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Autore: Giorgia98    09/02/2012    1 recensioni
..Col trascorrere dei minuti, tuttavia, mentre Eragon scrutava la pianura sconfinata, sentì il cuore placarsi, le lacrime si asciugarono e piano piano un senso di pace si diffuse nel suo animo. Si chiese quali meraviglie avrebbe potuto incontrare in quelle terre selvagge e pensò alla vita che lui e Saphira stavano per intraprendere, una vita insieme ai draghi e ai cavalieri. ''Non siamo soli piccolo mio'' disse Saphira. Un sorriso gli increspò il volto..
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Eragon era seduto sul ponte della nave mentre parlava con Saphira. La stava osservando mentre nuotava in acqua, simile ad un grosso serpente marino, ogni volta che muoveva la coda il sole rifletteva sulle minuscole gocce d'acqua intrappolate tra le sue squame.
Saphira però non mi schizzare!
Ti immagini, per due goccioline..
Mi hai bagnato..
Bah!

Mentre parlavano si stava avvicinando Arya, evidentemente si era svegliata da poco, aveva le guance chiazzate di rosso e gli occhi lucidi per la troppa luce.
-Buongiorno.- Salutò Eragon, poi si mise a sedere accanto a lui.
-Giorno, Ary..-Non ebbe neanche il tempo di finire che Saphira lo interruppe.
Arya dov'è Firnen? Non lo vedo da ieri sera..
-E' andato a caccia, era un po' che non mangiava.-
 Poteva anche aspettarmi però.. che cosa gli costava digiunare due ore in più, ma..
-Emh.. ha detto di dirti che avrebbe portato qualcosa anche per te.- Intervenne l'elfa imbarazzata.
Ah..Saphira si fermò lì, ma Eragon avvertì una sorta di orgoglio nel sapere che il suo compagno aveva tanto a cuore la sua vita, perfino ciò che mangiava.
Dopo poco Firnen arrivò, con un paio di cervi tra le possenti fauci, atterrò sulla riva destra del fiume che stavano percorrendo, Saphira con due potenti battiti d'ali lo raggiunse.
Saphira intanto la nostra barca continuerà a viaggiare.
Lo so, ma per me e Firnen sarà una passeggiata raggiungervi.
Va bene ma sta attenta a non perderti..
Disse Eragon con fare ironico. Dopo di che, la dragonessa gli chiuse la mente.
Il ragazzo arrossì, non si era ancora abituato al fatto che Saphira fosse diventata così intima con qualcuno, osservò Arya anche lei pareva imbarazzata, si stava abbracciando le gambe, il mento poggiato sulle ginocchia. Ad un tratto rizzò la testa, come infastidita, si voltò verso Eragon e disse:
-Qualcuno sta cercando di divinarmi...- poi si alzò i verdi occhi al cielo come dimentica di qualcosa.
-Non ho avvertito Lord Datherd!-
-Stai tranquilla, lo avvertirà Roran, poi lo contatterai insieme agli altri nobili ad Ellesmera.- La rassicurò Eragon.
-Si, forse hai ragione, ma devo comunque avvisare Nasuada.- Detto questo l'elfa si allontanò. Poco dopo fu di ritorno con una bacinella di legno intagliato, dopo averla riempita d'acqua formulò le parole magiche. Non vide nessuno, solo una parete particolarmente spoglia. Dopo alcuni istanti recise l'incantesimo.
-Non c'è nessuno..-Mormorò.
-Riproveremo stasera.-Rispose Eragon. Restarono seduti sul ponte di Talita ancora a lungo, lasciandosi ipnotizzare dalle onde del fiume che sbattevano contro la prua.
Era una bellissima giornata, il sole faceva capolino da una nuvola bianca, il cielo era limpido e sereno. Il paesaggio intorno a loro era cambiato, all'inizio era tetro e pieni di ciottoli, man a mano che si allontanavano diventava sempre più verde come a prova del fatto che si stavano allontanando sempre di più da Alagaesia. Ormai non erano neanche più nelle cartine a disposizione, ogni giorno due abili elfo se ne stavano a disegnare il tragitto, dandosi il cambio per la notte.
-Eragon, hai qualche idea su cosa troveremo?- Esordì Arya.
-No, non so neanche dove potremo stabilirci.-
-Ci saranno sicuramente altri popoli, come faremo a.. far capire loro ciò che vogliamo fare?-
-Non lo so Arya, il nostro futuro è così ambiguo, che meno ci penso meglio sto.- La conversazione si interruppe bruscamente. Eragon, quasi dispiaciuto di aver troncato la conversazione domandò:
-Ti va di duellare?- Arya sorpresa lo guardò per un secondo, lo sguardo acceso di entusiasmo.
-Nella nuova terra in cui andremo non penso sarà tutto rose e fiori, e quando sarà il momento di combattere non voglio farmi trovare fuori forma.- Il ragazzo si alzò.
-Allora?-
-Va bene.- La prese per una mano e la aiutò ad alzarsi.
-Eragon, ho lasciato Tamerlein in camera, vado a prenderla e tra un attimo sono qui.- Il ragazzo mentre la aspettava pensò che il suo futuro gli sembrava più sereno ora che c'era Arya lì con lui, quando se ne andava lasciava un vuoto impossibile da colmare, la prospettiva di non vederla mai più sarebbe stata molto triste.
-Pronto?- L'elfa interruppe i suoi pensieri. Si voltò sorpreso, non l'aveva sentita arrivare.
-Prontissimo.- Si allontanarono e cominciarono a girare in tondo, mantenendo sempre la stessa distanza tra loro. Iniziò Arya, gettandosi contro Eragon con un grido, mirò al fianco destro, lui parò, le spade cozzarono in un rumore acuto che ferì le orecchie di entrambi. Dopo una serie di scambi l'elfa lo allontanò con il pomolo della spada, ma prima che potesse fare qualunque cosa Eragon le fu addosso e le posò la spada sulla gola. Lo scambio di colpi non era durato neanche cinque minuti, il ragazzo era stupito di aver vinto così facilmente, guardò Arya, sembrava sorpresa almeno quanto lui. Si rimisero in posizione, Eragon le si avvicinò velocemente e dopo una serie di colpi sembrava avere la meglio su di lei, allora l'elfa piroettò e si allontanò.
Tra loro c'erano dieci piedi, Arya fece il suo solito sorriso, allo scopo di confonderlo, ma lui non ci cascò, in tre lunghi balzi le si avvicino. Ripresero a combattere con più foga di prima come se vincere fosse di estrema importanza, Eragon fece una finta al fianco sinistro dell'elfa ma poi all'ultimo istante deviò al suo collo, lei cercò di parare ma poi, per essersi mossa troppo velocemente, si sbilanciò e cadde a terra con un tonfo. Il ragazzo fece una sequenza di mosse una dopo l'altra tutte deviate subito da lei che non aveva ancora trovato il tempo di rialzarsi, Eragon con una mossa fulminea fece volare via Tamerlein e le posò ancora una volta la spada al collo. Arya era palesemente irritata, si rialzò e dopo aver preso la sua spada lo guardò e disse:
-Come hai fatto a battermi? Io ho alle spalle un secolo di allenamenti e tu dopo così poco tempo, in due scambi veloci mi hai disarmato..-
-Non lo so.. comunque tu potresti anche evitare di barare.-
-Era la mia ultima possibilità per vincere, ormai sei superiore a me, comunque non mi sembra che tu ti sia lasciato molto distrarre da me..-
-Questo è quello che pensi te, in battaglia non posso certo soffermarmi su ciò che fai, ma se tu mi sorridessi in quel modo in un ambito diverso, probabilmente..- Eragon non ebbe il coraggio di continuare, la guardò, anche lei era diventata piuttosto rossa ma non si capiva se per il combattimento appena fatto o per il discorso che stavano facendo. Comunque, come il ragazzo, non sembrava impaziente di continuare. Fortunatamente a interrompere quel momento di imbarazzo ci pensarono Saphira e Firnen di ritorno dalla colazione, il ragazzo condivise ciò che aveva fatto con la dragonessa.
Eragon stai diventando forte! Fino a poco tempo fa non avresti battuto Arya.
Lo so, però non capisco il perchè..
Sei cresciuto, questo comporta il fatto che vedi le cose in una maniera diversa.

Io Arya la vedo sempre uguale..
No, non in questo senso, è ovvio che vedi le cose uguali, se una cosa è verde non la puoi vedere blu, è solo che non ti fai più trascinare dalle emozioni come prima..
Dici?
Si.. Eragon era ancora assorto nei suoi pensieri quando si sentì chiamare:
-Ammazzaspettri!- Si voltò Blodhgarm lo stava chiamando.
-Si?- Risposero lui e Arya in coro, poi si guardarono e sorrisero, ora che avevano lo stesso nome non capivano mai chi stessero chiamando dei due.
-Abbiamo avvistato una cascata, il fiume non prosegue, dobbiamo continuare a terra.-
-Allora.. Fai fermare la barca tra un centinaio di iarde, scendiamo.-
  
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