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Autore: Lele_Fer    08/02/2012    1 recensioni
Dall'ultimo capitolo:
-Lily.-
-Remus?-
-Lily.- ripeté sbadigliando. –Che ci fai qui?-
-Come sarebbe a dire che ci faccio qui?-
-Perché stai urlando?-
-Quando mai ho urlato?-
-Vogliamo smetterla di farci domande e darci qualche risposta? Comincio io. Stiamo dormendo. Ora, perché sei venuta qui in piena notte?-
-E’ quasi mezzogiorno.-
-Non per me.-
(Raccolta di one-shot a quattro mani sui Malandrini. Vi informiamo che in questo caso Lily e James si sono messi insieme al sesto anno).
Genere: Comico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Promemoria per James Potter: non farsi più venire idee geniali.





Due grandi occhi azzurri si muovevano frenetici dietro uno spesso vetro, la signora Lupin era stata sicuramente una bella donna, ma in quel momento di lei rimaneva solo un’ombra sciupata con qualche ruga più del previsto e gli occhi come palle da biliardo.
Lo stress, si diceva, nel suo paese si era diffusa la voce che suo figlio fosse molto malato e dovesse passare la maggior parte dell’anno in un ospedale specializzato e lei, stranamente, aveva incoraggiato quella voce.
In quel momento, però, la sua preoccupazione non era rivolta alla “malattia” del figlio, ma piuttosto al fatto che quest’ultimo e i suoi amici sarebbero dovuti arrivare a casa due ore prima.
Improvvisamente quattro figure girarono l’angolo apparentemente dirette verso casa sua. I suoi grandi occhi ebbero un guizzo quando incontrarono quelli castani di uno di loro e la donna, agitata e felice allo stesso tempo, corse fuori e abbraccio il ragazzo.

-Oh, Remus! Ragazzi! Vi aspettavo ore fa, che è successo, problemi durante il viaggio?-
-Una specie, c’era la protezione in tutto il paese, non ci siamo potuti smaterializzare direttamente a casa.-
-Abbiamo fatto chilometri e chilometri a piedi!- urlò Peter melodrammatico.
-Oh, no. Credevo che tuo padre l’avesse tolta. Sapete, con i tempi che corrono è meglio stare al sicuro. Entrante, su. Sarete affamati, John è al ministero, ma tornerà domani mattina giusto in tempo per salutarvi prima che andiate da Lily.-
La serata proseguì con un enorme miglioramento graze all’ottima cena preparata da Silvie e, quando quest’ultima si sedette sulla poltrona a leggere, i tre diciassettenni e il sedicenne decisero di andare in camera di Remus, dove si buttarono a peso morto sul letto o sulle brande.
-Sono… Stanco… Morto.- ansimò Codaliscia. 
-Idem. Sirius, vattene nel tuo letto!- disse Remus spingendo l’amico, che cadde con un tonfo.
-Ahi. Lunastorta , devo recuperare le forze per arrivare dall’altra parte della stanza, lasciami riposare!- ribatté lui risalendo sul letto.
La stanza era silenziosa da qualche minuto quando James parlò. –Ragazzi. Sono le 10.-
-Hmm.-
-Eddai, quando siamo a Hogwarts facciamo casino fino a tardi e nel nostro prima giorno di vacanza volete dormire?-
-Si.- gli arrivò come risposta. Il ragazzo sbuffò sonoramente e uscì dalla stanza mormorando qualcosa che assomigliava molto a: “Mollaccioni, si vede che non hanno mai fatto un allenamento serale di Quidditch.”

-Remus, ehi Remus!-
-Hmm.-
-Cos’è questo?
-Ma che…?- il ragazzo dovette sbattere le palpebre parecchie volte prima di abituarsi alla luce che era tornata a regnare nella stanza.
-James, quello è un computer, quello è… Quello è…JAMES, DOVE HAI PRESO QUEL COMPUTER?!-
Il ragazzo, con in mano quella che sembrava una grossa scatola grigia, che invece era lo schermo di un computer, sorrideva come un idiota, era troppo divertente vedere Remus che si infuriava. In realtà, guardando bene, oltre allo schermo si era trascinato dietro anche un sacco di cavi ancora attaccati alla presa elettrica multipla.
-Un computer? Wow, lo proviamo?-
-Non ti hanno mai detto che è maleducazione frugare fra le cose degli altri?-
-Ehi, io non ho frugato, questo era in bella vista su un tavolo.- si difese lui.
-Hai vinto.- rispose alzando le mani in segno di resa. –Ma se ci svegliamo noi allora dovranno farlo anche Felpato e Codaliscia.- continuò con un sorriso sadico che contagiò anche James.
-Mi piace come ragioni! Muffliato.-
-Shh, posa quel coso e prepara la bacchetta. Tre, due, uno…- due getti d’acqua colpirono in pieno i due sfortunati, i quali con un urlo scattarono in piedi e in pochi secondi si resero conto di ciò che stava succedendo.
Risparmio ai miei (venticinque xD) lettori le urla e gli insulti che arrivarono dopo e passo subito a raccontare l’accensione del computer.
.-Oh, emette luce.-
-C’era una scritta ma è scomparsa!-
-Calmi, ragazzi, si sta caricando. Dobbiamo aspettare.-
-E’ carico ora?- chiese James.
-No.-
-E ora?-
-No…-
-E ora?-
-No!- Remus fece un respiro profondo e continuò. –Quando vedrai lo schermo blu si sarà caricato.-
-Uffa, ma quanto ci mette?- sbuffò Sirius.
-Non sono passati neanche 15 secondi!-
-Aspettate, mi è venuta un’idea geniale!- quando a James Potter viene un’idea geniale l’unica cosa da fare è cercare riparo, e infatti…
-Ocior ocius.- la luce azzurra che uscì dalla sua bacchetta colpì in pieno lo schermo del computer che schizzò in aria e finì sulle ginocchia di Peter. L’urlo fu così forte che James ringraziò il cielo di aver fatto l’incantesimo “Muffliato” poco prima.
-Promemoria per James Potter.- disse Codaliscia rimettendo l’oggetto, che stranamente non si era spento, al suo posto. –Non farsi più venire idee geniali.-
-Concordo.- affermò Remus guardandolo male.
-Ma non è ancora partito!- urlò James fettandosi in ginocchio sul pavimento e portandosi le mani ai capelli come se stesse impazzendo.
Finalmente lo schermo diventò blu e tante piccole cartelle comparvero. I tre ragazzi spalancarono gli occhi e fissarono ammirati ciò che stava succedendo.

-Tutto senza magia.- riuscì a sussurrare Peter, che si stava spingendo per vedere meglio. 
Oggi non abbiamo testimonianze certe su ciò che accadde, ma a quanto ne sappiamo una certa mano grassoccia si appoggio alla tastiera e tutte le cartelle scomparvero misteriosamente nel nulla. Per la prima volta nel giro di alcune settimane Peter ringraziò mentalmente la madre per avergli proibito di passare l’estate con i suoi amici, ma di tornare a casa il giorno dopo, perché la promessa di Remus di tormenterlo per il resto delle vacanze lo spaventava non poco.







Buonasera a tutti.
Siamo Lucrezia ed Eleonora e con questo account pubblichiamo storie a quattro mani specialmente sui malandrini.
Questa è una raccolta di one-shot sulle vacanze estive dal sesto al settimo anno, James, Sirius e Remus hanno già compiuto i diciassette anni, mentre Peter deve ancora aspettare. In questa storia James e Lily stanno già insieme perciò la troveremo nei prossimi capitoli.
Beh, pensiamo sia tutto, l'incantesimo Ocior Ocius lo abbiamo tranquillamente inventato.
Al prossimo capitolo (che pubblicheremo tra una settimana).

Lele_Fer.


  
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