I saiyan avevano
cominciato la distruzione
del pianeta.
Al
sicuro, nella
mia navicella, potevo già vedere le prime vittime e presto
il gruppo di
scimmioni sarebbe arrivato nella città di Rotes, centro
della vita politica del
pianeta.
Sarebbero
morti tutti.
Avrei potuto avere la mia vendetta. Una volta che avrebbero completato
la
distruzione li avrei lasciati in quel luogo. Non mi aspettavo
fedeltà, come
aveva detto Vegeta.
Io
avevo rotto
il patto per primo, questo era vero, ma Vegeta mi avrebbe pugnalato
alle spalle
alla prima occasione.
Intanto
l'esercito di scimmioni avanzava impetuoso verso la città.
-Dobbiamo
sbrigarci- dissi al guerriero che mi era a fianco.
-Non
possiamo
avvicinarci, non ancora, Comias ha fatto male i calcoli sulla luna. Si
è perso
in un bicchier d'acqua-
-Ahahahaha,
bicchier d'acqua come sei divertente aahahhhah- re Kaioh rideva come un
pazzo,
mentre noi spingevamo i motori della navicella al massimo, dovevamo
impedire di
far morire altra gente.
-Ma
re kaioh lei
non aveva alcun potere in questa parte dell'universo- dissi con un moto
d'irritazione per il suo senso dell'umorismo -Com'è riuscito
a contattarci?-
-Non
posso dire
molto, cara- la sua voce assunse un tono scherzoso -diciamo che la re
Kaioh del
sud non è molto brava al gioco d'azzardo-
-Perché
non
usiamo il teletrasporto?-chiesi sbattendo i pugni sui comandi.
-Perché
arrivereste subito col teletrasporto e ora proprio non potete, la luna
si
sposterà tra un pò di tempo e se vi catapulterete
in quel pianeta peggiorereste
la situazione. Questo è l'unico risultato che avreste-
Eravamo
in
contatto con la divinità da un sacco di tempo e la trovavo
alquanto irritante,
ci aveva contattato per dirci che un gruppo di scimmioni era
andato
all'attacco del pianeta Frìo e che non trovandoci sulla
terra aveva dovuto
vagliare con le lunghe antenne l'intero universo in cerca delle nostre
auree.
Le auree dei saiyan rimasti. Ma non le aveva trovate.
Come avesse ricevuto quell'incarico importante ancora non l'avevo
capito.
Lui ci cercava, sulla terra non ci trovava e il motivo era che aveva
trovato
cinque scimmioni su un pianeta (il numero almeno avrebbe potuto
suggerirgli
l'identità) lontano. Ma certo sforzarsi di fare due
più due era troppo per un uomo
del suo calibro.
Mi
ero
risvegliata da poco e la mia aura era debolissima, ma il guerriero che
mi aveva
salvata era talmente forte che la sua aura poteva essere percepita in
ogni
dove, sempre se lui avesse voluto.
-Ecco,
la luna
si è spostata ma le onde bluz sono molto più
potenti di quelle della terra,
quindi dovrete aspettare un altro pò per poter scendere nel
pianeta e non
trasformarvi in Oozaru-
Sbuffai
e
cominciai a fare avanti e indietro nella stanza.
Mezz'ora
dopo.
-Il
momento è
giunto, potete andare- il dio stava per mettersi a ridere e dire un
altra
stupida battuta ma per fortuna una mano si era posata sulla mia spalla
e ci
eravamo ritrovati sul pianeta Frìo. L'opera di distruzione
era iniziata. I
mezzosangue e il saiyan sarebbero rimasti Oozaru per un ora.
Avrebbero
potuto distruggere il pianeta in cinque minuti.
-DOBBIAMO
SBRIGARCI NONNO- gridai fra gli edifici ridotti in cumuli di cemento.
Nonno.
Non avevo
detto quella parola per un sacco di tempo. Nemmeno rivolgendomi al
padre di mia
madre.
Chiamavo
mio
nonno materno con nomignoli.
Mi
riscossi dai
miei pensieri quando un bambino uscì dalle macerie chiamando
a gran voce la
madre, probabilmente morta. Mi avvicinai a lui ma mi guardò
terrorizzato. Notai
che il suo sguardo era fisso sulla mia coda.
-Andiamocene-
dissi allontanandomi dal bambino.
-Un
attimo Pan-
disse Goku. Stava sollevando i detriti e faceva un gran polverone.
Riemerse
da
quella nuvola con qualcosa in braccio. Non qualcosa, qualcuno.
-Questa
è tua
madre, piccolo?- chiese rivolgendosi all'alieno. Lui annuì e
si avvicinò correndo
verso mio nonno. Non era terrorizzato come quando aveva guardato me.
Son Goku mise le mani sul viso della donna e un' aura d'oro si espanse
dalle
mani di mio nonno per poi trasferirsi sull'aliena.
Lei sbatté gli occhi e riabbracciò suo figlio
mentre noi andavamo alla ricerca
degli altri.
Mi aveva salvata. Nonostante la rabbia che provavo per lui mi aveva
salvata.
Certo, non era un tipo da portare rancore.
-Sai è giusto che tu sia arrabbiata con me. Quando me ne
sono andato col drago
ho assorbito i suoi poteri e sapevo cosa vi succedeva. Sono diventato
anche io
una specie di divinità quando mi sono fuso con lui. Sai una
cosa è stato strano
perché lui era tutt’uno col supremo
però per fondersi con me si è come diviso,
non so spiegartelo.- Mio nonno aveva cominciato a parlare senza che io
gli
avessi chiesto niente. Non pretendevo spiegazioni. Ma dovevo sapere una
cosa.
-La conclusione è che dopo tutta questa faccenda, quando
saremo tornati sulla
Terra tu ci lascerai nuovamente, vero?-
Lui annuì e io guardai altrove.
-Stavolta la scelta non spetta a me Pan, vi spiegherò tutto
non appena
sistemeremo la situazione-
Chiusi gli occhi e aumentai la velocità del volo. Ci stavamo
avvicinando ai
nostri obiettivi.
Non avevo provato felicità quando lo avevo rivisto. Qualcosa
dentro di me mi
aveva detto che lui non sarebbe rimasto e ora ne avevo la conferma.
Repressi i miei sentimenti e tacqui. Ci avevo sperato.
Anche se non consciamente avevo sperato che lui rimanesse con noi e
invece
stava per andarsene di nuovo.
Un frastuono assordante ed eccoli comparire.
I grandi Oozaru.
Stavano distruggendo tutto e tutti.
La puzza del fumo giunse alle mie narici e tossì.
-Dobbiamo tagliar loro la coda- dissi non appena mi fui ripresa
dall'attacco di
tosse.
-NO, assolutamente no- dobbiamo riuscire a portarli lontano dalla
città verso
quei campi- guardai nella direzione indicata dal suo dito. La distesa
di
coltivazioni sembrava non finire mai e dato che quella zona non era
ancora stata
toccata dalla furia degli scimmioni trasmetteva una sensazione di
sicurezza,
estremamente falsa però.
Fra gli scimmioni uno si differenziava.
Il pelo di quattro Oozaru era scuro ma quello del quinto era del colore
del
sole.
-Nonno, quando ti trasformasti in scimmione per distruggere Baby, il
colore del
tuo hem... pelo era biondo, come quello- mi concentrai sulla sua aura e
scoprì
che era
-Gohan- sussurrò mio nonno.
-Pan, tu mi hai fatto rinsavire quando ero nella sua stessa situazione,
quello
stadio precede la trasformazione del quarto livello, credo che tu possa
fare
qualcosa, io cercherò di calmare gli altri, ora vai.-
Mi chiesi perché aveva escluso il taglio della coda come
soluzione ma in quel
momento non potevo pensarci dovevo solo far ragionare mio padre.
Mi avvicinai a lui in volo e guardai il suolo. Si potevano vedere le
prime
vittime.
Con un groppo in gola continuai ad avanzare e arrivai all'altezza dei
suoi
occhi.
Era la seconda volta che mi succedeva ma questa volta ero preparata
-Papà-
strillai ma lui non mi sentì.
Ci riprovai -Gohannn- gli occhi dello scimmione dorato si posarono su
di me.
(Il punto di vista ora cambia, sarà Gohan a parlare e agire)
Era come se fossi prigioniero nel mio stesso corpo.
Non vedevo quello che avevo
d'avanti.
Il dolore per la perdita della mia bambina era troppo forte. Sapevo
cosa mi
stava succedendo e sapevo che se avessi voluto avrei potuto riprendere
il
controllo di me stesso.
Ma in quello stadio, dove la bestia si era impossessata dell'uomo il
dolore e
la forza erano come due strade divise.
Potevo scegliere di intraprendere quella della sofferenza, ritornando
ad essere
un uomo.
Oppure potevo scegliere quella della forza, dove la mente umana non
esisteva
così come il dolore. Dovevo sbrigarmi a scegliere o il
mostro avrebbe preso il
sopravvento. Ero fortemente tentato dal scegliere la seconda strada.
-Papà-
Quella parola mi sembrava pronunciata ad alta voce mi fece rinsavire,
solo per
pochi attimi, ma poi pensai che fosse stata solo una parola detta dalla
mia mente
distrutta.
-Gohannn- quella voce. Chiara, squillante, dolce, melodiosa.
Ad un tratto decisi di dare un'occhiata al mondo e allora la vidi.
La mia piccolina, era li d'avanti a me.
Ma allora non era morta. Una parte lontana di me si chiese come fosse
possibile
che lei fosse li ma non vi badai.
I miei occhi si bagnarono di lacrime e il mio corpo che fino a quel
momento si
era mosso continuamente restò immobile.
Pan mi si avvicinò e posò una mano sul mio muso.
Quel tocco mi fece scegliere la strada giusta e scoprì che
quella del dolore
era anche quella della vita.
Il mio corpo cominciò a emettere una luce dorata.
Chiusi gli occhi dell'Oozaru e li riaprì con quelli del
Super Saiyan di quarto
livello.
Anche stavolta non m'importava del nuovo livello ma stavolta non era
per il
trauma di perdere una figlia, ma per la felicità di
ritrovarla.
Salve a tutti, ecco un nuovo capitolo.
Aggiornerò il più presto possibile.