Seduto a terra in questo luogo, che mi condurrà al cospetto di Dio, chiudo gli occhi. Il pavimento è gelido. Intorno, Uriel, Michael e Cry, i loro sguardi su di me. Ignorando tutto, sento le lacrime scendere copiose sul mio viso, non riesco a non pensare a te, alla tua fine.

“Perché doveva finire così?”

Mi sei stato amico fino all’ultimo. Eri sempre presente, il tuo sorriso, anche se non me lo meritavo, era lì. Sei stato un vero amico, Kato. Pronto a scherzare per sollevarmi l’umore, sostenendomi, quando mi struggevo per Sara, e credendo in mente, quando odiavo me stesso.

“Non potrò mai dimenticarti”

Penso ad una tua battuta, di quando io, te e Kira eravamo un trio indivisibile. Sorrido, mentre le lacrime continuano a bagnarmi il volto. Sono pazzo, perché rido pensando a te, ma sento lo stesso il cuore in una morsa.

“Che pensino pure che sono pazzo!” urlo dentro di me, consapevole degli sguardi dei miei compagni “Non potranno mai capire cosa significa per me perdere Kato”

E’ come essere sbattuti violentemente nella realtà, consapevoli all’improvviso che ciò che è stato non potrà più tornare perché, anche se Sara dovesse tornare da me e Kira dovesse ritrovare il suo cuore, non sarà mai come prima. Non ci sarai tu.

“Secchan…” mormoro quella parola lentamente, come per memorizzarne il suono.

Mi chiamavi con quel ridicolo soprannome ed io mi irritavo. Ora, non immagini nemmeno quanto vorrei vederti di nuovo sorridente e sentirmi chiamare a quel modo. Al solo pensiero, il mio cuore rallenta i battiti ma…sono un illuso.

Non sentirò mai più la tua voce, non vedrò il tuo viso sorridente e i tuoi occhi scuri illuminati. Non riderò più alle tue battute, piegandomi in due, tenendomi la pancia dal male.

Tu non tornerai. Hai fatto molto per me ed io non ho potuto fare nulla. Solo vederti finire così. Sono un Salvatore inutile, non sono riuscito a salvarti.

Le lacrime non accennano a fermarmi ed io non intendo fare nulla per impedirlo. E’ giusto così. Eri un grande uomo, hai affrontato il dolore spirituale e fisico, a volte ti sei lasciato andare ma non hai mai mollato davvero. Hai combattuto fino all’ultimo per vivere.

Continuo a piangere, senza preoccuparmi di nient’altro che non sia tu. Finché siamo stati insieme non ho potuto fare nulla per te. Questo pensiero continua a tormentarmi ma, ora che tu non ci sei più, si delinea di fronte a me ciò che posso fare in tua memoria.

Ti vendicherò. Annienterò il responsabile di tutto questo, colui che ha creato tutta questa sofferenza, che ha dato inizio all’odio. Lo annienterò anche per te.

Poi, quando tutto sarà finito, farò l’ultima cosa che posso fare per te.

Mi hai mentito, dicendo di avermi dimenticato ma io, qualsiasi cosa accada, non lo farò mai. Porterò costantemente con me il tuo ricordo e poi, un giorno, quando chiuderò gli occhi per sempre, spero di vedere te sorridente, vestito con un maglione nero e le ali bianche che meriti, che mi tendi la mano.