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Autore: laviatraversa    07/02/2012    12 recensioni
« Perché ti piace così tanto la neve, Draco? » « Mi ricorda te »
[...]
Revisionata.
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Con la neve fra le dita

-Atto Unico-

«Perché ti piace così tanto la neve, Draco?».
Aveva sorriso, il naso rosso e i capelli ricci –
un rifugio accogliente, solo ad accarezzarli con
lo sguardo si sentiva un po' meno solo – nascosti
sotto un berretto di lana blu. «Mi ricorda te».
Gli aveva donato uno sfioramento di labbra
leggero, unico nella sua dolcezza.

VVV

Hermione se n'era andata senza proferir parola,
fedele al silenzio rassegnato con cui aveva con-
diviso la sua malattia atroce.
Non un fiato, un gemito.
Era stato un semplice fermarsi del cuore, troppo
debole
traboccava d'amore, d'amore per lui
per sopportare oltre gli effetti di una maledizione
ricevuta in quella che sembrava un'altra vita.
Quando era giunto il momento aveva un sorriso
beato sul volto, quasi un monumento della vita
felice, serena e sopratutto brevissima che aveva
vissuto. Lei era fatta così. A soli venticinque an-
ni si era strappata l'anima dal petto
– va bene co-
sì, Draco
e l'aveva lasciato lì, in balia dei ricor-
di. C'era un che di paradossale nel modo in cui la
sua morte
– molto più che la sua piena, gioiosa
esistenza
– aveva avvicinato, legato indissolubil-
mente i due mondi di cui faceva parte; solo il
dolore
quello secco, che ti scava il cuore ha
la capacità di unire le persone: i suoi genitori,
Babbani e fieri di esserlo, i suoi amici, paladini
della giustizia
e, più recentemente, dell'ipocri-
sia
– e il suo fidanzato, amore così completo da
risultare innaturale, sbagliato. Proprio colui che
l'aveva odiata con tutte le sue forze
– intensamen-
te, follemente
, in ogni sguardo e in ogni respiro,
soffriva più di chiunque altro. Non aveva più senso
celare i suoi sentimenti
credeva di possedere una
corazza, un porto sicuro in cui approdare ogni
qualvolta lo avesse ritenuto necessario. Troppo tar-
di aveva capito che era solo quando si nascondeva
dentro l'anima di Hermione che nessuno poteva far-
gli del male.
Era lei la corazza
.
Draco versava lacrime amare e annegava nel ricor-
do di lei. Lei, che portava in grembo il frutto del loro
amore e non aveva avuto il tempo
– il coraggio? di
confessarglielo, che aveva preso tempo.
Poi, tempo non ce n'era stato più.

VVV

«Cosa le hai fatto, bastardo?».
A parlare era stato il suo amore di gioventù, fugace e doloroso. Aveva lasciato che Ronald lo picchiasse, gli spaccasse le labbra
labbra inutili, ora che non pote-
vano più baciare la pelle di Hermione
e, quando
infine perse i sensi, si sentì invadere da un'assoluta sensazione di pace. Passò qualche minuto come sos-
peso, tra il mondo e il cielo
sulle nuvole.
Tic tac, tic tac.
Passava un minuto e lei era sempre più pallida.
Tic tac, tic tac.
Ne passava un altro e la sua bocca era sempre più fredda, violacea.
Tic tac, tic tac.
Un altro ancora e la vita sembrava abbandonare anche lui
troppo intento a patire sempre più.

VVV

Il funzionario delle pompe funebri gli aveva chiesto dove volesse seppellire Hermione. Lui gli avrebbe volentieri risposto che poteva metterla dentro di lui, nel buco che la disperazione gli aveva scavato addos-
so. Limitò a sé stesso questo pensiero.
«Non ho l'autorità per decidere», proferì.
Chiuse un attimo gli occhi, cercò un ricordo e vi si ag-
grappò per non cadere.
«A dire il vero mi risulta che lei e la signorina Granger foste legalmente marito e moglie».
Inaspettatamente si sentì un po' più leggero.
Quel matrimonio goffo e veloce che avevano celebrato nei sobborghi di una piccola cittadina babbana dopotutto era valido.
Un altro dei segreti di Hermione.
Si chiese perché mentire, tenergli nascosta una cosa del genere. Che senso aveva avuto amarla tanto, se lei non ci aveva creduto pienamente?
Recuperò la lucidità e la forza di parlare.
«Potrà sembrarle inusuale, ma vorrei che fosse cremata e che ognuno di noi avesse una parte di lei».
Era l'ennesimo sacrificio che metteva in atto da quando lei non c'era più
– non è vero, Draco, vivrà sempre dentro di tee il suo cuore iniziava a sentirsi sempre più un altare, ma nel profondo sapeva che era giusto così. Hermione l'avrebbe apprezzato, ovunque si trovasse nell'Universo infinito.

VVV

Per volere del Ministro della Magia, amico e mentore della donna, una piccola rosa era stata posata sulla sommità della fontana che troneggiava nell'ingresso del Ministero.
Hermione Granger: figlia, amica, moglie e madre, erano state le uniche parole che Draco aveva fatto incidere. Era un ornamento semplice, quasi invisibile se non si guardava attentamente. Era l'esatto compen-
dio di ciò che lei era sempre stata; una stella piccola, lontana e al contempo più luminosa di tutte le altre.
Hermione Granger se n'era andata senza proferir paro-
la, lasciandolo solo, ma lui non riusciva a smettere di amarla ogni giorni di più.
Molti giurarono di vedere ogni inverno, per sessant'anni a partire da quel giorno, un uomo vecchio e austero sostare lì per ore e piangere
– neve sciolta fra le dita bianchissime.

VVV

«Perché ti piace così tanto la neve, Draco?»
«Perché mi ricorda te».




 




  
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