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Autore: PaNdArAlE    08/02/2012    0 recensioni
Di questa coppia, da parte di JK Rowling, ci e' stato dato veramente poco materiale. In questa storia racconto secondo il mio punto di vista come si sono incontrati e come hanno iniziato ad uscire insieme Percy e Penelope.
NOTA: Questa storia partecipa al "Fobie Contest" indetto da PotionFang
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Percy Weasley
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Mentre camminava a passo veloce per i corridoi del castello, diretto allo studio del Professor Vitious, Percy Weasley aveva in mente l’eco dei discorsi di sua madre, durante le vacanze estive.
Mrs Weasley era sempre stata attenta e pronta a percepire ogni minimo cambiamento nei suoi figli, per cercare di risolvere con loro i problemi che necessitavano il suo intervento, o semplicemente per poter porgere un orecchio comprensivo e una spalla confortevole sulla quale sfogarsi; non aveva mai notato nulla degno di preoccupazione in Percy, però, fino a quel momento: la scuola era sempre stata il fulcro di tutta la sua attenzione e le sue energie, e fin quando, la scorsa estate, era diventato Prefetto, Mrs Weasley era convinta che tutte le sue forze sarebbero state reclamate dall’obiettivo di diventare Caposcuola. Invece, al suo occhio allenato non era sfuggito un particolare importante, al quale non aveva mai neppure pensato in relazione a Percy fino a quel momento, ma che ora sembrava così evidente... Percy era innamorato! Ne era certa, aveva tutti i sintomi! Nel suo cuore fu così felice: aveva sempre nutrito la paura che lui sarebbe stato l’unico dei suoi figli destinato a non avere mai altro al di fuori della carriera!
Se si fosse trattato di Fred, o George, li avrebbe lasciati fare senza intromettersi; Bill non aveva mai avuto bisogno di alcun aiuto o consiglio, tanti erano i cuori che aveva infranto nei suoi sette anni a Hogwarts! Charlie pensava solo ai suoi draghi, ma aveva un’indole così gentile e paziente che qualsiasi ragazza avesse deciso di avere, si sarebbe sentita coccolata e protetta fin dal primo sguardo. Ron era ancora troppo giovane per portare a qualsiasi conclusione sul suo futuro approccio al gentil sesso, e Ginny, la sua unica rosa in mezzo a tanti girasole, beh...lei si rifiutava anche solo di prendere in considerazione l’idea che un giorno sarebbe successo e si sarebbe innamorata, e un ragazzo qualunque gliela avrebbe portata via! Ma Percy... Aveva dibattuto con se stessa per tutti i mesi estivi di vacanza, e alla fine era arrivata alla conclusione che senza un po’ di buoni consigli materni, il suo piccolo e schivo bambino non sarebbe arrivato alla fine dell’anno senza il cuore infranto in un milione di pezzi! Così un pomeriggio, con la scusa di farsi aiutare a riavvolgere i gomitoli per i prossimi Maglioni Weasley, lo aveva fatto sedere nel salottino e con uno sguardo carico di tenerezza e preoccupazione, gli aveva detto:
- Povero, povero, il mio caro Percy!- con un tono tale da far sentire Percy stesso come se avesse appena ricevuto una sentenza  di morte certa- Dimmi, tesoro, quando e’ successo?
- Madre, temo di non aver capito affatto di cosa stiamo parlando...
- Via, caro, sai benissimo che a me non puoi nascondere nulla! Raccontami tutto.
Percy iniziò a tingersi di un colore tra il vermiglio e il pulce, il calore che saliva lento ma inesorabile dal collo fino alla punta dei capelli che, per contrasto, sembravano ancora più rossi del solito.
- Non c’è molto da raccontare, madre. Sono sempre molto occupato con i doveri da Prefetto, e-
- Oh, Percy, dovere, sempre dovere! Non fraintendermi: sono orgogliosa di te, e della serietà che dimostri nei confronti della scuola. Dio solo sa quanto vorrei che quei due scansafatiche dei tuoi fratelli minori avessero preso un pochino da te a questo riguardo... Ma tralasciando Fred e George, che è sempre meglio, forse questo è proprio ciò di cui hai bisogno! Un po’ di svago, una distrazione, la vita non è solo doveri figlio mio: devi trovare anche il tempo per un po’ di piacere! È questo che la rende degna di essere vissuta. Magari una ragazza è proprio ciò che ti ci vuole per aprirti un po’...
- Una ragazza? Madre, chi ha mai parlato di una ragazza?
Percy era balzato in piedi sulla poltrona, lasciando cadere il gomitolo di lana che aveva in mano e mandando in fumo tutto il lavoro fatto finora per non annodarne i fili; tutto il colore sembrava esser fuggito in gran velocità dalla sua faccia, lasciando una tinta verdognola e malsana che dava l’impressione che Percy stesse per vuotare lo stomaco lì dove si trovava. Mrs Weasley, colta di sorpresa, scrutava il figlio con un’espressione perplessa, come a cercare di scovare la verità negli occhi pieni di terrore che ricambiavano il suo sguardo.
- Ma allora, se non è una ragazza, cosa ti rende così preoccupato ultimamente?
- Pensavo stessimo parlando proprio di questo! Beh, la professoressa McGranitt mi ha lasciato sapere in via del tutto confidenziale che il Professor Vitious sta pensando di prendere uno degli studenti degli ultimi due anni come suo assistente. Ovviamente, conoscendo la mia serietà e affidabilità e senza dubbio sperando che l’onore sia ricoperto da un Grifondoro, ed essendo io al sesto anno... Insomma, la Professoressa McGranitt ha fatto il mio nome per il posto. E la scorsa settimana ho ricevuto via gufo la risposta del Professor Vitious: dice che mi ritiene molto capace ed entusiasta, e mi avrebbe offerto la possibilità senza alcun indugio se non si fosse fatto avanti all’ultimo minuto un altro candidato. Ora, essendo indeciso tra i due, ha pensato di metterci alla prova, lasciandoci dividere il posto per il primo trimestre, per poi prendere una decisione definitiva su chi sarà il suo assistente dopo le vacanze di Natale. Sono stato preoccupato perché, a questo punto, se devo dividere l’onore con qualcun altro... insomma, io ho tutte le mie responsabilità da Prefetto, tra l’altro... sicuramente questo altro candidato sarà un nullafacente, che userà il posto come scusa per battere la fiacca nelle altre materie! In questo caso, però, dovrei essere ancora più determinato a lavorare con lui: per evitare che il Professor Vitious decida che un assistente causa più problemi di quanti ne risolva, e decida di non averne più, nel qual caso perderei il posto anche il prossimo anno! – Percy guardò sua madre, che lungi dall’essere sollevata, appariva ancora più perplessa di prima. – Dunque, madre, il mio dilemma è questo. Senti di avere qualche consiglio materno appropriato sulla situazione? Una ragazza, davvero... chi ha tempo da perdere con certe inutili frivolezze?
Mrs Weasley lo aveva lasciato allontanare, borbottando tra se e se, con un senso di delusione crescente; sperava davvero che qualcuno, un giorno, dotato di una pazienza infinita, potesse amare quello stacanovista, maniaco per le regole, inflessibile e timidissimo figlio che si ritrovava.
 
Percy si riscosse dai ricordi davanti alla massiccia porta dello studio del Professore di Incantesimi e bussò.
- Avanti. Ah, Signor Weasley,bene. Stavamo aspettando proprio lei! Entri, si sieda.
Percy avanzò verso una delle poltroncine intorno ad un tavolino rotondo in fondo alla stanza. Mentre la attraversava, si guardò intorno, non essendoci mai stato prima d’ora. I mobili erano in legno chiaro, di fattura molto delicata, e la maggior parte di essi aveva una moltitudine di ripiani, mensole e scaffali che arrivavano quasi al soffitto; mentre si chiedeva come facesse il Professore, di statura così minuta, a raggiungere i libri più alti, la sua attenzione fu catturata da una piccola scala in metallo che fluttuava a mezz’aria, come aspettando di essere chiamata a compiere il proprio dovere. Percy sorrise: tipico del Professor Vitious, trovare una soluzione così semplice e allo stesso tempo originale  e pratica ad un problema tale! Fu riportato al presente dalle sue considerazioni quando il professore iniziò a rivolgersi a lui.
- Signor Weasley, dunque, è arrivato il momento di presentarle la persona con la quale dividerà il compito di assistente. Vieni qui, mia cara, non essere timida!
Percy si girò per vedere con chi stesse parlando il Professore e, come se fosse apparsa all’improvviso, si trovò davanti una ragazza dai capelli neri folti e ricci, con dei vivaci occhi verdi circondati da una montatura leggera argentata, la bocca appena arricciata in un leggero sorriso, la mano tesa verso di lui. Si affrettò a stringere la mano della ragazza, per poi processare con calma le parole di Vitious: la persona con la quale dividerà il compito di assistente. Ma era una ragazza! Ed era anche molto graziosa... sarebbe stato un disastro, avrebbe fatto meglio a rinunciare fin quando ne aveva la possibilità! Ma sarebbe stato un colpo così duro per la sua carriera... Perso nei suoi ragionamenti, non si accorse di aver fissato in silenzio la ragazza per tutto quel tempo. Balbettando, si presentò.
- Percy Weasley, Prefetto Grifondoro.
- Piacere. Penelope Clearwater, Prefetto Corvonero.
Un altro Prefetto... forse, non sarebbe stato così facile accaparrarsi il posto da assistente come pensava. Corvonero, poi: decisamente, doveva stare attento, fare in modo che il fatto che Vitious fosse a capo di quella casa non giocasse a suo svantaggio. Sorrise cordialmente alla sua avversaria, ma senza alcun calore. Il sorriso di lei, invece, sembrava genuino.
- Ragazzi miei, lasciate che vi spieghi quali saranno i doveri che mi aspetto da voi e di quali privilegi godrete in quanto miei assistenti. – intercettando lo sguardo tra i due, aggiunse,- oh si, vi spetteranno dei privilegi, ovviamente. Non mi aspetterei mai che vi  deste tanta pena per non ottenere alcuna ricompensa.
I due si affrettarono a rispondere con tutti i “ma si figuri” e “l’onore per la propria casa” e “ottimo per una futura carriera” che riuscirono ad infilare nella brevissima pausa prima che Vitious agitasse la mano in aria facendogli cenno di tacere.
- Ogni mattina, prima dell’inizio delle lezioni, voglio che i miei libri per le lezioni del giorno vengano portati nell’aula di Incantesimi. Li lascerò sul quel tavolino, al lato della porta dello studio. Avrete una chiave di quella porta in due, dunque dovrete coordinare gli sforzi; potrete decidere dei turni o fare tutto insieme, non importa, ciò che è davvero importante è che quei libri siano nella mia classe in tempo per la prima lezione. Fin qui tutto chiaro?- i due annuirono. – Poi ci sono altre piccole incombenze...
Vitious andò avanti a parlare così a lungo che, quando Percy e Penelope furono liberi di andare, si era già fatta ora di cena.  Si scambiarono un goffo cenno di saluto all’ingresso della Sala Grande, poi si separarono, ciascuno diretto verso il tavolo della propria casa.
Percy era quasi a metà strada verso i Grifondoro quando una mano fredda ma delicata gli circondò l’avambraccio. Si voltò, liberando il braccio con uno scatto, come se fosse stato toccato da fiamma viva, per trovarsi di fronte il viso perplesso di Penelope Clearwater.
- Mi... ecco, mi stavo chiedendo, chi di noi due prenderà i libri del Professor Vitious domani mattina? – senza dargli tempo di rispondere, continuò - Io ho Cura Delle Creature Magiche come prima lezione, forse sarebbe meglio se lo facessi tu, e possiamo alternarci, un giorno ciascuno.
Dandosi mentalmente dell’idiota per aver avuto una reazione così inopportuna ad un contatto così leggero e... poco intimo, avvampò e rispose balbettando. Cosa gli stava succedendo?
- Certo, certo, domani mattina li porterò io i libri, non ci sono problemi.
- Grazie!
Penelope si avviò verso il suo tavolo, guardandosi indietro solo una volta, per lanciare un sorriso veloce alla volta di Percy, il quale non poté fare a meno di sorridere a sua volta.
Il giovane Prefetto si accasciò su una sedia qualsiasi, a debita distanza da tutti i suoi fratelli: l’ultima cosa di cui avesse bisogno in quel momento era che il suo momento di confusione diventasse il fulcro dell’attenzione della famiglia Weasley!
Scoccò un’occhiata veloce ai Corvonero, e vide Penelope occupata a chiacchierare con la sua vicina, tutta sorrisi e fossette. Aveva le fossette. Su entrambe le guance! Come poteva avere un aspetto così dolce, eppure essere un Prefetto?
Percy si riscosse, inorridito; non era il momento di perdere la testa per due piccole naturali indentazioni della pelle! Doveva restare concentrato e prepararsi a battere Penelope per il posto di assistente di Vitious! Come a voler dare maggior forza alla propria decisione, sbatté il cucchiaio nella minestra con troppo vigore, finendo per lanciare schizzi di verdure e pasta ovunque. Imbarazzato, lanciò un “gratta e netta” al tavolo intorno a lui e decise di ritirarsi nella torre Grifondoro prima di imbarazzarsi ulteriormente davanti a tutti.
 
  
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