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Autore: Meme__    07/02/2012    1 recensioni
Dalla storia:
“Parla o mio re!” non poteva essere la sua voce. La sua voce melodiosa fece scivolare quelle parole come la più dolce delle poesie. La sua mano era intrecciata a quella di una donna. [...]
Ma il peggio ancora non era ancora arrivato. La mantella che celava il suo volto cominciò a calare indietro. Oramai il suo volto era allo scoperto. Il suo bellissimo volto. Quel volto che popolava i miei pensieri, ancora dopo quattro lunghi anni. I suoi occhi si aprirono in uno scatto. Degli ardenti occhi cremisi mi scrutavano.
~
Bella ed Edward sono sposati da tredici anni.
Dopo la permanenza all'isola Esme viaggiano molto. Girano tutto il sud America, poi passano agli altri continenti: Asia, Oceania; Bella si stupisce di come le persone siano diverse, ma abbiano sempre le stesse costanti, tutti i vampiri che conosce hanno la stessa bontà d'animo dei Cullen; poi vanno in Africa, cominciando dall'Egitto, dove Bella conosce Benjamin che in soli tre mesi diventa come un fratello... ma non tutto il continente gli riserva lo stesso trattamento... cosa succede in Africa? e perchè ora dopo dieci anni dal termine di quel viaggio Bella si ritrova senza Edward? E che fine ha fatto la sua migliore amica?
La mia prima fan-fic pubblicata; passate a dare un'occhiata se vi va;)
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Dodici anni dopo...
-Parigi.

 
Arrivati al Charles De Gaulle il nervosismo che Lucas aveva cercato di nascondere riaffiorò prepotente. 
E se non ci fosse più nulla? chiese timoroso. “E se avessero eliminato il palazzo? In fondo manco da qui da… anni! Sicuramente non ci sarà nulla e avremmo attraversato il globo per nulla, nulla!ripeté.
Guardami Lucas, guardami e dimmi: ti ho mai mentito?” chiesi lasciandolo confuso e perplesso.
N-no, ma che centra?” rispose confuso.
“Allora mi credi se ti dico che andrà tutto bene?”
“No, non riesco a crederci. Non può essere ancora tutto lì, sarebbe inutile e… doloroso” concluse soffiando via l’ultima parola.
"Tesoro, il dolore serve a crescere; non potrai lasciarti il passato alle spalle se non lo affronti. Tutti i fantasmi torneranno a bussare alla tua porta e a riempirti di colpi allo stomaco, senza darti tregua. La tua anima sarà per sempre infastidita dalla presenza di qualcosa che non hai affrontato, ma io ci tengo a te, e perciò ora mi dai la mano e vieni con me." conclusi guardandolo negli occhi. 
Sembrava indeciso, tentennò, ma alla fine strinse la mia mano e soffiò un flebile “Grazie”.
"Aspetta un attimo." Recuperai le valigie affidandole a Jasper, e gli presi la mano "Prima di tutto: dove andiamo?"
"Boulevard de Grenelle, 79. Abitavamo al quarto piano." disse deciso, ma con lo sguardo vacuo.
Gli strinsi di più la mano. Non volevo essere invadente, ma volevo fargli sentire a mia presenza. Capì il mio tentativo e sorrise.
Jasper fermò un taxi e ci fece salire.
"Nous pouvons apporter à le Boulevard de Grenelle 79?" chiese Lucas."à travers les plus belles routes" Non capivo molto il francese, ma mi fu ovvia la prima parte della richiesta.
"Oh, mais certainement monsieur." rispose gentile l'uomo. 
Inizialmente non feci molto caso a ciò che mi passava accanto, parlavo con Lucas dei suoi ricordi: "Dai, Lucas, ce la farai. Tutto sarà come lo ricordi. Vuoi parlarmi di ciò che ti mette paura?” chiesi insicura. Non sapevo se ne avrebbe voluto parlare.
“Genevieve era una bimba così solare e carismatica. Ogni persona che la vedeva non poteva fare a meno di sorriderle e farle le coccole. Le persone che incontravamo quando passeggiavamo per Champ-de-Mars la guardavano con occhi adoranti per poi accarezzarle i capelli, o qualche vecchietta coraggiosa le schioccava anche un bacio sulla guancia. Sai, è dove si trova la Tour Eiffel, ed era vicino casa, quindi il pomeriggio, o la mattina quando non aveva scuola, me la caricavo in spalle e mi trasformavo nel suo ‘cheval blanc’. Mi tirava i capelli come fossero redini e urlava ‘Galopant!’ facendo girare tutti coloro che si trovavano sulla nostra strada. Anche i medici erano sempre dolci e gentili con lei. Le regalavano sempre dolci e orsacchiotti. Il suo letto ne era sommerso. A dieci anni poteva essere considerata la bambina più bella di tutta Parigi. I suoi boccoli parevano d’oro tanto che erano lucenti. Marie diceva che avevano luce propria. -sorrideva mentre ricordava quei dettagli- Gli occhi erano come piccole perle di giada. Verdi, brillanti e vispi. Giuro di non ricordare mai un attimo di tristezza che li avesse inumiditi… ma poi passò l’estate, l’autunno e lei si aggravò, e i medici non potevano fare nulla per lei. La rinchiusero in una stanza bianca e non la vidi più. Ho paura che sia arrabbiata con me. Io le ho sempre voluto bene, non posso credere che in un qualche universo superiore lei mi possa odiare. Io non potrei sopportarlo. Già mi odio abbastanza per non aver potuto salvarla.”concluse sospirando.
“Credi nel paradiso, Lucas?” gli chiesi cauta.
“Ehm… be’… sì.” Rispose pensieroso.
“Allora devi credere che lei ti guardi da lassù e sia con tua madre e le tue sorelle, ad aspettare un giorno migliore in cui potrà tornare al tuo fianco. Lei è l’angelo più bello che si trovi lassù, e trovo inutile che tu ti rimproveri. Loro ti ameranno sempre, come ti amiamo noi.” Lo guardai, e non so bene cosa vide, ma i suoi occhi divennero umidi e mi abbracciò stretta.
“Grazie, mamma.” Mi disse, e io mi sciolsi.
“Oh, Lucas.” esclamai singhiozzando. Jazz che fino ad ora era rimasto in disparte si unì all’abbraccio sussurrando: “Ci siamo noi ora.”
 Tornai a guardare meravigliata ciò che mi circondava uando scendendo dall’Autoroute du Nord ci addentrammo nel Boulevard Ney. Inizialmente era costeggiata da molti palazzi e pochi alberi, ma questi aumentavano e diminuivano, a seconda se il boulevard fosse più o meno grande. Osservai l’enorme sala congressi, l’étoile Charles de Gaulle, attraversammo e costeggiammo la Senna, fin quando, allontanandoci dalla Senna, la vidi: la grande, enorme e bellissima Tour Eiffel era accanto a me. Era davvero spettacolare. Solo pensare a come era possibile creare una cosa tanto grande mi faceva vorticare la mia immortale testa. Poi ci addentrammo in un altro boulevard, dove gli alberi erano davvero tantissimi, ma a parte questo mi parve uguale agli altri, anche se capii che non lo era. Lo sentivo da come aumentava il nervosismo di Lucas al mio fianco. Lo sentivo da come stringeva la mia mano tra le sue dita. Lo capii finalmente quando l'autista ci fece scendere e Jasper pagò. Lo capii dallo sguardo vacuo di Lucas, forse perso nei ricordi.
"Questa era casa mia- sussurrò alzando lo sguardo- Vivevo lì con mamma e Genevieve. Vieni" Prese la mia mano e mi trascinò all'interno del palazzo, quasi correndo per le scale fino a fermarsi davanti a una porta. Sembrava vecchia, ma capii fosse lo stile francese. Una frase antica risuonò alle mie orecchie << In Europa il vecchio è di moda! >> urlava Alice ogni volta che pianificavamo un viaggio in Europa. E mai come quel momento fui sicura delle mie azioni.
Lucas entrò. La porta era quasi spalancata, anche se la casa sembrava essere in disuso da anni. Nessun segno di vita recente si affacciava davanti a noi. L’ingresso era formato da un largo corridoio con le pareti chiare, adatte alle tonalità del legno come il mobile basso con rifiniture d’oro, presente dietro alla porta. Davanti a noi si parava un arco con una tenda blu, che mi impediva la visuale.
Con la mano salda nella mia continuò a camminare, oltrepassando alcune porte senza farci granché caso. Queste erano schizzate di colori, come se ci fosse stata una guerra con la pittura. Poi, dopo l’ennesimo arco si fermò, chiuse gli occhi, respirò l’aria e sussurrò un flebile “Genevieve…”. 
Quando aprì gli occhi e la porta si spalancò accanto a me, facendomi sussultare e lanciare un urlo di spavento. Jasper, che nel frattempo, come me, era stato in silenzio e alle spalle di Lucas, mi prese fra le braccia.
“Tu…tu…”

Salve gente!
Mi scuso immensamente per il ritardo (il periodo fine quadrimestrale è orrendo) e spero che qualcuno ancora segua questa storia, anche se mi pare improbabile. Ringrazio infinitamente Ginabeth che si è appena aggiunta alle recensitrici della storia.
Non ho molto da dire, se non che ringrazio le 1008 persone che hanno visitato il prologo. Grazie 100800 volte! *---*
 Il prossimo capitolo arriverà molto presto;)

Bacioni, Meme_<3
p.s:aggiornamento del 10/02/12: capitolo revisionato e corretto.
   
 
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