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Autore: lacrima96    09/02/2012    1 recensioni
A volte quello che è più giusto per te non è giusto per il tuo cuore. A volte è difficile scegliere fra la cosa giusta per te ma che non ti renderà mai veramente felice e quelle giusta per il tuo cuore che ti renderà sia felice che triste.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Confessione

 

“Come mai speravi di trovarmi?” chiesi curiosa.
“Perché ieri mi hai lasciato solo senza una spiegazione”
“Mi dispiace”
“Non ti preoccupare… allora come mai non sei entrata?” mi chiese guardando avanti a se.
“Non mi andava. Ho altro per la testa”
“Perché hai litigato con tua madre?”
“In verità no. O meglio, anche per quello. Però più che altro penso ancora ad una persona” chissà perché con lui non riuscivo a mentire.
“Un tuo ex?”
“No… il mio migliore amico. Se posso ancora chiamarlo tale”
Arrossì, tutti pensavano che Alessio fosse il mio ragazzo, a me piaceva anche un po’, ma in verità era il mio miglior amico, quello di cui mi fidavo cecamente.
“Ah… avete litigato?”
“Litigato è poco. Non ci parliamo più, è come se nn ci fossimo mai conosciuti. Anche se in verità non ci siamo mai conosciuti” specificai.
“Non credo di capire”
“È difficile da spiegare”
“Credo che non sia difficile da spiegare, ma sei tu che non vuoi”
“Capisci al volo, eh?”
In quella situazione ridevo, stavo per raccontare i miei problemi ad una persona che avevo visto solo due volte e non riuscivo a fare altro che ridere.
“Bene” sospirai “In pratica ho conosciuto Alessio su un gioco, uno di quei giochi online dove puoi conoscere tanta gente” le lacrime iniziarono a scendere non appena pronunciai il suo nome.
“Se vuoi puoi anche non raccontarmelo” mi disse dolcemente porgendomi un fazzoletto.
“Lo so. Però sento che parlare con te mi farà sentire bene… Comunque inizialmente scherzavamo normalmente come due conoscenti, poiché stavamo nella stessa gilda, ma un giorno mi venne a raccontare i suoi problemi e non sono riuscita a fermarlo. Così man mano dal chattare siamo passati al parlare a telefono una volta ogni tanto e da quella volta ogni tanto siamo passati allo stare tutti i giorni a telefono, ogni volta che eravamo entrambi liberi e ciò capitava spesso. Però queste cose non portano mai a nulla di buono” il mio pianto ci accentuò in quella parte del racconto, poiché iniziavano i momenti brutti “ Come era prevedibile dopo un po’ di tempo ci sono cascata e ho iniziato a provare una specie di attrazione nei suoi confronti. So che è una cosa impossibile, in fondo non l’avevo mai visto, però io amavo ogni parte del suo carattere, anche gli atteggiamenti che mi davano più fastidio. Tuttavia come era prevedibile la cosa per lui era un po’ diversa, ha tre anni più di me, una vita totalmente diversa dalla mia e non sopporta le relazioni a distanza. Così abbiamo iniziato a non parlare più. So che è la cosa giusta, io non lo amavo ma sapevo che a lungo andare sarebbe potuto accadere. Però così ho perso una delle persone alla quale volevo più bene e di cui mi fidavo”
Le lacrime non la smettevano di scendere e sentivo lo sguardo di Luca su di me.
Lasciò che esaurissi le lacrime prima di parlare.
“Quanto siete distanti?”
“Abita a Roma e posso dire che ormai odio quella città”
“Ho capito. Che brutta situazione” commentò
Non riuscii a rispondere, poiché avevo la voce rauca.
“Mi fa piacere che me lo abbia detto, almeno ora capisco cos’è quello sguardo triste che non ti abbandona mai” disse sorridendo “Penso che avete fatto bene a non parlarvi più, con il passare del tempo il dolore scomparirà da se”
“E se non fosse così?” un’altra ondata di lacrime mi fece male come un pugno nello stomaco.
“Sono sicuro che sarà così. Hai solo bisogno di svagarti e non pensarci”
“Detto così sembra facile” mi lamentai.
“Posso darti una mano se vuoi” uno strano sorriso gli illuminò il volto.
“E come?” chiesi leggermente spaventata, dopo quello che era successo con Alessio avevo paura di fidarmi troppo delle persone appena conosciute.
“Che fai domani sera?”
“Domani?” dissi scombussolata dalla domanda.
“Si domani”
“Vediamo… È sabato quindi credo che esco con i soliti amici”
“E se invece esci con me?”
“Non ho capito bene… Mi stai chiedendo di uscire?” dissi sbarrando gli occhi.
“Tecnicamente si” rispose ridendo.
“Lascia stare. Lo so che lo fai solo perché ti faccio pietà”
“Non è vero. Ho approfittato soltanto del discorso per chiedertelo. Era già mia intenzione farlo”
Osservai il suo viso allegro e sorrisi. Non sapevo se quello mi sarebbe bastato per farmi passare il dolore, ma provare non mi avrebbe di certo uccisa.
“Va bene” acconsentì
Sul suo viso si dipinse un sorriso di autentica gioia e dopo tante insicurezze capii che quella era la scelta giusta.  

 

  
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