Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Seiht    08/02/2012    2 recensioni
Perché, dopo tutto, tu sei il mio muro delle meraviglie
San Valentino, un giorno che ognuno vede in modo diverso, questo è sicuro.
Ma loro non lo vivono mai allo stesso modo, perché sono Harry e Hermione, e non vedono mai le cose uguali agli altri.
Parole per l'Armonia, solo questo.
-
La raccolta partecipa all'iniziativa "Latin Lover" indetta dal Collection of Starlight.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'The Praise of Harmony'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

E sì, avete indovinato, questa quì è con Twist and Shout, di loro, dei Beatles ( favolosa ).
 





But after all, you’re my wonderwall
 

Let me know that you're mine
 

 
 

Sentì subito che c’era qualcosa di diverso appena si fu alzato.
Era più che altro una sensazione, un presentimento.
Ma non si preoccupò più di tanto .
Avrebbe dovuto.
Era appena uscito da sotto la doccia quando sentì un tonfo provenire dal piano di sotto.
E c’erano tre sole opzioni possibili: o il quadro della madre di Sirius era riuscito a cacciare un urlo incredibilmente somigliante al rumore di una padella che cadeva, o, magari, Ginny era arrivata per tirargli addosso un’altra pentola, oppure Kreacher era tornato da Hogwarts per preparargli la ribollita.
In ogni caso non sarebbe stata una buona cosa, perché ci avrebbe messo venti minuti buoni a calmare il quadro, molti di più per calmare Ginny e perché non voleva ribollita per colazione.
Seguì poi, però, un tale silenzio che nemmeno Piton durante le sue lezioni era riuscito mai ad ottenere, e allora Harry preferì pensare di essersi immaginato tutto.
Cominciò a canticchiare tra sé e sé una Twist and Shout che di Twist and Shout aveva poco e niente, si legò un asciugamano alla vita e scese le scale fino ad arrivare in cucina.
Sbadigliò e si avviò a passo lento verso la porta aperta, quando…
« Oh mio… » bisbigliò voltandosi immediatamente e attaccandosi al muro.
C’era una donna, in cucina.
Una donna.
« Harry? »
Hermione?
« Hermione? »
Il ragazzo sentì dei passi provenire da dietro di sé, forse si stava avvicinando.
« Cavoli, Hermione, puoi… stare ferma? » disse quando vide un piede fasciato in delle ballerine rosse apparire sull’uscio.
« Harry, ti senti bene? » disse lei facendo spuntare anche la testa, che lui ricacciò in cucina con una manata poco educata.
« Dammi un minuto! » disse poi fiondandosi su per le scale e tenendosi l’asciugamano con una mano.
Che cosa ci faceva Hermione a casa sua?
Insomma, non che non ce la volesse, questo mai, ma… perché?
Il ragazzo corse in camera chiudendo la porta dietro di sé, mentre sentì la ragazza protestare dabbasso.
Si tolse l’asciugamano e aprì il cassetto con la biancheria intima, prendendo le prime mutande che gli capitarono.
« …e poi mi spieghi perché mi hai dato uno schiaffo, guarda che mi hai fatto male! »
Come? Cosa? Che? Era già lì?
Harry fece appena a tempo a indossare i boxer – oh, fantastico, proprio quelli scoloriti che devo buttare! Che cos’hanno qua? Un… buco? Oh santo cielo… – che Hermione spalancò la porta.
« Harry Potter, adesso mi spieghi che… » la ragazza si bloccò appena lo vide.
Lui, per contro, sorrise imbarazzato e la salutò con un: « Buongiorno, Hermione! »
Dio, dei boxer grigi, scoloriti, bucati…
« Io… » farfugliò lei, prima di sorridere a sua volta e sistemarsi sullo stipite della porta. « Sai, stai bene vestito così, Harry. Mai pensato di andarci al lavoro? »
Il ragazzo sbuffò.
« Ah-ah-ah, Hermione, sono in mutande e mi sto cambiando ».
« Lo vedo » continuò lei, sorridendo.
Harry le rivolse un’occhiataccia, poi aprì l’armadio e prese un paio di magliette, si voltò e vide che era ancora lì.
« Ti spiace? » disse secco.
« Certo che no » rispose lei osservando prima il suo viso, poi le magliette che teneva tra le braccia. « È molto meglio quella blu. S’intona ai boxer ».
Harry guardò il soffitto, ed era pronto a giurare di essere diventato dello stesso colore dei capelli di un Weasley.
Poi una malsana quanto geniale idea gli passò per la testa.
« Dici che s’intona ai boxer? » disse lui, sorridendo e avvicinandosi.
Lei deglutì ma rimase con lo sguardo fisso sul suo viso.
« Sì ».
Harry lasciò cadere le magliette per terra e, quando le fu più vicino, la prese per i fianchi.
Oh sì, se te la farò pagare.
Hermione fu letteralmente lanciata sul letto.
Il ragazzo la raggiunse e cominciò a farle il solletico, e lei cominciò a ridere come una scema.
« Harry… Harry… per favore… » balbettava ridacchiando.
Ma lui non era soddisfatto.
« Ma non mi hai detto nulla sulla maglietta verde » disse prendendola e bendando, con quella, gli occhi di Hermione.
Riprese a farle il solletico, e lei, svantaggiata, si dimenava cercando di toglierselo di dosso.
Harry le prese i polsi, e smise di farle il solletico solo per guardare la sua bocca curvarsi in una smorfia di disapprovazione e mormorare un: « Cosa vuoi fare, Harry? »
Era in mutande.
Era in mutande e sopra Hermione.
Era in mutande, sopra Hermione e su un letto.
Rise.
« Nulla ».
Le lasciò le mani e sistemò la testa nell’incavo tra il collo e la spalla destra di Hermione.
Lei fu scossa da un brivido, e Harry non credeva che fosse ancora per il solletico.
« Mi piace il tuo odore, oggi » disse inaspettatamente la ragazza posando una guancia tra i suoi capelli.
« Profumi di sapone ».
Harry sorrise e le diede un piccolo bacio sulla spalla, che la fece rabbrividire di nuovo.
E si ritrovò improvvisamente ad adorare i suoi brividi.
« Io penso che profumi di un odore che mi piacerà sempre » bisbigliò.
« E di che cosa profumo? » chiese la ragazza.
Harry alzò la testa e allungò una mano a togliere la maglietta che aveva ancora sugli occhi.
Di che cosa profumava?
Profumava di casa, di cioccolato, profumava di vita, di shampoo alle mandorle, profumava di avventure, di crema per il viso.
« Profumi di Hermione ».
La vide sorridere e distogliere lo sguardo.
« Sono venuta a prepararti la colazione » disse poi.
« Lo so ».
« Sai anche che giorno è oggi? ».
« Giovedì? » rispose Harry sorridendo e dandole un bacio sulla guancia.
« È il 14 febbraio. È San Valentino » sbuffò Hermione.
Harry si sistemò di nuovo sulla sua spalla.
« Da bravo single, festeggerò domani ».
« Io non credo » disse lei.
« E perché? » chiese Harry.
Hermione sorrise, e con uno scatto invertì le posizioni, lei sopra, lui sotto.
Harry avrebbe potuto tranquillamente sbalzarla via, ma non fece niente, era come ipnotizzato dai suoi occhi.
Ma d’improvviso Hermione li chiuse, li chiuse e si avvicinò a lui.
E lo baciò.
OmiodioHermionemistabaciando, fu il suo primo pensiero, seguito poi da un ho le labbra di Hermione sulle mie, e infine da un ci stiamo baciando e mi piace da impazzire.
La ragazza si staccò da lui e sistemò le labbra sul suo orecchio.
Rise.
« Perché da oggi non sei più single ».

_________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Una Raccolta Harmony
Boh, questa fanfiction mi ha fatto scompisciare dalle risate.
Saranno i Beatles, il tè alla vaniglia, oppure, molto semplicemente, sarà che sono matta, fatto sta che ho riso come un'idiota mentre la scrivevo.
Spero vi piaccia, davvero.
Un bacio.
Grande.
Ela

Ps: Per chi non lo sapesse, Harry festeggia il 15 febbraio perché è la festa dei single. Yeah.



La storia partecipa al Latin Lover Challenge, iniziativa ideata dal « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »
 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Seiht