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Autore: Seiht    10/02/2012    3 recensioni
Perché, dopo tutto, tu sei il mio muro delle meraviglie
San Valentino, un giorno che ognuno vede in modo diverso, questo è sicuro.
Ma loro non lo vivono mai allo stesso modo, perché sono Harry e Hermione, e non vedono mai le cose uguali agli altri.
Parole per l'Armonia, solo questo.
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La raccolta partecipa all'iniziativa "Latin Lover" indetta dal Collection of Starlight.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Praise of Harmony'
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Don't let it break your heart dei Coldplay.
 





But after all, you’re my wonderwall
 

Come on over baby, don’t let it break your heart
 

 
 

Non piangeva più già da diverso tempo, era accasciata su una sedia e parlava, parlava, ma lui, pur mettendoci tutta la buona volontà, non riusciva proprio a seguirla.
« L’ho sempre saputo, in fondo… lui tornava spesso tardi, mi diceva che l’avevano convocato a delle riunioni urgenti, che doveva andare… »
Harry sospirò e si sistemò meglio vicino a lei.
« Non continuare a fartene una colpa, tu non hai fatto nulla… »
« È questo il punto! » urlò Hermione saltando su e ribaltando la sua sedia. « Io lo sapevo, che Ron mi tradiva, e non ho… fatto niente… »
Ti prego, non piangere di nuovo.
Il ragazzo le si avvicinò e le cinse le spalle con un braccio.
Non sapeva cosa fare, la sua migliore amica era a pezzi e lui non sapeva che fare. Ottimo. Bravo. Sei davvero molto utile.
Lei si rannicchiò contro il suo petto, e lui sentiva una fragilità che non era di Hermione, non era sua, non gli piaceva affatto.
Prese fiato un paio di volte e la scostò da sé, la guardò negli occhi, e senza sapere come fare per aiutarla disse solo: « Ti va una Burrobirra ai Tre Manici di Scopa? »
 

*
 

 

Pensava che sarebbe stato molto più difficile convincerla, ma la ragazza aveva subito annuito e detto che per lei andava bene.
In realtà solo dopo Harry considerò che quello era un ottimo modo per farle mettere qualcosa sotto i denti, visto che non mangiava dalla sera precedente.
Così erano seduti al solito tavolo a sinistra vicino alla finestra, dove erano esposte le torte al cioccolato, perché a Hermione piacevano da morire.
Quel giorno non c’era quasi nessuno, ed era un bene, nessuno dei due avrebbe apprezzato il chiacchiericcio caotico solito del locale.
Madama Rosmerta si avvicinò.
« Avete visto? Oggi c’è pochissima gente, ma si sa che il giorno di San Valentino tutti preferiscono andare da Madama Piedizucchero, Piedidolce, si insomma, quel locale che fa il tè che non sa di nulla » esordì con aria annoiata.
« Comunque, voi cosa prendete? »
« Due Burrobirre, una con lo zenzero e… » disse subito il ragazzo, pensando, poi, a che cosa potesse prendere da mangiare.
Sapeva benissimo che se non avesse preso qualcosa lui la ragazza non avrebbe toccato cibo.
« E…? » incalzò la barista.
E che cosa? Cosa piaceva a Hermione? Le torte al cioccolato! Ma no, glielo diceva sempre che adorava guardarle ma non mangiarle…
« Harry? »
Hermione aveva bisogno di mangiare. Hermione. Bisogno. Mangiare.
Torta di zucca.
« Torta di zucca » disse poi, colto da un’illuminazione. « Due porzioni di torta di zucca ».
Madama Rosmerta se ne andò via soddisfatta.
« Non ho fame » sentenziò Hermione, subito.
« Ma non puoi non mangiare la torta di zucca. È la torta di San Valentino, devi assaggiarla per forza » ribatté Harry, sorridendo.
La ragazza gli scoccò un’occhiata irritata, e, subito dopo, tornò la barista con le loro ordinazioni.
Il ragazzo, benché non avesse fame, cominciò subito a mangiare il suo dolce, per invogliare Hermione a fare lo stesso.
Ma quella prima bevve lentamente la sua Burrobirra, si pulì accuratamente le labbra con il tovagliolo e solo dopo sembrò accorgersi della fetta di torta di zucca davanti a lei.
La punzecchiò un po’ con la forchetta, poi Harry finse un colpo di tosse per incitarla a mangiare e lei prese un boccone e lo mise in bocca.
« Com’è? » gli chiese lui.
Lei lo guardò senza un’espressione precisa sul volto, ma era bella comunque, perché era Hermione.
« Buona ».
Consumò il dolce in silenzio, e a Harry piacque da morire osservarla mentre alzava la forchetta e la portava alle labbra. Non sapeva spiegare perché, ma era un gesto che lo faceva impazzire.
Aveva notato una cosa, dacché era arrivato da lei, quel pomeriggio.
Hermione non aveva fatto neanche un sorriso. E non andava bene, perché una giornata senza sorridere è una giornata buttata all’aria. Anche se non c’è un motivo preciso per essere felici, sorridere fa bene.
Lei ne aveva bisogno.
« Hermione » disse lui. « Potresti sorridere? »
La ragazza lo guardò, lo guardò con quei due occhi che lui aveva da sempre fissi in un angolo della sua mente, nell’angolo tutto per lei, che poi, “angolo”… sarebbe stato più corretto dire “villa a tre piani con piscina”.
Hermione occupava ogni singolo e minuscolo spazio di lui.
« Ron mi ha lasciato il giorno di San Valentino » disse lei. « Mi sono ritrovata improvvisamente a vivere da sola. La mia vita fa schifo. Perché dovrei sorridere? »
E a Harry sembrò naturale avvicinarsi, prenderle il viso tra le mani, sospirare.
« Perché, da qualche parte, c’è qualcuno che lo sogna, il tuo sorriso ».
Non avrebbe lasciato che niente la spezzasse.
Mai.
Che fosse per il lavoro, per Ron, per Grattastinchi, qualunque cosa sarebbe stata, lui non avrebbe mai lasciato che la spezzasse.
Avvicinò la bocca alla sua, e sentì che profumava di zucca.
Sorrise.
« Ed è più vicino di quanto pensi ».

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Una Raccolta Harmony
E' la quinta. E' la quinta e questa volta è Ron che ha lasciato Hermione. E' la quinta e questa volta con i Coldplay.
Che dire? Mi sto superando, cinque storie in cinque giorni...
Un grazie speciale a tutti quelli che hanno lasciato un commento, mi fate davvero molto piacere :)
Un bacione,
Ela

 



La storia partecipa al Latin Lover Challenge, iniziativa ideata dal « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »

 

  
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