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Autore: girlwolf    07/02/2012    1 recensioni
Questa è una fan fiction sull’ultimo libro della saga di Twilight : Breaking Dawn. Essa non ha scopi di lucro tantomeno fini commerciali. È semplicemente un racconto di pura fantasia e di riscrittura rispetto al libro che conosciamo di Stephanie Meyer, di cui sono una fan accanita e i suoi libri quanto i contenuti mi piacciono così come sono, dal primo all’ultimo.
Per quanto riguarda i contenuti assicuro che mi sono solo ispirata al libro e la motivazione di questa Fan fiction nasce dal fatto che volevo semplicemente vedere la storia sotto altri punti di vista. L’idea è stata comunque ispirata anche da una mia carissima amica , V. ,che ho conosciuto proprio grazie a questa saga, entrambe infatti ci siamo chieste un giorno : “ Se Jake non avesse accettato che Bella diventasse sua nemica?” “ Se Bella fosse sopravvissuta anziché morire e diventare vampira cosa sarebbe accaduto?” la risposta a tutto questo è la lettura della Fanfiction e l’aiuto di questo personaggio sconosciuto e che ho puramente inventato : Elena che si scoprirà essere una buona amica, una ragazza piena di coraggio e molto altro … .
Non mi resta che augurarvi buona lettura.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn
Capitoli:
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Elena continuava a restare  sdraiata per terra in aeroporto, non aveva la forza per alzarsi e tornare a casa. Sembrava non avere le forze per farlo. In quel momento aveva la mente offuscata dal dolore, non poteva  e voleva crederci: Jake se n’era andato, senza riflessioni o ripensamenti. L’aveva lasciata li come  se lei non fosse mai esistita, come se tutta la sua disponibilità e il suo aiuto fosse stato un semplice accordo e nulla di più.
Quando il poliziotto le istigò per l’ennesima volta di alzarsi altrimenti l’avrebbe condotta in questura con lui, Elena ritrovò la forza e, dopo aver spiegato che era stato solo un malore, si incamminò  tirandosi a fatica, verso l’uscita dell’aeroporto. Guardava dispersa le macchine che arrivavano, la gente che entrava e usciva e quasi la strascinava con sé, ma lei non sentiva nulla, nessun dolore fisico. Era impietrita dal dolore la quale, aveva colpito la sua anima. Jake era stato di passaggio nella sua vita ma non le bastava : lei lo voleva per sé, voleva ancora rivederlo, abbracciarlo, sorridergli. Il suono di una macchina che correva disperata verso l’entrata la fece ritornare in sé discostandosi dalla strada che stava attraversando per tornare a casa. Guardando la sua moto decise che forse era meglio tornare a piedi, il ricordo di Jake che  si abbracciava a lei per sorreggersi,  l’avrebbe fatta star male. Non controllò nemmeno se il lucchetto fosse chiuso, non le importava se gliela rubavano, se non c’era Jake non aveva più senso andare in moto, divertirsi. Lui era stata la scusa per usarla la seconda volta nella sua permanenza a Rio.
Camminava per la strada come un fantasma, silenziosa e assente, spesso si fermava sentiva una specie di fitta alla testa, che le impediva persino di chiudere gli occhi , lo stomaco sembrava aver ricevuto un pugno talmente forte da non lasciarla respirare. Dovette sedersi alcuni minuti prima di reincamminarsi.
Passarono circa un paio d’ore poi, si girò sull’angolo a destra e vide il locale, il posto dove  viveva con la sua famiglia e lavorava da due anni, lo stesso posto dove Jake si era rifugiato e lei lo aveva accolto senza dubbi, senza preoccupazioni, lo avrebbe fatto senza condizioni.
〝Elena mi vida…〞Lola le comparve davanti preoccupata 〝…come mai ci hai messo tanto ad accompagnarlo… tua madre ti ha cercata per tutto il giorno sai?〞
〝Io non …Sono stata all’aeroporto per un po’…〞Elena abbassò la testa non le piaceva farsi vedere triste da Lola e soprattutto non voleva metterla in ansia. Lola le tirò su il volto.
〝Ma sei pallida? Che ti è successo? Stai male?〞
〝Si credo di avere la febbre non so… Vado in camera a riposare…di alla mamma che dopo le spiego  tutto okay?〞. Lola annuì e si offrì di accompagnarla. Dopo aver fatto una doccia si sdraiò sul letto,la vestaglia di seta blu l’avvolgeva e la teneva calda,  chiudendo gli occhi cercava di non pensarci, si voleva auto convincere che  prima o poi le sarebbe passato, ma era più forte di lei, non riusciva a togliersi dalla testa Jake, il suo sorriso, il suo sguardo, il suo calore. Chiuse ancora gli occhi, ma non riusciva a stare calma, doveva fare qualcosa per non lasciarsi andare,come quando Isaak l’aveva abbandonata andandosene da Rio per trovare i suoi parenti in Australia e non l’avvertì della partenza. Ci vollero mesi per dimenticare tutto. La cosa però  adesso era diversa:  Isaak era come un fratello per lei ma alla fine lei stessa aveva capito che doveva riunirsi con la sua famiglia almeno lui l’aveva ritrovata e doveva trovare la sua strada. La sua nuova famiglia le voleva bene, ma non è mai come quando sei a contatto con la tua vera famiglia. Con Jake  era diverso sapeva di essere innamorata di lui e aveva pensato che comunque sia fosse stata la stessa cosa per lui, o almeno che poteva nascere una grande amicizia che poi si sarebbe trasformata in qualcosa di più, la speranza è sempre l’ultima a morire. Non riusciva a capire il perché fosse così ostinato a  non lasciar perdere Bella, sposata e felice con il suo Edward. Elena aveva fatto di tutto per fargli dimenticare per un po’ i suoi problemi, facendolo uscire con lei, ma evidentemente non era servito a nulla. Lui amava ancora Bella ed Elena amava Jake. Si era innamorata del suo modo di fare, del suo carattere del modo di lottare per chi amava, facendosi un viaggio fino a Rio solo per vedere come stava Bella, per avere una seconda opportunità, anche se poi lei gliel’ha negata.
Il rumore di un tocco sulla porta la distolse dai pensieri. Sua madre le  comparve davanti con un piatto di minestra calda. Pilar, quarantenne sprint, da quando era piccola gestiva con i suoi genitori quel locale sulle coste delle spiagge di Rio, poi si sposò con Juan non ebbero figli  a causa della sterilità. Dopo sei anni di matrimonio addottorano Lola, aveva 6 anni,  messicana doc orfana anche lei di padre e madre. Poi Lola desiderava un fratello e una sorella e così Pilar e Juanito pensarono di adottare Isaak ed Elena, ebbero informazioni su di noi da un tipo che conosceva la direttrice dell’orfanotrofio. Avevano optato per figli grandi che si sapessero arrangiare avevano troppo da fare al locale per occuparsi di due marmocchietti piagnucolosi  e capricciosi. Pilar era una un donna ben curata, alta , con i capelli ricci dalla carnagione mulatta sempre sorridente. Ma con i suoi figli era sempre apprensiva e preoccupata, soprattutto per Elena, la considerava una spericolata una temeraria e spesso troppo chiacchierona “ Sei troppo su di giri! Calmati prima che ti venga un  attacco cardiaco!” sua madre le diceva così ogni volta che lei rideva troppo, era davvero eccitata per qualcosa o la prendeva in giro.
〝Tesoro!Lola mi ha detto che stai male!Cos’hai?〞. Sua madre posò il piatto sulla scrivania e si sedette accanto al letto accarezzandole i capelli, sapeva che l’avrebbe fatta star meglio. Elena era girata di spalle non voleva farsi vedere con gli occhi gonfi e arrossati da sua madre, l’avrebbe tempestata di domande. 〝Nulla mamma! Ho solo un po’ di spossatezza, ora mi riposo e vedrai che domani starò meglio…〞sminuì Elena stringendosi nelle spalle. Sua madre le mise una coperta addosso notando che stava tremando.
〝E’ per quel ragazzo vero?〞Elena poteva mentire a tutti ma non a sua madre. Lei aveva notato
da subito il suo interesse per quel ragazzo. Al locale passavano tantissimi turisti e anche ragazzi carini, ma Pilar non aveva mai visto Elena così presa da uno in particolare. Aveva notato come  lo guardava, la felicità di sua figlia quando lo rivedeva la mattina al bancone per portargli la colazione. Gli occhi le brillavano e sembrava sempre su di giri, al settimo cielo. Al pensiero che sua mamma avesse capito tutto Elena cercò di trattenere le lacrime.
〝Elena lo sai che puoi confidarti con me…raccontami…vedrò come aiutarti…〞Pilar cercava di consolarla, lo sapeva che prima poi se ne sarebbe andato e lei ne sarebbe rimasta delusa,  infondo i turisti non mettono radici in un posto in cui sono in vacanza.
〝Non puoi aiutarmi stavolta mamma, è impossibile,  non puoi farlo ritornare indietro è tornato a casa sua!〞
〝Partito?〞sua madre era rimasta stupita non lo aveva nemmeno visto andarsene 〝Così in fretta? 〞Elena annuì anche se non voleva pensarci, poi rielaborò la voce di sua madre.  〝Si aveva fretta di dimenticare! Ora per favore lasciami riposare〞. Elena tagliò corto prima che sua madre si mettesse a farle domande a raffica su Jake, non le andava di risponderle. Era un momento traumatico.
〝Okay..me lo racconterai..ora vado…dopo vengo a vedere come stai…!〞espresse sua madre mentre le dava un bacio sulla fronte. Pilar sapeva benissimo quanto Elena fosse sigillata sui suoi segreti, soprattutto quando era di malumore. Elena annuì mettendosi addosso la coperta per cercare di riscaldarsi, fuori c’erano 40 gradi ma lei sentiva freddo. Non c’era più Jake a riscaldare le sue giornate.
La mattina seguente si svegliò che sembrava uno zombie, non riusciva a dormire, faceva il suo lavoro ma sembrava un automa più che una persona.  E più passavano i giorni  più non riusciva a farsene una ragione, doveva cercare di dimenticare ma il caso volle che Lola, che di solito si occupava di riordinare le stanze si fosse ammalata, toccava a lei mettere a posto, però qualcuno  doveva riordinare le stanze e soprattutto quella  che aveva ospitato Jacob. La cosa non le andava a genio, ma doveva farlo, prima che arrivassero i nuovi clienti della locanda.
Aprì quella porta intimorita, era giorni che non ci era più passata davanti. Si intrufolò dentro con aria apprensiva. Iniziò a spolverare sui mobili, a controllare che nel bagno ci fosse tutto l’occorrente: asciugamani, bagno schiuma, maglietta… “ Maglietta?” espresse girandosi  verso il muro che rifletteva sullo specchio e notando qualcosa appeso vicino la maniglia della porta.
Era la maglietta che Jake indossava la sera che era uscita insieme a lei, Elena se la portò vicino al volto poteva sentirne il profumo, quell’irresistibile profumo speziato, lo stesso che aveva quando abbracciata a lui avevano ballato. Sorrise divertita all’idea di stare li ad  annusare la sua maglietta.  Aveva ritrovato un legame, un modo per ricordare, per rievocare le belle sensazioni che aveva vissuto in sua compagnia,  anche se  sapeva che avrebbe danneggiato solo se stessa. La ripiegò su se stessa e la posò sul carrello delle pulizie, nascondendola sotto gli asciugamani puliti, quasi avesse ritrovato un tesoro nascosto. Sorridente e felice si mise a pulire il pavimento, poi la sua attenzione si rivolse verso qualcosa di blu che faceva luce sul soffitto e sulla finestra. Cercò di capire di provenisse,  il luccichio andava su e giù, poi notò che c’era qualcosa sotto il letto, lo prese con delicatezza. Rimase stupefatta quando se lo mise in mano. Era un pendente piccolo e leggero. Era davvero bello: un piccolo zaffiro dentro un sole d’oro,  Elena lo fece girare un attimo per ammirarne ancora la sua luce che giocava sulle pareti della stanza e sul vetro dei balconcini,  poi notò un’incisione  A Sarah con amore Billy.
〝E’ bellissimo, ma mi domando cosa ci facesse con questo…〞espresse tenendolo in mano. Non era un ciondolo da uomo più che altro era vecchio ma molto, molto bello. Il primo impatto fu quello di metterselo in tasca e tenerselo, come ricordo di Jake,  poi pensò al regolamento che vigeva nel locale dei suoi genitori : se un oggetto di un’ospite viene ritrovato va consegnato in accettazione e va rintracciato il proprietario o altrimenti spedito. Se lo mise comunque in tasca e avrebbe provato a controllare sui suoi dati risalendo all’indirizzo. Finì di mettere a posto, portò la maglia e il ciondolo al sicuro nella sua camera poi scese di corsa per verificare sul registro degli ospiti. Ripassò almeno quattro  volte la colonna degli ospiti delle ultime due settimane ma non c’era traccia di Jacob.
〝Accidenti!〞pensò tra sé 〝E ora che faccio i miei mi uccidono se sannò che ho trasgredito alle regole…〞continuava a pensare indecisa sul da farsi.
〝Problemi Elena?〞sua madre le comparve alle spalle come un serial killer. Elena trasalì cambiando pagina al registro, facendo finta di controllare altro. La penna le cadde su pavimento. La raccolse nervosamente continuando a giocherellare sul tavolo con le unghie.
〝No…tranquilla…devo…devo solo uscire qualche minuto posso vero?〞
〝Elena sono da sola, tuo padre è andato fuori città…come pensi che posso farti andare via…tra poco arriverà della gente che aveva prenotato  da settimane e ciliegina sulla torta Lola si è ammalata…〞espresse contrariata mentre sistemava alcuni fogli in un raccoglitore e nell’altra teneva delle tovaglie.
〝Ma è da lei che sto andando mamma! E’ a casa sua no? Da quando ha deciso di vivere da sola mi sembra che non sa cavarsela affatto nemmeno con un po’ di raffreddore!Mi ha chiamato e l’ho sentita malissimo! Perciò le porto un po’ di minestra e ritorno subito! Promesso!〞le disse mettendosi la mano sul cuore. Sua madre la guardò indispettita poi scrollò le spalle e la guardò negli occhi puntantole la biro che aveva in mano.
〝Tra mezz’ora ti voglio qui intese?〞in effetti Pilar sapeva che della due Lola era quella più piccola e anche la più carente di vitamine e di forze.                                                                
〝Oh mamma! Grazie ti voglio bene!〞le disse abbracciandola forte come faceva al solito quando le dava una bella notizia. Prese le chiavi della sua moto, Juanito, una specie di tutto fare del locale, gliel’era andata a riprendere il giorno dopo dall’aeroporto. La fissava come traumatizzata, poi si liberò da questo blocco, ricordandosi che aveva mezz’ora di tempo per parlare con Lola. Girò la chiave e sentì il forte rombo del motore sotto la sella. In meno di un minuto fu davanti a casa di Lola. Suonò in fretta, non poteva aspettare, doveva raccontare alla sua sorellastra, ovvero la sua migliore amica Lola, quello che aveva ritrovato e provare a trovare con lei una soluzione per rintracciare Jake.
〝Arrivo!〞la voce indebolita di Lola dietro la porta.〝Elena mi vida que quieres?〞Lola aveva una voce stroncata dal mal di gola.
〝Devo dirti una cosa sensazionale…anzi devo fartela vedere!〞espresse mettendola a sedere. Aprì il suo zaino estrasse la minestra ben sigillata e poi le mostrò la maglietta.
〝Elena?〞Lola sorrideva maliziosa, mentre notava che la indossava anche 〝Chi è il fortunato eh? Ti ha prestato la maglietta per coprirti?〞
〝Ma non l’hai capito?〞
〝No non dirmi che …〞
〝E’ sua! E’ di Jacob L’ha dimenticata qui e  ha lasciato anche questo…〞tirò dalla tasca del suo  zaino, rinchiuso in un sacchetto di lino, il ciondolo.
〝Que bonito! Que lindo!〞espresse sospirando allegramente Lola 〝Ti ha fatto un regalo?〞
〝No…non è un regalo! E’un ricordo…〞
Lola iniziava a guardarla con sospetto 〝Mamma e papà sanno di questi oggetti?〞Elena fece spallucce e fece anche finta di non aver ascoltato, perciò cambiò subito discorso.
〝No! Anche perché Jake non era nemmeno registrato sul libro degli ospiti!〞
〝Por Dios! No!Ma non avevi detto che te ne occupavi tu? lo sai che vanno registrati appena arrivano in locanda! Mamma ci uccide!〞
〝Beh…scusami ma ero confusa quella sera, tu sei venuta da me in cerca di aiuto per la lingua, che avevi difficoltà a comunicare con un turista e quando mi sono voltata per guardare e non ero più in me! Avevo appena visto una divinità greca! Era li  su quella panchina mi guardava con quello sguardo ammaliatore!〞
〝A chi lo dici…〞rispose trasognante Lola 〝peccato che non mi ha nemmeno più parlato…〞
〝 Era preso dai suoi problemi! Comunque quando li ho trovati ho pensato   che infondo è un legame che c’è ancora con lui  e poi rintracciandolo gli avrei riparlato! tu cosa ne pensi…?〞
〝Elena 〞la interruppe Lola 〝…mamma  sa che hai preso quel ciondolo? se lui chiama alla locanda e lei non lo ritrova nel solito posto,  saranno guai per me e per te…〞
〝Ma no le diremo nulla!sarà un piccolo segreto!〞
〝No…non posso!〞
〝Ti prego sei o no la mia  sorellina, la mia migliore amica….aiutami a mantenere questo segreto… e a riparlargli! Io lo amo!〞
〝 Oh por dios! Lo ami? Sono felice per te! Ma non lo so se posso!Mamma mi ammazza, sarò anche la tua sorellina, so tutto di te, però non posso…scusami! Non le dico le bugie!〞
〝Ehy mi è venuta un’idea…〞
〝Conosco quell’espressione! 〞espresse accigliata Lola.
〝Andrò a parlare con la sua amica… Bella saprà sicuramente darmi indirizzo o numero di cellulare…〞
〝Ne sei certa?  Lei ti darà l’indirizzo? e se non si fida? E se ti manda via infondo siete andati a disturbare la loro luna di miele!Mira Elena…. Questa storia ti manderà in crisi! Lascia perdere!〞
〝 Non posso Lola! Non posso lasciare che tutto mi sfugga dalle mani, almeno un’altra volta devo provarci!Non voglio dimenticare il destino mi si è rivolterebbe contro…〞
〝Cosa pensi di fare?〞
〝Te lo spiegherò poi ovviamente mi servirà che tu mi sostituisca… mi serve solo che domani dici a mamma che stai bene e ritorni a lavoro…〞Elena la guardava fiduciosa, sperava tanto che almeno Lola avesse capito.
〝Okay!〞espresse annuendo sua sorella 〝Domattina ritorno per darti una mano…〞. Elena l’abbracciò felice, Lola non aveva idea di quanto era entusiasta e ottimista ora che aveva trovato il modo di rintracciare Jake. Voleva almeno sentire la sua voce e salutarlo ed era certa che Bella non si sarebbe opposta alla sua richiesta.
Il giorno dopo come d’accordo Lola si ripresentò a lavoro, la madre di Elena fu contenta, infondo era Lola che si occupava degli ospiti, così dopo le innumerevoli suppliche di Elena decise di lasciarle la giornata libera.
Andò in camera sua per cambiarsi, non le andava di tornare in quella casa così lussuosa vestita con un pantaloncino di jeans e una maglietta. Decise di optare per un bel mini vestitino rosso e un paio di leggins neri. Afferrò di corsa le chiavi della sua moto, indossò il giubbottino e si diresse verso il molo. In lontananza vide Paulo, gli andò in contro per salutarlo e ovviamente chiedergli se poteva prestargli una delle mille barche attraccate sul molo.
〝Si ne ho una più piccola puoi prenderla se vuoi!〞espresse consegnandole le chiavi di una piccola ma all’apparenza molto veloce.
〝Okay! Ecco i soldi!〞Elena si accinse a salire sul travicolo e iniziò ad armeggiare con le chiavi per accenderla.
〝Ma quanta fretta hai oggi!〞
〝Tantissima perciò scusami ma devo andare!〞gli rispose impaziente. Non ci volle molto ad arrivare sull’isola Esme. Notò che Bella ed Edward erano sulla spiaggia, seduti su un telo.  Lei stava sdraiata a prendere un po’ di sole lui a leggere un libro. Edward si era alzato per controllare chi fosse entrato nel suo territorio. Bella non si accorse subito di lei poi le fece un cenno con la mano, in segno amichevole.
〝E’ Elena…〞espresse  Bella molto sorpresa avendola riconosciuta.
〝 Cosa ci fa ancora qui? E’ sola o c’è ancora lui?〞
〝No è da sola! 〞gli rispose Bella guardando meglio sulla barca.
〝Beh almeno lei mi sta più simpatica…〞Edward sembrava tranquillo senza Jake nei paraggi. Non voleva che si scatenasse davvero una lite tragica  a causa della sua ostilità alla situazione.
Elena attraccò la barca al molo, non le piaceva affatto presentarsi bagnata fradicia per raggiungerli sul bagnasciuga. Fece una piccola corsetta mentre li raggiungeva. Nonostante aveva promesso di non  chiedere nulla su Edward,sulle sue stranezze, non riusciva ancora a capire il perchè la sua  pelle brillava come fosse incastonato da mille Swarovskji. Sorrise stupita e affascinata allo stesso tempo da quella stranezza.
〝Ciao…〞espresse con una leggera ansia facendo un lieve cenno con la mano.
〝Ciao…〞le rispose Bella ancora sorpresa nel rivederla tornare sull’isola. 〝Come va?〞
〝Bene〞le rispose a fil di voce 〝Scusatemi se sono piombata ancora nella vostra luna di miele ma mi serviva il vostro aiuto〞espresse tutto d’un fiato sentendosi ancora in imbarazzo. Di certo non pensava di essere la benvenuta dopo quello che era accaduto qualche giorno prima.
〝Tranquilla nel pomeriggio avremmo fatto i bagagli sei stata anche fortunata domani non ci avresti trovati qui〞le rispose Edward. 〝Comunque in cosa possiamo aiutarti?〞
〝Beh  Jacob nella fretta  di partire subito ha dimenticato alcune cose e mi serviva l’indirizzo per …restituirgliele noi non teniamo la roba degli ospiti e …〞espresse mentre continuava a guardarli ansiosa. Bella le sorrise incoraggiandola a parlare. Aveva notato la sua espressione triste mentre riferiva la partenza frettolosa di Jake.
〝Certamente…〞le rispose Bella rassicurandola 〝Vieni andiamo dentro qui fa un caldo infernale e credo anche che una bevanda fresca farebbe... ci farebbe bene…〞le chiese comportandosi come una perfetta padrona di casa. Edward sorrise all’idea le mise una mano sulla spalla e iniziarono ad incamminarsi verso l’ingresso.
〝Accomodati…〞le disse Bella gentilemente 〝Anche se credo ormai conosci benissimo questa casa…〞
〝Si …〞le rispose imbarazzata Elena. 〝Grazie…〞poi prese il bicchiere di succo d’ananas e lo bevve in un solo sorso. Rimasero per qualche minuto in silenzio, poi Edward decise che era meglio uscire e lasciarle da sole. Aveva notato l’espressione afflitta di Elena quando era tornata sull’isola, evidentemente aveva bisogno di un piccolo sfogo tra donne.
〝E cosi è andato via in fretta…?〞le domandò Bella incuriosita.
〝Si… 〞Elena sembrava amareggiata 〝Quando siamo andati via da qui era molto arrabbiato e mi ha chiesto di portarlo il più in fretta possibile al locale e dopo all’aeroporto… mi ha salutato e…se n’è andato…〞fece spallucce continuando a far roteare nervosamente il bicchiere sulle mani. Bella la guardava pensierosa.
〝Avevo immaginato che sarebbe scappato via subito. Non riesce a farsene una ragione… ! Non riesce ad accettare questa situazione! Non accetta che io gli voglio bene ma amo Edward e voglio stare per sempre con lui〞. In realtà Bella sapeva che il problema che aveva con Jacob era molto più di grave di un triangolo amoroso, ma non era quello il momento per dirglielo ad Elena, non credeva avrebbe capito.
〝Beh mi sembrava molto  deluso….almeno mi  ha dato questa impressione…〞Elena si strinse nelle spalle.
〝Anche se sono stata chiara sin dall’inizio con lui, mi sento in colpa per come l’ho trattato〞appurò Bella 〝Lui è importante per me, lo è stato e lo sarà sempre ma quello che stiamo vivendo  e quello che accadrà renderà  sempre tutto più difficile…〞gli spiegò alzandosi in piedi e andando verso la porta a vetri che dava sull’ingresso. Fece un grosso sospiro e appoggiò le mani sullo schienale  del divano.
〝Io non so che situazioni stiate vivendo Bella, ma ho visto in lui una forte determinazione, ha un forte legame con te! Lui è innamorato di te!〞
〝Lo so! Ma è un legame diverso da quello che intende lui… io…non lo amo come vorrebbe lui, perché io  amo e ho sposato Edward e sono felice di vivere la mia vita con lui. E’ questo che non riesce a capire, io lo faccio per lui, sono stata chiara con lui, ma non è servito a niente!E’ tutto così complicato〞Bella sembrava esausta. Poi si portò una mano sulla pancia.
〝Se venisse a sapere della gravidanza non mi rivolgerebbe più la parola e io non voglio logorare il nostro rapporto, non lo sopporterei!〞
〝 Capisco…〞Elena continuava a guardare verso il pavimento, forse non avrebbe dovuto affidarsi a Bella, anche lei aveva evidentemente tanti problemi da risolvere tra cui Jake.
〝Sono felice che sei venuta a trovarmi sai? Io ci ho pensato moltissimo in questi giorni e ho capito che tu potresti aiutarlo…〞si rivolse a lei speranzosa, prendendole le mani. Bella la guardava fiduciosa, Elena era sorpresa.
〝Io? No… non credo proprio sai? Come potrei esserti d’aiuto dato che lui non vuole me, vuole te!〞gli sottolineò Elena indispettita.
〝Si lo so! Però se solo tu mi aiutassi a fargli capire che non può perdere il suo tempo, la sua vita a farmi cambiare idea su quello che voglio e sul fatto che io gli voglio bene, un bene profondo ma che rimarrà per sempre un amico,  lui inizierebbe a cambiare. Tu lo hai già cambiato un po’. Ho notato che tipo di legame stesse nascendo fra voi due, bene è l’ora di continuare a farlo crescere... Lo ami vero?〞. All’inizio Elena non rispondeva, non le sembrava dirlo proprio a lei, che sembrava così affezionata a Jake, poi gli occhi rassicuranti di Bella le fecero cambiare idea.
〝  Si!〞espresse abbassando lo sguardo e arrossendo 〝Sono felice che almeno tu  l’abbia capito!… ma ormai non   ha importanza… ! Lui non ne vuole sapere dei miei sentimenti!〞
〝Si che importa! Quando si ama qualcuno bisogna fare tutto il possibile per far capire che ci sei! Che vuoi stargli accanto ! Che per lui compiresti un gesto folle! Che hai bisogno di lui  e che comunque non vuoi dimenticare…〞cercava di convincerla Bella.
〝 Ma lui mi ha lasciato all’aeroporto senza  nulla di definitivo…C’è stato solo un momento in cui ho pensato che davvero qualcosa potesse cambiare…〞le ribadiva Elena sconvolta.
〝Quando?〞
〝Quando un pomeriggio mi ha parlato di una questione riguardo a... si l’imprinting e mi ha baciata! Non sono una stupida ho sentito che ci metteva del suo non  stava giocando. Scusami se lo dico a te ma è stato un bacio bellissimo…〞.
Bella rimase esterrefatta, Jake si era messo a provare l’imprinting con una ragazza conosciuta da poco per vedere se aveva l’imprinting con lei, sapendo che sono segreti della sua tribù, o forse per provare a dimenticare.
〝 Non c’è bisogno di scusarsi 〞Bella scrollò la testa 〝Vedi? Lo stai ammettendo anche tu! Lui non stava giocando…e ti assicuro che non bacia qualsiasi ragazza che incontra…se l’ ha fatto un motivo ci sarà stato…un motivo serio…〞
〝L’imprinting! E’ stato questo almeno per quello che mi ha fatto credere! Da quello che ne so è un’istinto che hanno gli animali…nel cercare l’attenzione verso una sola  persona  o essere vivente in particolare… non capisco perchè l'abbia messo in mezzo...〞
〝Si… credo tu ti stia avvicinando alla soluzione Elena, ma io non posso dirti nulla mi spiace è una cosa che riguarda lui e la sua tribù. Posso solo confidare nel tuo aiuto…〞. Elena non riusciva davvero a capire perché nessuno poteva parlare apertamente se poi lei doveva essere d’aiuto. L’insistenza di Bella la spaventava ma sapeva che poteva fidarsi e che non le stava mentendo.
〝Oh Dio! Mi sento così confusa…e poi c’è stata la questione del tatuaggio, del taglio sul braccio che ho rimarginato in due secondi. Mi avrà.. mi avrete preso per un fenomeno da baraccone…!〞
〝No! Non sei stata un fenomeno da baraccone! Tu parlavi di mostri quei giorni, credimi quando riuscirai a capire tutto di Jake e anche di me ed Edward,  tutto sarà più chiaro… ma ..ora non posso dirti nulla nemmeno io…è una questione delicata!〞
〝Mi spiace di avervi spaventato  con quella faccenda del taglio!  Per me è una cosa naturale, è  una capacità che ho sempre avuto da bambina…, ormai ci convivo a volte faccio finta che non lo so fare ma non ci riesco…〞
〝Elena non devi né scusarti né dispiacerti! Io vorrei sapere solo una cosa…〞Bella fece un lungo respiro poi si rivolse seria ad Elena.
〝Tutto quello che vuoi Bella…〞
〝Cosa faresti se avessi l’opportunità di rivedere Jake? Di riparlargli e chiarirti?〞
〝E’ per questo che sono qui…per l’indirizzo devo ridargli la sua roba…〞Elena era impaurita, se l’avesse rivisto non era del tutto sicura che sarebbe riuscita davvero a parlargli apertamente.
〝Non sentirlo per telefono, o tramite una lettera così  le cose non si riuscirebbero a risolvere. Lui non ti darebbe ascolto. Io parlo di un viaggio…〞
〝Non capisco? Spiegati meglio!〞Elena sembrava confusa. Non riusciva davvero a capire dove Bella volesse arrivare.
〝Elena da quello che mi hai raccontato poco fa, lui ha una un forte legame con te, un legame che ovviamente per la sua irremovibilità e cocciutagine, sta sotterrando perché vuole affrontare da solo questa situazione opprimente che sta vivendo  ma,  sono sicura che lui soffrirà di questo distacco. Soffrirà quando si renderà conto che tu non sarai li a Forks con lui.  Bisogna che tu vada da lui e gli chiarisca la situazione… devi andare da lui  punto e basta…〞
〝Gli ho detto che lo amavo all’aeroporto mi ha voltato le spalle… cosa pensi che servirebbe ribadiglielo…!〞
〝Era incollerito! Lasciali tempo! Lo conosco! Devi assolutamente parlargli e stargli vicino, ho bisogno che tu mi aiuti Elena, non posso vederlo affranto… Io non so se potrò stargli vicino come invece potresti farlo tu!〞Bella la fissava ottimista e ansiosa allo stesso tempo. Elena poteva aiutarla ad addolcire la pillola con Jake.
〝No! Non posso...No! Cosa…cosa dico ai miei genitori?〞Elena si rifiutava di ascoltare. Ora che aveva trovato una famiglia che le voleva bene, non poteva abbandonarli e andarsene.
〝Elena ti capisco! Anch’io ho due genitori apprensivi! Ma vedo che tu soffri e dato che mi sono affezionata a te, sarà perché mi hai aiutato quando stavo male e mi hai fatto coraggio a fare il test di gravidanza, io  so che tu puoi ancora aiutarmi e anch’io voglio aiutarti! So che se non lo rivedi impazzirai, che starai qui in Brasile a piangere e a farti del male senza esserti data una seconda opportunità e credo che se sei venuta fin qui qualcosa c’è…qualcosa per cui vuoi combattere perciò…〞Bella prese carta e penna e iniziò a scrivere 〝questo è il suo indirizzo e  numero di telefono e…questo e il mio numero di telefono, in caso lui …faccia il restio all’inizio…〞.
〝Bella ma…Io non so se posso così su due piedi…〞
〝Non sto dicendo di partire domani…sei tu che deciderai, valuterai i pro e contro e …partirai…spero che tu lo faccia…mi sembri  così perfetta per Jake!〞.
〝Se tu dici …che potrebbe funzionare…〞.
〝Funzionerà…lui è scappato da me non da te…〞.
Elena prese in mano il biglietto, lo stringeva tra le mani. Sorrideva a Bella che la ricambiava. Le aveva dato una speranza per riconquistare l’amicizia e la fiducia di Jake.  Bella l’accompagnò al molo verso la barca anche Edward era andato a salutarla. Elena li abbracciò entrambi poi mise delicatamente una mano sulla pancia di Bella, che sembrava più gonfia, rivolgendosi al piccolo 〝Non tirare troppi calci d’accordo? Dai un po’ di tregua alla tua mamma〞. Bella rise sentendo quella frase e si accarezzò il gonfiore felice anche Edward le mise una mano per salutare il piccolo. Anche se in realtà lo preoccupava moltissimo questa situazione deleteria per Bella, la gravidanza era un pericolo ma convincerla era come parlare ad un mulino a vento.  Abbracciati guardavano Elena salire sulla barca.
〝Ti aspetto a Forks?〞le disse Bella salutandola da lontano.
〝Forse ma ci sono speranze. Grazie!〞rispose ridendo Elena.
〝A Forks?〞le domandò accigliato Edward 〝Cosa hai intenzione di fare lo sai che non deve sapere…〞
〝Tranquillo amore! Hai visto che puoi fidarti, non ha chiesto niente di te, non ha intenzioni pericolose e lei sarà il mio aiuto per Jake!〞
〝Per Jake?〞
〝Si〞espresse cingendogli le braccia al collo, strofinando leggermente il suo naso contro quello di Edward 〝Gli innamorati vanno sempre aiutati! E tra loro sono sicura che può nascere qualcosa di meraviglioso, proprio come me e te!〞
〝Ma non è una follia farla venire fino a Forks? E se lui la manda via? Potrebbe avere delle gravi conseguenze tutta questa situazione!〞Edward sembrava davvero contrariato.
〝Beh io per te di follie ne ho fatte perciò  anche se  lui non la mandasse via io cercherò di fare in modo che si accorga  di quanto stia sbagliando e…poi credo che siano davvero fatti l’uno per l’altra. Lei lo aiuterà a farsene una ragione…〞
〝Non credi che  resterebbe confuso dalla sua somiglianza con te?〞
〝Se n’è già accorto amore!〞Bella lo guardava speranzosa 〝Però io sono io e lei è diversa da me, non è la somiglianza fisica con me che cerca, ha bisogno di qualcuno che gli stia vicino… E lei può sicuramente dagli quello che non riuscirei a dargli io perché lo sai che amo solo te…! Sei il mio mondo adesso!〞. Bella si allungo sui piedi per baciarlo. Il sole sembrava alto era ora di fare le valigie e prepararsi per partire, per tornare a Forks e prepararsi alla sua nuova vita.
 
 
 
 
   
 
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