Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: CathLan    08/02/2012    9 recensioni
Liam e Niall si sono già incontrati, ma non in una vita passata, no, proprio in questa, eppure sembrano non ricordare.
Dal 14° cap.-Niall era bello, perfino coperto di farina senza inibizioni sul tavolo della mia cucina. Ogni cosa di lui mi gridava di non perderlo, di afferrare la vita e viverla al suo fianco, anche se per poco.
L'amore non è per forza una quercia centenaria sopravvissuta a perturbazioni e terremoti, l'amore è anche semplice, come una bolla di sapone che bagnata dai raggi solari prende colori splendenti. L'amore può durare anni, come può semplicemente durare mesi o anche giorni, l'importante non è quanto, ma come. Puoi amare fino allo stremo anche solo per secondi, innamorandoti del sorriso di una commessa al supermercato o degli occhi di un signore seduto da solo su una panchina. L'importante non è quanto.-
{Accenni di Larry Stylinson}
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



1. Our second chance

 


In un incontro vi può essere una Vita intera,
in una vita vi può essere un solo Incontro.



Sono tornata presto perché non avevo voglia di farvi aspettare tanto, ma vi avviso che gli altri aggiornamenti non saranno sempre così veloci, perché nella scorsa storia è stato quasi un suicidio.
Spero il capitolo non vi deluda e che cominci ad esservi chiaro che piega prenderà la trama, grazie mille a chi ha recensito ed inserito la fan fiction tra preferiti e seguiti. Un bacio, a presto.
{ Voglio solo aggiungere -siccome so che qualcuna che seguiva “Scommetti che ti amo?” è qui tra noi e ci tengo a farglielo sapere- che la Zarry è entrata tra le storie più popolari. Ci tengo a ringraziare ancora tutte le ragazze che hanno inserito la vecchia fan fiction tra le preferite permettendomi di realizzare un mio piccolo sogno, grazie tante, davvero. Vi adoro.}

Buona lettura





Sei anni dopo~


Le due grandi nocciole incastonate sul viso del mio migliore amico non avevano fatto altro che scorrere su di me velocemente, dall'alto al basso, come a non voler perdere nemmeno un dettaglio, come se volesse imprimere ogni cosa nella mente per non dimenticarla. «Cavolo, come sono agitato!» mi sorrise e i denti bianchi, in netto contrasto con la pelle ambrata -segno evidente delle sue origini pakistane- brillarono.  
«Stai tranquillo, Zayn», Louis fu più veloce di me a rispondere e, ancora col fiatone per la corsa, si appoggiò ad una colonna, incrociando le braccia al petto magro. «Andrà tutto bene, lo sai.»
Harry, il più piccolo tra tutti, con una massa informe di capelli ricci color biondo scuro, anche lui col respiro affannoso, annuì convinto dando piena ragione all'amico. «Che poi scommetto che tutta Muller cadrà ai tuoi piedi!»
«Mullingar semmai» lo corresse Lou, facendo lampeggiare i suoi occhi azzurri dal puro divertimento, scoppiando a ridere in una grossa risata.
«E' lo stesso porca carota!» il riccio imbronciò le labbra fingendo tutto d'un tratto di essersi offeso. «Aveva capito comunque, anche senza che tu facessi tutto il saputello!»
Da quando quei due erano sbucati da nulla, non avevo ancora smesso di pregare, preoccupato iniziassero a far casino come al solito, cosa che di lì a breve si sarebbe avverata. «Come mai siete arrivati così in ritardo?» speravo che distraendoli avrebbero lasciato perdere il battibecco.
«Perché il signorino -cominciò il più grande dando un buffetto sulla testa all'altro- quando sono arrivato a casa sua era ancora nudo e ci ha messo mezz'ora solo per farsi una cavolo di doccia.»
Mi ritrovai ad annuire involontariamente, conoscevo bene quei due pazzi e conoscevo ancor meglio le loro brutte abitudini. «Ancora qualche minuto e vi perdevate la sua partenza» ribattei pacato indicando il bruno, che era troppo nervoso anche solo per spiccicare parola.
«Ma non è stata solo colpa mia, Lou era già in ritardo per conto suo!» sbottò Harry, riferendosi al ragazzo castano che lo stava prontamente fulminando con lo sguardo. E da lì ritornarono a darsi addosso, scherzando certo, ma comunque vivacemente.
«Mi domando come si troverà il nuovo arrivato» bofonchiò all'improvviso Zayn scuotendo la chioma scura, distogliendo la mia attenzione dai due. Alle volte mi domandavo come riuscissero ad immedesimarsi tanto bene in due bambini dell'asilo nido, perché era quasi lodevole la loro capacità di saper essere seri cinque minuti prima e di divenire veramente immaturi dopo soli trenta secondi. «Secondo me scapperà via dopo forse tre giorni» aggiunse poi.
Louis e Harry si stavano appunto spintonando blaterando cose senza senso. Feci una smorfia e mi avvicinai al pakistano, poggiandogli un gomito sulla spalla. «Penso che non resisterà nemmeno un'ora.»
Il più grande gridò qualcosa riguardo delle carote e qualche passante si voltò allibito nella nostra direzione. «Dio, ragazzi tregua!» avevo già la testa pesante, se poi ci si mettevano pure loro a peggiorare la situazione era la fine. Feci per aggiungere dell'altro, ma il cellulare che tenevo nella tasca del giubbotto si mise a trillare come un ossesso, obbligandomi a prenderlo. Sul display compariva il nome di mio zio, il proprietario di uno dei locali più strambi e meno popolati della città.
«Pronto Liam?» mi chiese, come ad accertarsi che a rispondere fossi proprio io.
«Sì, sono io zio, che vuoi?» non volevo essere cattivo, ma quello era il momento meno adatto.
Ci fu una breve pausa. «So che hai da fare e non vorrei doverti chiederti questo proprio ora, ma ho bisogno del tuo aiuto», capii dal suo tono che doveva trattarsi di una cosa seria.
«Cosa è successo?»
«Non so la caldaia ha cominciato a perdere acqua e proprio non capisco come si fermi, ci ho messo sotto un catino e me ne ha già riempiti due» sbuffò e sentii il rumore come di qualcosa che cozza contro al ferro.
«No!» gridai quasi e i miei amici mi fissarono confusi, per fortuna Cip e Ciop avevano finito di accapigliarsi. «Zio non fare niente per piacere, arrivo subito, aspettami!» Buttai giù e tornai nel punto dove mi aspettavano gli altri.
«Mi dispiace, ma devo scappare» mi strinsi nelle spalle, sperando si rendessero conto che era una cosa urgente e che proprio non potevo fermarmi oltre. «Bobby ha bisogno d'aiuto al bar» spiegai, quando due paia di occhi, due verdi e due azzurri, mi puntarono famelici.
«Sei troppo buono Lì!» gridarono all'unisono, sghignazzando.
Sbuffai e scossi il capo. «Lo so, lo so.»
«E allora salutami, no?» la voce bassa di Zayn mi prese alla sprovvista, ruotai il capo e me lo ritrovai accanto, con le mani sui fianchi e un sopracciglio inarcato verso l'alto. Senza nemmeno farmelo ripetere due volte lo afferrai per i fianchi e me lo avvicinai, facendo scontrare i nostri petti muscolosi. Gli cinsi il bacino con le braccia e lo strinsi più che potei, proprio nello stesso modo in cui mi stava abbracciando lui.
«Ragazzi un po' di contegno» una testa riccioluta spuntò da chissà dove e due occhi verdi si assottigliarono su di noi maliziosi.  
«Non posso nemmeno salutare come si deve il mio coinquilino?» mi portai un palmo al volto, sfregandomelo spazientito. «E' assurdo.»
Una risata argentina si librò nell'aria, pur non vedendolo seppi per certo fosse quella di Louis. «Vi salutavate per bene stanotte, no?»
«Oh, ma finitela!» Prese parola il bruno, esasperato. Zayn aveva perso ogni speranza con loro qualche tempo prima, quando li aveva ritrovati intenti a cercare di toccare il soffitto con la testa usando come trampolino il materasso ad acqua. Naturalmente non si sa nemmeno come, con un ultimo balzo erano riusciti addirittura a far scoppiare il materasso, facendo fuoriuscire tutta l'acqua e allagandoci mezzo appartamento.
«Zayn fatti sentire tutti i giorni, mi raccomando!» la mia non era una richiesta, piuttosto un ordine.
«E se hai bisogno di qualsiasi cosa» cominciò Louis. «Chiamaci e veniamo in Irlanda a prenderti, capito?» finì con lo stesso tono che non accettava repliche Harry.
Zayn ce la diede vinta e annuì un paio di volte. «Non potrò mai sbarazzarmi di voi, giusto?», inarcò le labbra piene verso l'alto.
«Probabile!» ribatté il più grande, sorridendo sornione. «Di sicuro non ti sbarazzerai tanto facilmente di Liam, ti ama.»
«Non crescerai mai vero?» insomma, aveva venticinque anni e ancora faceva certe battutine idiote che ti facevano rizzare i peli delle braccia. «Ora vado, chiamami quando sei arrivato» mi rivolsi al bruno sorridendogli, ignorando bellamente i borbottii sommessi di Louis.
«Certo, stai tranquillo» mi strinse un'ultima volta e sospirò. «Ci vediamo allora!»
Annuii e me ne andai quasi correndo. Se non mi fossi sbrigato mio zio Bobby sarebbe stato capace di mandare a fuoco o all'acqua l'intero bar come se nulla fosse, dando poi la colpa alla nuova tecnologia come sempre.

**

Entrai in casa e mi levai di dosso subito il giubbotto fradicio, lo appesi all'attaccapanni e ci aggiunsi anche la sciarpa blu in lana che ero riuscito a salvare infilandomela prontamente sotto il maglione. Mi tolsi infine le All star inzuppate e le lasciai su un angolo dello zerbino in modo da non bagnare il pavimento. Sbuffai e mi stiracchiai sbadigliando, avevo sonno, mi sarei messo a letto e mi sarei svegliato solo per l'ora di cena, l'indomani sarebbe stato lunedì e mi toccava un'intensa giornata di lavoro, dovevo riposare per bene.
Salii le scale e mi fiondai in camera, aprii l'armadio e afferrai a caso dei vestiti, dopodiché mi diressi in bagno deciso a farmi una bella doccia calda. Aprii la porta del bagno e nel piccolo stanzino trovai una sorpresa, una sorpresa che mai e poi mai mi sarei aspettato. Davanti allo specchio se ne stava un ragazzo mezzo nudo, tutto concentrato a fissarsi i pettorali, con lo spazzolino infilato in bocca. Aveva la pelle nivea cosparsa da una manciata di nei sparsi a caso qua e là e i capelli di un biondo assurdamente chiaro che mi era capitato molto raramente di vedere. Quando si voltò verso di me fissandomi con due grandi occhi blu sgranati, mi sentii un completo idiota. Come avevo potuto dimenticarmi di lui? «Scusa, scusa, scusa» borbottai, spostando lo sguardo dai suoi boxer blu attillati al suo volto leggermente rotondo. Spalancò le labbra sottili e lo spazzolino cadde nel lavandino, accompagnato da una bavetta bianca che gli penzolò sul mento finché non decise di ripulirsi con l'asciugamano.
«Non ti preoccupare» aveva la voce bassa e un accento fortemente marcato. Ed era sorpreso, molto sorpreso. «Tu devi essere Liam», disse sorridendo, cancellando l'espressione meravigliata una volta del tutto, voltandosi poi nuovamente a guardare la superficie riflettente. Ruotai a mia volta il capo in direzione dello specchio e ciò che vidi mi fece  perdere un battito. Avevo i capelli decisamente sconvolti, fradici e spettinati, mi ricadevano sulla fronte scompostamente ed il mio abbigliamento era decisamente ridicolo. I pantaloni della tuta erano mezzi strappati e bagnati e la maglietta con disegnata su la faccina di pacman era estremamente comica, non ricordavo nemmeno di averla indossata quella mattina a dirla tutta. Ora comprendevo il motivo di tutto quello sbalordimento, chissà per che tipo di persona mi aveva preso.
«Si è rotto un tubo» bofonchiai, come a volergli spiegare il perché di quel mio stato. Lui mi guardò direttamente, indeciso se lasciarsi andare e mettersi a ridere o rimanere serio. «Puoi ridere» gli concessi, facendo spallucce.
Lui senza farselo ripetere si tuffò in una grossa risata convulsa, divenendo tutto rosso in viso. Dopo circa centoventisette secondi -li contai- prese un profondo respiro e tornò serio.
«Ti lascio il bagno così magari ti dai una sistemata» disse come se niente fosse e se ne andò senza nemmeno attendere una mia risposta, chiudendosi la porta alle spalle per lasciarmi la mia intimità.
Sbuffai stufo, la giornata era partita nei peggiori dei modi e a quanto pareva era finita allo stesso modo, ultimamente la sfiga mi faceva il filo e non sapevo se sentirmi lusingato o meno.


                                                                                                                         




  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: CathLan