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Autore: Seiht    09/02/2012    1 recensioni
Perché, dopo tutto, tu sei il mio muro delle meraviglie
San Valentino, un giorno che ognuno vede in modo diverso, questo è sicuro.
Ma loro non lo vivono mai allo stesso modo, perché sono Harry e Hermione, e non vedono mai le cose uguali agli altri.
Parole per l'Armonia, solo questo.
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La raccolta partecipa all'iniziativa "Latin Lover" indetta dal Collection of Starlight.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Praise of Harmony'
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Con Bridge over troubled Water di Simon and Garfunkel, oggi.





 

But after all, you’re my wonderwall

I'll take your part when darkness comes
 


 
 

Erano le dieci e mezza della sera quando sentì che qualcuno bussava intensamente alla porta.
Era accasciato sul tavolo malconcio della cucina di Grimmauld Place, una bottiglia di Whisky Incendiario mezza vuota alla sua destra, gli occhiali appannati alla sua sinistra.
Non andò ad aprire, si aspettava fosse Ron, o qualcun altro dei Weasley, d’altronde, anche se Ginny l’aveva lasciato, loro non gli avrebbero voltato le spalle.
Almeno così sperava.
« Harry, ti giuro che se non mi apri subito butto giù la porta! »
Era una donna, decisamente.
Scartò subito la Signora Weasley, non avrebbe mai urlato così, scartò anche Lavanda e Calì, loro non sarebbero mai venute a consolarlo, per cui rimaneva solo…
« Hermione » bisbigliò. Ma era impossibile, perché lei non era nemmeno a Londra, quel giorno.
Era ad Hogsmeade, ai Tre Manici di Scopa a trattare coi Goblin, si era lamentata per giorni dicendo “devono proprio fissare il meeting il giorno di San Valentino? Dimmi tu se è una cosa normale!”, ma poi sospirava e mormorava che tanto non avrebbe avuto un modo migliore di festeggiarlo.
Quindi non poteva essere lei.
« Harry James Potter, per l’amor del cielo, alzati e apri questa dannata porta! »
Rettifico, pensò Harry, la mente leggermente annebbiata dall’alcol, questa è Hermione. Sicuramente.
Non per cattiveria, questo mai, ma Hermione Granger era l’ultima persona che Harry volesse vedere, in quel momento, davvero.
Poteva pur sempre fingere di non essere in casa, dopotutto.
Poi lo attanagliò un pensiero atroce.
E se Ginny le avesse detto perché si erano lasciati? Che cosa lui le aveva confessato per far scattare le sue urla e le sue imprecazioni?
E se Ginny le avesse detto che era innamorato di lei?
Ecco, quello sarebbe stato un gran casino.
Era meglio farla entrare, in fondo.
Non si alzò, quello no, se era venuta per digli qualcosa poteva benissimo arrivare in cucina, si limitò solo a prendere la bacchetta dalla tasca posteriore dei jeans e a sventolarla in direzione dell’ingresso.
Sentì quasi immediatamente dei passi.
Bevve un altro paio di sorsi dalla bottiglia e sospirò.
Ci siamo.
« Harry! C’è un odore di alcol che non si respira! » esordì lei avvicinandosi e facendo Evanescere la bottiglia.
« Ehi! » cercò di protestare lui alzando la testa.
« E guardati, come sei ridotto! Hai gli occhi viola! Ginny ti ha… preso a pugni? » continuò lei, prendendogli il viso tra le mani fredde.
« No » mormorò Harry.
Ti prego, Hermione, tu non capisci, non puoi capire.
« Sono occhiaie… » disse la ragazza tra sé e sé. « Harry, devi dormire ».
« Hermione » intervenne lui. « Ho tutto il diritto di bere e di avere le occhiaie, oggi. E poi non ho sonno ».
Ho soltanto una colossale voglia di saltarti addosso.
La ragazza sbuffò e si sedette vicino a lui togliendosi il cappotto.
« Non avevi la riunione con i Goblin, oggi? » esordì Harry.
« Sì, esatto ».
« E perché non sei lì? » Harry la guardò interrogativo allungando una mano verso i suoi occhiali.
« Mi sembra ovvio » gli scoccò un’occhiata complice e poi si alzò.
« Vuoi dire che sei tornata per me? » chiese lui, infilandosi gli occhiali.
E si sentì improvvisamente in colpa, Hermione era tornata per lui e non riusciva nemmeno ad apprezzarlo.
La ragazza non rispose, lo prese per un braccio e gli disse: « Vieni, ti accompagno a letto ».
Harry non voleva dormire, nossignore, ma appena si alzò sentì le gambe molli sotto il suo peso, e cominciò a pensare che forse le due bottiglie di Whisky Incendiario avevano fatto il loro effetto.
Salirono le scale e Hermione lo osservò mentre si stendeva sul letto della camera di Sirius e chiudeva gli occhi.
« Sono ubriaco? » disse lui, che ormai cominciava a sentirsi girare la testa.
Cavoli, avrebbe avuto una sbornia da far paura, l’indomani.
« Decisamente sì » disse Hermione, sedendosi vicino a lui.
« Allora posso dirtelo » esordì Harry. « Tanto quando dice qualcosa uno che è ubriaco nessuno lo prende mai sul serio. Ho capito che ci portiamo dentro chi non siamo riusciti ad avere accanto. Ce li portiamo appresso come fossero le nostre ombre, anzi, più che le nostre ombre, come se fossero un braccio, una gamba, una mano, un piede, sono dentro di noi, siamo fatti di loro. E sai qual è la cosa assurda? Che, a volte, vengono loro, da noi, e ci confondono le idee da morire. Come se all’improvviso arrivasse da te un orecchio e ti dicesse; “Ehi, ciao, mi tieni con te?” e tu non aspettavi altro che quel momento, perché ti sei accorto che, in realtà, quell’orecchio ti mancava ».
Fece una pausa.
« Non ha senso, eh? »
Hermione lo guardò compassionevole.
« Ti manca così tanto Ginny? »
Harry la guardò, e benché non riuscisse a ragionare come era degno con tutto quell’alcol nelle vene e avendo speso tutte le sue ultime energie nel discorso precedente, non poté fare a meno di ridere.
Era bellissimo, perché lei pensava di essere fuori da tutto quel discorso. Che fosse semplicemente una parte del buio che lo circondava. Ma non era così, perché lui l’aveva tenuta da parte, era l’unica cosa che voleva in quel momento.
« Io sono ubriaco, ma te sei proprio tonta » disse, mettendosi seduto.
Poi la guardò, gli occhi lucidi e i capelli arruffati, un odore di Whisky addosso che chiunque si sarebbe allontanato almeno un po’, sorrise e le labbra si mossero da sole.
« Mi manchi tu ».

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Una Raccolta Harmony
Ok, sto davvero scrivendo una storia al giorno. Cavoli, non avrei mai creduto che ce l'avrei fatta davvero.
Be', mi sto divertendo un sacco, e spero anche voi.
Questa One-Shot è ispirata a una delle mie canzoni preferite (credo di amarla), e quindi, be', nel complesso mi piace.
Tutto a voi, come sempre.
Un bacione,
Ela



La storia partecipa al Latin Lover Challenge, iniziativa ideata dal « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »

  
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