attirare te qui - .

Harry levò un sopracciglio, - Tu sei la persona più patetica che abbia mai avuto la sfortuna di conoscere - .

- Non mi sembra un compimento - , disse Draco, voltandosi verso la clessidra di Hermione e aumentando il getto d'acqua con un colpo di bacchetta, - Forse così sarai più ragionevole... - .

Harry si bloccò nell'atto di avanzare, - Oh, complimenti Draco, sei assolutamente un genio del male, sono commosso dalla tua sagacia! - , disse con finta teatralità, - Adesso ti va bene? Falla uscire di lì, e non ho voglia di ripeterlo - .

- Aspetta, aspetta, questa è l'ultima parte - , disse Draco, ghignante, - Lei è la mia merce di scambio - .

- Mi sta sfuggendo qualcosa - , osservò Harry, - Parla chiaro e dimmi cosa vuoi. È ovvio che si tratta di un ricatto. Dammi le tue condizioni, possibilmente prima che Hermione anneghi, grazie! - .

Malfoy si volse verso i due spettatori e li schiantò.

- Cosa stai facendo?! - , sbottò Harry, confuso.

- Non voglio che sentano i fatti nostri. La mezzosangue, d'altra parte, può anche sentire, se l'acqua glielo permette - .

- Di cosa stai parlando?! - , si spazientì Harry.

- Del nostro patto. Le cose sono semplici come l'acqua, scusa il gioco di parole - .

- Non è divertente - .

Draco si avvicinò, - Che ne dici di rilassarti? - .

Harry gli puntò la bacchetta al centro del petto, guardandolo in cagnesco.

- Uhh... Sai, mi piace questa parte di te così aggressiva - .

Harry guardò oltre Mlafoy, laddove l'ampolla con dentro Hermione era quasi piena. Lanciò un incantesimo, che però si infranse contro la superficie trasparente. Hermione cercava di mantenersi in punta di piedi per respirare la poca aria rimasta.

- Niente di fatto. Solo io so aprire quella ampolla. Non è stato facile mettercela dentro, se la sa cavare. Schiantarla non era semplice, ma per fortuna Pansy mi ha dato una mano - .

- L'hai ripagata bene, vedo. Come fai a schiantare la ragazza che ti piace?! Sei senza alcuno scrupolo... - .

- Grazie del complimento, questo era sincero, almeno - .

- Forse perchè non era un complimento - , osservò Harry, con una fretta smodata.

- Per me lo era. Ma sbrighiamoci. Veniamo al dunque o la poverina rischia grosso. Tu non hai capito alcune cose, forse. Pansy mi è solo servita - .

- A te non piace Pansy? - .

Draco scosse il capo, sorridente, - Carnina, ma nulla più - .

Harry venne fulminato dalla consapevolezza, - A te piace Hermione... Per questo ci facevi spiare! Per questo ce l'hai con me! Per questo ci hai ostacolati quando hai saputo che siamo diventati amici, che siamo diventati... - .

Draco lo fermò con un cenno della mano, - Come ti funziona bene il cervello, Potter, altra dote di te che mi è sempre piaciuta - .

- Toglila da là dentro! Come puoi farle questo se la ami?! - .

Draco lo guardò per alcuni secondi. Poi scoppiò in una fragorosa risata.

Harry lo afferrò per il bavero, digrignando i denti.

Malfoy non fece obiezioni, non tentò di liberarsi, - Non mi lasci finire, è questo il tuo problema. Come puoi pensare anche solo lontanamente che io ami quella sudicia, sporca, schifosa mezzosangue della Granger? Vederla in avanzato stato di decomposizione non mi farebbe nè caldo nè freddo - .

Harry lo lasciò, sempre più confuso, - Ma prima hai detto... - .

- Ancora non ci arrivi? - .

Harry indietreggiò, il cuore prese a galoppare, - No... - , disse, come per convincersi, - Non sto capendo bene, vero? Tu... - .

Draco sorrise.

Harry credette di essersi addormentato sul divano della sala comune e che tutto quello che stava accadendo fosse solo un sogno stupido.

- Non sei mai stato ferrato per queste cose - , disse Draco, nel momento in cui Hermione veniva sommersa del tutto e andava in apnea.

- All'inizio credevo che fosse solo una questione di chi era il migliore fra noi. Volevo essere io. Volevo controllare tutti, te compreso. Volevo umiliarti. Poi è entrata in gioco Pansy, e allora mi sono persuaso che fossi così arrabbiato con te perchè tu e lei avevate una storia, il che non è del tutto errato. Credevo di volere Pansy. E poi lei, la mezzosangue. A quel punto ho capito che non potevo essere geloso di lei, io la odio. Di conseguenza non ero geloso nemmeno della tua supremazia e nemmeno di quella stupidina di Pansy. Io ero geloso di te. Eri tu, sei tu, quello che voglio - .

- Tu... Tu hai sbattuto la testa, tu... - , Harry lo spinse e si avvicinò alla gabbia, dalla quale gli occhi di Hermione lo guardavano, allo stremo, - Falla uscire. Apri questa maledetta ampolla, Malfoy, o ti giuro... - .

- Se tu fai qualcosa per me. Nulla di impegnativo, Potter. Non sono stupido, e non ho sbattuto la testa. Ho solo i miei metodi per ottenere ciò che in condizioni normali non potrei mai... - .

Hermione cominciò a dimenarsi, i polmoni privi d'aria.

- COSA VUOI?! - , gridò Harry.

- Una di quelle cose che davi anche a lei. Una sola. Non è molto, no? Poi ti lascerò in pace - .

- Nemmeno per idea! Tu sei matto. A me non piacciono i ragazzi! Credi che la beva, ad ogni modo?! Tu andrai a raccontare questa storia in giro per mettermi in cattiva luce... - .

Draco rise, - E ti importerebbe qualcosa? Avresti la mezzosangue, la mia parola non avrebbe valore davanti a un Potter fidanzato con una ragazza, seppure rognosa - .

Harry si volse velocemente verso Hermione, proprio nel momento in cui perdeva i sensi. Istintivamente si aggrappò alla barriera, nell'illusione di impedirlo, ma era troppo tardi. O faceva quello che Malfoy chiedeva, o Hermione avrebbe rischiato grosso. Forse Malfoy sarebbe stato pronto all'espulsione, avrebbe fatto passare la morte di Hermione come un incidente, non come omicidio premeditato, e la parola di Harry non sarebbe valsa più della sua. Cosa importava la reputazione? Harry non credeva a Draco, ma non perchè la sua omosessualità fosse inconcepibile, ma perchè per come lo conosceva, poteva benissimo mentire così bene per raggiungere i suoi scopi. Si rese conto che non gli importava più nulla di quello che i suoi compagni si aspettavano che lui fosse. Gli importava solo di essere se stesso. Malfoy voleva un bacio. Un bacio in cambio della vita di Hermione. In cambio della pace. Harry non si sentiva così forte da affrontare una cosa simile, ma sapeva di doverlo fare. E aveva due ragioni per farlo il più in fretta possibile. Si avvicinò con premura a Malfoy, senza riuscire a mascherare un'ombra di disgusto, lo afferrò per le spalle, strinse forte gli occhi e premette per qualche istante le labbra serrate su quelle pallide del biondo, scostandolo via subito dopo.

- Liberala! - .

- Che cos'era quello, Potter?! - .

- Lo sai perfettamente! - .

I due si urlavano contro, pieni d'ira e imbarazzo.

- Non era quello che intendevo io!! - .

- Tu non hai specificato nulla!! - .

Gli occhi grigi di Malfoy si fecero enormi. Pochi secondi dopo rideva e scagliava un incantesimo contro l'ampolla. L'acqua si riversò in un'onda sul pavimento scuro. Hermione scivolò fuori come una sirena dal mare e Harry corse a soccorrerla.

- D'altra parte - , disse Malfoy, beffardo, - Mi sono complimentato poco fa per la tua intelligenza. Ok, mi hai incastrato, siamo pari - .

- Manterrai la promessa o stavi mentendo? - .

- Non posso nuocere alla persona che amo. E visto che tu ami lei, e te lo si legge in quella tua stupida faccia, è giusto che io rinunci. Quindi manterrò la promessa, dispettucci innocenti a parte. Adoro farti andare in bestia! - .

E ridendo lasciò la stanza.

Allora non mentiva... Harry continuava a pensare che la sua immaginazione gli stesse facendo dei brutti scherzi. Ad ogni modo, cose molto più importanti andavano risolte. Hermione! Era ancora svenuta, ma viva. Harry sentiva battere il suo cuore molto forte, mentre la prendeva fra le braccia, inginocchiandosi sul pavimento. Alcuni istanti dopo, lei tossì e sputò tutta l'acqua, riprendendo fiato.

- Harry... Malfoy... Cosa è successo? - .

Harry sorrise, - Niente. È completamente idiota, lo sai, no? - .

- Cosa voleva? Non capisco perchè tutto questo... Cosa voleva dimostrare? - .

- Ehm... Forse è meglio che te lo spieghi in un secondo momento. Ci stiamo perdendo il ballo - .

Hermione cercò di rimettersi in piedi, - Oh, ma guardami! Non posso certo presentarmi così! E anche tu, ti sei tutto bagnato... - .

- Ma io non dicevo di andare di sotto. Stanza delle Necessità, eh? - , la prese per mano e uscì, trascinando fuori Pansy e Ron ancora schiantati. Li avrebbero rianimati più tardi. Il tempo di passare tre volte avanti e indietro di fronte alla parete vuota e una porta nera ricomparve. Quando Harry ed Hermione rientrarono, si ritrovarono in una splendida sala da ballo tutta per loro; sul soffitto brillavano stelle incantate, il pavimento era lucido e lucente, tutto brillava e splendeva. In un angolo dei vestiti da ballo asciutti e due camerini. Si cambiarono in fretta e appena furono pronti (gli abiti erano molto simile a quelli bagnati che si erano tolti) la musica prese a suonare e si librò nella vastità vuota del castello, propagandosi assieme a scoppi di luce simili a scintille natalizie.

Harry prese il braccio di Hermione e se lo posò sulla palla prima di avvolgerle la vita, e cominciare a ballare.

- Odiavi ballare o sbaglio? - .

- L'ho mai detto? - .

Hermione lo abbracciò, senza smettere di dondolare al ritmo della musica lenta e romantica.

- Sai - , disse Harry, - Dovremmo smettere di nasconderci. In fondo, siamo grandi per farlo. Questa sarà ricordata come la nostra piccola festa privata. Non abbiamo più nulla da temere e anche se fosse, se qualcuno dovesse venire a minacciare la nostra armonia... - .

- Di chi parli, Harry? - , chiese grave Hermione.

Harry abbassò lo sguardo, - Beh, forse un giorno Lui verrà a cercarmi, non saprei. Fino ad allora, però, voglio fare quello che sento. Ormai tanto mi si legge in faccia, come qualcuno mi ha fatto notare - .

- Cosa? - , lo interrogò ancora Hermione.

- Che ti amo - .

Emozionata, Hermione si sporse e venne incontro al suo bacio, accorgendosi di provare la netta sensazione, condivisa, che questa volta più nulla avrebbe impedito ai fiori fra le spine che erano di sbocciare e vedere il sole.

FINE

Fine della storia. Grazie anticipato a tutti coloro hanno letto e commentato! Baci, Vale. ^_^

  
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