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Autore: lore23031988    08/02/2012    1 recensioni
La storia inizia con il nostro protagonista, di cui non sappiamo niente (per precisione, neppure lui sa molto su di sé) che si ritrova in un luogo misterioso; fuori dal tempo e fuori dallo spazio che noi conosciamo.
Come si comporterà il nostro protagonista?
Storia pensata per essere distribuita in 3/4 capitoli (vedremo).
Lorenzo
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il paesaggio (è un paesaggio o un’architettura? Difficile rispondere…) è diventato grande; o sono io ad essere rimpicciolito?  Difficile dirlo con precisione…
So soltanto che vedo queste immense torri di sabbia, che circondano la sorta di sentiero renoso che sto seguendo; la sabbia da vicino sembra ancora più bianca.
Qua e la, sparsi  sui muri, ci sono degli orologi a pendolo, ma questi non hanno lancette e non fanno nessun rumore, mi sento sospeso, fuori dal Chrònos, nell’Aiòn; non luogo… Non tempo

Cosa ho detto? …Non lo so... Non riesco a catalogare i pochi ricordi che ho, e sopratutto ognitanto pronucio delle parole che neppure credo di conoscere... 

Continuo, stordito ed impaurito, la mia esplorazione, quando a un certo punto davanti a me un bivio…
Scelgo di svoltare a destra, perché da quella direzione mi sembra provenga una luce leggermente più calda; d’un arancione gommagutta, forse messo in risalto dal contrasto complementare col  blu del cielo, che continuo a vedere, se alzo lo sguardo.
Subito dopo la svolta, noto un immenso spazio circolare aperto, circondato da mura (sempre di sabbia) leggermente più basse di quelle viste finora.
Al centro dell’area c’è una piccola barca a remi  arenata, guardandola sembra una di quelle barche che si trovavano sul litorale negli anni ’80…
In che anno siamo? Non saprei dirlo con sicurezza, però indubbiamente dopo il 1980… Almeno credo.
Mentre sono assorto nei miei pensieri non mi accorgo che due figure femminili si materializzano: stanno sedute sulla barca, sorseggiando qualcosa da delle tazze; suppongo sia del the.
Le guardo bene, quella rivolta verso me è una donna di colore, indossa un vestito nero con una fantasia di fiori bianchi; in testa porta un cappello di paglia molto piccolo.
Dell’altra noto soltanto il cappello, nero e immenso, perché è messa di spalle (potrebbe non essere una donna… Lo sembra però).
Osservandole noto che stanno ripetendo gli stessi gesti già da un po’…
Come in una sorta di rituale, posso vedere che:  la donna nera prima parla, e poi porta alla bocca la tazza; nel frattempo la donna di spalle sembra annuire, lo deduco dal movimento che fa il suo cappello. A seguito di ciò “la scena” sembra bloccarsi, come un fermo immagine per un tempo relativamente breve.
Tutto riparte come se fosse un circolo quando la donna di colore inizia nuovamente a parlare…
Ecco! Una sorta di immagine residua, dove è come se ogni azione corrispondesse a una reazione prefissata; già calcolata.
Mi faccio coraggio e decido di avvicinarmi perché, nonostante sia una scena abbastanza paradossale, non mi sento in pericolo; anzi, quella luce arancione mi lascia addosso una leggera sensazione di calore, e le due donne sembrano avvolte da una leggera nebbiolina, tipo quella della primo mattino di una giornata estiva, che dona all’atmosfera un non so che di aulico.
Molto strano però, che nonostante mi stia avvicinando non riesca a sentire quello che la donna rivolta verso me sta dicendo… Ancora più strano adesso, che sono a pochi passi dalla barca posta al centro dell’area…

“Scusi signora… Disturbo? Credo… Si, credo di essermi perso e vorrei delle informazioni…”

Niente!
La donna nera non mi  guarda nemmeno, ma continua a parlare con l’altra, come se non sentisse… O meglio, come se non potesse sentire.
Continuo ad avvicinarmi per vedere se con l’altra signora sarò più fortunato.
Avvicinandomi noto il suo zigomo, sembra rosa, forse questa signora capisce il mio linguaggio!
Sono di carnagione caucasica? Riguardo le mie mani… Sembra di si.

“Scusi, forse lei mi capisce signo….”

La mia frase si ferma qui, perché la visione del volto della signora dal cappello nero mi lascia senza parole…
La conformazione del volto non mi è nuova (dove l’ho già vista?) ma la cosa sconcertante è il fatto che alla donna mancano gli occhi, o meglio, sembra che le siano stati strappati; mentre lo noto, questa prende la parola:

“Ti sei dimenticato di qualcosa, non è così?”

e mi passa uno specchio, che incautamente prendo in mano…
E che ci dovrei fare? Prima che possa chiederglielo lei mi anticipa:

“Guardati…”

Non del tutto sicuro di cosa stia facendo, alzo lo specchio, e mi guardo…
Mio Dio…
Non ho un volto… I contorni periferici ci sono, ma non vedo né occhi, bocca, naso…. Nulla di nulla!

“Com’è possibile? Come posso vedere senza occhi?... Dov’è il mio volto?!?” 

Mi rivolgo alla donna cieca, ma, alzando lo sguardo noto che le due donne non ci sono più, sparite come una sorta di ologramma…
Solo e ancora sotto shock crollo a terra e vorrei iniziare a piangere, ma non posso, o meglio le lacrime non scendono...
Quando finisce quest’incubo, e perché sembra così reale? Cazzo…
  
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